Imito il mito 1: Il Principe Dylaniato

Cosa succede quando ami così tanto la fonte della tua ispirazione artistica? Qual è il limite tra la somiglianza e la ripetizione musicale?
In questi capitoli che seguiranno vedremo bravissimi autori (alcuni tra l'altro mi/ci piacciono in modo particolare) che questo labile confine della nota l'hanno sfiorato uno o più volte.
Intanto, però, cominciamo dall'intervista del Principe della canzone italiana.
Superati i sessant'anni, uno tra i più grandi cantautori italiani come Francesco De Gregori si è voluto togliere lo sfizio artistico, nel 2015, di fare un lavoro interamente dedicato a colui il quale aveva sempre considerato il suo principale riferimento musicale: Bob Dylan.
Un mito che canta il suo mito.
Ha tradotto i testi del ex-menestrello new-premio Nobel e ha cantato undici sue canzoni nell'album "Amore e furto".
Eppure "un furto" ai suoi danni lo aveva già compiuto.
E aveva anche confessato!
1971.
Il signor Zimmerman, già noto come Dylan, ha scalato le classifiche americane e inglesi con "Like a Rolling Stone", conquistato i Beatles, lottato per i diritti civili alla marcia su Washington con Martin Luther King e partecipato allo storico concerto di Woodstock.
Non è possibile dire che si sia annoiato.
Francesco, invece, deve ancora cominciare a fare dischi.
Si esibisce al Folkstudio, un celebre locale in una cantina romana, con il duo Francesco e Giorgio (quasi un remake musicale di Simon and Garfunkel) con un repertorio che ha Bob Dylan tra gli artisti coverizzati.
Mentre succede ciò il suo mito pubblica il proprio undicesimo album, in cui c'è questa canzone d'amore che prende il nome dalla donna alla quale viene dedicata: "Winterlude".

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Vi dice niente l'atmosfera da dolce valzer e quell'incedere delle spazzole sul charleston quando parte la batteria?
Riascoltiamo tutto ciò andando avanti nel tempo e nello spazio.
1975.

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"Buonanotte fiorellino" non è il pezzo più bello del fantastico quarto album di Francesco, "Rimmel", ma forse quello più noto.
Le somiglianze sono evidenti e l'ispirazione a "Winterlude", dirà in seguito nel 1984 in un'intervista all'Unita' lo stesso De Gregori, era voluta ed esplicita.
Ma nel '75 questo non lo sappiamo.
Del resto anche l'attacco della title track "Rimmel" avrà qualche evidente assonanza con la celeberrima già citata  "Like a Rolling Stone": pianoforte nel brano italiano e chitarra in quello Usa, ma giri armonici d'attacco simili.
Ascoltate i due inizi in sequenza.

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Non certo un "brano-bis", ma un'ispirazione nei primi solchi del vinile si'.
Del resto quando si ama davvero il proprio mito, si può sempre ricadere negli anni nello stesso peccatuccio senza volerlo.
Non scherzo, senza volerlo davvero.
Ascoltate quest'altra accoppiata Dylan/De Gregori di due brani che, seppur con due velocità diverse, hanno diverse assonanze e poi vediamo il perché avviene "senza volerlo".

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Basterebbe accelerare il primo o decelerare il secondo per rendersi ben conto della somiglianza.
"One more cup of coffee" parla di un pellegrinaggio religioso Rom ed è inserito in "Desire", il quarto album del 1975 di Dylan: solo in Giappone ha visto la luce come singolo!
Sicuramente non uno dei brani più noti del cantautore americano.
"Il bandito e il campione", storia dell'amicizia tra il ciclista Girardengo ed un bandito, è un brano di De Gregori... ma non Francesco, bensì Luigi, suo fratello maggiore.
Luigi Grechi (prese il cognome materno) iniziò proprio al Folkstudio nei primi anni settanta prima del fratellino.
Un giorno ascolto' una sua bella canzone e la prese in prestito.
Per il ventenne De Gregori fu l'inizio di una grande carriera.
Nel 1993 avverrà lo scambio dei favori: questo brano di Luigi, la cui carriera non ha mai avuto fortuna, viene rifiutata da tutte le etichette fino a quando il De Gregori noto la inserisce nell'album omonimo, vende 500.000 copie e il De Gregori sconosciuto vince il Premio Tenco.
Per il cinquantenne Luigi fu la degna chiusura di una carriera mai decollata.
Il cerchio si è chiuso.
Così come nel '70 Luigi cantò una canzone di Francesco, vent'anni dopo Francesco canto' una canzone di... Luigi.
...con la benedizione di Bob Dylan.

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