Capitolo 14
Con mano tremante Julia prese Liha e fece scattare la serratura del baule: ancora non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Appena scattò, il coperchio iniziò a sollevarsi lentamente e una luce dorata, probabilmente quella che l'aveva condotta fin lì, iniziò a fuoriuscire dal baule, finché non brillò in tutto il suo splendore e quasi accecando la ragazza.
Nel frattempo Liha era tornata al suo posto al collo di Julia, intenta a guardare l'interno del baule e con le mani strette ai suoi bordi.
Due figure apparvero ai lati di Alex.
"Sua altezza l'ha trovato finalmente"
"Ancora non sa niente" rispose Alex con voce profonda.
"Perché non le hai parlato? Non puoi rischiare di perderla, altrimenti non finirà mai"
"Calmati Rodhon" disse Arthus con voce calma "Suppongo ci sarà un motivo, vero Alex?"
"Tutto a suo tempo" rispose Alex ai due centauri "Stavolta andrà tutto come deve andare, è scritto e sono pronto"
I due centauri tornarono ad osservare la ragazza ancora fissa nella stessa posizione di prima, mentre altre figure continuarono a sbucare da dietro gli alberi fitti: in quel momento si poteva sentire la vita lì dentro e Julia se ne accorse, ma cercò di non distrarsi dal baule.
Quando la luce si affievolì un po', la ragazza poté vedere delle lettere adagiate sul fondo: le prese e vide che erano chiuse con un sigillo color corallo in ceralacca. Se le rigirò tutte e cinque tra le mani, finché lesse il mittente.
Sua Altezza Reale di Frehja lesse Julia tra sé e sé Chissà chi o cosa è
All'improvviso tutto divenne buio e la ragazza si sentì scivolare sul terreno con gli occhi che si facevano sempre più pesanti.
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