Risveglio dal sapore dolceamaro

Selena's POV

Mi risveglio dopo una notte tormentata.
Questa mattina mi sveglio sola nel letto dopo molto tempo. Mi ricorda quando, ai tempi del liceo, i miei genitori partivano per Cuba e io, ancora adolescente, badavo alla casa. 

Ancora nel letto, guardando dalla finestra, sento gli uccellini cinguettare. Mi sfioro le labbra e mi riaffiorano alla mente i ricordi di questa notte.
Felipe su di me, il suo corpo caldo che sovrasta il mio; le sue lacrime calde che bagnano il mio viso.

Vedo l'albero di pesco, sta già maturando i suoi frutti, rosei come le labbra di Felipe. Sfiorando le mie labbra mi sembra di poter ancora sentire le sue, delicate e morbide che s'incontrano con le mie.
NO.
Non posso permettere alla mia mente di tornare a questi ricordi. Il mio promesso sposo mi ha tradita, ho scoperto ciò da poco. Non è giusto che io pensi alle labbra di Felipe, anche se in tutta onestà non riesco a farne a meno.

 Mi alzo dal letto rapidamente. Ho proprio bisogno di riprendermi, ora mi reggo in piedi ora barcollo. Lentamente mi dirigo alla cucina e dalla dispensa recupero un'aspirina. Apro un'altra anta del mobile e prendo un bicchiere; mentre lo riempio, prego silenziosamente che mi aiuti a far passare il cerchio alla testa che mi attanaglia.
Bevo la medicina frizzante, goccia dopo goccia, finché non finisce. Apro il frigorifero e prendo le fragole, ho bisogno di qualcosa di dolce e fruttato da ingerire. Le taglio con cura e le metto in una ciotola insieme allo yogurt magro. Poi prendo dal cestino una banana, la taglio e la unisco al resto.
Riempio velocemente la macchinetta per il cafecito cubano e aspetto che il suo suono inondi la cucina e mi risvegli.

Guardo il nulla, non riesco a focalizzare. La mia mente vortica e torna ancora al divano. Non riesco a smettere di pensare a quel bacio. Guardo l'isola della cucina e noto un piccolo pezzo di carta ripiegato. Mi avvicino e faccio per aprirlo:
"Nos vemos al gym, descanse princesa. Te quiero, Felipe."
Mi ha lasciato un biglietto... La confusione, attutita dall'aspirina, sta tornando ancora più forte di prima. Di scatto prendo il telefono.
 "Hey Siri, chiama ISPICA" e parte la telefonata.
Il campo è libero. Cazzo, Sylvie, rispondi... Ti prego.
"Bonjour, qui est-ce?" La voce di Sylvie è ancora impastata dal sonno.
La immagino scompigliata, i capelli alla rinfusa. Anche le donne perfette sono un disastro la mattina...
"Soy la que la toma y la que la goza, hija de una gran puta" le rispondo io.
"Che cosa? Selena, hai fatto uso di crack stanotte?" la voce di Sylvie è confusa.
"Sylvie, dobbiamo vederci. Assolutamente. Stanotte è successo l'impossibile..." le dico io rapidamente.
"Ci vediamo per pranzo, alle dodici e trenta alla boulangerie" dice lei.
"Siamo in Italia, Sylvie, non a Guerlain. Per cortesia, non tirare fuori boulangerie a caso." le dico io con tono di scherno.
"Andiamo in pizzeria, allora. Non puoi anticiparmi proprio nulla? Mark dorme, sono tutta tua." Sylvie brama la notizia che devo riferirle, ridacchio.
Che bello, dopo tutto quello che mi è successo ancora riuscivo a ridacchiare.
"No, cariño, sono cose che si dicono da vicino." le rispondo "A più tardi..." e non le do tempo di rispondere che attacco la chiamata. 

Sylvie's POV

I miei occhi si sbarrano. Sono incredula.
"È successo cosa? Quando?" chiedo a Selena, portandomi una fetta di pizza Quattro Formaggi alla bocca.
"Sì, hai capito bene..." mi dice Selena, tirando fuori un sospiro. Non sono sicura se sia un sospiro di sollievo o di preoccupazione.
"Senti, Selena, hai fatto una cazzata. Diciamocelo." le dico, rigida. "Tuttavia, è stata la scelta giusta proteggere la tua salute mentale... ci sta, buttarsi tra le braccia del primo malcapitato."
"Troia" mi risponde Selena, la bocca piena di crosta di pizza. Posso intravedere le sue gengive rosee, e non riesco a non pensare a quanto le serve un apparecchio.
Scuoto la testa, troppo assorta in dettagli inutili e, soprattutto, superflui.
"Perché mi fissi la bocca, troia?" mi riprende Selena.
"Scusami, assorta nei miei problemi" le rispondo. "Ma piuttosto... parliamo di te."
"Non so, Sylvie. Non so come prenderla. Io amo Moud, ma ciò che ha fatto è imp-"
"Imperdonabile." la interrompo. "È imperdonabile, e veramente di cattivo gusto. Se posso dire la mia: non penso che tu non sia proprio lusingata da Felipe, suvvia."
Le sue guance arrossiscono. Noto che ha appena abbassato lo sguardo e ha iniziato a giocare con una fetta di pizza, un po' come fanno i bambini quando presi dalla noia o dal nervosismo.
"Smettila di giocare con il cibo, ensuciada!" la redarguisco.
Selena scoppia a ridere. "E tu come sai questa parola?" e ride di nuovo, mantenendosi lo stomaco.
"L'ho googlato!" e attacco a ridere anche io. "Comunque, il fatto che lui ti lusinghi è palese dal modo in cui ne parli. Non approvo il tuo modo di aver già superato la rottura con Mahmoud, ma d'altronde chiusa una porta, si apre un portone..."
"E guarda chi c'è? Un bel manzone!" continua lei il nostro detto.
Lei, comunque, mi sembra essere d'accordo con me.

"Hai mai pensato di fare la modella?" chiedo a Selena, cambiando argomento.
Lei mi guarda confusa. "Perché?"
"Be', guarda come ti sei conciata, sembri una pubblicità ambulante di Miu Miu!" le faccio notare.
Lei si guarda, come per dimostrarmi che tutto ciò che indossa ha un suo valore artistico all'interno dell'outfit: indossa una semplice camicia cropped top bianca con una minigonna di ricamo nera. Alle dita, una serie di anelli argentati mentre al collo una di quelle collane in acciaio che si possono indossare semplicemente allargandole e stringendole nuovamente. Ai piedi, un bellissimo paio di stivali neri alti fino al ginocchio. Il tacco non è estremamente alto, e qui infatti mi trovo in disaccordo, ma è comunque abbastanza per slanciare la sua figura cubana.
"No, in effetti non ci ho mai pensato... però, guarda che stile!" risponde lei.
"In realtà, non te l'ho chiesto per pura curiosità." le rivelo. "Ho in progetto di lanciare sul mercato il nuovo profumo della Maison Garnier, e questa volta voglio che sia tu a fare da volto per la mia fragranza. Ho pensato ad un profumo femminile, Rêves pour femmes, e uno maschile, Rêves pour hommes. Vorrei che la campagna pubblicitaria si focalizzi su una coppia e il loro sogno insieme: camminare mano nella mano sulla riva di una spiaggia in una giornata nebbiosa, mentre coronano il loro sogno di essere nudi, senza essere sotto lo sguardo indiscreto degli estranei." le spiego, cercando di essere quanto più minuziosa possibile.

"E dovremmo essere entrambi nudi su una spiaggia in una giornata nebbiosa, esattamente quando, dato che siamo a giugno?" mi chiede, con un tono ilare.
"Oh, ma chèrie, dimentichi che sono ricca. Jean-Jacques ricorrerà a Photoshop" rido.
"Chi cazzo è Giangiacco?" mi domanda lei, ridendo.
"Jean-Jacques è mio cugino, prima si chiamava Mélisse." le dico "Ed è anche un fotografo eccezionale. Ha scattato lui le foto per Beyoncé, Doja Cat e Nicki Minaj all'ultimo Met Gala."
"Wow, deve essere veramente forte, allora! Ci sto, Sylvie! Non vedo l'ora di dire tutto a Felipe, nella speranza che voglia partecipare!" mi dice Selena, sprizza gioia da tutti i pori.
"Tesoro, ha la possibilità di vederti nuda mentre indossi una fragranza Maison Garnier... penso che, appena glielo dirai, sarà già tuo." dico, sicura delle mie parole.
"Ti manderò tutti i dettagli alla tua inutile casella di posta elettronica!" le annuncio, infine. Poi faccio per alzarmi ma Selena mi afferra per un polso.
"Grazie, Sylvie. Ci voleva proprio un'opportunità di stravolgere completamente la mia routine" mi confida Selena, i suoi occhi sono lucidi e il sorriso ha un'accezione duplice. Sembra portare tristezza, data dal recente "lutto", ma anche felicità. Una nuova opportunità si staglia davanti al suo orizzonte, e sono felice di avergliela portata io.
"Ti voglio bene, Selena." le soffio un bacio, mi stacco dalla presa al polso e mi avvio verso l'uscita. "Paga tu!" le urlo.


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