29 Febbraio 1983
Il Cristal Hotel continuava la sua attività lavorativa.
Il luogo riusciva a stare in piedi poiché, non si sa come, i fatti venivano, con il tempo dimenticati, cancellati.
L'albergo veniva ogni volta rinnovato al suo interno negli arredi e nel personale, che, non si sa bene il perché o il motivo, alle prime notti che dovevano ricoprire con i turni lavorativi, davano le dimissioni il giorno dopo o comunque da lì a poco.
Gli anni 80 fremevano. Era un periodo caratterizzato da stili di vita improntati al consumismo, al look e allo svago.
Ma furono i primi anni dove l'aumento dei costi degli alloggi, affitti e case, salirono in maniera considerevole rispetto agli anni precedenti causando il triste fenomeno dei senza tetto che era in espansione soprattutto nelle zone più ampie e caotiche del paese. Per quello si affibio' il paragone di invisibili proprio perché, nonostante fosse strano vedere persone senza una casa, si era creata una situazione di totale indifferenza.
Tra di loro però si nascondevano anche personalità pericolose, vivendo in strada dovevano adeguarsi alla durezza e alla sua legge e la usavano di conseguenza.
Il Cristal Hotel era in un quartiere non proprio di alto livello ora, per questo il suo pernottamento era economico e per questo che qualcuno, chi lo conosceva, evitava di passarci vicino nei suoi vicoli bui e freddi.
Ella Stuart era una giovane stagista al suo primo incarico, mandata dall'università dove si era laureata con buoni voti. Era molto entusiasta del suo nuovo lavoro e non vedeva l'ora di iniziare.
Lei veniva da un altro stato, un allegra periferia tranquilla e dai ritmi calmi, completamente differenti da quelli dove si trovava il luogo di lavoro e l'albergo dove aveva deciso di alloggiare nell'attesa che l'appartamento che aveva preso in affitto le venisse consegnato.
Aveva prenotato una stanza al Cristal Hotel per una settimana. La domenica successiva sarebbe stata finalmente nel suo appartamento.
Andò alla reception. Ella era una ragazza decisamente molto carina e si faceva notare per il suo sorriso allegro e contagioso.
Il ragazzo da dietro al bancone restò a parlare per diversi minuti con lei del più e del meno con piacere di stare in sua compagnia. Le lasciò poi le chiavi della stanza che le era stata assegnata
"Stanza 009. Buona permanenza!"
Ella prese le chiavi e raggiunse uno dei facchini che prese le sue valigie e l'accompagno' alla stanza assegnata.
La stanza era piuttosto spartana, non avendo molto denaro a disposizione poiché lo aveva usato tutto per l'appartamento, Ella si era potuta permettere una stanza con il bagno in comune sul piano. L'idea non la faceva impazzire ma era questione di pochi giorni e lo avrebbe sopportato.
La prima notte lì non fu esattamente rilassante per la ragazza.
Aveva faticato a prendere sonno. Si sentiva come soffocare e aprire la finestra non serviva e comunque fuori faceva freddo e il continuo rumore di sirene era insopportabile e non si poteva far finta di ignorare.
Ella così decise di chiudere la finestra, ma comunque continui rumori continuavano a tenerla sveglia, finché un grido di ragazza non la fece sobbalzare e correre giù alla hall dell'hotel con fare ansioso e spaventato.
Arrivò alla reception e il ragazzo, sorridendo, chiese alla giovane di cosa avesse bisogno a quell'ora, erano le 3:03.
Ella lo guardò come sconvolta
"Non hai sentito urlare una ragazza?"
Il ragazzo la guardò come sorpreso, incredulo
"NO.... nessuno ha gridato. Non sarei così tranquillo se fosse successo. Abbiamo dei protocolli da seguire immediatamente in casi del genere e uno di questi è chiamare la polizia e verificare che tutto sia in ordine...."
Ella scosse la testa un po' confusa.
Il ragazzo della reception provò a rassicurarla
"Torni pure a dormire signorina. Può essere stato qualcuno che teneva il volume troppo alto della televisione o della radio in una delle stanze del suo piano. Molte persone che vengono qui non dormono in realtà, vengono pochi clienti per lavoro. Per lo più soggiorna gente di passaggio in vacanza o in visita e non soggiorna più di due notti....."
Ella cercò di credere a quella spiegazione ma era certa di non aveva sentito televisioni accese o radio dalle porte comunicanti alla sua.
Comunque risali' con l'ascensore al suo piano e tornò nella stanza.
Una volta rientrata vedi qualcosa che onestamente non sapeva come prendere.
Trovò il copriletto a terra, ai piedi del letto.
Non ricordava bene se per l'agitazione l'avesse lanciato lei oppure no.
Si guardò attorno, dietro le tende, dentro l'armadio e in ogni luogo dove si potesse nascondere qualche male intenzionato non trovando nessuno per fortuna.
Prese il copriletto e con un balzo si buttò a letto nascondendosi sotto di esso addormentandosi quasi subito.
Passarono le successive 5 notti così, tra alti e bassi.
Confusione e perplessità per cose decisamente strane che Ella non riusciva a capire alla quale cercava sempre di dare spiegazioni razionali,ma di razionale c'era davvero ben poco.
Il sabato sera, Ella era stata invitata da alcune colleghe e colleghi ad una serata fuori in un bar di zona dove avevano prenotato un buffet per festeggiare l'arrivo dei 4 nuovi impiegati acquisiti e uno dei 4 era proprio lei.
Ella accettò volentieri l'invito. Sarebbe stata anche l'occasione per festeggiare la sua ultima notte in hotel.
Ella non arrivo' mai a quel appuntamento.
Nessuno l'aveva più vista dopo la mattina passata al lavoro.
La ragazza scomparve.
La famiglia, non sentendo sue notizie per tutto il week end, decise di chiamare l'hotel per farsela passare, ma il ragazzo della reception disse che la ragazza non c'era. Andò poi a bussare alla sua camera ma non aprì nessuno.
Arrivata la sera, continuando a non ottenere risposta e essendo certo che non l'avesse vista uscire, chiamò la polizia per dire il tutto.
Da quel momento il caso divenne di dominio pubblico.
Ella Stuart non si trovava da nessuna parte.
Fu perquisito ogni singolo angolo dell'edificio senza nessun risultato.
La camera dove alloggiava Ella non presentava segni di manomissioni di terzi. Non c'era nulla fuori posto.
Quello che però saltò subito agli occhi era che i suoi oggetti personali, la borsetta con i documenti e il portafoglio erano rimasti lì. Piuttosto in solito per chi si allontanava. Di solito sono i primi oggetti che si prendono quando si pensa di uscire.
Vennero richieste le telecamere di videosorveglianza per visionarle in speranza di vedere qualche immagine della ragazza, di capire gli spostamenti ma soprattutto se qualcuno l'avesse seguita o portata via.
Vennero interrogati tutti i presenti che stavano alloggiando lì al Cristal compreso lo stesso ragazzo della reception, ma non portò a nulla.
Nessuno era coinvolto nella sparizione di Ella Stuart.
Passò la prima settimana e gli investigatori brancolavano nel buio più totale.
Finalmente vennero visionati i filmati raccolti dalle telecamere di sorveglianza.
4 fotogrammi fecero venire i brividi ai due poliziotti addetti alla revisione del materiale fornito.
Si vedeva Ella, correva fuori dalla sua stanza in pigiama come se stesse scappando da qualcuno.
Cercò di chiamare più volte l'ascensore che sembrava non volersi aprire. Nel mentre lei continuava a guardarsi alle spalle con fate psicotico continuando a pigiare sul tasto per chiamare l'ascensore.
Intanto,lungo il corridoio comparve un'ombra nera che sembrava arrivare in direzione della sua stanza. Gli investigatori cercarono di migliorare l'immagine perché alla comparsa di quella figura, il video sembrava come danneggiato. Tremolava, appariva frammentato e molto disturbato.
Ogni volta che il video saltava, la figura avanzava verso la ragazza, che terrorizzata, riuscì a far aprire le porte dell'ascensore e a infilarsici dentro di corsa.
Quella fu l'ultima scena dove si vide Ella Stuart.
Ci fu una seconda ispezione dell' Hotel e questa volta, con grande sorpresa di tutti, Ella Stuart fu trovata nei sotterranei dell'edificio. Era come se si stesse nascondendo da qualcuno o qualcosa, mummificata, in quella posizione.
Non aveva segni di lotta, non aveva tagli o buchi procurati da spari.
Aveva solo la bocca aperta, come se stesse urlando, spaventata.
Questo fatto così assurdo quanto eclatante fece tornare a galla tutto il passato del Cristal Hotel. Tutti i suicidi e gli omicidi avvenuti li, tutte le cose inquietanti e tutto il suo passato maledetto.
Fu così deciso, di chiudere il Cristal Hotel, per sempre.
Il luogo era avvolto da una bruttissima aurea maledetta. Era una specie di calamita per la gente poco raccomandabile e gli sbandati.
La scomparsa di Ella Stuart e poi il suo ritrovamento così singolare fece sospettare che di mezzo ci potesse essere qualche "invisibile" che bazzicava nei dintorni. Che avesse seguito la ragazza e che l'avesse seguita fino a farla morire di spavento.
Anche se le immagini mostravano qualcosa di molto più strano e insolito.
Ma non poteva essere preso in considerazione, non sarebbe mai stato preso in considerazione, i fantasmi non esistono......
Le presenze non esistono......
Fu così, che il Cristal Hotel terminò il suo servizio, il 29 febbraio 1984, anno bisestile, un evento senza precedenti lo descrisse in un titolo a caratteri cubitali del giornale locale.
Forse era ora, o forse chissà. Ma quel che di certo ' è che il Cristal Hotel non era un luogo che si poteva assopire con una chiusura ufficiale come quella.
Gli anni passarono, l'albergo rosso stava diventando un edificio fatiscente e sempre più decadente.
Evidenti erano le vistose macchie di muffa che si vedevano in certi punti dove c'erano certe stanze del vecchio hotel.
A volte, nella notte, si sentivano strani rumori uscire dal suo interno.
Vennero fatti dei sopralluoghi per cacciare eventuali senza tetto ma non c'era nessuno. Qualcuno giurava addirittura di aver sentito degli spari provenire dall'edificio in piena notte ma non si trovò mai nessuno.
La luce rossa che lo avvolgeva venne mantenuta accesa, aumentando il suo aspetto lugubre e terrificante.
Il Cristal Hotel era ora diventata un attrazione per appassionati del paranormale e dei misteri, ma nessuno ancora aveva avuto il coraggio di entrarci, nessuno negli anni 90 o nei primi anni 2000......
Continua
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