Prologo

«Ciao, io sono Sonia» annunciò, interrompendo la mia amata routine che consisteva nel raccogliere i fiori per poi farne un bouquet da regalare a mia madre. Aveva due treccine bionde, gli occhi verdi vispi e un largo sorriso.

«Io sono Annabelle» mi presentai con sguardo confuso e scettico, lei era una mia compagna di classe molto conosciuta a scuola, perché era una gran chiacchierona e andava d'accordo con tutti e il suo entusiasmo riusciva a contagiare chiunque incontrava.

Alcune volte la osservavo giocare con gli altri bambini e pensavo che un giorno anch'io avrei giocato con loro.

Non mi sarei mai aspettata che venisse a parlare con me.

La maggior parte dei bambini mi avevano sempre ignorata, perché credevano che io non volessi fare amicizia con loro, la verità è che ero molto timida e amavo la solitudine, nonostante ciò non mi sarebbe dispiaciuto conversare con qualcuno.
Il mio atteggiamento diffidente nei suoi confronti, nel tempo mutò in un sentimento d'amicizia, che aveva reso gli ultimi mesi trascorsi i più belli della mia infanzia, grazie a lei avevo iniziato a lavorare sulla mia timidezza e sempre più spesso durante la ricreazione a giocare con altre mie compagne.

Passavamo i pomeriggi giocando nel parco a nascondino, a confidarci segreti o semplicemente a sfidarci nella corsa, dove naturalmente perdevo sempre io, dato che non avevo una sfegatata passione per lo sport. I litigi capitarono raramente e quando accadevano facevamo pace subito, perché ormai non riuscivamo a stare lontane per troppo tempo.

«Ti posso chiedere una cosa?» mi domandò un giorno, mentre sfogliavo il libro di astronomia, mostrandole i pianeti e immaginando come avremo costruito la nostra astronave​ per andare a visitare gli alieni su Marte.
La guardai negli occhi: «Certo» acconsentii.
«Tu mi vuoi bene, mi consideri come tua amica?».
«Sì, ti voglio tanto bene e sei la mia migliore amica» risposi abbracciandola.
Lei ricambiò con tanta felicità sussurrando:«Anche tu» e mi strinse così forte da quasi farmi togliere il fiato e per la prima volta ho percepito come io fossi così importante per lei.
Questo mi scaldò il cuore, non facendomi desiderare altro che starle vicino per sempre.
In quel momento una lacrima scese sul mio viso, ero così felice perché non mi ero sentita così importante per una persona, ed era una sensazione bellissima, quasi stentavo a credere che tutto questo amore fosse indirizzato a me.

«Quindi, amiche per sempre?» chiese.
«Amiche per sempre» sussurrai.

Spero vi sia piaciuto.
SiDarlyng

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top