Di @LeliaHarriren

Questo racconto è il prequel di uno  già esistente, La Stella a Dodici Punte, di cui ho già letto alcuni capitoli per uno scambio e, prima o poi, riprenderò la lettura.

Il genere è classificato come fantasy, ma non lo è nel senso stretto della parola. L'autrice ha ideato un mondo con una razza particolare, gli Amarek, di cui in questo racconto sono solo accennati alcuni aspetti. Per intenderci, l'aria che si respira è quella di 1984 di Orwell, non certo Il Signore degli Anelli o Narnia.

Posso dire che dal punto di vista grammaticale non ho trovato errori. Qualche refuso c'è, ma sicuramente non dovuto a lacune di cui l'autrice di certo non soffre.

I personaggi principali sono due: Suiren e Harrison. Hanno una base molto solida perché si muovono con naturalezza nel mondo ideato dall'autrice. Hanno una psicologia forte proprio perché il loro passato "esiste" e si fa sentire. Nei loro ricordi e nei loro discorsi.

Suiren in particolare.  Ha un carattere semplice, nel senso che risponde agli istinti e alla sopravvivenza, anche a causa della sua condizione. Ma è anche complesso, perché accanto all'istinto ci sono i sentimenti provati nell'immediato.

Harrison. Lui lo conosciamo quasi esclusivamente attraverso gli occhi di Suiren. Lo osserviamo filtrato dal vissuto di una donna che è stata quasi sempre prigioniera.

I dialoghi, reali e introspettivi, sono molto realistici e non danno l'idea di esser stati costruiti di proposito. Sembrano tranquillamente nascere dai personaggi e non imboccano il lettore su ogni cosa, anche se, con naturalezza, conducono a comprendere ciò che alberga nel personaggio.

Sull'ambientazione posso dire poco. La vicenda si svolge all'interno di un unico luogo, ma per scelta narrativa e quindi non è affatto un problema.

I capitoli sono pochi e non lunghissimi. Essendo un racconto prettamente introspettivo, questo è un aspetto che agevola molto la lettura. E, a proposito di capitoli, i titoli sono una piccola perla. Non sono messi a caso e li ho trovati quasi poetici.

Inizialmente avevo storto un po' il naso sulla presenza di un prologo e di un epilogo per un racconto così breve, lo ammetto. Però devo dire che la scelta dell'autrice non è stata errata. Infatti le due parti fanno il loro lavoro. Il prologo introduce la storia, narra antefatti e prepara il terreno, fornendo informazioni utili, ma che avrebbero appesantito la narrazione se inseriti in modo errato. L'epilogo racconta cosa è accaduto dopo gli eventi narrati e fa da ponte con il racconto di cui, quello letto, costituisce il prequel.

Quindi potrete leggere con piacere questo racconto per preparare il palato a ciò che avverrà ne La Stella a Dodici Punte.