Yo x Ti, Tu x Mi
Selena's POV
Mi paralizzo, la cornetta del citofono mi cade dalle mani e resta a penzolare. Sono sconvolta... Come mai è qui? La porta del bagno si apre e vedo Felipe, ha indosso solo un asciugamano arrotolato in vita.
"Selena, hanno bussato?" Felipe si avvicina a me, confuso. "Aspettavi visite?"
"È..." inizio, "Mahmoud..." dico con un filo di voce.
"Eh?!" Lui mi risponde, sconvolto. "Non aprirgli per nessun motivo" dice intransigente.
"Cosa ci fa lui qui?" continua, guardandomi fisso.
"Non ne ho idea, lo giuro" rispondo io, stupefatta.
Lo vedo avvicinarsi al citofono e prendere la cornetta. "Si? Chi è?" risponde lui, apparentemente cordiale e tranquillo.
"Piuttosto che ci fai tu qui..." sento Felipe rispondere.
"No, non ti lascio entrare. Inutile che continui ad urlare" Si guarda le unghie abbassando lo sguardo.
"Mahmoud, non costringermi a mandarti via in ambulanza" vedo la mascella di Felipe serrarsi e irrigidirsi.
"Adesso mi hai stancato, dammi due minuti e sono da te" Felipe richiude la cornetta e lo vedo correre in camera. Lo seguo e lo prendo per il braccio.
"Felipe, cosa hai intenzione di fare?" gli dico, guardandolo negli occhi. È teso e nervoso, le guance sono leggermente arrossate e non accenna a tranquillizzarsi.
"Mando via l'ospite indesiderato" mi risponde lui. Indossa la maglietta e i pantaloncini e si dirige alla porta. Apre il cancello e sento lo scatto della serratura.
"Sta' tranquilla, non succederà niente" mi prende la mano e l'accarezza. In effetti Felipe è cintura nera, non credo succederà nulla di grave. "Difendere e non attaccare" lo dice sempre, non l'ho visto fare nulla di pericoloso al di fuori del tatami.
È apparentemente sereno, la maglietta nera lo fascia perfettamente e riesco a vedere i suoi muscoli guizzanti, si sta preparando. Una volta aperta la porta vedo Mahmoud nel vialetto, qualcosa che un tempo era la normalità.
È irriconoscibile: i capelli, solitamente perfettamente pettinati, sono aggrovigliati e ricordano vagamente un nido di uccelli, il suo viso è scavato e affossato, le occhiaie violacee si notano nonostante la carnagione scura.
"Brutto stronzo, sappi che lei è mia. Potrai aver dormito qui e te la sarai anche fottuta, ma lei non sarà mai tua, hai capito?" La voce di Mahmoud è impastata, come se avesse bevuto un'intera bottiglia di Brandy.
Vedo Felipe irrigidirsi, i bicipiti si contraggono, cosi come i suoi muscoli del collo. "Per tua informazione, anche se non ti riguarda, non l'ho toccata nemmeno con un dito. Tu invece Sarah l'hai toccata con molte parti del corpo" risponde.
"Non mi riguarda? Selena è la mia promessa sposa! Ovvio che mi riguarda!" risponde lui, sbraitando alla strenua di un animale.
"No, qui ti sbagli, Selena era la tua promessa sposa! Risparmiati l'imbarazzo e torna da dove sei venuto..."
"Que asco este borrachón..." Felipe si porta una mano alla fronte e scuote la testa.
"Tu non mi dici cosa fare!" Mahmoud corre alla carica.
Felipe con uno scatto lo placca e lo blocca con un braccio conficcato nel collo. È fulmineo, ogni movimento è fluido e connesso. Mahmoud è una bambola nelle mani di un burattinaio esperto.
"Mahmoud, ti ripeto, torna a casa. Non voglio farti male" Felipe parla in maniera apparentemente tranquilla.
"Brutto puttaniere, lasciami!" Mahmoud tenta di liberarsi dalla presa.
"Va bene, mi hai rotto il cazzo" Felipe lo lascia e, quasi come un lampo, vedo la sua gamba alzarsi e colpire lo sterno di Mahmoud che cade dolorante sui ciottoli del vialetto.
"Ne vuoi ancora?" dice Felipe, sistemandosi la maglietta.
Noto che all'angolo della bocca di Mahmoud inizia a colare del sangue che, prontamente, si lava via con il dorso della mano. Ha gli occhi spiritati, sembra un toro pronto a caricare la sua preda.
Felipe, al contrario, sembra essersi ricomposto, tradendo tuttavia la sua rabbia: sono dietro di lui e riesco ad inquadrare perfettamente il suo muscoloso trapezio irrigidirsi.
"Mahmoud, per favore, va' via..." dico, portandomi una mano sulla bocca.
"Già, va' via" rincara la dose Felipe.
Appoggio la mano sulla sua spalla, stringendogliela forte. Dentro di me tristezza, rabbia e paura fanno a pugni per decidere quale tra loro debba essere il sentimento dominante.
Felipe appoggia la sua mano sulla mia, il muscolo del suo avambraccio in completa tensione.
Mahmoud fa per rialzarsi, non senza prima aver emesso un rantolo di dolore.
"Allora è così che stanno le cose..." dice, poi si mette una mano sul cuore "Io ti amo, Selena. Lo so, ho sbagliato ma dammi la possibilità di rimediare! E tu..."
Fa per indicare Felipe, al quale scappa un sorriso sotto i baffi: "Sarà meglio che punti quel dito altrove, se non vuoi ritrovarti con nove dita, Mahmoud."
"Tu... hai rubato la mia donna, da quanto va avanti questa storia? Eh?!" urla a squarciagola, la mano si fa sempre più stretta in petto.
"Mahmoud, Felipe, adesso calmatevi entrambi" dico, fredda.
Felipe si volta verso di me, incredulo. "Vuoi che questo individuo continui a farti del male, Selena?" mi domanda.
"Affatto, Felipe, ma non lo vedi in che stato lo hai ridotto? Era così necessaria la violenza?"
"Sì. Altrimenti avrebbe attaccato me e poi... chissà cosa ti avrebbe fatto..."
"Nulla! Non avrei fatto assolutamente nulla! Io voglio soltanto che Selena sia di nuovo mia!" urla Mahmoud, adesso ha il fiatone.
"Non sono un oggetto, Mahmoud! Smettila di rivolgerti a me in quel modo! Sai benissimo cosa io ho dovuto passare nella mia vita, tutti i sacrifici... Eppure non te ne è fregato nulla!" Adesso sono furibonda. Ha scelto la cubana sbagliata da prendere per il culo.
"Sar-Selena, aspetta!" incespica nelle sue stesse parole.
"Cosa hai detto, verme? Hai anche il coraggio di chiamarla Sarah?" chiede Felipe a Mahmoud, visibilmente intimidito.
"Guarda, Felipe, non me ne importa un fico secco di questa storia, rientriamo e chiudi la porta" dico, le braccia conserte. Il mio sguardo glaciale è puntato sugli occhi strabuzzanti di Mahmoud.
"Se provi a fare di nuovo ritorno, giuro che non sarà Felipe a ridurti così, ma io. Ora, sparisci dalla mia vita."
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