Luna

E il freddo non si placava.
Nei crateri erano presenti
Occhi, accesi di un bianco
Senza un fine nero.
Da una gran montagna
A forma di patata
Fanghi umidi e tiepidi
Di un magma buio e malato.

Una gran voragine, profonda
Divorava tutto ciò che trovava
Le pareti interne, smembrate
Morsicate dai terremoti.
Pallido in viso, lì in fondo alla via
Un corridoio oscuro di calore
Non vuole uscire più da lì.

Nessuna luce raggiunge il freddo
Nel calore di un solo sole vivo
Se stesso, ancora splende
In una galassia senza stelle.

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