10e)NUOVE VIE
Vedendo che Wal trasaliva, Lilith lo raggiunse e gli strinse le braccia.
"Non ho mai ingannato tuo padre, come non ingannai i padri dei tre Aldaberon venuti prima di te" gli disse "Alfons sapeva tutto, gli dissi ogni cosa prima di seguirlo e accettò di donarmi il suo seme. Sapeva che un giorno sarei andata via, così come sapeva di condannarti a una vita di tormento, però accettò lo stesso. Capì che il nostro destino non ci apparteneva, era legato a un fato che nessuno voleva, eppure ci legava da sempre. Lui era un Varego, accettò. Anche se, quando venne il tempo per me di andarmene, il tormento per averti condannato a un destino tremendo lo distrusse. Lo stesso destino adesso lega te a essere un Sanzara senza averlo mai desiderato, figlio mio. È un grave peso il tuo, lo so. Eppure per potertene liberare dovrai giungere al termine del tuo destino senza mai fermarti. Per quanto sia crudele ai tuoi occhi, è l'unica strada che tu abbia per liberarti di questa condizione. Se saprai liberare te, tutti quanti saremo liberi di decidere per le nostre vite. Questo è tutto. Altro non so darti e nemmeno dirti. Spero potrai perdonarmi per quello che ti ho così a lungo nascosto, ma sappi che io non fui libera di scegliere tanto quanto te. A modo suo nemmeno Alfons lo fu, eppure accettò di fare quello che il Fato si aspettava da lui".
Attese che Wal le facesse un cenno, poi riprese rivolgendosi a tutti.
"Adesso sapete quello che mio fratello non ha mai saputo e perché ritengo che il suo aiuto sia un' opportunità unica per noi. Gioturna lo crede il Figlio del Sole e lo ha accettato come tale. Gli crede, ha fiducia in lui. Non so ancora come, eppure il fatto che l'anello ora ce l'abbia lui, sono certa che tornerà a nostro vantaggio".
"Forse, mia Signora, forse" le disse Neko facendosi avanti. La sua rabbia era svanita. In volto appariva torvo e preoccupato. Sospirò forte.
"Wal perdona la mia ira e anche tu, Signora dei Tumbà, perdona il mio scatto" fece ad ambedue "Ma ancora non sappiamo cosa successe dopo che incontrasti Flot".
"Vero, anche se ormai è poco quello che mi resta da dire" fece lei "Radice e io, insieme ascoltammo quello che mio fratello aveva da dire e insieme lo stesso giorno partimmo per tornare al villaggio dei Tumbà. Ognuno seguendo le proprie vie, arrivammo alla palude per strade diverse. A lui due ore bastarono per coprire la distanza che altri avrebbero percorso in un giorno, ma quando arrivò tu eri sparito con Mirta e i tuoi amici. Ti cercavamo ovunque. Nessuno sapeva dove eri, a nessuno avevi detto dove andavi. Quando Radice arrivò, fui io ad accoglierlo. Gli dissi quello che sapevo. Poco in verità. Poi abbiamo atteso, sperato, che tornassi in tempo. Tutto il giorno io e questo ragazzo abbiamo aspettato invano per darti la notizia".
"Poi stamane, non sapendo nulla di noi, avete allertato i Tumbà" aggiunse Wal, vergognandosi profondamente del suo gesto sconsiderato "Perdonatemi tutti per il poco senno dimostrato. Anche tu, cugino, hai rischiato molto per me e ti ringrazio per questo. Ma ancora non capisco quello che vuole da me mio zio Flot".
Neko si fece avanti:
"Con il tuo permesso, mia signora, cercherò di essere conciso per ciò che ho compreso".
Lilith gli sorrise. Neko andò da Wal.
"Flot di Yasoda propone uno scambio. Rivendicando il suo diritto di Prim Amis, vuole prendere il tuo posto come Padre di Tutti per le lune che ti rimangono, correndo i rischi che correresti tu da ora in avanti. È corretto?" aggiunse il vecchio rivolto a Lilith. Un cenno di questa lo convinse di essere nel giusto.
Wal restò a bocca aperta.
"Bene" aggiunse il vecchio sovrappensiero "Però non vedo come possa essere possibile. Il ragazzo e Flot sono diversi. Le Ratnor lo riconosceranno".
"Se permettete" intervenne Radice "Mio padre ha pensato anche a questo. Domani sarà l'ultimo giorno della Luna Perduta. Come tradizione vuole, lui si sposterà al Villaggio di Rasmet per la Festa del Buio che si Avvicina. Lì, il giorno dopo, aspetterà il vostro arrivo e vi accompagnerà dalla Grande Madre per la presentazione del figlio del Padre di Tutti. Raccomanda al Setmin di portare con sé le sue pozioni e al Padre di Tutti di non prenderne alcuna, ma di avere con sé la maschera funeraria di suo padre e di indossarla prima di entrare al villaggio. Con quella sul volto dovrà presentarsi ai Ratnor. Nessuno dovrà rivedere la sua faccia, per nessun motivo. Per quanto questo susciterà stupore, penserà lui affinché diventi solamente una bizzarria di nessuna importanza. Inoltre copriti, che non si vedano i tuoi peli. Flot ne ha molti meno di te. Ranuncolo non dovrà lasciarti mai solo. Passerai la notte nella tua stanza, non dovrai uscire o farti notare oltre al necessario. Le Ratnor ti valuteranno all'arrivo, ma non potranno fare nulla fino alla fine della Presentazione. Allora e soltanto allora potranno cercare i tuoi favori, ma nel frattempo con l'aiuto di Ranuncolo mio padre ti raggiungerà, indosserà la tua maschera e prenderà il tuo posto. Il Setmin resterà al suo fianco e lo assisterà con le sue pozioni per tutto il tempo che sarà necessario. È debole, ma risparmiandosi reggerà per tutto il tempo necessario. Inoltre è sterile come tutti i Ratnor, per cui il tuo scopo sarà raggiunto. In quanto a te, non ti preoccupare. A farti fuggire ci penserò io. Tornerai qui a seguire i preparativi della partenza e qui resterai fino a quando tutto sarà pronto. Solamente nella laguna sarai al sicuro da Gioturna, ricordatelo. Per il resto, lascia che pensiamo noi al da farsi. Ai collegamenti penserò io. Nessuno baderà a me. I Ratnor non fanno troppe domande, quando hanno quello che vogliono. Per le Ratnor invece... anche. Quindi ora sai, puoi decidere. Tutti sapete. Chi è contrario lo dica ora, poi sarà tardi. Ma fatelo in fretta perché devo riportare la risposta entro questa sera, altrimenti le cose potrebbero prendere una strada diversa".
Wal ascoltò allibito. Le sorprese continuavano una dopo l'altra senza dargli tregua e lui doveva decidere in fretta. Li guardò uno a uno.
Sua madre era soddisfatta di cosa diceva il giovane Sednor. Nulla di quello che aveva ascoltato pareva contrariarla.
Neko e Ranuncolo neppure parevano contrari. Annuirono soddisfatti.
Entrambi rimasero muti e sconcertati, osservando con rispetto e meraviglia la Signora dei Tumbà che si godeva quel momento di rivincita del suo popolo su quello del fratello. Erano secoli che come Yaonai attendeva quel momento e ora, infine, era giunto. Decisamente quella era una giornata che difficilmente il popolo dei Tumbà, dei Caduti e dei derelitti, avrebbe dimenticato.
Fu felice per tutti loro, ma al momento c'erano altre cose a cui pensare, più urgenti e attuali.
Radice aspettava paziente. Lo guardava silenzioso e serio senza fare nulla per mettergli fretta.
Era un'occasione d'oro, unica e irripetibile. Wal lo sapeva fin troppo bene, ogni fibra del suo essere gli urlava di accettare subito, di non perdere altro tempo inutilmente.
Eppure a lui, il solo pensiero di allontanarsi dalla maschera di Alfons lo angosciava.
Se non fosse stato per Mirta e per il pensiero di lei, sarebbe stato tentato di rifiutare. Avrebbe voluto parlarne anche con lei, ma non ce n'era il tempo; finalmente le cose andavano per il meglio e non poteva sprecare una occasione simile.
Flot che si sacrificava al posto suo era una cosa che nessuno avrebbe creduto possibile, invece stava accadendo. Da li a poco avrebbe preso il suo posto e lui sarebbe stato libero. Relegato nella laguna, certo, però libero di pensare a come andarsene.
"Accetto" rispose all'improvviso al cugino "Facciamo come avete detto, per quanto mi rincresca non aver avuto più tempo per pensarci. Ma tant'è, non ero al mio posto al momento giusto e ora lo capisco. È colpa mia e me ne assumo la responsabilità. Vai, se devi. Porta a tuo padre il mio assenso. Sii cauto da ora in avanti. Ci rivedremo presto".
Senza attendere oltre Radice salutò uno a uno tutti i presenti e uscì. Dopo poco sentirono la pertica che spingeva a fondo nell'acqua e il legno che si allontanava dal molo.
Quando il rumore dello sciabordio si spense, Wal ritornò a parlare.
"Ho compreso di essere stato avventato e di questo sono dispiaciuto, ma vedo anche che nulla capita per caso. Madre, la tua verità mi ha colpito, però se mio padre l'ha accettata, farò come lui. Ora vi dirò quello che i miei amici, Mirta e io abbiamo scoperto durante la nostra avventura e cosa potrà voler dire per tutti noi... ".
Con poche parole narrò la loro avventura, i rischi e i pericoli corsi, la parte avuta da ognuno dei quattro e le possibili soluzioni per riuscire nell'impresa.
Escludendo le parti personali che tenne per sé, non tralasciò nulla, compreso quanto fosse fiero di tutti i suoi compagni di viaggio. Tutti l' ascoltarono in silenzio trattenendo il fiato, meravigliati e attenti davanti al compiersi di quello che era stato ritenuto impossibile per secoli.
Lilith l'ascoltò attentamente. Neko annuiva senza dire nulla.
Ranuncolo, orgoglioso di come si era comportata Mirta, non perdeva una sola sillaba pronunciata dal ragazzo. Gli brillavano gli occhi, ogni qualvolta sentiva nominare la figlia.
Al termine del suo racconto, Wal concluse: "È possibile passare oltre il fiume. Pericoli ce ne sono e bisognerà prepararsi al peggio, però è mia intenzione far passare tutti i Tumbà che sarà possibile traghettare da quella parte. Dovremo istruire gente adatta; modificare un gran numero di barche; preparare legni e vele; viveri e coperte per un lungo periodo e tutto questo in gran segreto. Se ogni cosa procederà per il meglio, avremo due lune a disposizione per fare tutto, poi finalmente partiremo. Ci sarà lavoro per tutti coloro che vorranno farlo. Cosa ne dite?".
Il primo a parlare fu Neko.
"Quindi per la fine di Noah o al massimo l'inizio di Sankale?" domandò dubbioso "sarebbe tremendamente vicino alla piena del Sardon. Ci avevi pensato? In quel caso il fiume sarebbe impraticabile, temo. Ma tant'è" Sospirò allargando le braccia "Un sentiero stretto è meglio di una foresta impenetrabile. Il tempo che abbiamo non è molto, però direi di tentare".
Wal non gli rispose, perché non ci aveva pensato.
Ranuncolo prese la parola. Era dubbioso, incerto sulla riuscita di un'impresa così ardita.
"Siamo certi che non ci sia un'altra strada?" disse "Se piovesse molto nelle prossime settimane, il livello del fiume salirebbe di molti metri e si riempirebbe di alberi trascinati a valle. Molto, molto pericolosi entrambi, credetemi. Valutiamo tutto molto bene prima di decidere. Voi uomini del Nord siete abituati a navigare, molto più di quanto non lo siano i Tumbà o qualunque popolo di questa foresta, però non conoscete il Grande Fiume come noi. Quando meno ve lo aspettate, sa diventare insidioso. Signora, non attendevi notizie della strada dei Monti?" .
Lilith sospirò dispiaciuta.
"Sì, le ho ricevute e purtroppo non sono buone. È tornata ieri sera la sorella per dirmi che la strettoia di cui parlavano i miei genitori esiste veramente: due pareti di roccia altissime separate da dieci passi di vuoto a picco sul fiume. Ha dovuto arrivare fino alle montagne per trovarla. Sola e di notte ha attraversato pietraie ripide per poi doversi fermare prima di arrivarci, perché proseguire era troppo pericoloso anche per lei. Purtroppo devo dirvi che l'ultimo tratto di strada per raggiungerla è troppo impervio. Nessuna pianta, nessun riparo per un lungo tratto in salita. Niente di niente, solo massi e pietre che cadono dalla parete a picco su di un sentiero appena grattato nella roccia e, di giorno, esposto al sole. Nessuna di noi potrebbe affrontare quella salita se non di notte e a rischio della vita. I Tumbà, le Postulanti e i bambini potrebbero forse provare durante il giorno, ma i pericoli sarebbero moltissimi. Non vedo una via sicura da quella parte, se non a rischio di un prezzo molto caro da pagare".
"Ogni altra speranza è vana, allora" fece il Setmin sospirando deluso "Vada per il fiume, se può essere percorribile da malati e meno giovani. Nessuno dovrà essere lasciato indietro e speriamo che la piena ritardi ".
Tutti assentirono alle parole del Setmin.
Lilith si rivolse direttamente al figlio.
"Ritieni possibile far passare dalla parte del fiume migliaia di uomini, donne e bambini? In tal caso bisognerà avvisare anche Dan e tutto il villaggio".
Senza incertezze Wal rispose di sì.
"Allora, come Signora dei Tumbà, accetto la soluzione che proponi. Come ha detto Radice, domani sarà l'ultimo giorno della Luna Perduta e all'alba di dopodomani mio figlio e Ranuncolo dovranno partire. Per domani sera molte cose dovranno essere decise. Al lavoro signori".
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