Appena svoltò l'angolo, vide una figura alta in fondo alla strada deserta. Le dava le spalle continuando a camminare, così accelerò il passo per raggiungerla. Avvicinandosi vide che si trattava di un ragazzo, indossava una tuta grigia e una felpa blu e quasi si spaventò quando quest'ultimo si voltò di scatto. Era lui.

"Ciao" la salutò con i suoi occhioni blu fissi nei suoi e i capelli biondi che ondeggiavano con il vento leggero di quella sera.

"Ciao" ricambiò Julia, cercando un tono di voce il più normale possibile.

Era come se l'avesse sentita mentre lo seguiva, ma non poteva essere certa di questo.

Intanto, la chiave stretta nella sua mano prese a vibrare nuovamente, prima molto lentamente, per poi accelerare piano piano. Lui se ne accorse e sorrise leggermente.

"Fai attenzione a non perderla, è molto importante che la conservi. Ti ha scelta e ciò vuol dire che devi essere una persona speciale."

A queste parole, Julia non poté fare a meno che sorridere, non sapeva il perché, ma non era per niente turbata, né tantomeno spaventata.

"Sono Alex, tu devi essere Julia" disse il ragazzo, tendendole una mano.

"Sì, sono io. Come mai mi conosci?" rispose lei, stringendola.

"È una lunga storia e questo non è né il momento né il luogo per raccontarla. Vediamoci domani alle quattro alla grande quercia e avrai le risposte che cerchi."

"Va bene, ci sarò."

"A domani, ciao."

"Ciao" rispose Julia. Così il ragazzo se ne andò e lei si incamminò verso casa.

Una volta sotto le coperte continuò a pensare ad Alex e a quello che aveva detto, finché non si addormentò beata.