Capitolo 4

La mattina dopo Julia si svegliò poco prima della sveglia, così si alzò con calma e si preparò per il lavoro. Arrivò puntuale alle nove e iniziò a preparare il bancone, quando il primo cliente entrò: era una bambina di circa sette anni, con due treccine bionde e due occhi blu profondi. Aveva la sensazione di averla già vista da qualche parte.

"Buongiorno, mio padre ha ordinato due vaschette di gelato al cioccolato" disse sorridendo con una vocina così dolce che quasi scioglieva il cuore e probabilmente pregustava già il gelato.

"Buongiorno a te piccola, sono già pronte, le vado a prendere"

Quando tornò in negozio la bambina non era più sola, con lei c'era un uomo sulla cinquantina, biondo anch'egli e con gli stessi occhi della figlioletta: doveva essere .....

"Buongiorno, credo che mia figlia abbia già detto tutto" disse con una voce profonda.

Anche lui le ricordava qualcuno, una persona che aveva incontrato di recente, finché non le venne in mente: era la copia esatta di Alex, solamente più grande, e la bambina doveva essere la sorellina a cui aveva dato il cono il giorno prima.

"Sì, esatto" rispose Julia con un sorriso "Ecco a lei" e così dicendo gli porse le vaschette di gelato. L'uomo aveva lo stesso sguardo intenso del figlio, chissà se era a conoscenza del fatto che l'avrebbe incontrato quel pomeriggio.

Intorno alle tre si incamminò verso il parco dove aveva appuntamento con Alex. C'era solo la grande quercia, che veniva nominata così, perché era la più antica e aveva circa 450 anni, quindi sapeva già dove andare anche senza indicazioni precise. Arrivò con cinque minuti di anticipo, neanche il tempo di sedersi ai piedi del tronco che sentì un fruscio alle sue spalle. Era arrivato senza che se ne accorgesse e senza il minimo rumore.

"La chiave mi ha chiamato" disse con la sua voce profonda.

Nella tasca dei pantaloni, Julia poté sentire la chiave che iniziò a vibrare leggermente.

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