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Momo's pov
Mi sembra quasi uno scherzo, mi alzo tremante, Jirou si schiarisce la voce allontanandosi leggermente da me.
J: Arriviamo subito Denki!
Sbuffa infastidita mettendosi in piedi, sistemo i miei vestiti alzandomi ed andando in bagno per rinfrescarmi il viso e tornare da lei.
Mi guarda alzandosi roteando gli occhi appoggiando la mano sulla maniglia della porta ed uscendo in salone.
Il prof ci parla di un certo festival, io e Jirou non facciamo che guardarci chiedendoci se ci hanno davvero interrotto per tale stupidaggine.
L'uomo si allontana lasciandoci soli per discutere di questo festival della cultura, ai ragazzi vengono in mente molte idee, facendo mente locale e riflettendoci su un po' l'idea di fare un concerto aggrada bene o male tutti noi.
C'è chi si offre per ballare, chi per cantare, altri per suonare, studiandoli uno ad uno formiamo i gruppetti dediti ad ogni attività citata, Jirou che era muta in un angolino viene convinta da Denki a partecipare come cantante, le mie guance si tingono di rosso mentre la guardo con due occhi sognanti.
Katsuki spunta dal suo silenzio e lo vedo mentre si avvicina a Jirou.
Jirou's pov
Bakuguo si avvicina a me con un sorriso beffardo guardandomi con quelle iridi rosse sangue come a volermi mordere.
Ka: Quindi?
J: Quindi cosa?
Ka: Che stavate facendo?
Mi passa affianco soffiandomelo dentro l'orecchio mostrando i denti in un altro sorriso di chi sapeva fin dall'inizio quello che sarebbe potuto accadere.
Senza il mio volere arrossisco tenendo il suo sguardo che ora accenna ad un profilo di vittoria e soddisfazione.
Ka: Bottom
J: Mh?
Ka: Non fingere di non sentire, bottom
J: Scusami? Sono io quella a stare sopra, anche se è quella alta nessuna legge dice che quello basso deve forzatamente stare sotto, o no?
Ka: Eheheh bel caratterino, nano
Senza rivolgermi altra parola si limita a distogliere lo sguardo tornando da Deku, seduto accanto a Todoroki intento nel parlare del festival e la sua organizzazione, in uno scatto lo afferro per il braccio.
J: Deku sarebbe un top migliore di te, ci scommetto
Ka: E tu che ne sai?
J: Vederti mentre lo preghi di fare più piano deve essere divertente
Gli sorrido nell'esatta maniera che aveva usato pochi secondi prima, solo che a differenza mia, lui non ha una risposta pronta da darmi perciò mi volto e vado al fianco di Momo che mi prende la mano.
Prima di tornare in camera nostra butto un'occhiata su Bakuguo che mi guarda in un misto di divertimento e disprezzo per la battuta di prima.
Dopo essere entrate nella camera, Momo tira un sospiro di sollievo mentre i miei occhi riprendo a viaggiare sul suo corpo perfetto e stra maledettamente eccitante.
Il mio corpo si spinge verso il suo inchiodandola alla porta, il fiato corto che esce dalla mia bocca che le sfiora il collo, il suo viso bollente ed il battito cardiaco che aumenta a dismisura nello starci così vicine.
Le nostre labbra si incontrano, la saliva si mescola ed il fiato si mozza, le mie mani le allentano il colletto della divisa facendo cadere la cravatta, il successivo indumento ad incontrare il terreno è proprio la sua camicetta di tela, passano pochi secondi dal ritrovarci sul letto, lei sotto di me, io accavallata sul suo bacino, i miei baci le toccano il collo marchiandone una piccola parte.
Con qualche iniziale insicurezza avvicino le dita ai ganci del suo reggiseno guardandola negli occhi per sapere la sua risposta, mi sorride dandomi conferma ed in pochi istanti ecco che pure quello è sul pavimento.
La sua morbida pelle è uno spettacolo da sentire al tatto, le mie mani giocano assieme al suo seno donandole piacere con ogni mio tocco. Comandata dal puro piacere si avvicina alla mia felpa sfilandomela di dosso, per qualche secondo mi ammira prima di usare le sue mani su di me.
Le mie labbra si posano sul suo seno ed innumerevoli ansimi e gemiti fuoriescono dalla dea sotto a me, i nostri respiri si fanno sempre più pesanti e continuiamo questo gioco di baci e marchi violacei finché ora nessuna delle due ha più nulla addosso.
Il suo sguardo è ammaliato e le sue mani si bloccano da quei continui tocchi che ci stavamo donando e prende ad accarezzare le mie forme: tocca il mio seno come se fosse l'oggetto più delicato che ci sia, i suoi palmi percorrono poi la linea dei miei fianchi soffermandosi sul bacino.
Poggio le mie mani sul suo addome piegandomi verso di lei per lasciarle un bacio sulle labbra.
M: Sei...stupenda
La voce le trema ed il suo sguardo è incredulo ma sono parole sincere, i suoi occhi brillanti ed estasiati ne sono la sola conferma.
Concedo anche alla mia bocca di donarle piacere, mi concentro sul suo seno, trema, ansima e geme il mio nome artigliandomi la schiena, la mordo ed un gemito più forte degli altri si fa spazio nell'aria della stanza.
Ci vado più pesante, mentre la mordicchio mi aiuto anche dalle mani, i suoi ansimi si fanno sempre più forti e la sua pelle sempre più calda.
Scendo. Le percorro il petto, il seno, i suoi addominali che non avevo mai avuto occasione di osservare e poi...poi arriva quella parte ed è spaventosa, la paura di non riuscire "a fare bene" piomba su di me.
Poi come era arrivata quella paura, una botta di autostima mi colpisce così mi butto e lo faccio, le afferro gentilmente le cosce facendomi spazio, senza esitare comincio lentamente, la sento prendermi i capelli e guardandola vedo il suo viso investito dal rossore che con una mano davanti alla bocca cerca di nascondere.
Per la sua sfortuna so di non dovermi dimenticare del clitoride, impazzisce nello sentire quella nuova sensazione: toglie la mano dai miei capelli afferrando le lenzuola stringendole fino a stropicciarle.
M: Cazzo...J-Jirou
Ansima con un filo di voce tra i gemiti che riempiono tutta la stanza ormai. Aggiungo un dito della mano destra entrando al suo interno con delicatezza per non farle sentire dolore. Stringe improvvisamente i miei capelli urlando il mio nome.
Ogni tanto poso le labbra nel suo interno coscia, sul suo inguine schioccandole qualche innocente bacio e...facendole segni violacei per farle capire ogni qualvolta dovesse vederli a chi appartiene quella ragazza.
Le dita da essere una sola diventano due, appena sente quel cambiamento inarca leggermente la schiena sprofondando la testa sul cuscino pronunciando a raffica il mio nome, i suoi umori ormai sono sulle mie dita e sul mio palato.
Mi stacco con la bocca alzandomi e salendo verso di lei continuando il mio divertimento con le dita andando gradatamente più veloce, appena la vedo, in un istante in cui la guardo con calma, è unico quel che sto vedendo: rossa, imbarazzata ed in completa estasi, mi ci avvicino.
J: Mi piace vedere la mia donna in questo modo
Momo azzarda a toccarmi il seno, stavolta nella stanza i nostri ansimi si mescolano e pure i gemiti con il nome dell'altra imprimono nelle pareti, mi vendico subito aggiungendo il terzo dito muovendo le punte delle dita più precisamente toccandola con sicurezza e velocità.
Mi artiglia ancora un volta la schiena stavolta mi graffia ansimando sempre più forte cercando pure di trattenersi inutilmente. Stringe pure i denti incapace di contenersi, porca troia se è bello vederla così, cazzo.
Si contorce inarcando la schiena gridando il mio nome, che i prof non siano ancora venuti a vedere se la sto accoltellando o i nostri compagni a rompere il cazzo mi sembra strano, ci ridacchio su lasciandole un bacio sulla guancia ed è come se i miei occhi per un momento la vedessero di nuovo dolce.
I miei colpi si fanno ancora più veloci ormai Momo è praticamente sfinita ma mi afferra per le braccia bloccandomi, la sua bocca si avventa sul mio collo, in qualche maniera me la ritrovo ansimante...sopra di me, deglutisco nervosamente e lei sorride soddisfatta in risposta.
Sento le sue dita al mio interno, sento la pressione che applica e la velocità che usa, la mia testa...mi sento come fossi ubriaca da questi tocchi e attenzioni, il suo nome orbita attorno alla mia tesa, sento i miei stessi ansimi crearmi una gabbia attorno.
Cazzo è così fottutamente bello il suo sguardo possessivo sopra di me che mi studia ad ogni movimento, sento come inizia a muovere le dita più velocemente ancora ed ancora, la voce mi trema nel dire il suo nome sempre di più, sempre più forte.
Fa un cazzo di male ma è così fottutamente bello, devo solo abituarmici. Lei si sporge su di me marchiando e baciando il mio corpo, mi aggrappo alla sua schiena chiudendo gli occhi mentre lei continua sempre più veloce per farmi andare via di testa.
J: Momo...c-cazzo se sei b-brava, fanculo...
Ride abbassandosi sempre più imitando quel che avevo fatto io all'inizio, dopo molto si ferma per un secondo dopo avermi lasciato l'ennesimo bacio sull'inguine.
M: Sai che sei davvero buona?
A quella frase spalanco gli occhi incredula arrossendo come non pensavo fosse ormai possibile, lei ride come una stronza sapendo esattamente che quel che stava per dire mi avrebbe fatto imbarazzare.
Anche la bastarda conosce il punto debole del clitoride, mi sta facendo impazzire non vedo più concretamente per colpa sua, mi sento sprofondare nel letto, sento la testa frastornata ma è stupendo, lei è stupenda.
Dopo molto crolliamo entrambe sfinite, io che ero tornata sopra mi stendo sul suo corpo esausta riprendendo fiato, lei mi abbraccia e restiamo ferme così fino ad addormentarci per la stanchezza.
Momo's pov
Tra le due la prima a svegliarsi sono io che con delicatezza sposto Jirou all'altro lato del letto dandole un bacio sulla guancia prima di alzarmi. Raccolgo i vestiti appoggiandoli momentaneamente sul letto mentre ne prendo di puliti dall'armadio, andando in bagno e lavarmi per darmi una bella rinfrescata.
Mi appoggio alle piastrelle sulla parete interna della doccia mentre l'acqua scorre e penso a tutto quel che abbiamo fatto, non so quante volte io sia venuta ma...so solo che son state veramente tante e ringrazio Jirou per queste emozioni.
Vederla nuda, essermi fatta vedere io in quel modo davanti alla persona a cui tengo di più, per non parlare di tutto quel turbinio di sensazioni nuove...non mi sono mai sentita così grata di aver scelto di seguire lei al posto che le stupide idee di mia madre.
Esco dalla doccia asciugandomi, poi però...mi fermo davanti allo specchio e solo in quel momento riesco a vedere tutti i marchi che Jirou mi ha fatto, cazzo sono davvero molti non pensavo potesse averne fatti...così tanti. Ma devo dire che mi stanno davvero bene addosso, ognuno di loro è una sua firma...lei mi ha detto di essere sua, ha posato le sue labbra in ognuno di questi punti.
Pronunciando quella parola mi giro per osservarmi allo specchio come se stessi provando un vestito da comprare, sorrido e mi affretto a vestirmi per poter tornare da lei.
M: Oh sei sveglia
Dico notandola sotto le coperte con il telefono in mano mentre scorre i post su Instagram.
J: Ehi...come ti senti?
Mi sorride posando il telefono sul suo petto sopra alle coperte guardandomi dalla testa ai piedi, io mi avvicino a lei sedendomi sul letto, si mette a sedere di fianco a me tenendosi coperta.
M: Bene...e come più leggera in un certo senso
Poggia la testa sulla mia spalla sospirando, mi circonda i fianchi con le braccia dandomi un piccolo bacio sul tessuto della maglia.
J: Quindi...possiamo dire che fosse...
M: La nostra prima volta, si esatto
J: Credo che ora anch'io andrò a fare una doccia
M: Io sistemo un po' il letto ed i vestiti va bene?
Si alza venendo davanti a me piegandosi per potermi dare un bacio.
J: Hai un buon sapore, sai?
Arrossisco ma subito dopo rido realizzando che sta usando la stessa frase che avevo detto io mentre...ero "là sotto" diciamo.
M: Stai tentando di vendicarti perchè ti ho fatto imbarazzare, tesoro?
Arrossisce aggrottando le sopracciglia per poi sorridere, si allontana andando verso il bagno e poco dopo il rumore dell'acqua che sbatte contro il pavimento della doccia riempie leggermente quel silenzio. Sistemo un po' i vestiti piegandoli alla bell'e buona poi mi avvicino alla porta del bagno.
M: Jirou se mi cerchi sono nell'area comune, ok?
Cerco di alzare abbastanza la voce da farmi sentire e difatti mi risponde con "Okay" perciò mi metto delle ciabatte ed esco in area comune, i miei compagni sono relativamente distati dalla camera mia e di Jirou...forse non hanno sentito nulla o almeno è quello che spero.
La prima persona ad incontrare il mio sguardo è Katsuki che sorride e sghignazzando viene verso di me, mi afferra per il braccio e mi trascina un po' più in disparte ma quando è davanti a me non riesce a trattenersi dal non ridere per cui mi tocca attendere abbia finito di prendermi in giro, perchè io so che ride per un qualche motivo e temo pure di saperlo.
Ka: Sai vero che sono stato io a chiedere a tutti quanti di spostarci da un'altra parte per non far sentire a tutti quel che tu e la tua fidanzata stavate facendo?
Arrossisco immediatamente imbarazzata a livelli impossibili.
Ka: Però devo dire che è stata brava per quanto ti ho sentito dire il suo nome e bellissimi i succhiotti che hai sul collo, oh-oh ma chi l'avrebbe mai detto! Momo sta sotto!
Scoppia a ridere nuovamente mentre la mia faccia ormai somiglia a un pomodoro, lo colpisco ripetutamente per farlo zittire ma sembra impossibile. È fortunato ad essere il mio stronzo preferito.
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