La strega
Caroline non riusciva a decidersi. Per la decima o undicesima volta aveva passato in rassegna tutto il reparto degli articoli da regalo del supermercato alla ricerca di qualcosa che rendesse speciale la festa di compleanno di sua figlia. "Adorabile quella bacchetta magica! Oh, quel diadema..." Sì, senz'altro deliziosi, ma... Kathy, sua figlia, compiva diciott'anni, non otto!
Caroline non capiva per quale motivo finiva sempre per acquistare scettri, corone o soffici abiti a spumiglia. Certo, era difficile smettere di pensare a Kathy come a una piccola principessa, ma la cosa più grave era che la donna comprava gli stessi articoli anche per sé stessa! Caroline cercò di resistere agli impulsi, di concentrarsi su un tipo di articolo diverso.
Quelle candeline a forma di lupo, forse, facevano al caso suo. Sua figlia adorava i lupi, chissà perché. Finita la spesa, era tempo di tornare a casa, come al solito; doveva sbrigarsi. Proprio mentre stava per sistemare le cose nel bagagliaio, l’occhio le cadde su un foglio messo sul parabrezza della sua auto. Stupita pensò che fosse una multa, ma poi si ricordò che non era possibile anche perché aveva parcheggiato nel posto giusto e in modo corretto. -Ma allora cosa sarà mai?- Si ritrovò a pensare mentre lo prendeva in mano.
Le mani tremavano mentre srotolava la carta. A Caroline venne da vomitare quando vide la scrittura: era scritto in modo chiaro ma col sangue di un umano. Era fresco e gocciolava, segno che era stato fatto da poco, quindi l’autore o l’autrice di tutto ciò era stato lì da poco . Nel biglietto c'erano poche righe: ~Ti troverò e ti ucciderò, piccola Caroline.~ Le buste della spesa le caddero dalle mani dallo spavento, chi poteva essere stato? E soprattutto perché? Stava decidendo di andare alla polizia per fare la denuncia, quando all’improvviso il foglio che aveva appena letto scomparve.
Era sparito come se non fosse mai esistito. Non poteva più dirigersi alla caserma, l’avrebbero creduta pazza; così prese coraggio, finì di sistemare la roba e tornò a casa. Decise che doveva far finta che non fosse successo niente, anche perché era un giorno di festa e non poteva certo rovinarlo. Caroline preparò il pranzo e piano piano arrivarono tutti gli invitati. La figlia e gli amici uscirono e lei rimase sola e di nuovo le risalì l’ansia.
Cercò di non pensarci molto. Si accese la televisione e proprio mentre si stava rilassando, si ritrovò senza luce. Impaurita, cercò una candela, non trovandola. L'ansia aumentò quando sentì dei rumori provenire da fuori. Incuriosita ma anche terrorizzata uscì ugualmente. Davanti a lei c'era un lupo mannaro che ululava alla luna piena.
Quando vide la sua preda si fermò all'istante. <<Ciao Caroline, o meglio strega Nenense!>> Le disse arrabbiato. <<Che sa… sarei io?>> Domandò Caroline stupita. <<Una Nenense! Una strega cattiva che sa usare la magia nera. Hai distrutto il mio branco a causa della tua magia! Ma io oggi mi vendicherò e ti ucciderò. Piaciuto il mio biglietto di oggi?>> Chiese divertito avvicinandosi a lei. Caroline non ricordava niente di tutto ciò, sapeva di essere un’umana e di avere una famiglia, tutto qui, ma non di essere una strega come diceva questo essere malvagio.
Cercò di chiamare aiuto, ma all’improvviso, per qualche strano motivo come per magia si ritrovarono in un mondo a loro sconosciuto; erano in un mondo parallelo. <<Bene, bene! Sei pronta a morire?>> No, non era pronta; sentiva di essere innocente e doveva fare qualcosa per difendersi da lui. Stava per essere attaccata quando all’improvviso apparve un fascio di luce. <<Ricordati chi sei, Caroline!>> Le disse una voce; era una fata. << Cosa dovrei ricordare?>> Allora le apparve come per magia la sua vita precedente: di come era diventata una regina, di come sua sorella malvagia le aveva fatta perdere la memoria e come si era costruita una vita falsa; di come sua gemella aveva usurpato il trono e ucciso tutti i lupi mannari. Ma non era stata lei ad ammazzarli: lei aveva lottato per il bene di tutti loro. <<Aspetta! Io
non ho ucciso nessuno! È stata mia
sorella gemella ad averlo fatto; vedi, anche le immagini che stiamo guardando insieme sono la dimostrazione di tutto ciò. Dobbiamo lottare per mandarla nel limbo!>> Lui a quelle parole rimase per un attimo a riflettere. Il lupo mannaro dovette darle ragione.
Non era lei la causa della loro fine. <<Bene, Nenense, a nome di tutti noi ti chiedo scusa. Non ti disturberò mai più.>> Disse tristemente. <<Non c’è problema. Chiunque avrebbe sbagliato. Eri sotto incantesimo, cioè mia sorella ti aveva sottoposto a un'illusione; ma ora è tutto a posto.>> Si ricordò che per ritornare sotto casa, doveva usare un oggetto molto potente. Un ninfea a forma di stella. Per sua fortuna l'aveva con sé. Pronunciò una piccola formula e ritornarono nel loro mondo.
Il lupo la salutò promettendogli di non cercarla più e che la sua vita era salva. A sua volta Caroline promise che finché lei fosse stata sulla terra avrebbe difeso tutti loro con i denti e con le unghie contro i seguaci di sua sorella. Lui la ringraziò silenziosamente e poi sparì nella notte.
Una volta sola, entrò in casa e ripensò a quella giornata. Non solo aveva scoperto chi era e cioè una strega per lo più regina del mondo magico; ma era riuscita grazie a quella voce a evitare la morte. Chiunque fosse stato meritava la sua gratitudine. E così, aveva capito il motivo delle sua voglia di fare compere strampalate: era una regina.
Aveva deciso di non dire niente a sua figlia, perché in fin dei conti lei in tutta questa faccenda non c’entrava niente. Sua figlia tornò a casa e salutò sua madre felice la ringraziò per la sua festa. Caroline si mise a dormire beata.
Quella notte e nei giorni a venire nessuno le avrebbe più rovinato il suo avvenire. Il lupo radunò il suo branco e avvisò tutti loro di non importunare più la strega e regina del mondo magico.
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