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Appena arriviamo stiles parcheggia la jeep davanti a casa sua e scendiamo
s:"ok, ehm ciao" dice e si dirige verso l'entrata di casa sua
io:" stiles se vuoi puoi venire a casa mia, a farmi compagnia" dico sorridendo, lui si gira entusiasta come se aspettasse di sentire solo quello e annuisce sorridendomi
Perché è così felice? Magari sarebbe rimasto solo anche lui e la cosa lo rattristiva? Boh non pensiamoci
arriviamo a casa ed entriamo
s:" ma i tuoi genitori?"
io:" non sono in casa tranquillo, anche a me mette a disagio stare con i genitori di miei amici"
s:" non a me non tanto, e aspetta siamo amici?!" dice un po' stupito
io:" si perché lo chiedi con così tanto stupore?" dico togliendo le scarpe e dicendo di fare lo stesso a lui
s:" boh non so, sembri molto stile...ehm stile Derek" dice virgolettando le ultime due parole
io:" quale sarebbe lo stile Derek" dico virgolettando con le dita le ultime parole per prenderlo in giro e facendo una faccia buffa dato che stiles si mette a ridere e dice:" lo stile Derek è lo stile silenzioso, cupo e un po' scontroso, sai quanto ci ho messo per fargli capire di potersi fidare, pensa che una volta mi ha minacciato di aprirmi la gola in due con i denti" dice con un tono quasi afflitto e spalancando leggermente le braccia il che mi fa ridere
io:" no dai è un tipo socievole, ha dei modi particolari per esserlo, tutto qua" dico salendo le scale insieme a stiles
s:" molto particolari" io rido scuotendo leggermente la testa
io:" allora gia che sei qua mi aiuti vero?"
s:" a fare cosa?"
io mi avvicino a lui e lo giro tenendolo per le spalle verso la montagna di scatoloni da riordinare, lui immediatamente si rigira verso di me con gli occhi spalancati
s:" dimmi che non sono tutti da svuotare, dimmi che almeno la metà di ogni scatolone è vuota"
io:" no mi spiace dobbiamo mettere tutto a posto"
s:" perché mi sa molto di comando e non di favore che potrei gentilmente farti?"
io:" perché senno ti aprirei gentilmente la gola in due con i denti" dico sorridendo trionfante per lo sguardo ottenuto, che è un misto di sorpresa e divertimento
s:" okay mettiamoci al lavoro"
dopo un ora passata a riporre vestiti nell'armadio e sistemare mensole e cassetti finalmente i nostri scatoloni sono nettamente diminuiti, ne rimangono alcuni che contengono miei disegni, e cose mie come quadri o foto di famiglia.
stiles ne apre uno e tira fuori una foto di me, Karen e Greg in riva al mare, la foto era stata scattata l'estate scorsa, io avevo un bikini nero, Karen un costume intero viola e Greg dei pantaloni hawaiani un po' sgualciti, nella foto stavamo ridendo, eravamo felici,
s:" eravate in brasile vero?"
io:" si, guarda che bello il mare dietro di noi" dico con aria sognante ripensando alle giornate sulla spiaggia e al rumore delle onde
io:" in quella foto eravamo felici..." stiles mi guarda
io:" adesso, non so, è come se mancasse qualcosa, prima loro mi guardavano, mi curavano"
s:" cosa intendi?"
io:" i miei genitori, cioe scusa, Karen e Greg adesso non ci sono quasi mai, sono sempre fuori per lavoro, per viaggi promozionali, o per feste e impegni familiari, ma io non sono stupida, io lo sento il loro cuore che accellera quando mi dicono queste cose, a volte sono vere ma altre...beh diciamo che non sono un'idiota, è palese che abbiano un branco, e non il branco famigliare se così si può chiamare ma un branco fuori da me, loro mi stanno tenendo come se fossi un peso" dico buttandomi sul letto sbuffando
stiles si mette accanto a me
s:" non puoi diglielo?"
io:" no cosa gli direi, mi darebbero dell'ipocrita che pensa solo a se stessa o magari solo della bugiarda"
s:" ma loro non sono i tuoi veri genitori?"
io:" no no per carità, loro mi hanno curato dopo che mia madre mi ha portato in un orfanotrofio per difficoltà economiche, io ero vista come una strana, sai in effetti non è molto normale una bambina che a nove anni lascia in peli sul proprio letto quando si sveglia, ero solo alle prime fasi di mutazione totale, comunque loro mi hanno adottata e portata in Brasile mi hanno tenuta lì e poi mi hanno scaricata qua, per questo devo trovare mia madre, quella vera intendo"
stiles mi guarda e annuisce
s:"mutazione competa?!" dice perplesso e curioso
io:" si"
s:"cosa intendi, cioè ti trasformi come scott e basta, no anzi c'è di più vero?"
io:" certo io mi trasformo come Derek, in lupo vero l'animale intendo, solo che io sono un po' più grande è il mio pelo è bianco e lucido, io sono un lupo completo dalla nascita"
S:" figo, scusa non vorrei essere maleducato ma potrei vedere la trasformazione?"
Io ci penso un po' su e poi annuisco, mi alzo dal letto restando in piedi, abbasso la testa, lentamente i miei occhi diventano gialli e le mie mani si aprono di scarto sfoggiando gli artigli, mi abbasso piegandomi sulle ginocchia e dopo poco divento un lupo, grande robusto con il pelo lucido e bianco come la neve, mi volto verso Stiles che ha gli occhi sbarrati e lo sguardo fisso su di me, afferro con i denti i vestiti che giacciono alle mie zampe ed esco dalla porta, per entrare poco dopo rivestita
s:" wow" dice stupito e divertito con un sorriso
Io:" non lo dire a scott e isaac"
S:" perché no? È una cosa fantastica, cioè ti vorrebbero ancora di più nel nostro branco"
Io:" ma voglio che lo scoprano dopo e non voglio che mi accettino solo per quello"
S:" okay come vuoi tu"
Tra noi si crea un silenzio imbarazzante, che subito viene interrotto dalla voce di stiles,
s:" hey hai bisogno di aiuto per studiare? sai è molta roba, se vuoi ti posso aiutare"
io:" no grazie posso farcela da sola, a proposito fuori da casa mia devo studiare" dico sorridendo e indicando la porta di camera mia come se fossi un militare
s:" ai suoi ordini" dice facendo il saluto militare e sorridendo divertito per poi uscire seguito da me
arrivati alla porta si rimette le scarpe, sta per uscire quando
s:" senti mi dai il tuo numero così ci sentiamo?"
io rimango un po' sorpresa ma dopo alcuni secondi di silenzio annuisco e tiro fuori il telefono dalla tasca, dicendogli il numero
s:" faccio uno squillo così salvi il mio, sandy giusto?" dice cercando di ricordare il mio nome
io lo guardo malissimo sto per chiudergli la porta in faccia, quando lui la blocca con la mano
s:" gwen, stavo scherzando" dice ridendo io alzo gli occhi al cielo
io" sei un idiota stiles"
s:" me lo dicono in molti"
detto questo si gira mi saluta e se ne va
STILES'S POV
io:" figo, non vorrei essere maleducato ma potrei vedere?"
lei estrae gli artigli e le zanne facendo diventare gli occhi gialli, si inginocchia e al posto di gwen c'è un lupo, grande e possente, la pelliccia è di un bianco candido e lucente, i suoi occhi sono gli stessi, a differenza di Derek che è nero, ma a quanto ho capito lei è nata così lui no
dopo la trasformazione afferra i suoi vestiti con i denti ed esce dalla stanza per poi rientrare vestita, lei mi chiede di non dirlo a scott e anche se io non ne capisco il motivo accetto, subito dopo si crea un silenzio imbarazzante, che subito rompo, provando a dire qualcosa a caso
io:" hey hai bisogno di aiuto per studiare? sai è tanta roba se vuoi ti posso aiutare"
G:" no grazie posso farcela da sola, a proposito fuori da casa mia devo studiare" dice sorridendo e indicando la porta di camera sua come se fosse un militare
Io:" ai suoi ordini" dico facendo il saluto militare e sorridendo divertito per poi uscire seguito da Gwen
arrivati alla porta mi rimetto le scarpe, sto per uscire quando
Si lo faccio glielo chiedo mi butto
Io:" senti mi dai il tuo numero così ci sentiamo?"
Lei rimane in silenzio per quel che secondo e penso che mi riderà in faccia, ma appena vedo che tira fuori il telefono dalla tasca e mi da il numero
Io:" faccio uno squillo così salvi il mio, sandy giusto?" dico facendo finta di non ricordare il suo nome
Lei mi guarda malissimo e sta per chiudermi la porta in faccia ma io la blocco con una mano
Io:" gwen, stavo scherzando" dico ridendo lei alza gli occhi al cielo
G:" sei un idiota stiles"
Io:" me lo dicono in molti"
detto questo mi giro e la salutò con un cenno della mano mentre mi dirigo verso casa. Appena entro vado in camera mia per finire i compiti, mentre mi dirigo verso la scrivania passo davanti alla finestra fermandomi a guardare Gwen, stava prendendo dei libri per poi dirigersi verso la scrivania impedendomi di continuare a vederla allora decido di finire il più presto possibile i compiti, mi siedo alla scrivania apro il libro e sento il telefono squillare, controllo e sul display compare in nome di Gwen, allora sorrido e rispondo, alzandomi dal letto e andando verso la finestra notando che lei aveva fatto lo stesso
io:" ciao"
g:" hey" dice salutandomi dalla finestra
io:" sai che ci siamo visti dieci minuti fa" chiedo soempre sorridendo
g:" si ma ti prego aiutami" dice inginocchiandosi davanti alla finestra per pregarmi
io:" per cosa?"
g:" compiti" io alzo gli occhi al cielo sorridendo
io:" arrivo" e chiudo la chiamata
stavo ancora ridendo mentalmente mentre uscivo dalla porta di casa e attraversavo qui 20 metri che ci dividevano
arrivo alla sua porta e la trovo aperta con lei dietro ad aspettarmi
io:" ciao di nuovo"
g:" ciao mio salvatore"
io:" in cosa ti aiuto?"
g:" non metterti a ridere ti prego" io alvo le mani per rassicurarla "tutto" dice esausta
io:" da cosa vuoi cominciare" le chiedo una volta arrivati in camera sua e dopo esserci seduti sulla scrivania
G;"algebra" dice aprendo il grosso libro di algebra sulla sua scrivania chiara, sorrido notando che è quasi tutto sottolineato in rosso
io:" perché?" dico indicando il foglio evidenziato
g:" sottolineo tanto lo so e uso anche diversi colori, io evidenzio in verde le cose che ho capito, in giallo le cose su cui sto lavorando, in rosso le cose che non capisco"
io:" e il blu?" chiedo indicando l'evidenziatore che sbucava dal suo astuccio
g:" il blu è solo carino" dice sorridendo e alzando le spalle, mentre io sorrido pensando a come questa cosa ci accomuni
devo ammettere che Gwen mi piace molto
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