Casa di campagna
La carrozza si ferma e io sospiro «Grazie per avermi accompagnata mie cari fratelli, ma penso che ora possa andare da sola» dico. Sherlock accenna un sorriso «Suvvia Enola, anche a me fa piacere rincontrare Lady Alistair» sorrido anch'io. Mycroft si alza e apre la porta. I miei fratelli scendono e poi aiutano me. Senza guardarli mi dirigo verso la casa a 10 metri da me. Busso e neanche un secondo dopo una bambina di 5 anni apre la porta. La bimba mi scruta per qualche secondo «Cecily, penso sia per te!» urla, poi abbassa la voce «Sei veramente bella quanto dice mia sorella» io arrossisco. «Oh, bhe, grazie» sussurro. Sherlock, che mi ha raggiunto insieme a Mycroft, mi mette una mano sulla spalla. Appena la bambina lo vede apre la bocca, stupita. «Lei... Lei è...» fa un gran respiro e si allontana dalla porta urlando «Jospeh! C'è Sherlock Holmes!» mi scappa una risata. Una figura più adulta compare alla porta. I capelli le sono cresciuti dall'ultima volta che l'ho vista e indossa un abito molto insolito per essere la figlia del baronetto. «Enola Holmes» Cecily mi sorride. «Lady Cecily Alistair» dico io facendo un piccolo inchino. «Togli quel lady, siamo amiche, no?» subito dopo si gira verso Sherlock «Signori Holmes, se volete entrare» dice spostandosi dalla porta. Io e i miei fratelli entriamo. «Mia madre vi attende in cucina. Vorrei sapere se è possibile parlare con la signorina Enola in privato» continua in modo quasi scherzoso. Io guardo Sherlock «Tutta sua» dice. Entrambe sorridiamo. I miei fratelli entrano nella cucina e Cecily mi prende le mani. «Oh, non sai quanto sono felice» «Anche io» sussurro sorridendole. «Vuoi venire in camera mia a parlare o vuoi andare fuori? Abbiamo tanti cavalli!» dice lei. «A me basta stare con te» mi lascio sfuggire. Cecily sorride, un sorriso meraviglioso. «Anche a me» sussurra, poi comincia a portarmi verso la porta. «Prendiamo due cavalli e andiamo in giro. Potremmo arrivare dove vogliamo, ma dobbiamo prima chiedere il permesso alla mamma». Ho passato una vita intera a chiamarla Madre. Amo il fatto che Cecily è così... Libera. «Da quando mi hai salvata dal matrimonio il rapporto tra me e mamma non ha fatto che migliorare» comincia Cecily «Tu invece? Come è il rapporto tra te e tua mamma?» Mi blocco di colpo. Non c'era domanda peggiore che potesse farmi. Le prime parole della sua ultima lettera erano ancora impresse nella mia mente.
Cara Enola,
Se stai leggendo questo, significa che sono morta.
«Lei... Lei è stata la mia insegnante. Mi ha insegnato molte cose. È solo grazie a lei se sono riuscita a salvarti... Due volte» dico. Lei si gira di colpo «Cosa per cui non ti ho ancora ringraziata abbastanza» sussurra per poi ricominciare a camminare «E dov'è ora tua mamma? La potrò mai incontrare?» Non mi dà il tempo di rispondere che ricomincia a parlare «I tuoi fratelli sembrano simpatici. Almeno Sherlock. Andate d'accordo? Io e i miei fratelli abbastanza. Aspetta» si ferma a 3 metri dai cavalli «Parlo troppo, vero?» chiede. «No» dico subito io «No, per niente. Ti capisco, sei stata tutta sola per mesi, a fare da babysitter ai tuoi fratelli» continuò ridendo. Lei mi sorride, poi corre verso o cavalli. Indecoroso, mi piace. La seguo velocemente «Scegline uno. Andiamo verso la strada, poi facciamo un giro nel bosco dalla parte opposta» poggiò una mano sul cavallo «Lei è Florence. Sai, mamma ha raccontato alle mie sorelle la storia di una certa Florence Nightingale e Lucie ne è rimasta affascinata» «Io l'ho conosciuta!» dico quasi urlando. Cecily mi fissa per qualche secondo «Devi raccontarlo subito a Lucie» dice, poi toglie velocemente la gonna e sale sul cavallo «Da quando vivo qui metto sempre i pantaloni sotto la gonna» dice ridendo, subito dopo mi fissa e il sorriso scompare «Oh, giusto, tu però non sei preparata» rimango a fissarla per qualche secondo, poi inizio a ridere «Vivo a Londra da un anno. Ho trovato i tuoi rapitori, quelle di John Watson e di altre lady scomparse. Ho vissuto varie avventure tra cui l'essere stata rapita da pirati o essere caduta tra piante carnivore giganti. Sono scappata sui tetti, nelle fogne, nelle ferrovie... E tu pensi che non ho imparato ad andare in giro con i pantaloni?» Cecily rimane a fissarmi sbalordita «Mamma dice che le altre donne pensano sia indecoroso» sussurra fissando la sua gonna a terra. Nel frattempo io avevo tolto la mia e ero salita sul cavallo «Si, ma ti ricordo che io ho vissuto con mia madre, una suffragette, in campagna, per 14 anni» dico per poi partire.
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