Creature
Vengo svegliato da uno strattone.
È stata Sofia.
Prima ancora di aprire gli occhi capisco da come mi tiene la mano che è preoccupata. Non che questo mi sorprenda: siamo bloccati in una caverna magica con la neve che imperversa all'esterno. Eppure qualcosa di quella stretta mi fa dedurre che c'è qualcosa di nuovo a turbare la sua mente. Quando apro la mia vista al mondo la sua testa mi blocca la visuale, così sussurro: "Sofia spostati così il tuo fratellone può aiutarti!"
Lei non si volta, ma sposta lentamente la testa così che io possa vedere ciò che non avrei mai potuto nemmeno immaginare: ricordate la costellazione del gatto? Bene, ora è qui accanto a me, staccata dal muro e circondata da alcune decine di altre creature di stelle dalle foggie più svariate. Qualcuno di questi animali ci vola sopra illuminando il soffitto. Spalanco gli occhi, terrorizzato. Sento mancarmi l'aria. Ci uccideranno! È la fine! Penso, e mi viene quasi da piangere.
Stringo forte Sofia non so se per proteggerla o semplicemente per trovare conforto. Passo lo sguardo velocemente su ognuna di quelle cose: ci sono uccelli, tigri, capre... di tutto e di più. Sembra uno zoo. Se negli zoo ci fossero animale composti solo di stelle (dal pelo più fino agli occhi luminosi). E se negli zoo tu fossi l'attrazione principale.
Davanti a noi c'è un improvviso movimento. Tutte le creature davanti a noi lasciano la strada a un leone. È più definito rispetto agli altri: si possono persino vedere i suoi lunghi baffi fatti di lucine minuscole e quasi trasparenti. Mi ricorda Aslan, il Leone, come se fosse venuto direttamente da Narnia a farci visita.
Quando il leone stellato è a poco più di un metro da noi apre la bocca piena di denti dorati e inizia a parlare. A parlare, capite?! Parlare?! Oltre ad essere un enorme leone fatto di luce può anche parlare! Siamo decisamente morti... penso nuovamente. La voce della bestia rimbomba, grottescamente amichevole: "Ciao piccoli umani..." ci osserva con quegli occhi creati dalla luce e continua: "Cosa ci fate qui?"
Sofia stranamente sembra quella meno spaventata di noi. In più tutte quelle creature emanano calore tanto che mi pare di essere in un forno. Il lato positivo è che lei ormai non sembra più infreddolita: "N-noi ci siamo riparati qua d-da una bu-bufera...". La sua vocina è veramente troppo flebile rispetto a quella di quel... quel coso! Fortunatamente basta questo pensiero a riscuotermi: sono io il fratello maggiore! Sono io che dovrei proteggerla, non il contrario!
Anche se non basta questo a fermare il fremito del mio corpo mi metto a raccattare coraggio per aprire bocca. Sto giusto per spiegare a tutti che noi dobbiamo andare via e che presto arriveranno i soccorsi (ho già preparato tutto il discorso senza dimenticare il momento in cui io e Sofia avremmo guadagnato l'uscita a spallate) che la creatura luminosa mi precede domandandoci col suo vocione: "Come vi chiamate?". Sofia ora è terrorizzata veramente: probabilmente le ci è voluto un po' per collegare i fatti. Ora avrà realizzato che si trova davanti un leone (sebbene fatto di stelle) ed entrambi sappiamo il suo rapporto coi leoni... ne ha una paura matta da quando ha visto un terrorizzante documentario che ne seguiva un gruppo all'attacco di cuccioli indefesi e quando andiamo allo zoo evita la loro gabbia sempre molto accuratamente. Effettivamente adesso non sembra più ardita come prima.
Rispondo io, mentre accarezzo la mia povera, piccola Sofia; cercando sempre di controllare il tremolio della mia voce: "I-io sono Fed-Federico... e lei So-fia... signore..." Mi fermo un attimo per poi aggiungere: "Leone". Lui ci squadra un istante. Sento il mio cuore martellate il petto.
"Bene Federico e Sofia dall'Esterno, seguitemi" ci fa un cenno con la lunga coda e si gira.
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