Io ti voglio, tu mi vuoi?

Selena's POV

Sono appena ritornata dal mio pranzo con Sylvie.
Mi sento estremamente turbata, benché sia andato alla grande. Sono riuscita a sfogarmi riguardo la situazione con Mahmoud e le ho anche raccontato di ciò che è accaduto con Felipe.
Mi mordo il labbro, non so cosa pensare...
Lo voglio? O è soltanto un sentimento passeggero del mio cuore? Oh, mamma mia. Mi sta venendo un forte mal di testa al solo pensiero.

Mi avvicino alla dispensa delle medicine nella cucina. Rovisto tra le confezioni scadute di farmaci ormai inutili per poi tirar fuori una bustina di paracetamolo in polvere. Appoggio il contenuto sulla mia lingua e poi comincio a bere dalla bocca della bottiglia, a oltranza. Sarà la disidratazione? A pranzo abbiamo bevuto solo del vino rosso, a Sylvie piace solo quello quando si tratta di carne cotta alla brace. Aspetto che il paracetamolo si sciolga, per poi deglutire.
Mi reco nel soggiorno e, con fare disinibito, mi spoglio e lancio gli indumenti sul divano posizionato davanti al televisore a muro. Sono rimasta in intimo e, benché sia giugno e faccia un caldo asfissiante, la mia pelle si accappona. I peli biondi delle braccia si rizzano e non resisto nello stringermi forte a me stessa. Mi dondolo da un lato all'altro, sfregando forte le mani sulle braccia.

Rabbrividisco. Avrò forse preso l'influenza? Mi tocco la fronte per verificare la temperatura.
"Non scotta, strano" dico a me stessa, pensando ad alta voce.
Poi ho un'illuminazione.
"Ho capito, deve essere l'effetto dell'alcol unito alla disidratazione."
In effetti, ho bevuto solo vino e stamattina non ho proprio avuto la testa di bere acqua perché ero affaccendata in altre cose ben più importanti.
Tiro un forte sospiro, per poi avviarmi verso il bagno, con l'intenzione di farmi una bella doccia tiepida. "Meglio lavare via tutte le energie negative" dico.

Una volta in bagno, mi avvicino alla finestra e accendo uno di quei bastoncini di incenso. Soffio via il residuo fiammeggiante e poso l'asticella nell'incensiere. Mi fiondo nella doccia. Mi lavo accuratamente i capelli, lascio che l'acqua tiepida sgorghi incessante sul mio viso, sulla mia pelle cappuccino. Una volta terminato di lavarmi, mi accingo ad andare verso la mia camera per infilare uno dei miei completini sportivi firmati Oceansapart.
Non ho proprio voglia di andare in palestra, so che incontrerò sicuramente Felipe, e non ho nessuna voglia di vederlo.
Mi faccio coraggio, indosso le mie sneakers preferite e, dopo aver preparato il borsone, mi avvio in macchina. Prima di uscire di casa, noto che in salotto i miei indumenti di stamattina sono ancora lasciati a se stessi sul divano.
Scuoto la testa. "Ci penserò più tardi."

Felipe's POV

"Tranquilla, è l'ultima serie." Sorrido mentre una ragazza mi chiede se avessi ancora bisogno dell'attrezzo.

 È da tutta la mattinata che sono rintontito. Non riesco a togliermi dalla testa il viso di Selena che mi guarda mentre le nostre labbra s'incontrano. Mai avrei pensato che, in vita mia, potesse accadere qualcosa del genere. Fin dai tempi del liceo, ho desiderato le labbra di Selena posarsi sulle mie. Un bacio morbido, salato, al gusto di lacrime, che parlava del dolore che entrambi stessimo provando in quel momento. 

Maledetto Mahmoud, come hai potuto ferire un'anima così pura e pregiata? 

Fin da quando eravamo bambini, appena arrivati a La Puente, Selena si era impegnata per aiutare chi avesse meno di noi: partecipava alle attività della chiesa della contea; aiutava attivamente nelle raccolte fondi e serviva pasti caldi alla mensa dei poveri. Io, in tutti questi anni, sono stato lì, al suo fianco e sono migliorato, sono diventato un uomo migliore, per lei... Dopo il bacio, tutto ciò che ricordo è il suo esile corpo addormentato sul mio e io che la adagio lentamente sul letto. 

Vederla così inerme, senza alcuna possibilità di reagire, mi ha spinto a tornare a casa mia. Le sue curve, la sua pelle caffellatte, sono come la mia dose preferita di eroina. Ho lanciato un ultimo sguardo a Selena nel letto e sono uscito di casa. 

Adesso, sto sfogando tutta la frustrazione accumulata oggi al lavoro. Vedere Mahmoud entrare in ufficio, apparentemente rammaricato e pieno di rimpianti mi ha fatto salire il sangue alla testa e, per questo, senza confrontarmi con nessuno mi sono fiondato su di lui. Nel vedermi, ha abbassato la testa, come il verme che è. Non merita il cuore di Selena, non merita di vederla scompigliata al mattino, i raggi del sole che baciano il suo corpo... Non merita tanta fortuna. 

Se ha abbassato la testa, vuol dire che sa che io so. È riuscito a bofonchiare solo qualche scusa campata in aria e poi è andato via. 

Ay Díos solo sabe... Se non mi fossi controllato l'avrei fatto sprofondare sotto sei metri di terra. Maldito

Torno ai miei pesi, sto facendo alzate laterali, le mie spalle urlano pietà. Il karate-do non allena la parte superiore del corpo con la stessa intensità con cui viene allenata la fascia addominale e gli arti inferiori, quindi mi ritrovo prima della mia lezione, a dover fare una sessione di allenamento e potenziamento. Mentre sono assorto nel mio allenamento, vedo la porta aprirsi. È lei... 

Quel completino verde petrolio fascia con grande precisione le sue curve. Lei dice che non si piace, se solo si guardasse con i miei occhi. Poso i pesi per terra e faccio per prendere il mio asciugamano. Mi tolgo del sudore dalla fronte e aggiusto i capelli alla bell' e meglio. Non vedevo l'ora di rivederla. Mi fiondo verso l'infopoint della palestra, dove lei è appoggiata.
"Hola guapa, to'rico?"
Lei abbassa lo sguardo. "Hola, chavo. Po' aqui to' anda." Il suo sguardo incontra il mio. "Felipe, riguardo a ciò che è successo ieri notte..." comincia lei. "Perché non me l'hai mai detto?"
Mi acciglio. Come avrei potuto mai rivelarle i miei sentimenti se per lei non sono altro che un amico?
"Ti ho per caso confusa?" La guardo con aria maliziosa...
Lei riabbassa lo sguardo, e io le appoggio la mano sul fianco. "Voy a luchar como un leon para tenerte..." le sussurro, avvicinando la bocca al suo orecchio. "Nunca voy a se' como aquel charlacharla..." 

L'impensabile... Lei mi stringe a sé e mi bacia, posso sentire il contatto della mia pelle bagnata dal sudore con la sua, pulita . Chiudo gli occhi e sento il suo profumo dolce e floreale. Sono in paradiso, posso morire anche ora.

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