10.Hydrus
Autore: Rebybnn
Genere: fantasy
Tag adulti: no
Stato: completa
Capitoli letti: tutti
Prima di passare alla recensione vera e propria, vorrei fare qualche considerazione personale.
Ho conosciuto l'autrice con i famosi scambi, di quelli meno odiati perché "guidati" da un supervisore. È accaduto diversi anni fa; all'epoca lessi "Storie da Hydrus", una raccolta di storie brevi dedicate a questo mondo fantastico. Quelle "storie" mi sono rimaste nella testa insieme all'autrice, della quale ho letto anche una storia di fantascienza, non propriamente breve, ma neanche lunga quanto Hydrus. Dunque ho avuto modo di osservare l'evolversi delle capacità narrative di Rebecca e, come un arco narrativo che si rispetti, sono sbocciate e posso dire che ho potuto anche imparare qualcosa da lei.
Passiamo al racconto vero e proprio.
La storia si svolge nel regno di Hydrus, governato dal tiranno Everett. Tutto comincia proprio con una sua visita in cui incontra anche Nives, orfana che vive presso i Guardiani, e Taron, figlio del governatore di Myrer.
La prima cosa che cerco in un racconto è la struttura dell'ambientazione: terre, storia, leggende, usanze. Hydrus le ha tutte. È una terra con i suoi climi, le sue città e ogni popolazione ha la sua storia e le sue usanze. I personaggi si muovono con disinvoltura tra Myrer, Classem, Saat, Havnen e sono anche a proprio agio con le storie e leggende del posto, come se ci fossero nati e vissuti. Hydrus, in poche parole, è un luogo percepito come reale. Questo è stato l'aspetto del racconto che ho più apprezzato.
I personaggi sono ben studiati, anche se con qualche piccolo appunto da fare. Di certo posso dire che l'arco narrativo dei personaggi principali è ben articolato. Nives, Taron e Mistiss sono interessantissimi e a tutto tondo. Sviluppano la loro personalità, già ben caratterizzata, durante tutta la storia. Taron e Mistiss sono quelli che più ho amato, a pelle. È tangibile come Taron diventi un uomo, anche se "troppo in fretta". Mistiss ha un'evoluzione che all'inizio non mi sarei mai aspettata, soprattutto per come viene introdotta. Nives cresce, ma non è tra le mie preferite, sebbene il suo ruolo non sia proprio una passeggiata. Di certo non sono personaggi stereotipati e anche quelli secondari sono ben caratterizzati. Di tutti mi sono affezionata a Winloas e, in un certo modo, anche a Lögi. Il primo è una figura molto paterna e rassicurante, importante per Nives principalmente per quello che rappresenta e per avere un faro in mezzo alla tempesta che le si sta preparando intorno. Il secondo perché ha una storia molto interessante alle spalle e che si intravede soltanto durante la narrazione; ci sarebbe tantissimo da sapere su di lui e i personaggi "ambigui" li adoro. Dunque, come non parlare di Cain? Lui meriterebbe una storia tutta per sé: io voglio conoscere il suo passato. Everett, invece, mi ha un po' delusa. Appare poco, è vero, e molto di ciò che si sa viene raccontato da chi lo ha visto e questo contribuisce a creare un'aura intorno a lui che si addice al personaggio. Però qualcosina in più, per dargli più spessore visto il ruolo rivestito, poteva andarci.
Tra i personaggi vorrei inserire anche Zaekr, perché il modo in cui i draghi si legano al proprio dragonlord è molto particolare, intimo e non lo trovo forzato. Giusto per citare un romanzo molto noto che riprende un legame tra umano e drago, Eragon: ecco, in Eragon non ho trovato lo stesso livello di intimità e forza che ci ho trovato in Hydrus, ma solo forzature per far funzionare la storia.
Parte del fascino dei personaggi deriva senz'altro dalla loro storia, nota o meno nota che sia, ma i dialoghi rendono bene anche loro. Ci si trova tranquillamente espressioni tipiche del personaggio, della zona di provenienza e devo dire che di molti riuscivo anche a immaginare la voce.
Passiamoalle descrizioni. Ci sono quelle necessarie a far funzionare la storia, a farimmaginare il luogo in cui si svolge l'azione. Non mi sono mai sentita in "dovere"di saltare pezzi, cosa accaduta invece per romanzi famosi. La lettura è statapiacevole e veloce, nonostante i tempi biblici che ho impiegato, ma non percolpa del racconto. Anzi, ho ripreso la lettura più volte a distanza di tempo enomi e storie dei singoli personaggi non li ho mai dimenticati. Ultimamente eradiventato un appuntamento fisso, a fine giornata, da leggere prima diaddormentarsi e ammetto che mi manca. Al momento che sto scrivendo larecensione, non ho ancora iniziato a leggere altro e la mancanza di Nives,Taron e Mistiss si fa sentire.
Grazie per avermi fatto conoscere il mondo di Hydrus.
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