Capitolo 12: La nostra piccola vacanza

È quasi passato un mese da quel giorno del calore di Izuku in cui abbiamo deciso di fare un secondo bambino.

Purtroppo, però, da allora non abbiamo percepito alcun cambiamento nel corpo di Izuku, né nel suo odore, è rimasto tutto uguale a prima del nostro rapporto.

Io e il Nerd in realtà non ne abbiamo più parlato esplicitamente, io per evitare di mettergli pressioni inutili e lui per illudersi che vada tutto bene. Ma in realtà non è così, perché spesso, quando torno a casa da lavoro e Izuku è già lì, lo trovo avvinghiato a Katsumi con tutte le sue forze, come se non volesse farlo scappare, come per ricevere dal nostro primo cucciolo quel calore, quell'amore infinito che vorrebbe in realtà ricevere da una famiglia più numerosa.

Non è che Katsumi non ci basti, anzi, noi siamo innamorati follemente di lui e stiamo benissimo così, ma questa volta la situazione è diversa perché io e Izuku vogliamo allargare la nostra famiglia e creare una compagnia per il nostro nano...

Da quella volta ci abbiamo provato e riprovato ogni notte, ma purtroppo non ci sono ancora segnali evidenti.

In questo momento ci troviamo entrambi a lavoro, giornata abbastanza tranquilla, e abbiamo lasciato il nostro piccolino alla Vecchia Strega.

<<Kacchan, io esco un attimo, torno subito.>>

<<Dove vai?>>

<<A... fare un servizio.>> e senza lasciarmi ulteriori spiegazioni, Izuku sparisce dietro la porta della nostra agenzia.

Sospiro rumorosamente e continuo a lavorare al computer cercando di non pensarci, anche se risulta difficile. Lui non lo dice, ma io lo so e la percepisco fin troppo bene la sua sofferenza, ogni giorno che passa lo vedo sempre più triste e malinconico.

Izuku ritorna dopo una decina di minuti con una bustina tra le mani e senza dirmi nulla si rintana in bagno.

Ci rimane per altri dieci minuti buoni e a quel punto, non vedendolo uscire, decido di andare a vedere se sta bene.

Busso piano alla porta senza ricevere alcuna risposta e quindi decido di entrare, aprendo lentamente.

<<'Zuku...>> lo ritrovo seduto su uno sgabellino in lacrime, con un qualcosa tra le sue mani tremanti. Chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino, scorgendo un test di gravidanza che riporta un risultato negativo.

Il servizio che doveva fare era andare a prendere il test in farmacia per togliersi tutti i dubbi...

<<Oi>> mi accovaccio accanto a lui e gli accarezzo piano una guancia, scacciando via le lacrime e soffermandomi su quelle bellissime costellazioni che decorano il suo viso. Anch'io ci sono rimasto seriamente male, voglio anch'io un altro cucciolo, ma cerco di non darlo a vedere per non peggiorare la situazione.

<<Va tutto bene, ok? Non devi disperarti, siamo giovani e abbiamo tutta la vita davanti per avere un altro cucciolo e->>

<<Ma io lo voglio ora! Incredibile la vita, la prima volta non lo volevo e adesso che lo voglio non riesco ad averlo!>> urla quasi, con la voce tremante.

<<E ci riproviamo, va bene?>> passo ad accarezzargli i capelli morbidi.

<<Ora, facciamolo ora!>>

<<In queste condizioni? Non mi va di fare l'amore con te adesso che sei così distrutto psicologicamente, è un momento che ci dobbiamo godere al massimo e tu devi essere rilassato.>> provo a spiegargli, ma ottengo l'effetto contrario: inizia a piangere più rumorosamente, a singhiozzi, e si copre il viso con le mani.

<<E adesso cosa c'è?>> mi alzo e mi appoggio con il sedere al lavandino, cerco di far alzare anche lui prendendolo delicatamente per un braccio. Me lo porto tra le braccia e lo stringo forte al petto.

<<Tu non mi vuoi più, perciò non riesco a rimanere incinto! Io- io non sono più in grado di darti un figlio! Che razza di omega sono? Sono un omega inutile, non sono più capace di fare figli!>> la voce rotta e ovattata perché ha il viso spalmato sul mio petto, di nuovo quelle parole senza senso che escono dalle sue labbra per disperazione, mi fanno male però cerco di rimanere lucido e stare calmo.

<<Amore, ma si può sapere cosa ti viene in mente? Se proprio lo vuoi sapere, ti scoperei qui e adesso facendoti urlare il mio nome a squarciagola, ma ci sono i nostri colleghi di là e non mi sembra il caso. E poi non pensare nemmeno per un secondo ciò che hai detto dopo! Tu sei un omega fantastico, sei l'eroe numero uno del Giappone, sei un amico, un marito e un papà meraviglioso, mi hai donato il nostro primo cucciolo e mi hai reso papà... io ti amo da impazzire e anche Katsumi. Come puoi dire di essere inutile?! E poi gli omega non devono solo fare figli... non è colpa tua, può dipendere da me, no? O può non dipendere da nessuno!>> gli accarezzo i capelli e lo cullo un po' per farlo calmare. <<Oggi è una giornata abbastanza tranquilla, ti va se torniamo prima a casa così ti scopo lì in tranquillità? Ci riproveremo tutte le volte che vuoi.>>

Non avessi mai detto quell'ultima frase! Izuku l'ha presa alla lettera... così come i suoi polmoni richiedono incessantemente aria, il suo culo ha iniziato a richiedere incessantemente il mio cazzo.

Non mi dà tregua, ogni momento è buono per farsi fottere e non dà tregua nemmeno alle mie povere palle che non hanno il tempo materiale per ricaricarsi... mi sta letteralmente prosciugando.

E con "ogni momento" intendo realmente questo.

È notte fonda ormai, credo di essermi addormentato da buone tre ore, quando all'improvviso una strana ma piacevolissima sensazione arriva al mio inguine. Non capisco in effetti se sto sognando oppure è tutto così fottutamente reale...

Ma un lamento improvviso fuoriesce dalle mie labbra, mi ritrovo ormai sveglio e mezzo rintontito quando cerco di capire che cosa sta realmente accadendo. La mia scarsa attenzione viene richiamata da un qualcosa che fa volume sotto le coperte, precisamente tra le mie gambe...

Scosto in un colpo solo le coperte, rivelando la presenza di Izuku intento a giocare col mio cazzo...

<<Ma si può sapere che diamine stai cercando di fare?! Ah- cazzo!>> getto la testa all'indietro sul cuscino e gemo quando lo prende tutto in bocca.

<<Zitto.>>

<<Ma perché?! Perché non dormi? E perché non mi hai svegliato?! Merda-!>> mi mordo il labbro inferiore per il piacere.

<<È lui che deve essere sveglio, non tu Kacchan.>>

<<Oh santissimo All Might...>> non riesco a replicare altro, nella sua strana logica ha ragione. Anzi, non è che non riesco, è che con un omega osceno e voglioso come lui è meglio non farlo o potrei scatenare qualche guerra, proprio adesso che Katsumi sta dormendo tranquillo.

Quindi lo lascio fare, lo lascio fottersi da solo a cavalcioni su di me saltando sul mio cazzo, coprendomi la bocca con un braccio per evitare di fare casino, finché non viene e non fa venire anche me dopo aver inserito il nodo al suo interno.

Rimane così, con il mio corpo ancora incastrato nel suo, stendendosi poi sopra di me e poggiando la testa sul mio petto, richiedendo coccole e facendo dolci fusa, soddisfatto nel sentirsi così pieno di me. Ci addormentiamo poi in questa posizione, beandoci del calore dell'altro e rimanendo lui accoccolato tra le mie braccia.

Ma nonostante ci riprovassimo e riprovassimo ancora, neanche il mese successivo abbiamo avuto un buon risultato. Katsumi diventa sempre più impegnativo: ha ormai nove mesi, sono spuntati i primi dentini da latte e abbiamo iniziato già da un po' lo svezzamento, ma nonostante ciò richiede ancora il latte di Izuku e avendo i dentini, quando lo allatta ci soffre parecchio perché capita che il bambino lo morda; in più è diventato impegnativo farlo mangiare, fargli provare nuove cose, convincerlo a mangiare e a non prendere sempre e solo il latte di Izuku, evitare che rovesci la pappa a terra ogni volta che proviamo a farlo mangiare o evitare che gli vada a finire più addosso che in bocca; inoltre sta iniziando anche a reggersi un po' in piedi da solo, aggrappandosi ai mobili. La maggior parte delle volte però cade col culo a terra e scoppia a piangere incessantemente. Per evitare che si faccia male dobbiamo stare super attenti e stargli sempre dietro ventiquattro ore su ventiquattro, perché il piccolo bastardo gattonando corre come non mai e può rischiare di schiantarsi da qualche parte. Ha imparato anche qualche nuova parolina come "mammina" – colpa mia, sono io che chiamo così Izuku ogni tanto – oppure "nonna" e "nonno".

Ci sta dando grandissime soddisfazioni, ma è diventato anche tutto più faticoso. Spesso lo portiamo anche al mare o al parco per farlo giocare un po' all'aria aperta, ma altrettanto spesso capita che si ammala e quindi ancora io ed Izuku facciamo i turni a lavoro, in particolare quando tocca a lui stare a casa col piccolo sono costretto a chiamare per forza zia Inko o la Vecchia ad aiutarlo perché da solo quel Nerd va in panico e capita che lo ritrovo a piangere per la sofferenza del nano anche mentre sta semplicemente solo dormendo.

In più, anche il lavoro sta diventando più impegnativo ultimamente e infatti capita sempre che io o lui ci ritiriamo a casa più tardi del solito, sfiniti.

Più che altro, quello più sfinito sono io, anzi sembro quasi uno zombie mentre Izuku è bello pimpante rispetto a me. Nonostante mi abbia costretto praticamente in ogni momento della giornata a scoparlo, non siamo riusciti ad ottenere il risultato che speravamo. Ma ciò che abbiamo ottenuto è un Izuku ancora più infervorato e un me stesso completamente distrutto, sciupato, pallido e con le occhiaie – perché nemmeno mi fa dormire – completamente a secco.

È un fottuto omega osceno che ha ormai l'istinto genitoriale alle stelle, che gli fa desiderare in ogni dannato istante di creare nuovi cuccioli e quindi di essere sempre pieno di me e del mio seme.

Ma lui non demorde, nonostante la piccola depressione per il fatto che non riesce a diventare gravido. Anche quando torno morto da lavoro mi prende e inizia a fare cose.

Prima di varcare la soglia che mi porta definitivamente alla morte, ho deciso un giorno di chiamare la ginecologa che ha seguito Izuku durante la gravidanza per prendere un appuntamento e capire effettivamente cosa c'è che non va.

Innanzitutto lei ci ha indicato di fare degli esami per valutare un'eventuale infertilità da parte di uno dei due. Per fortuna questi sono usciti tutti negativi. A questo punto, quindi, ci ha invitati nel suo studio per capire meglio la situazione.

Ancora una volta ha letto i nostri esami e ci ha confermato che è tutto nella norma, poi ha fatto un'ecografia interna ad Izuku.

<<Ragazzi, siete in ottima salute, non c'è assolutamente niente che non va in voi.>>

<<E allora perché non riusciamo ad avere un altro bambino, dottoressa?>>

<<Io credo sia più una questione mentale... a volte più si desidera una cosa più non la si ottiene. Quindi succede che voi ogni qual volta avete un rapporto pensate solo al fine e cioè concepire un secondo bambino e non pensate al momento in sé. Dovreste, appunto, godervi di più quel momento intimo tra voi due e pensare solo a voi stessi, il resto poi verrà da sé. Però ho un dubbio: vi vedo abbastanza agitati e stressati, c'è qualcosa che non va?>>

<<È che ultimamente il lavoro è diventato molto più impegnativo e il na- il nostro cucciolo, essendo cresciuto, ci sta dando del filo da torcere.>>

<<Allora il vostro problema è solo questo: lo stress. Lo stress del lavoro e del vostro piccino che sta diventando più grande e sta imparando a scoprire il mondo. In queste condizioni il corpo di Izuku non è pronto a portare avanti una gravidanza. Il consiglio che mi sento di darvi è: continuate a fare quello che dovete, pensate solamente a voi stessi e cercate anche di rilassarvi un po'... una piccola vacanza o qualche giorno di pausa dal lavoro possono essere la chiave giusta!>>

Ecco, questo consiglio l'abbiamo preso alla lettera.

Una volta tornati a casa, mi sono messo subito al computer alla ricerca di un posto carino per trascorrere qualche giorno di vacanza, lontani dalla realtà.

Mentre Izuku si occupa del nano, io scelgo la nostra meta: la bellissima isola di Yoron che presenta un mare fantastico. In particolare prenoto per quattro notti una suite in un hotel che affaccia direttamente sul mare come piace ad Izuku e sono sicuro che anche Katsumi si divertirà moltissimo. Ne approfitto anche per prendere le ferie per entrambi.

Non appena mostro ad Izuku il piano e la meta della nostra vacanza il suo viso cambia espressione e si riempie di gioia. Riesco addirittura a percepire la sua calma interiore. Felicissimo, mi riempie il viso di baci ringraziandomi e inizia a raccontare e a spiegare a Katsumi stretto tra le sue braccia cosa hanno in serbo i suoi papà per lui. Lui ovviamente non sta capendo un cazzo di ciò che Izuku gli sta dicendo, però il tono dolce con cui si sta rivolgendo a lui e le immagini che gli mostra al computer gli fanno illuminare il piccolo visino.

Così, molto più tranquilli e allegri, ci mettiamo a preparare le valigie per partire già il giorno dopo, con Katsumi che rende il tutto più difficile ma anche più divertente, infilandosi nelle valigie, tra i vestiti, lanciandoli in giro per la stanza e ridendo come un matto alle mie reazioni arrabbiate, per non parlare della brutta fine che fa fare ai suoi peluche, prima mordicchiati e impregnati di saliva e poi lanciati chissà dove sul pavimento.

Quella notte, prima di partire, Izuku non mi ha chiesto di nuovo di fare sesso, nonostante il calore sia praticamente vicinissimo e quindi mi sa che lo sfogherà direttamente in vacanza, ma il suo desiderio è stato quello di far dormire Katsumi nel letto con noi, al sicuro e al caldo tra i nostri corpi stretti in un abbraccio.

Per il giorno dopo abbiamo deciso di partire presto approfittando del fatto che Katsumi dormisse ancora. Per fortuna il viaggio è stato tranquillo, anzi, Katsumi è rimasto tranquillo durante tutto il viaggio, svegliandosi solo verso la fine per mangiare e per essere cambiato.

Siamo arrivati a destinazione abbastanza presto e nell'hotel ci hanno accolti calorosamente, portandoci i bagagli in stanza e lasciandoci soli nella suite con un freschissimo aperitivo di benvenuto. Non appena entrati in camera, ad Izuku gli occhi hanno iniziato a brillare di una luce diversa, che sa di una tranquillità e felicità immense.

La stanza è luminosissima ed enorme, dai colori chiari che richiamano le tonalità del mare, presenta un letto matrimoniale molto grande e spazioso con accanto una culla per il nano. In più, nella stessa stanza, c'è anche una vasca idromassaggio. Insomma, è la tipica stanza per le coppiette. Noi siamo in tre e non ce ne frega, non possiamo essere più felici di così anche perché nonostante il piccolino riusciremo comunque ad avere i nostri momenti di intimità.

Izuku si affaccia all'enorme balcone posto esattamente di fronte al nostro letto, che ha come vista la spiaggia bianca e il mare cristallino a pochi metri dal nostro albergo, sprizzando felicità da tutti i pori, mentre io sono costretto a rincorrere il nano che ha iniziato a gattonare per tutta la camera per andare a studiare ogni superficie possibile.

Decidiamo poi di andare al mare, per far scoprire al cucciolo una cosa nuova e tanto spettacolare, ma anche con l'obiettivo di farlo stancare abbastanza da dormire tutto il pomeriggio per riservarci un momento di intimità.

Infatti così è stato. La prima cosa che ha conosciuto l'unione dei nostri corpi è stata la vasca idromassaggio, dove, nudi, ci siamo rilassati abbastanza. Il corpo nudo, perfetto e bagnato di Izuku non ci ha messo molto a far svegliare il mio amico laggiù e quindi subito ne ho approfittato.

L'ho attirato a me e l'ho fatto sedere a gambe aperte sulle mie, facendogli incollare la schiena al mio petto e, mordicchiandogli il collo, le spalle e la schiena, ho iniziato a masturbarlo così, mentre lui per provocarmi si è strusciato tutto il tempo con quel culetto sodo sul mio membro.

Non abbiamo resistito a lungo e, ancora bagnati, ci siamo buttati direttamente a letto, la seconda cosa che ha conosciuto la nostra intimità, iniziando la prima delle tantissime sessioni di sesso e amore che ci attendono nella nostra piccola vacanza.

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Foto: (nel capitolo) joelysmile_art

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