13. Battaglia
Louis, Fobos, Deimos, Giove, Poseidone, Apollo, Diana e Chirone attesero per lunghe ore nel più totale silenzio e con i sensi all'erta.
All'improvviso il centauro udì un leggero fruscio e capì che l'esercito dei morti stava per lasciare il suo cupo rifugio.
Allora sguainò la spada, subito imitato da tutti i presenti, mentre Diana ed Apollo tesero l'arco e incoccarono una freccia, pronti a colpire.
Non dovettero attendere molto, perché, all'improvviso, dal monte accanto al lago Averno si riversò fuori una fiumana di spiriti dannati armati fino ai denti.
Lo scontro cominciò subito e fu duro e aspro.
I fantasmi sparivano all'istante, quando venivano toccati dalla lama della spada degli dei o quando venivano trafitti da una freccia da loro scoccata, ma erano talmente tanti che risultava davvero difficile vedere una fine per la battaglia.
Giove continuava a lanciare sguardi inquieti alla ricerca di Ade, ma del dio degli Inferi non c'era traccia.
Alla fine Louis, stanco di quell'inutile scontro, conficcò la sua spada nel terreno e da essa scaturì un terribile fuoco che divampò tutto intorno e colpì i dannati facendoli scomparire all'istante.
Tutto fu silenzio...
Louis si guardò intorno e sussurrò :
" È stato troppo facile, decisamente troppo facile...credo che Ade stia preparandoci qualche sorpresa e credo che non ci piacerà affatto"
Tutti i presenti annuirono e, come il dio della guerra aveva previsto, all'improvviso una nube di fumo si formò davanti a loro e da essa emerse Ade.
Il dio dei morti scrutò i presenti attentamente e, poi, fece un sorriso triste e sconsolato.
" Mi dispiace, non so che mi è preso...mi sono accanito contro di voi perché non sapevo a chi rivolgere la mia rabbia per l'abbandono di Proserpina, ma so benissimo che non è colpa vostra "
Louis scrutò attentamente lo zio, non convinto della sua sincerità, ma, poi, vide Giove avvicinarsi a lui ed abbracciarlo e, allora, capì che tutto era tornato a posto.
Accompagnati dai singhiozzi di Ade che piangeva sulla spalla del padre degli dei, tutti rinfoderarono le spade e misero via gli archi.
Il dio dei morti si staccò dall'abbraccio con il fratello e chiese scusa a tutti.
Fu un attimo....
Nessuno si rese conto di ciò che stava accadendo finché i presenti non notarono una spada in mano ad Ade e, l'istante dopo, la lama di quest'ultima conficcata nel petto di Deimos.
Il ragazzo cadde subito a terra senza vita e scomparve negli Inferi insieme al dio dei morti, che, prima di sparire, urlò:
" Voi mi avete portato via mia moglie e io porto via uno di voi"
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