Un nuovo branco
«Che cosa?» Artemis entrò in cucina come un uragano inseguendo zio Pete. Tara, che si stava dondolando su una sedia, quasi rovesciò la birra che stava sorseggiando.
«Mis, cerca di capire», disse zio Pete con voce bassa e calma, «il nostro branco ha bisogno di questa alleanza».
«Mi hai venduta!» lo accusò.
«Ho offerto le tue capacità ai Moonriver, essendo tu la cosa più preziosa che abbiamo».
«Ripeto: mi hai venduta!».
«Artemis!» alzò la voce ringhiando, «dalla morte di tuo padre i lupi del Texas si sono divisi e indeboliti sempre di più. Le streghe e i vampiri sono tornati a cacciarci e ad ucciderci. Siamo pochi, siamo deboli. Non avevamo scelta. Io non avevo scelta! Altri branchi hanno offerto loro forti guerrieri, soldi, proprietà. A noi non è rimasto nulla, se non te», spiegò zio Pete.
«Le proprietà della mia famiglia» disse con le lacrime agli occhi.
«Sì, lo so. Ti hanno tolto tutto, ma sei rimasta in vita. Io ti ho cresciuta e ti ho protetta, ora ti chiedo di proteggere me e la mia gente», chiese prendendole una mano. Artemis rimase ferma a fissarlo pensierosa.
Pete non era veramente suo zio. Era stato il migliore amico di suo padre e quando lui morì, Pete l'aveva salvata e si era preso cura di lei. L'aveva però lasciata tante volte, troppe volte, da sola ad affrontare l'odio e il disgusto dei lupi mannari. Si doveva fare le ossa, non era una principessa delle favole, ma una principessa dei lupi mannari ibrida, spesso le diceva, giustificandosi.
Lei non era la principessa di nessuno. Non era mai stata parte del branco perché era una mezzosangue, per gli altri lupi mannari era una strega, non una di loro. E come biasimarli? Ormai aveva 18 anni e non aveva mai mostrato nessuna caratteristica dei lupi mannari: nessuna super forza, nessuna super velocità, i suoi sensi erano come quelli di un normale essere umano. Oltre a questo, i lupi mannari si trasformavano per la prima volta nella forma animale intorno ai 14-15anni. Questo confermò al branco quanto lei fosse più lontana possibile dall'essere una lupa mannara.
«Perché mi parli come se avessi possibilità di scelta» disse tirando via la mano da quella di zio Pete «avete già deciso per me».
«I Moonriver non sono come i lupi di questo branco. Comprendono quanto tu sia speciale e di valore. Faranno di te un'alleata e un'arma».
«Fai schifo nel convincere le persone» esclamò Tara raggiungendoli. «Ma sai una cosa, Mis?» disse rivolgendosi ad Artemis «ha ragione su una cosa: sono diversi dai lupi di questo branco. Conosco uno dei tre fratelli Moonriver. Vedrai, ci troveremo bene».
«Ci?», chiese Artemis, alzando le sopracciglia.
«Hanno accettato di far trasferire anche Tara, così che tu abbia un volto amico intorno». Spiegò zio Pete.
«Saremo coinquiline?» chiese Artemis con un grande sorriso. Zio Pete scosse la testa e spiegò che avevano accettato di farla trasferire insieme alla sua migliore amica, ma Artemis avrebbe alloggiato nella loro villa, così che potessero proteggerla al meglio.
Artemis sbottò di nuovo. «Per controllarmi, non per proteggermi! Non si fidano di me! Cosa li rende diversi dagli altri lupi?».
«Sono stanco di discutere. Andrai dai Moonriver e un giorno mi ringrazierai per tutto questo, ingrata ragazzina capricciosa».
Zio Pete lasciò la stanza borbottando. Artemis scoppiò in lacrime tra le braccia di Tara. «Non voglio andare a vivere in una villa di lupi». Non sapeva nulla di quel branco, non si era mai interessata alla popolazione mannara, le bastava aver conosciuto il suo, non aveva né la voglia né forza di incontrare altri lupi mannari. Il che era vergognoso per una principessa, o ex tale.
«Ehi, di che ti lamenti? Vorrei poter fare a cambio e andare io a vivere con quei tre» aggiunse Tara con un sorriso malizioso.
«Smettila...» mormorò Artemis all'amica, poggiando la fronte sulla sua.
«Non preoccuparti, staremo bene. Sono sincera quando dico che i tre fratelli sono dei tipi a posto. Tutti elogiano Alpha Jared, e io ho avuto modo di conoscere uno dei due gemelli, Mayson. Intendo che l'ho conosciuto molto intimamente». Tara si fece sfuggire un ghigno malizioso.
«Sei andata a letto con lui?» Artemis strabuzzò gli occhi.
«Mi stai giudicando, sorella?» rise «Tutte le lupe da qui a New York vogliono un pezzo di Mayson» ammiccò.
«Oh ma sei disgustosa» la spinse via.
«Lo dici perché non lo hai mai visto! E non hai visto i suoi fratelli! Non sai quante cose mi sono immaginata...».
«Basta!», esclamò Artemis, alzando le mani in segno di resa.
Artemis confessò a Tara di averli incontrati una volta, quando erano bambini. Lei aveva 7 anni, i due gemelli 11 e Jared 14. Accadde tre settimane prima della morte dei suoi genitori. Andarono dai Moonriver perché suo padre doveva discutere di argomenti importanti con il padre dei tre fratelli, l'allora Alfa Trevor Moonriver.
Li ricordava ancora molto bene, crescendo non vide mai nessun lupo mannaro con le loro sembianze. Avevano il classico aspetto nordico: Alfa Trevor era alto e robusto come tutti i lupi mannari, ma la sua pelle era molto chiara, i suoi capelli erano biondo miele e i suoi occhi erano grigi. Sua moglie, Luna Astrid, era molto magra e minuta, aveva lunghi capelli ondulati biondo platino e gli occhi azzurri. I due gemelli, Caleb e Mayson, avevano i capelli biondo platino della loro madre, ma i loro occhi avevano una magnifica caratteristica che Artemis non aveva mai dimenticato: entrambi avevano l'occhio destro verde e il sinistro azzurro. Mentre Jared aveva i capelli miele del padre e gli occhi della madre. Non aveva idea di come fossero diventati i tre fratelli crescendo, ma l'eccitazione nella voce di Tara era un indizio.
«Perché non mi hai mai detto di averli conosciuti?».
Artemis fece spallucce. «Non è importante, probabilmente nemmeno si ricordano di me. Ricordo che all'epoca furono tutti molto gentili con me».
«Per quale dei tre la piccola Artemis si prese una cotta?». Tara le fece l'occhiolino.
«Tara, smettila! Eravamo dei bambini». rise.
«Ora capisco perché hanno accettato di prenderti con loro così facilmente. Ci sono delle questioni politiche, garantiscono alleanza e protezione, ma di solito, chiedono molto in cambio. Gli altri branchi hanno ottenuto qualcosa dopo mesi o anni di negoziazione. Ma con zio Pete, sono stati troppo gentili e permissivi». Tara disse pensierosa.
Artemis la guardò accigliata. «Sei andata con zio Pete a parlare con loro?».
«Beh, ricordi quel weekend che siamo andati via per risolvere delle cose per il branco?».
«Tara, tu sapevi tutto e non mi hai detto niente?», disse Artemis, spalancando i suoi grandi occhi blu.
«L'ho promesso al mio nuovo Alfa», rispose Tara. Artemis la guardò scioccata, e si diresse nella sua sua stanza.
«Dai, Mis. Sai come funziona la roba da lupi. Non posso dire no al mio Alfa».
«Non è ancora il tuo Alfa!», le urlò, sbattendo e chiudendo a chiave la porta della sua stanza. «Vattene», disse dall'interno, sapendo che poteva sentirla benissimo. Tara sospirò, sentendosi in colpa per tutta la situazione.
***
Un mese prima, era andata con zio Pete nel Montana per discutere della proposta che aveva fatto al telefono ad Alfa Jared. Durante il viaggio, zio Pete le spiegò tutto. Tara in un primo momento si arrabbiò, ma poi comprese l'importanza di quell'accordo. Stranamente, Alfa Jared scelse la sua villa come luogo per l'incontro, e non le stanze del Consiglio. Gli unici membri del Consiglio presenti furono i membri della famiglia Moonriver.
Il precedente Alfa, Trevor Moonriver, accolse Pete con un caloroso abbraccio. Tara realizzò che si conoscevano da molto tempo.
«Non sapevamo che avresti portato qualcuno», disse Luna Astrid.
«Scusami, ho deciso all'ultimo minuto. Lei è Tara, la migliore amica di Artemis». I tre fratelli le sorrisero.
Luna Astrid aveva preparato un banchetto per loro. Durante la cena, zio Pete e Trevor raccontarono aneddoti del passato, alcuni su Lance Rufus, il padre di Artemis. I tre fratelli erano affascinati dai racconti di ubriachezza e risse. Luna Astrid a volte sospirava e scuoteva la testa, divertita dalle reazioni dei suoi tre figli.
Quando finirono il dessert, zio Pete prese il bicchiere di vino ed esclamò: «Vorrei poter alzare questo bicchiere stasera e brindare ad un accordo».
«Il tuo branco sarà annesso al nostro branco del Texas che è già stato formato», disse Alfa Jared.
«Grazie, Alfa». Rispose zio Pete con voce emozionata.
«Prenderemo Artemis in custodia», disse.
Pete annuì. «È una ragazza complicata. La sua vita non è stata rose e fiori, e la sua esperienza con i lupi mannari del nostro branco non è stata delle più positive. Per questo ho pensato che potreste prendere con voi anche Tara, così che Artemis possa avere un'amica qui».
I cinque Moonriver si scambiarono sguardi interrogativi.
«Quello che vuole dire Pete è che dovrei stare qui per impedirle di saltare giù dal tetto», disse Tara.
«Penso che io e i miei fratelli riusciremo a gestirla senza problemi», disse Gamma Mayson con un ghigno.
«Sì? Raccontami della tua esperienza nel fare da babysitter ad una strega con il temperamento di una lupa». Entrambi i gemelli sorrisero divertiti all'idea di fare da babysitter alla strega. Tara li scrutò. Questi due saranno un problema, pensò.
«Quindi, Artemis sarà affidata a noi, si traferirà qui e vivrà con noi. Troveremo un alloggio per Tara e potrà venirla a trovare ogni volta che vorrà. In cambio, ciò che resta del branco di Lance Rufus si unirà alla divisione del nostro branco che si trova in Texas, che è sotto il mio controllo, l'unico Alfa. Ufficializzeremo il tutto al Consiglio. Organizzerò tutto il prima possibile», disse Alfa Jared in tono solenne.
Zio Pete chinò il capo all'Alfa e si rivolse a Tara. «Non devi dirle nulle finché non ci sarà la riunione con il Consiglio che renderà tutto ufficiale».
«Che cosa? Non posso tenerle nascosto qualcosa del genere. Lo scoprirà».
«Smettila, non può leggerti la mente».
«Non può? Ne sei sicuro?», disse incrociando le braccia.
«Tara, potrebbe fare qualcosa di stupido. Le diremo tutto quando la porteremo al Consiglio», disse, sorridendo in direzione di Alfa Jared.
«Ma sei matto, andrà fuori di testa!», disse alzando la voce.
«Sì, ma non avrà il tempo né il modo di fare qualcosa di stupido».
«Tara» tuonò Alfa Jared in tono autorevole, «è importante che tutto fili liscio e non ci siano problemi da portare all'attenzione del Consiglio. È importante sia per voi che per noi, che questo accordo vada in porto. Non dirle nulla».
«Sì, Alfa», rispose Tara, chinando la testa.
***
Artemis si era rannicchiata nel suo letto, pensando al passato. Non aveva raccontato a Tara di un episodio risalente all'incontro con i Moonriver. Un segreto che apparteneva solo a lei e ai tre fratelli. Erano nel giardino innevato della grande villa dei Moonriver, stava giocando ad acchiapparella con i gemelli, mentre Jared, su richiesta di sua madre, li sorvegliava. Ad un certo punto, sentì Caleb chiamare: «Guardate!». Aveva trovato un piccolo pettirosso morto nella neve.
«Gli hanno sparato?», chiese a suo fratello maggiore.
«No», rispose, «è morto per il freddo». Artemis si avvicinò incuriosita e quando vide il piccolo pettirosso, istintivamente lo raccolse e lo strinse nelle sue piccole mani. I tre la guardarono confusi.
Artemis chiuse gli occhi e soffiò sulle sue mani, che brillarono in una luce dorata. I tre fratelli rimasero a bocca aperta: quella era magia! Aprì le mani e l'uccellino volò via cinguettando.
«Wow!», esclamarono i gemelli all'unisono.
Artemis portò l'indice alla bocca. «Shh. Non ditelo a nessuno. Promettete!».
I tre annuirono in silenzio. Artemis sorrise e corse via nella neve, con i lunghi capelli rossi scossi dal vento del Montana.
***
Artemis sospirò, chiedendosi se avessero mantenuto la loro promessa e si ricordassero ancora di lei dopo tutti quegli anni.
Tara bussò alla porta. «Mis, per favore. Parlami». Silenzio. «Ok, siamo degli st***i, hai ragione. Ma questo accordo è il più importante delle nostre vite. Zio Pete vuole che lasci questo posto che è stato un inferno per te, e sta cercando di mandarti da questo meraviglioso Alfa e la sua famiglia. Ti assicuro, che non ti insulteranno, picchieranno o sputeranno. Se dovesse accadere, ti prometto che scapperemo insieme».
«Prometti?», chiese Artemis aprendo la porta.
«Sì, stupida streghetta-lupa». Si abbracciarono.
Tara le scompigliò i capelli. «Vado a casa ora, prendo dei vestiti e torno da te. I Moonriver sono qui da giorni, a Mayson piace frequentare il Black Stone Club. Andremo a fargli un saluto». Tara corse via prima cha Artemis potesse protestare.
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