-Che cosa significa?-
-È da mesi che ti stiamo osservando da lontano, e finalmente è arrivato il momento di farti entrare nella squadra.-
-Quale squadra? E tu chi sei? Dove mi trovo?-
-Una cosa alla volta signor Hale. Cominciamo dalle presentazioni. Io sono Emy Clarke, e lui è mio figlio Brian. Ti abbiamo portato qui perché come già ti hanno spiegato Lydia e Frank, stavi per morire a causa di una infezione alla ferita.-
-Mi avevano sparato. Chi è stato?-
-Siamo stati noi.-
-Allora perché mi avete salvato se avevate raggiunto il vostro scopo? Bastava lasciarmi li e sarei morto.-
-Quindi tu credi che le guardie che ti inseguono da anni ormai vogliono ucciderti?-
-Bhe, dato che mi hanno inseguito con delle armi, e dopo avermi anche sparato, credo che la mia paura sia più che lecita.-
Emy mi sorride, poi viene verso di me poggiando le mani sui braccioli della sedia a rotelle. Avvicina il viso al mio, e sussurrando mi dice -Quante cose ancora non sai Derek.-

Si rialza, poi guarda Brian. -Adesso continua tu, io devo andare.-
Con un cenno della testa nella mia direzione, Emy esce dalla stanza.
Brian, i capelli biondi ben pettinati all'indietro, si avvicina a me mentre abbottona il bottone centrale della sua giacca.
-Come sai, io sono Brian. Adesso ti farò fare un giro della struttura e ti spiegherò un po' di cose.-
Senza dire altro, Brian mi da le spalle e comincia a camminare.
Con uno sguardo supplicante faccio capire a Lydia che voglio che venga con me. Senza dire nulla lei comincia a spingermi alle calcagna di Brian.

Dopo essere usciti dalla stanza dei computer, noi abbiamo proceduto per un altro corridoio fino ad una stanza piena di gente intenta a fare non so cosa su degli schermi.
-Questa è una delle sale principali della struttura. In questa stanza i nostri collaboratori cercano quelli come te.-
-Quelli come me?-
-Quelli che devono essere salvati.-
Mi viene subito in mente Stiles, di nuovo da solo in balia delle piogge.
-Una volta trovati, i nostri militari si limitano a prenderli, a volte con la forza.- accenna alla mia ferita e poi mi porta in un'altra stanza, piena di divise mimetiche.
-Questo è lo spogliatoio dei militari, dietro quella porta c'è il campo di allenamento.-
Non oso dire nulla. Brian vede che non rispondo, quindi decide di continuare il giro.
-Questo invece è il nostro laboratorio di ricerca, dove creiamo vaccini, cure e altre sostanze che possono aiutare i nostri militari nella ricerca dei fuggitivi.-
-Cura? Vuoi dirmi che voi avete la cura per il virus?- non riesco a credere alle mie orecchie. Allora avevo ragione, volevano solo curarmi...
-Certo, l'abbiamo trovata più o meno un anno fa.-
-Allora perché non andate in giro a distribuirla alla gente? Fuori di qui la gente muore quasi ogni giorno.-
-Prima di tutto, la cura può essere somministrata solo a persone non ancora affette. Quindi se adesso la somministrassi a te, tu potresti camminare sotto la pioggia senza subire nulla. Ma per chi è stato già infetto, noi non possiamo fare nulla.-
Devo trovare Stiles e portarlo qui.
-Potete andare a prendere anche il ragazzo che era con me?-
-Mi dispiace, ma io mi occuperò solo del tuo addestramento. Non posso passare ad una nuova recluta se non ad allenamento concluso.-
-Io devo allenarmi? Per cosa?-
-Dovrai diventare un militare anche tu.-

STILES'S POV
Dov'è Derek?
Lo cerco da giorni nonostante io sappia di non poterlo trovare da nessuna parte.
Loro l'hanno sparato, e sicuramente l'hanno portato da qualche parte per sbarazzarsene una volta morto.
Sono di nuovo solo.
Derek è morto.
L'unica cosa che riesco a fare è camminare, senza accorgermi che le nuvole si fanno sempre più scure, fino a quando un tuono risuona nell'aria.
-Cazzo!- mi guardo intorno, comincio a correre senza sapere dove andare, fino a quando non intravedo un piccolo edificio in mattoni. Senza pensarci due volte entro dalla porta quasi del tutto spaccata e mi metto in un angolo, cercando di non pensare al rumore della pioggia che comincia a battere sul tetto.
-Esci subito da qui, questo posto è mio.- una voce femminile mi fa trasalire.