CAPITOLO 6
Jade
Se ne andò via con un sorriso...e mi lasciò lì...rimasta ad ammirarlo scioccata ma ammalliata.A come mi ha resa vibrante come una libellula, la persona più felice al mondo mostrandomi un po' del suo dolce amore, la sua voglia di fare, spontaneitá, sinceritá, mi fece sentire unica...il modo in cui mi baciò mettendoci tanta delicatezza, dolcezza, passione incanalando tutto il suo amore nel mio palmo, labbra morbide, carnose, calde; che quando si spostavano lasciavano dietro di sè una inyensa scia di calore sulla mia pelle.Quanto avrei voluto...baciarlo...solo per un secondo...il forte desidero di approfondire quel dolce contatto, di librarmi completamente nell'aria...di soddisfare il mio strano ma eccitante desidero adrenalinico.Questo bellissimo ricordo rimarrá per sempre impresso nella mia mente, di come lui mi ha provocato mille emozioni indescrivibili dove eccitanti vibridi caldi mi percossero la spina dorsale.La prima cosa che mi colpì di lui furono i suoi occhi azzurro intenso profondo, dallo sguardo intenso, penetrante, capaci di dire ed esprimere tanto allo stesso tempo,nel quale io mi persi totalmenye annegandoci al suo interno, capelli color biondo dorato, corporatura alta con muscoli non troppo esagerati, semplicemente unico, attraente. Indossava una camicia bianca di cotone che metteva in risalto il suo torace e l'addome, m'immaginai come fosse passarci il palmo o la punta delle dita su quella corporatura pergetta, doveva essere eccitante.Ma in un certo senso sono anche triste perché saprò di non rivederlo mai più, una persona così meravigliosa, che non mi fa sentire uno scarto, ma tutt'altro:speciale, amata, preziosa.Mi resi conto che quando se ne andò via egli si portò con sé una parte del mio cuore...ormai apparteneva a lui e nessuno gliel'avrebbe mai tolta...nemmeno io.Lui ormai per me era la mia dipedenza, avevo bisogno di lui.Una voce mi interruppe dai miei sogni ad occhi aperti...in un modo un po' troppo sgarbato...l'avrei riconosciuta tra mille...la voce di quel disgraziato...Rike
Rike:ehi buona a nulla,che cosa cavolo stai facendo?>
Io:mio caro stress nullafacente...non sto proprio facendo niente...sto solo pendando e poi...cosa cavolo t'interessa?
Rike:e a che cosa staresti pensando? Tu sei mia ti ricordo,e di nessun'altro, per cui non osare pensare a lui...rinunciaci, tu sei promessa in sposa a me, e se necessario te lo farò capire con la forza>
Io:geloso eh...>
Rike:non osare, tu non servi a nulla>
Io:oh sì invece, tanto per farti chiarire le idee...non permetterti mai più di usare quel tono con me e...tanto per dire, io non sono una cosa e tantomeno di tua proprietà, quindi sono libera di fare e pensare ciò che voglio, potrai anche costringermi a sposarti ma non ti amerò mai,avrai tutto il mio odio in eterno, preferisco baciare cento cammelli essere viscido>
Rike:ah davvero e dimmi...c'è qualcuno per cui il tuo cuore batte...>
Io:certo...lui...>
Rike:eh...fammi capire...questo cuore non batterà mai per me...>
Io:esatto...>
Rike:vedrai che ti farò cambiare idea...>
Da lì in quel momento cominciai a sentire solo odore di guai...
Io:ma che diamine stai...>
Non ebbi più il fiato per continuare...avvertivo soltanto un forte odore d'alcol e fumo.Era drogato...sentii le sue labbra andare su e giù sulla mia clavicola, le sue mani cingermi i fianchi, per poi avvicinarsi lentamente alle mie labbra.Il mio cuore adesso si batteva...per paura...sentii un tocco sulle mie labbra...oh no cazzo!...gli graffiai la faccia con tutta la rabbia.Gridò come un pazzo, scappai, corsi, da tutto e da tutti, dal mondo citcostante, da quella strada, da quella serata.Mi cadde l'occhio sulla mia casa...vuota...vidi un cartello con scritto che mio padre era stato rapito dai francesi per vendetta contro gli inglesi.Avevo perso tutto, non mi rimaneva più niente...corsi disperata, in un pianto che non riuscii a trattenermi.Scontrai con delle braccia calde, che mi presero per la vita...
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