Capitolo IX

- Mi hanno dato il permesso! - la Principessa trilla felice, raggiungendomi di fronte alla porta della camera del fratello.

A seguito pure la donna che era con lei prima.

- Volete che entri con voi, Principessa? - le domanda, visibilmente in soggezione.

Ho idea preferirebbe pulire le stalle piuttosto d'aver a che fare col Principe.

Ed a pensarci... forse pure io farei bene a fare qualcosa del genere, invece di tendere questo agguato al ragazzo.

Già mi aspetto la sua reazione, ma... da qui non si torna indietro.

Non che voglia farlo.

Il volto felice della piccola castana mi scalda il cuore, al punto da non darmi significativi ripensamenti.

- No, grazie. Mélodie basta ed avanza. Sono sicura che a Lionel non farebbe piacere avere pure te in stanza. - scuote il capo, uscendosene con una considerazione assai perspicace.

- Volete almeno che vi aspetti qua fuori? -

- Non ce n'è bisogno. Mélodie può accompagnarmi da mamma, quando finisco, vero? - mi tira per la gonna, guardandomi con sguardo da cucciolo.

- Certamente. - le sorrido.

- Allora... Principessa. - le fa una riverenza, per poi congedarsi.

Lasciandoci sole col carrello ricco di pietanze per la colazione.

- Siete pronta ad entrare? - le domando, vedendola sussultare al mio gesto di poggiare la mano sulla maniglia.

- E se mi mandasse via? - si stringe a me.

- Di solito vi manda via? -

- Non proprio. Fa in modo che sia io ad andarmene, dicendomi che è occupato o che deve andare a qualche incontro... -

- Per ora non è impegnato, come sapete è libero fino alle nove. -

- Però... - guarda con diffidenza la porta.

- Invece di continuare a farvi domande a cui non potete rispondere, non è meglio che chiediate direttamente a chi può dirvi ciò che volete sapere? - poggio una mano sul suo capo.

- E se ciò che sentirò finirà per non piacermi? -

- E se invece finisse per piacervi? -

- Sono un po' spaventata. - stringe ancor di più la stoffa della mia gonna - Tempo fa Lionel giocava spesso con me, ma di giorno in giorno quei momenti hanno cominciato a calare sempre più. -

- Sentite... - mi abbasso, per guardarla in volto - Vostro fratello è un ragazzo piuttosto complicato, ma estremamente buono ed affidabile. Non so cosa l'abbia spinto a comportarsi così con voi, ma di una cosa sono certa. Vi vuole molto bene, davvero. -

- Tu dici? - nel suo sguardo la speranza è palpabile.

- Dico e confermo. - annuisco, tornando a mettermi dritta.

- Ok. Sono pronta adesso. - annuisce a sua volta, mettendosi composta al mio fianco - In fondo Lionel è buono e meraviglioso come Jordan. Da sempre. -

- Lo pensate anche voi? - ridacchio, bussando alla porta.

- Certo che sì. Mi tiene distante, ma io lo guardo lo stesso da lontano. Lo so quanto è fantastico mio fratello. - si dondola sul posto, in attesa di una risposta alla mia bussata.

Risposta che non arriva.

Ah... deve avercela ancora per prima.

- Principe, con permesso. - apro la porta, entrando col porta vivande e la Principessa al seguito.

Subito lo sguardo del ragazzo si punta nel mio, studiando poi i lineamenti del mio volto.

Probabilmente nel tentativo di capire se sono ancora inviperita o meno.

- Per un attimo ho pensato non mi avresti portato... Liliane? - gli occhi gli cadono sbalorditi sulla sorellina, che sorridendo lo raggiunge.

- Ciao Lionel. Sono venuta a far colazione con te. - si siede timidamente affianco a lui che, col cipiglio, torna a guardare me.

Con un'occhiata che è più eloquente di una sfuriata.

"Come diavolo ti sei permessa?"

- Ho incontrato la Principessa qua fuori, per caso. Voleva far colazione con voi e sapendo che siete libero fino alle nove ho fatto preparare abbastanza cibo per entrambi. - spiego, sostenendo senza timore il suo sguardo.

- Ma come siamo premurose, oggi. Prima mi svegli a "modo" ed ora questo. Sei proprio una cameriera coi fiocchi. - sorride con fare affilato.

- Oh, il merito non è mio, semmai tutto vostro. - faccio un inchino - E pure della Principessa Liliane. Desiderava ardentemente mangiare in vostra compagnia, vero? - guardo la piccola, che osserva il fratello con occhi luccicanti.

Per lei non è il caso disperato che tutti vedono.

Liliane riesce a vedere oltre ciò, ritenendolo quello che realmente è.

Il suo rispettabile fratello.

- Sì, è vero. Spero di non darti fastidio. - sfoggia pure con lui lo sguardo da cucciolo, che subito fa sorgere sul viso del Principe un'espressione che non gli avevo mai visto prima.

- Certo che non mi dai fastidio, Lily. - poggia una mano sul suo capo, sorridendole con una dolcezza inaudita.

Da vero fratello maggiore.

Portandomi così a sciogliere tutto il nervoso accumulato durante la nostra discussione.

- Ottimo, volete dunque cominciare a mangiare? Oggi ci sono croissant alla crema e pasticcini di vario genere. Principe, voi desiderate anche un caffè macchiato, giusto? - mi appresto a servirli, d'umore nettamente migliore.

- Meglio di no, per oggi niente caffè. - mi guarda di sbieco - Potrei innervosirmi più del dovuto. -

- Oh, ma il vostro problema non è il caffè, Altezza. - posiziono piattini e stoviglie sul tavolo. Ignorando il suo palese disappunto.

- Questo poco, ma sicuro. - borbotta, per poi invitare la sorella a sedersi con lui.

In quello che finisce per essere il suo primo pasto con un membro della sua famiglia.

Certo, fosse stato per lui avrebbe evitato tale cosa, ma...

Per quanto possa atteggiarsi da duro, la sua gioia era evidente.

Stravede per la sorellina e nel suo sguardo c'è palese il rimpianto di non esserle stato a sufficienza accanto.

- Senti Lionel... - d'un tratto la piccola cambia tono.

- Sì? - le sorride.

- Quando sei libero... ti andrebbe di andare a fare un giro a cavallo insieme? Come una volta, quando mi tenevi davanti a te. - domanda - Non importa quando, anche tra giorni, settimane... so che sei tanto occupato, ma... - la voce le si incrina, spezzandomi il cuore.

E mettendo in seria difficoltà il Principe.

Con sguardo combattuto socchiude le labbra, ma prima che possa anche solo pronunciare una sillaba... lo precedo.

- La Principessa pensa non vogliate passare il vostro tempo con lei. - subito lo sguardo del moro scatta sconvolto su di me, per poi tornare alla sorella - Mi sono pertanto permessa di dirle che le volete bene, in fondo è la verità. - confesso.

Deve comprendere quanto la sua insistenza sta portando danni.

È convinto d'essere il solo a soffrire. In disparte in solitaria, ma... così non è.

Liliane sta patendo questa situazione e non dovrebbe.

Alla sua età dovrebbe ridere e scherzare.

Magari venir presa un po' in giro dai fratelli, ma... non dovrebbe certo domandarsi cose del genere.

- Oh, Lily... davvero pensi che io non voglia stare con te? - Lionel si alza, per andare ad inginocchiarsi accanto alla sedia della piccola.

Il tono dolce come il suo sguardo.

La consapevolezza che si fa strada nella sua mente e che si riflette sul volto.

- È passato un sacco di tempo dall'ultima volta che siamo stati così assieme. - fissa le proprie mani, in grembo - Papà non voleva nemmeno che provassi a far colazione con te. Pensava mi avresti mandata via facendomi piangere, ma mamma lo ha convinto a farmi almeno tentare. -

- Liliane io... - si morde le labbra, sentendosi uno schifo totale - Mi dispiace così tanto. - afferra con delicatezza le sue piccole mani.

- È perché sono più piccola di te? Lo so di non essere capace di fare tutto quello che fai tu, ma... sto crescendo. Un giorno ci riuscirò anch'io e... allora... starai di nuovo con me? - gli occhi le si riempiono di lacrime, facendomi venire l'impulso di prendere a schiaffi il Principe.

Impulso che subito si spegne vedendolo tirarla a sé in un caloroso abbraccio.

- Lily, ma che dici? Vai benissimo così come sei, non serve che tu ti dia pena per crescere più in fretta. La colpa è mia, non certo tua. - pure la sua voce comincia ad incrinarsi - Sono stato così preso dalle mie cose da lasciarti in disparte, il che è davvero imperdonabile. Non per questo devi dubitare del mio affetto per te o della mia voglia di starti accanto. Sei la mia sorellina e ti voglio bene, anche se non te l'ho affatto dimostrato in questo periodo. -

- Quindi... giocheremo di nuovo assieme? - si stringe alla camicia del moro, come se da tale stretta dipendesse la sua stessa vita.

- Certamente. - le accarezza i capelli - Questo pomeriggio ho un paio d'ore libere, ti va se andiamo a farci il giro che dicevi? -

- I-Io... ti voglio bene, Lionel. - scoppia in un fragoroso pianto, di gioia.

"Consolata" dalle forti e sicure braccia del fratello, che con occhi lucidi solleva lo sguardo nel mio.

In un'espressione assai indecifrabile.

Non so se verrò rimproverata per questa improvvisata, ma qualunque cosa mi dirà l'accetterò a testa alta.

Non prima però d'andare a darmi una rinfrescata al viso.

È stato maleducato da parte mia rimanere ad osservarli, però il mio corpo non accennava a muoversi.

Era come inchiodato in prima linea, intenzionato ad assistere fino in fondo al riappacificamento dei due.

Come spaventato che qualcosa potesse andare storto, in qualche modo.

Anche se così non è stato, fortunatamente.

Il Principe si è chiarito con sua sorella ed ora la bimba è felice.

Cosa che mi rende estremamente grata di non aver ceduto alle pressioni del ragazzo.

Forse, dopo ciò, si renderà conto di quanto il suo piano sia un'arma a doppio taglio.

Per quanto lui sia convinto d'essere il solo a rimetterci, dovrà seriamente fare i conti con la realtà.

Perché allontanarsi da chi si ama non fa, praticamente mai, male solo a colui che se ne va.

- Lionel, mi accompagni da mamma? A breve comincia la mia lezione di etichetta, vuoi vedermi? - gli stringe la mano, tirandolo verso la porta. Al termine della colazione.

Facendo sorgere sul volto del ragazzo un'espressione di puro panico.

Povero...

Credo sia giunto al suo limite odierno.

Dubito riuscirebbe a gestire pure sua madre, dopo lo scambio avuto con la sorellina.

- Principessa, vi domando scusa, ma il Principe ha dei documenti da controllare prima del suo incontro delle nove. - m'intrometto con delicatezza.

- Oh, capisco. - si blocca davanti all'ingresso, guardandolo di sottecchi.

- Non temete, non mancherà al vostro appuntamento di questo pomeriggio. Ve l'ha promesso. E vostro fratello è un uomo di parola. - le sorrido, tendendole una mano - Per ora però dovrete accontentarvi di me. Sempre che non vogliate che chiami qualcuno al mio posto. -

- Non voglio nessun altro al tuo posto, se Lionel non può accompagnarmi. - stringe la mia mano, regalandomi un enorme e radioso sorriso.

- La cosa mi lusinga. - le faccio una riverenza, per poi voltarmi verso il Principe - Sarò di ritorno a breve, per aiutarvi a prepararvi per il vostro incontro lavorativo. -

- Va bene. - si limita a dire, senza guardarmi. Salutando, subito dopo, la sorellina con un bacio sul capo.

Prima di lasciarla uscire con me.

- Tu sei diversa dagli altri che hanno lavorato con mio fratello. - esordisce la Principessa, d'un tratto.

Camminando al mio fianco con postura quasi impeccabile, che alla sua età mi sognavo.

Dandomi modo di vedere anche il volto più principesco della ragazzina.

- Che volete dire? - domando curiosa.

Che sia ancora per la storia della mia aura?

- Quando parli ti ascolta e ti risponde. Jordan dice che era da anni che non succedeva. -

- Oh, beh... probabilmente non dovrei dirvelo, ma credo sia perché oramai è stanco di ribattere alle mie insistenze. - confesso.

- Secondo me, invece, è perché gli piaci. - rilancia con estrema facilità.

Spiazzandomi.

Gelandomi sul posto.

- Principessa... mi lusinga pensiate una cosa del genere, ma sono dell'idea che mi sopporti a malapena. Soprattutto dopo oggi... - mugugno l'ultima frase.

- La mia insegnante dice che non sta bene borbottare. - i suoi enormi occhioni azzurri si puntano su di me - Comunque non credo d'essermi sbagliata. Lionel ti guarda come Jordan osserva Julienne. - scuote il capo, convinta della sua idea.

- Davvero Principessa, temo abbiate frainteso... un attimo. - mi blocco, realizzando le parole della bambina - Al Principe Jordan piace la Marchesina Julienne? -

- Sì. - annuisce.

- Oh, in fondo... sono amici d'infanzia. È normale si vogliano bene. - mi guardo attorno, per assicurarmi di non avere a tiro orecchie indiscrete.

Sarebbe un guaio se qualcuno travisasse le parole della Principessina.

Anche se a logica si dovrebbe comprendere che piacere ed affetto sono pressoché sullo stesso livello, per i bambini.

Motivo per cui possono facilmente essere confusi.

- Jordan vuole bene a me, mamma, papà... ed anche a Lionel. Non a Julienne. Con lei è diverso, si vede da come la guarda. - insiste.

- Ma la Marchesina... è la fidanzata di vostro fratello Lionel. - comincio a sudare freddo.

- Mélodie... - d'un tratto Liliane si ferma, tirandomi per l'orlo della manica - Posso dirti un segreto? Oggi mi hai aiutata a far pace con Lionel, per questo mi fido di te... -

- Io... certo. - deglutisco pesantemente.

- Non riesco a capire perché papà non ha ancora sciolto il fidanzamento di Lionel e Julienne. Jordan guarda Julienne come lei fa con lui. È ovvio pure per me che sono piccola, come fa a non essersene accorto lui? Anche se... in effetti nemmeno Jordan e Julienne si sono resi conto dell'altro. Però so di non sbagliarmi. Mamma dice che per me è ancora presto per parlare d'amore, ma se due si guardano come fanno i miei genitori... che dovrei fare? Fingere di non aver notato nulla? -

Oh, merda...

Ed ora che dovrei rispondere?

Alla mente ho così tante domande che... non riesco proprio a trovare la giusta frase da dire.

Eppure devo rispondere.

In qualche modo, tentando di non far casini perché... questo sì che potrebbe costarmi il posto di lavoro. E pure molto più di questo.

- Io... - tentenno - Non so precisamente cosa rispondervi. L'argomento è molto delicato, ma... so dirvi cosa non potete fare. Per quanto teniate ad entrambi, è una questione che riguarda loro e, come tale, non potete risolverla voi. Potete però star a vegliare sulla faccenda, pronta a dar loro una mano in caso ne avessero bisogno. -

- Uhm... - si chiude in un adorabile broncio - Non mi piace molto quello che hai detto, ma probabilmente è perché hai ragione. -

- Vi domando scusa. - riprendiamo a camminare verso la meta, in silenzio.

Un silenzio assai assordante, a causa dei mille pensieri che mi stanno vorticando per la testa.

Il Principe Jordan è innamorato della Marchesina Julienne.

E pure lei... diamine!

Alla mente mi torna il ricordo della ragazza, che incantata osservava il giovane giocare con la sorellina.

Come ho potuto non notarlo?

Quello non era certo lo sguardo di una semplice amica.

I due sono innamorati, per davvero.

Cacchio... questo sì che è un bel casino ed ora comprendo pure le parole del Principe Lionel.

Aveva ragione.

Fosse stato solo per il trono... le cose sarebbero state decisamente più facili.

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