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Mi metto un jeans nero strappato con le calze a rete sotto,una maglia in tulle con il gilet di pelle sopra. Capelli sciolti,anfibi con le borchie,matita,mascara,smalto nero,rossetto viola scuro e zainetto con il necessario:telefono,caricabatterie portatile,filo per collegare telefono alla radio,auricolari e soldi non si sa mai qualcuno voglia andare al bar.

Esco fuori dal mio appartamento e aspetto. Mi arriva una chiamata da parte sua.

"Marty sei già fuori casa?"

"Si,stai arrivando?"

"No,sto uscendo ora di casa"

"E quando mai tu! Dai sbrigati!"

"Ok,dammi cinque minuti"

"Va bene"

Dopo cinque minuti passati ad aspettare perché Emiliano è un lento di prima categoria,lo vedo arrivare.

"Ce l'hai fatta"

"Scusami,ci tenevo a farmi bello"

"Vabbe'..."

Ridiamo. Io e Emi per qualsiasi cosa ridiamo. Siamo sempre stati così io e lui,però niente di più di un'amicizia.

"Allora... Che mi dici di bello?"

"Niente Emi,è da ieri che non ci vediamo"

"Bhe... Io ho da dirti una cosa"

"Davvero? Che cosa?"

"Sono troppo eccitato per dopo... Insomma dai! Ah,comunque... Dopo vieni con noi a prendere una pizza?"

"Dipende"

"Cioè?"

"Se mi trovo bene si"

"Ma dai,ci sono io con te"

"Bhe... Ma sai come sono io... Nel senso... Sono solo me stessa con chi conosco e se mi fido di una persona"

"Di questo me ne sono accorto. Con me sei sempre matta,non fai altro che ridere,fai le cazzate e scappi... Insomma con me sei semplicemente te stessa"

Non rispondo. Solo sorrido al suo complimento. Arriviamo allo stadio di San Siro dove ci sono già gli altri. Inizia a salirmi l'ansia. È gente nuova,non so come potrebbe vedermi e cosa potrebbe pensare a primo impatto.

"Oh,è arrivato Bassi!"

Sentiamo urlare. Lo vedo a suo agio,in fondo sono suoi amici. Sono io quella a disagio.

"We ragá. Lei è Martina,l'amica di cui vi ho sempre parlato"

"Ciao Marty. Posso chiamarti Marty? Emi ci ha sempre parlato di te,da quando è entrato nella band e finalmente ti conosciamo. Piacere Roberto Pace"

"Piacere"

Mi stringe la mano e poi mi si presentano gli altri. Chiacchieriamo un po'e ci conosciamo. Dopo poco si avvicina un tipo alto,si riconosce solo l'ombra ma dal cespuglio che ha in testa,deduco che sia Ermal. Non ci credo,il mio cantante preferito sta per essere davanti a  me.

Mi sembra di essere da sola,non sento niente,ansia,caldo,vedo solo la sua ombra che si schiarisce mano a mano che si avvicina e inizio a sudare. Sudo,non vedo niente,tutto buio. Sento solo Emiliano chiamarmi. Cado a terra non vedendo niente.
Mi sveglio dopo un po' con Emiliano che mi prende a schiaffetti per farmi riprendere e gli altri che mi guardano.

"Marty... Marty..."

"Emi!"

Gli salto sopra e lui ricambia l'abbraccio stringendomi forte.

"Tutto bene?"

"Mannaggia  agli attacchi di panico"

"Come mai?"

Cazzo. Ermal davanti a me. Provo a stare stabile. Parte Ragazza Paradiso,qualcuno mi chiama ma preferisco non rispondere.

"Ehi,ti piacciono le mie canzoni?"

"Eh... Si..."

Mi alzo con l'aiuto di Emiliano che mi abbraccia di nuovo.

"Ragá sono le nove,tra mezz'ora dobbiamo salire sul palco e lì c'è la gente che aspetta"

"Si,arriviamo Andre"

"Bassi!"

"Ohi!"

"Dopo il concerto a prendere la pizza tutti insieme!"

"Ok,volevo proporlo io dopo!"

Tutti ridono tranne me. Il concerto inizia e tutti salgono sul palco. Io canto e mi diverto un sacco.
A fine concerto,mentre gli altri sono nei camerini,Ermal si avvicina a me.

"Ehi,com'è andata per te?"

"I-io..B-bene"

"Grazie"

Se ne va e quando gli altri escono dal camerino,ci dirigiamo verso la pizzeria. Siamo in macchina.

"Emi portami a casa per favore"

"Perché?"

"O non vengo io o non viene Ermal"

"Ma perché? Cos'è hai una cotta per lui?"

"No. Ho detto portami a casa"

"Ma io stavo scherzando"

"IO NO!"

Lì cala il silenzio e quando arriviamo a casa,lo vedo allontanarsi sempre di piú. Entro e vado subito a letto. Piango ma non so perché.

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Ciao! Eccomi con il secondo capitolo!

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