Il Regalo Più Bello

Correre, correre.

Bisogna decisamente correre.

Sono in ritardo.

Ritardissimo!

Accidenti..

Perché non mi sveglio mai per tempo?

Oggi era decisamente il peggior giorno in cui far tardi.

Oggi si scelgono gli ultimi incarichi di Natale e, se non mi sbrigo, finiranno per venir presi i migliori.

Cioè.. non ci sono desideri migliori di altri, ma incarichi sì, se parliamo di difficoltà.

Di solito, noi S.A.N.T.A., teniamo i più facili per ultimi così da non trovarci ad avere troppo poco tempo per realizzare desideri più complicati.

Purtroppo però alcuni ne rimangono sempre e, a parte i S.A.N.T.A. più bravi, gli altri cercano di non prendere tali incarichi.

Io non sono tra i più bravi, anzi.. sono decisamente nella media e non me la sento di ricevere una responsabilità del genere.

Non appena arrivo alla sala noto la poca gente e realizzo che il guaio è ormai fatto.

- Stai scherzando? Nemmeno oggi sei riuscita ad arrivare puntuale? - sbuffa Dyn che mi stava aspettando.

- Non l'ho fatto di proposito. Che è rimasto? - piagnucolo a mio fratello gemello.

- Certo che.. siamo gemelli solo perché siamo nati lo stesso giorno e dagli stessi genitori, perché.. per il resto chi lo direbbe? - sospira rassegnato.

- Lo penso anche io. Tua sorella Eira non ti assomiglia per niente Dyn. - appare al fianco di mio fratello il nostro amico Rew.

- Basta!! Quante volte devo dirvi che non è stata una cosa premedidata? Piuttosto.. che è rimasto? Se è un lavoro difficile mi dovrò metter sotto peggio di un mulo. - mi afferro la testa tra le mani.

- Per quanto mi riguarda puoi anche avere il desiderio dei desideri da realizzare, magari la cosa ti farà maturare affinché tu possa arrivare puntuale in futuro. - brontola Dyn.

- Sei un mostro.. - borbotto.

- Tranquilla Eira. Ho scelto un incarico per due e volevo chiederti se ti andava di svolgerlo con me. Inoltre prima intendevo dire che tu non sei assolutamente brontolona come Dyn. - mi sorride dolce Rew.

- Tu invece sei un angelo! - getto le braccia al collo del ragazzo.

Il suo fresco profumo mi solletica le narici facendomi sorridere ulteriormente.

Il suo è il profumo che collego alla salvezza.

Fin da che ho memoria mi ha sempre aiutata in situazioni del genere.

Cosa che invece Dyn non ha più fatto passati i dieci anni.

Alla faccia della solidarietà tra gemelli.

- Tu la vizi, Rew! - sbuffa Dyn levandomi di dosso dal castano.

Gli occhi color azzurro chiarissimo, quasi ghiaccio, sorridono a quello scontroso che ho come consanguineo - E tu sei troppo severo. -

- Perché quella volta non potevo avere te come gemello? - mi aggancio al braccio di Rew.

- Eira! - ringhia arrabbiato Dyn.

- Che c'è? Sei stato orribile fin dal mio arrivo e.. dovrei anche ringraziare madre natura per avermi dato te? - metto il muso.

- Se ti svegliassi puntualmente almeno una volta in vita tua.. -

- Magari se tu mi svegliassi.. invece di andare via ignorandomi. -

- Sei abbastanza grande per alzarti da sola! L'anno prossimo compiremo vent'anni. Non vorrai aver ancora bisogno di aiuto per certe cose, vero? - mi osserva perplesso.

- Lo sai che ho il risveglio lento ed ho sì bisogno di aiuto! -

- Ehi, ehi. Ora basta, dai.. c'è davvero bisogno di litigare così ogni volta? - cerca di mettersi in mezzo Rew.

- Chi litiga? Sto solo esponendo i fatti. - lo liquida Dyn.

- Noi stiamo litigando! - incrocio le braccia sfidando mio fratello con lo sguardo.

- Comportati da adulta quale sei e ammetti che ho ragione. - ribatte impassibile.

- Su cosa avresti ragione? - insisto.

- Sei grande per aver bisogno di aiuto per svegliarti. -

Sentendo nuovamente quella frase mi tornano in mente vari episodi.

In quasi vent'anni di vita ho accumulato una quantità di ritardi pazzesca.

E quasi sempre perché non riuscivo a svegliarmi per tempo.

- Ti vedo. Il tuo sguardo mi dice che conosci le tue colpe. - sorride soddisfatto Dyn.

- Eddai, basta. Sarà anche grande, ma un aiuto ogni tanto potresti darglielo. Tra fratelli ci si aiuta sempre. - si mette nuovamente in mezzo Rew.

- Ah, va beh.. mollo. Tanto è un caso perso. Penso partirò per il mio lavoro, voi cosa avete? - sospira prendendo il blocco per controllare la sua agenda organizzata minuziosamente.

- Già! Rew.. non mi hai detto che missione hai scelto. - mi volto a guardare il castano.

- Non dovrebbe essere una cosa complicata, si tratta di una coppia che sta vivendo, momentaneamente, una relazione a distanza. Entrambi desiderano poter passare il Natale assieme. -

- Oh, quindi gli regaleremo dei biglietti aerei? - mi esalto all'idea di poter riunire due innamorati.

- Stupida, così risulterebbe troppo falso e sospetto. Chi regala biglietti aerei senza voler nulla in cambio? - mi critica Dyn.

- Vai al tuo di lavoro e smetti di rompere a me. - inizio a tirare per un polso il castano - Rew, partiamo che è meglio. -

- Ciao Dyn, a dopo. Spero ti vada bene l'incarico. - mi segue il mio amico.

- Lo spero io per te, cercate di non farvi scoprire a causa di Eira. - Ricambia il saluto, lo scorbutico.

- Grrr! Deve sempre essere così antipatico? Cosa sono? Uno schifo? Sono pur sempre sua sorella.. una parola gentile.. mai?! - inizio a brontolare mentre preparo l'occorrente per la partenza.

- È un brontolone, ma ti vuole bene. Desidera solo che tu diventi più indipendente. Ricordo che, quando vi ho conosciuti, stavi sempre al braccio di Dyn. Non ti staccavi mai ed eri così timida.. la prima volta che ti salutai diventasti rossa come un peperone e ti nascondesti dietro a tuo fratello. Ogni tanto cercavi di sbirciarmi e riuscivo a vedere solo i tuoi grandi occhioni color ambra. Dyn a quel tempo ti teneva ben protetta, ma questo ti impediva di socializzare come si doveva e lui lo capì davvero presto considerata l'età. Perciò ripeto.. lo sai che lo fa per te. - mi sorride accarezzandomi i capelli.

- Lo so, lo so.. però può anche comportarsi in maniera meno fredda. Apprezzerei, il suo lasciarmi arrangiare, lo stesso. - sospiro chiudendo il mio sacco magico.

- Qual è il piano? - mi alzo piazzandomi di fronte a Rew.

- Beh.. pensavo a qualcosa di questo tipo.. - mi espone la sua idea che apprezzo subito decidendo di partire alla svelta.

Non appena arriviamo nel paese del ragazzo prepariamo il tutto.

Allestito il finto banchetto di lotteria attendo l'arrivo del fidanzato.

Com'è che si chiamavano?

Robert? E Liza?

- Oh, eccolo!! - tiro la manica di Rew tutta agitata.

- Calmati, dobbiamo sembrare naturali. - mi sussurra.

Le sue labbra, tremendamente vicine alle mie orecchie, mi fanno rabbrividire - Che succede? - chiede confuso.

Avvampando - S-Sarà il freddo.. - ridacchio come una scema.

Che mi è preso?

Non è la prima volta che Rew mi sta così vicino.

Che vergogna..

Poi.. il freddo?

Noi S.A.N.T.A. viviamo nel posto più freddo del mondo.. come possono darmi fastidio queste temperature?

Infatti, la mia risposta non convince Rew, ma ormai Robert è incredibilmente vicino.

Afferrando i buoni giocata mi dirigo verso di lui col cuore a mille, che sia l'emozione per l'incarico o.. altro?

Scuotendo il capo mi stampo un enorme sorriso in faccia e porgo un buono a Robert - Salve. A lei un buono per tentare la sorte. Se mi segue provvederemo a giocare, il primo premio è.. - lui però mi blocca - No, grazie. Non sono fortunato. - sorride in imbarazzo.

- Ma.. è gratis. E il primo premio è un viaggio per Londra. - insisto sventolando il foglietto colorato.

- Londra? - osserva la mia mano col pezzo di carta.

- Sì, le interessa? Tenti la sorte. - lo trascino con me.

- Uhm.. va bene, ma.. -

- Non si preoccupi, la fortuna gira sempre quando meno ce lo aspettiamo. - gli sorrido.

Ovviamente gira ancora di più con una lotteria truccata a tuo favore.

Tutto questo è per fargli "vincere" un biglietto aereo.

- Rew, abbiamo un ragazzo che vuole tentare. - porgo il buono al mio collega.

- Con piacere. Giri la manovella, se esce la pallina color oro vincerà un viaggio per Londra. - gli spiega le regole.

Subito il ragazzo esegue, tutto sembra andare per il meglio, quando..

- Oh.. è uscita nera. - storce il naso Robert.

- Ma cos..? - fisso allucinata il risultato.

Abbiamo usato la magia.

Questa cosa non è possibile.

Doveva uscire oro, anche perché.. non c'erano altre palline.

Che diavolo?

Guardando Rew vedo che è confuso tanto quanto me.

- Ve lo dicevo, non sono fortunato. - fa spallucce.

- No, riprova! - gli sbatto in mano un altro biglietto.

- Ma.. non dovrebbe essere solo il primo gratis? - mi osserva confuso.

- Gira la manovella. - riprendo il buono per darlo a Rew.

Robert, anche se titubante, riprova.

Gira e rigira, gira e rigira e.. - Nera.. vedi? - sospira rassegnato.

- Non è possibile! - assisto alla scena surreale.

- Non c'è due senza tre, ritenta! - consegno direttamente io un altro biglietto a Rew.

- Perché? Il risultato sarà lo stesso. - il ragazzo sbuffa infastidito.

- Devi crederci un po', altrimenti non accadrà! Credi nella magia del Natale! - lo scuoto per le spalle.

- Non vuoi vincere il viaggio, Robert? - insisto.

- Come sai il mio nome? - mi osserva confuso.

Dopo un micro istante di panico - Me l'hai detto tu prima. -

- Oh.. ok, ultimamente proprio non ci sono. Non ricordo nemmeno ste cose.. - sospira pesantemente.

È così stanco.

Ha decisamente bisogno di vedere Liza.

- Dai.. riprova. - lo invito a poggiare nuovamente la mano sulla manovella.

- L'ultima.. - mi osserva serio.

- Però stavolta credici. - annuisco.

Dopo il suo assenso lo vedo chiudere gli occhi mentre, pure io e Rew, ci concentriamo per aggiungere un ulteriore pizzico di magia e poi.. eccolo. La pallina vincente.

Prendendo le campanelle inizio ad agitarle in aria - E abbiamo il vincitore del primo premio! -

Robert sbarra gli occhi di scatto - Ho vinto.. il viaggio per.. Londra? -

- Sì, il volo è per quando desidera, anche questa sera. - mi esalto porgendogli il suo premio.

- Ho vinto! - afferra il foglio sorridendo incredibilmente felice.

Poco dopo ci ringrazia prima di avviarsi.

Trotterellando sul posto - Che bello il nostro lavoro. Amo vedere le persone così felici. - sorrido al castano.

- Sì, guarda.. ha appena prenotato il volo. - mi mostra il cellulare.

Abbiamo un programma apposito che ci tiene aggiornati su come procedono le nostre missioni.

Osservando la mia visualizzo lo stesso avviso di volo prenotato.

- Che bello, che bello! - saltello eccitata.

- Già.. -

Notando lo sguardo perso di Rew mi piazzo di fronte a lui.

- Che c'è? Sembri altrove.. -

- È che.. è stato davvero strano prima. La lotteria era truccata eppure.. -

- L'ho pensato anche io, ma.. alla fine è andato tutto bene, no? -

- Per che ora ha scelto di partire? - insiste con fare fin troppo serio.

- Uhm.. - ricontrollo - Le sei di stasera. Così da arrivare a Londra per le otto. -

- Credo sia meglio tenerlo d'occhio. -

- Dici? Forse hai ragione.. non vorrei mai che ci fossero loro dietro alle due palline sbagliate. - scuoto il capo spaventata.

- Non pensiamo già al peggio, ma non dobbiamo nemmeno escludere l'ipotesi. - sospira.

I suoi occhi cristallini sono stanchi e preoccupati, così tanto che, istintivamente, porgo una mano sulla sua guancia per accarezzarla.

- Che c'è, Eira? - poggia la sua mano sulla mia.

- Ecco.. ti preoccupi troppo, va bene tener a cuore le persone per cui lavoriamo, ma rischi di rimetterci la salute. -

- Sei molto dolce a star in pena per me. Tranquilla, starò buono, dopotutto non sono solo. Ci sei tu con me, oggi. - china il capo per pesare di più sulle nostre mani.

Dopo un gran respiro afferra l'altra mia mano per poi tenerle tutte e quattro di fronte a noi - Andiamo? - sorride più sereno.

Ed è così che partiamo a supervisionare la partenza di Robert.

Il cuore, dopo tale scena con Rew, mi batte nuovamente a mille.

Vorrei davvero comprendere queste strane emozioni.

- Eira, tutto bene? Ti stai preoccupando tu ora? - ridacchia.

- Eh? Ah.. no.. io.. - una strana domanda mi sorge spontanea e non riesco a fermarla - Rew.. a te piace qualcuna? -

Il ragazzo si blocca di botto, un attimo di blackout nel suo sguardo, poi una calma sussurrale - Perché me lo chiedi? -

Eh.. perché lo chiedo?

Non lo capisco bene nemmeno io.

Volevo sapere la risposta.

- Beh.. vedere Robert così innamorato mi ha incuriosita. Come sarà amare qualcuno? - mento.

- Oh, per questo? Beh.. amare credo sia.. come spiegarlo.. quando metti il bene dell'altro prima del tuo, quando adori vedere la tua persona speciale felice, quando la vuoi sempre vicino e desideri abbracciarla.. baciarla.. credo si possa definire in questo modo. -

- Capisco.. - sento un gran peso sul petto.
Da come ha parlato è chiaro come il sole, lui ama qualcuno.

Portandomi le mani alla bocca cerco di trattenere la voglia di piangere.

Ne ho sempre sentito parlare nei libri e nei film, ma non pensavo potesse accadere a me di rendermi conto troppo tardi dei miei sentimenti.

Sono una vera idiota.

Riprendendo possesso del mio controllo mi costringo a sorridere a Rew - Spero che vada bene con la tua persona speciale. -

Ho sempre dato per scontata la presenza di Rew, era così tanto con me e Dyn che quasi lo paragonavo a lui, però.. così non era.

Rew non è mai stato un fratello per me.

A pensarci ora mi tornano in mente vari momenti in cui il mio cervello cercava di dirmelo.

Quando a sedic'anni organizzò la festa a sorpresa per me e Dyn ed io desiderai di tenerlo con me per sempre. Scambiai il mio batticuore per l'emozione del momento.

Oppure la volta in cui mi consolò, lo scorso anno, dall'enorme litigata con Dyn.

Ero a pezzi e quando ci aiutò io gli baciai una guancia e poi.. boh.. volevo rifarlo, ma da scema pensai fosse colpa della gratitudine che provavo.

Amo Rew e non so come fare adesso.

La mia ansia ha poco altro tempo per crescere quando notiamo un'anomalia nella missione.

- I voli sono tutti in ritardo, sembra esserci stato un casino col tempo.. - non è molto convinto.

- Rew.. l'importante è che arrivi, non importa se in ritardo. - cerco di essere positiva.

- No, qui si parla di cancellazione per i prossimi voli.. - si morde un labbro agitato.

Fa spesso quel gesto quando è in ansia, di solito a causa mia e di Dyn lo vediamo anche troppo frequentemente.

- Ora che si fa? Dobbiamo modificare il tempo? -

Uhm.. non va bene.

Claus ci ha sempre detto di usare gesti estremi, come questo, solo proprio in casi disperati.

- Prima dovremo cercare di capire. - mi afferra una mano portandomi chissà dove.

La sua stretta rassicurante e il suo profumo delicato mi fanno rilassare e soffrire allo stesso tempo - Che intendi? -

- Ho idea che ci siano davvero loro dietro a tutto questo. - si nasconde con me dietro ad una parete.

Guardandosi attorno prende, dal suo sacco, varia roba.

- Rew.. perché ci siamo nascosti? Siamo in divisa, nessuno ci può vedere. - gli faccio notare.

- I Grinch sì. - stappa una fialetta.

Dopo un sorso la porge a me - Cos'è? - chiedo confusa.

- L'ha fatto tuo fratello, pensavo te ne avesse parlato. È un siero di occultamento per far si che i Grinch non riescano a percepirci e vederci. È ancora in via di sviluppo, ma Claus era entusiasta dell'idea. -

Prendendo l'altro sorso della boccetta - Non mi dice mai nulla, Dyn. Ma stavolta gliela faccio pagare, soprattutto se sta roba disgustosa non funziona. - mi sfugge una smorfia.

- Bene, ora iniziamo il tracciamento. - estrae dalla tasca un fazzoletto in stoffa.

- E quello a cosa ti serve? -

- È di Robert, gliel'ho preso quando era al banchetto. Con questo potremo controllare se ha tracce magiche oscure addosso. -

- Avevi già pensato a tutto.. come sei previdente.. - al contrario di me.

- È solo che quella storia mi puzzava troppo. Comunque.. procediamo. -

Purtroppo il responso è ciò che temevo.

Robert è stato "maledetto" dai Grinch, i nostri nemici storici.

Come ogni cosa ci deve essere un equilibrio e, per le nostre buone azioni, ci sono quelle cattive delle nostre controparti.

Solitamente è difficile incappare in missioni dove cercano di non far avverare determinati desideri, ma quando accade c'è solo una cosa da fare.

Vincere.

- Come agiamo adesso.. - riflette tra sé Rew.

Mettendomi a pensare, a mia volta, ricevo l'illuminazione - Rew! Troviamoli! -

- Eira, che vuoi fare? Sono conosciuti per essere piuttosto violenti.. non ho intenzione di metterti in pericolo. - mi fissa serissimo.

- No, no.. basterà distrarli. Ti ricordi quando ci è stata insegnata la magia per modificare il tempo? -

- Sì, perché? - mi osserva confuso.

- Se ti ricordi.. finché ti serve quel determinato clima devi stare dietro all'incanto. Credo che per i Grinch non sia diverso perciò.. - Rew comprende continuando la frase - Per mantenere il maltempo devono star occupati, quindi se li distraiamo tornerà un clima normale. Eira sei un genio! - mi abbraccia sorridendo.

- Iiiiiiiiiih.. grazie! - puntello le mani sulle sue spalle per allontanarlo un poco.

La mia psiche non può reggere questo ora.

- Q-Quanto manca al volo? - chiedo cercando di calmare il mio cuore.

- Mezz'ora. -

- Troviamoli. Poi grazie all'occultamento di Dyn potremo farli impazzire senza fatica. -

- Ottimo piano. -

Rintracciare magicamente i Grinch non si rivela un compito molto arduo ed eccoli, di fronte a noi, che giocano con i sentimenti di quella povera coppia.

Subito corro come un razzo di fronte ad uno dei due.

Il ragazzo, dai capelli nero pece, sta recitando l'incantesimo insieme al suo compagno e, cosa peggiore, sta sorridendo.

Tutto questo li diverte.

Arrabbiata non ci vedo più e pesto pesantemente il piede di quello che ho davanti.

- Cazzo! Che diavolo..? - si guarda attorno dolorante e confuso.

Il suo compare si blocca - Che fai? Va avanti. - lo rimprovera.

Ed è così che, sia io che Rew, cominciamo la nostra opera di infastidimento.

I nostri dispetti pressanti finiscono per ottenere l'effetto sperato e Robert parte puntuale alle sei.

Il nostro era un piano semplice, ma in fondo conta solo il risultato.

Non deve per forza essere un qualcosa di macchinoso per funzionare.

- Comunque.. fortunatamente quei Grinch erano davvero tonti. Non hanno nemmeno sospettato di noi, eppure tu, ad un certo punto, li hai pure presi a schiaffi. - ride Rew mentre ci dirigiamo verso casa.

Ormai è quasi Natale e il nostro compito è concluso.

- Già. Meglio, abbiamo potuto aiutare Robert e Liza più facilmente grazie a questo. - gli sorrido a stento.

- Che c'è che non va? Solitamente sei molto più allegra al termine delle missioni. - mi si para davanti accarezzandomi la testa.

Come posso dirti che, ora, mi sto chiedendo con chi desideri passare il Natale?

- S-Senti.. posso farti una domanda? -

- Uhm? Ovvio. Quando mai ti ho vietato di chiedermi qualcosa? - sorride dolce.

- Mai, però.. ecco.. -

- Che succede? Mi preoccupi. - si rabbuia.

- Che tipo è la persona che ti piace? - distolgo subito lo sguardo perché troppo in imbarazzo.

- Oh.. beh.. perché me lo chiedi? - sento la sorpresa nella sua voce.

- Sono.. solo.. curiosa.. -

Vorrei solo sapere se ho chance.

Però.. Rew è così fantastico, la sua amata lo deve essere altrettanto.

Mentre io.. meglio non dirlo.

- Uhm.. è.. tonta. - esordisce tutto d'un tratto.

- Tonta? - mi volto di scatto confusa.

- Sì, non si è mai accorta dei miei sentimenti e sono anni che li provo. Ho anche cercato di farglielo capire, ma credo che solo dicendoglielo direttamente lo capirà, solo.. temo di rovinare il nostro attuale rapporto. Fa paura esporsi così tanto. -

- Sono certa che.. ricambi, dovresti dirglielo. Ne soffri a tenere tutto dentro, io sono dalla tua parte. - cerco di incoraggiarlo.

È proprio vero ciò che diceva.

Il bene suo viene prima del tuo.

Come posso non sostenerlo quando ne soffre così tanto?

- Dici? - chiede perplesso.

- Sì, appena torniamo vai da lei. Poi.. voglio sapere com'è andata, chiaro? - gli accarezzo una guancia sentendomi in mille pezzi.

- Ok, mi hai convinto. Sarai la prima a cui dirò com'è andata, quindi.. mi aspetteresti a casa mia? In caso di rifiuto avrò bisogno di conforto.. - sorride agitato.

Tutto ciò mi uccide, ma rispondo a cuore - Va bene.. -

Non appena arriviamo a casa si dirige a destinazione mentre io lo attendo.

Seduta in un angolino, del suo divano, stringo le gambe al petto.

Questo posto.. così familiare.

È come una seconda casa per me e, pensare che potrebbe diventarlo per qualcun'altra, mi distrugge.

Senza rendermene conto inizio a singhiozzare.

Invano cerco di far smettere questo pianto, Rew non può tornare e trovarmi così.

Lacrima dopo lacrima, minuto dopo minuto finisco per addormentarmi esausta in salotto.

Un dolce sogno inizia a prendere forma nella mia mente.

Rew torna a casa e, sedendosi a terra, accarezza i miei capelli mentre mi sussurra dolci parole.

"Ti amo.. da sempre.." mi bacia la fronte.

- Anch'io ti amo Rew.. - rispondo sentendo ancora il groppo in gola.

- Lo so, scusa se non ti ho detto tali parole prima, ma.. come dicevo è da molto che ti amo e non te n'eri mai accorta, dovevo fartela "pagare" almeno un pochino. -

A quelle parole la mia mente si fa più lucida.

Schiudendo gli occhi incontro quelli chiarissimi del castano.

I miei si sbarrano di botto mentre scatto a sedere col cuore a mille - Non è stato un sogno, vero? -

- No, è tutto reale. - mi sorride chiedendomi scusa con lo sguardo.

- Quindi tu mi.. - sento gli occhi pungere nuovamente.

- Ti amo Eira. Da sempre. - afferra il mio viso tra le sue calde mani.

È davvero qui con me e tutto è reale.

- Sei crudele.. pensavo che tu amassi un'altra. Non è stata una vendetta carina. - inizio a singhiozzare tra il sollevato e l'agitato.

- Lo so, scusami. Non sai da quanto sogno questo momento. Meglio tardi che mai, no? - si leva un attimo voltandosi.

Le guance rosse colme di imbarazzo mi fanno ammorbidire.

- Ti amo Rew. - gli salto tra le braccia.

- D'ora in poi ti dirò sempre tutto. Prometto di non farti più questi scherzi. - mi stringe inspirando il mio profumo.

- Non importa, sapere che ricambi il mio amore è il regalo più bello che potessi mai chiedere.. -

Non ci credo.

Sul serio.. mi ama.

Mi ha spaventata così tanto.

È vero che desideri la felicità della persona che ami, ma sapere che essa è con te è la cosa migliore del mondo.

Lo amo, lo amo così tanto.

Prendendo un grande respiro salto all'attacco, facendo qualcosa che desideravo da tutto il giorno.

Un bacio.

Un dolce, tenero e rapido bacio.

- Questo.. non me lo aspettavo.. - avvampa il castano distogliendo lo sguardo.

- Dovrai abituartici. - gli sorrido.

- Ciò vuol dire che, d'ora in poi, sarà sempre come fosse Natale perché.. ogni istante con te è un regalo. - ora è lui a sorprendere me con un bacio.

Ed è così che continueremo da oggi.

A regalare ad uno il tempo dell'altro perché, passare la vita insieme, è il più bel regalo che si possa fare a qualcuno.

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