È Natale Anche Per Noi

- Hai sentito? - sento bisbigliare Hari alle mie spalle.

- Cosa? - ribatte curiosa Kala.

- Saal come ogni anno ha già concluso i suoi incarichi! -

- Ah, ma è scontato! È uno dei migliori, può benissimo competere con Nor! -

- Secondo me potrebbe vincere contro Nor! - si esalta Hari.

Ma non hanno altro di cui parlare?

Devono per forza spettegolare sugli altri?

Infastidita dal discorso mi volto - Potreste fare silenzio? Sto cercando di decidere il prossimo compito! -

- Oh, eddai! Non fare la bacchettona Frohe! Non trovi anche tu che sia uno spreco che Saal non partecipi alla competizione annuale per decidere il miglior S.A.N.T.A..? - insiste Kala.

- Saal non è competitivo, preferisce occuparsi dei desideri della gente più che correre come un pazzo nella speranza di completare più incarichi! - rispondo scocciata.

- Ma gli basterebbe solo iscriversi, non deve per forza cambiare ritmo di lavoro od altro! - continua imperterrita Hari.

- Lo sapete che non è il tipo! Ora possiamo TUTTE concentrarci sul nostro lavoro? -

- Daiiiiii!!! Non vuoi vederlo sul podio? Avere Saal al centro dell'attenzione per tutta la sera non sarebbe niente male! È sempre così sfuggente! -

- È proprio perché gli piace stare sulle sue se non prova nemmeno questa cosa! - sbuffo.

- Ma lo sai.. ogni anno, dopo il termine dei lavori facciamo la grande festa di "incoronazione"! Il vincitore o la vincitrice dovrà festeggiare insieme a tutti e fare alcuni giochi! In più deve fare almeno un ballo con tutte le persone dell'altro sesso! Io voglio un ballo con lui! - luccicano gli occhi di Hari.

Capisco che, essendo Saal un bel ragazzo, sia facile preda per le ragazze, ma.. andiamo!

Ora stiamo esagerando.

Saal è un tipo taciturno, diligente nel lavoro e molto responsabile.

Il classico tipo che vuole occuparsi di ciò che deve senza passare per distrazioni inutili.

In più considerando quanto preferisce starsene sulle sue so che si sentirebbe molto a disagio a stare al centro dell'attenzione.

- Già.. sarebbe un sogno! Da quando Nor si è messo con Feliz si rifiuta di ballare con altre ragazze! - bofonchia Kala.

- Idea!! Perché non iscriviamo noi Saal al concorso? - Hari salta fuori come una pazza.

- Cosa?! - scatto sconvolta.

- È un'idea favolosa! - concorda Kala.

- No, è un'idea folle! Non potete iscriverlo senza il suo permesso! - cerco di farle ragionare.

- Oh, ma dopo averlo iscritto non potrà farci nulla! Di certo si prenderà carico di questa cosa! -

- Non potete usare il suo modo d'essere di parola per fare ciò che volete! Tanto più se la parola non è nemmeno la sua! -

- Non fare tanto la santarellina, scommetto che anche tu vuoi ballare con lui! - mi puntano un dito contro.

Per un attimo mi blocco.

Vorrei quel ballo? Sì..

Sì? Eh?!

Ah.. no!!

Non voglio ballare con Saal se questo vuol dire metterlo in difficoltà.

I miei sentimenti non contano ora.

- Sbagliate! Io voglio solo aiutare quelle povere persone che hanno perso la speranza in un periodo dove dovrebbero essere felici e sereni! - incrocio le braccia infastidita.

- Ok, vorrà dire che ci occuperemo da sole di Saal! Poi però non vogliamo vederti ballare con lui! -

Detto ciò si voltano e già so cosa stanno per fare.

La direzione in cui stanno andando è la sala dove c'è il modulo per iscriversi al concorso.

Non posso credere che siano seriamente intenzionate a farlo.

Seguendole - Fermatevi! Ho detto che non potete! -

- E sarai tu a fermarci? - ride Kala.

- Se necessario sì! Non potete iscrivere Saal senza che lui lo sappia! -

Le due si fermano un attimo.

Hari con aria di sfida mi guarda - Ah, sì? -

L'attimo dopo, però, voltandosi per girare l'angolo sbatte il naso. Ma non è un muro a fermare la sua avanzata.

No.. è qualcosa o meglio qualcuno - A cosa vorreste iscrivermi senza il mio permesso? -

Il ragazzo ha usato un tono molto pacato, ma in realtà, se lo si conosce, si può capire che è irritato.

Kala inizia a tremare e Hari la segue - Ecco.. noi.. nulla! Iscriverti? No, stavamo venendo a cercarti! Non vedendoti ci stavamo preoccupando! - cercano di salvarsi.

Saal inarca un sopracciglio per niente convinto, ma in fine decide di lasciarle - Beh.. ora mi avete trovato, sto bene! Piuttosto.. perché non andate a scegliervi un incarico? Non ho intenzione di aiutare delle scansafatiche! -

Ed è così che le due spariscono in un lampo.

Vedendole andarsene tiro un sospiro di sollievo.

Meno male.

- Grazie Frohe! - sussulto a tali parole.

Saal è ancora qui?

Pensavo se ne fosse andato.

- Di cosa? - chiedo confusa.

- Di aver cercato di fermare quelle due pazze! - sbuffa arruffandosi i ricci rossi.

Stupita, e leggermente incantata dai suoi capelli a pulcino spettinato, lo fisso - Come fai ad essere sicuro che non c'entro con ciò che volevano fare? -

- Tu non sei il tipo! Anche se non avessi sentito la tua frase non avrei mai pensato la possibilità di un tuo coinvolgimento. - mi scompiglia i capelli.

Il gesto, così familiare, mi stranisce e lo fisso ancora più intensamente.

Rendendosi conto della cosa tira indietro la mano - Scusa, a volte mi scattano le abitudini passate! - arrossisce leggermente.

Per un attimo il mio cuore pare fermarsi, ma l'istante dopo parte al galoppo.

- N-Non preoccuparti! - cerco di ricollegare il cervello.

- No, sono stato scortese! Non siamo più bambini, queste cose non ti fanno piacere! - scuote il capo dispiaciuto.

- Va beh.. ora è meglio che vada in cerca del prossimo incarico! Grazie ancora, credo di aver capito cosa volevano quelle due, vedrò di bloccare la possibilità di iscrivermi! - aggiunge prima che io possa anche solo ribattere in parte al suo precedente discorso.

Ed è così che lo vedo andarsene senza la possibilità di dirgli che per me quel gesto non era scortese.

Frustrata mi accuccio a terra.

È colpa mia.. tutta colpa mia!!

Io e Saal siamo sempre stati amici, fin da che ho memoria.

Lui era il mio eroe.

Ogni volta che qualcuno mi prendeva in giro, per il colore dei miei capelli, era lui che mi difendeva.

Qui da noi i S.A.N.T.A. possono avere i capelli di vari colori.

Dai tradizionali ed umani neri, castani, biondi e rossi.. a colori più variopinti come il verde ghirlanda, il blu cielo stellato, il bianco neve, ma.. il mio non si vede spesso.

I miei capelli color "cielo da tempesta" non è ben visto.

Troppo spesso venivo bullizzata, me ne hanno dette di tutti i colori, ma lo scherno principale era "Tu porti sfortuna".

Essendo il mio un grigio strano, viene associato al cielo tempestoso e si sa che in serate come quelle è più difficile viaggiare per gli incarichi.

Saal veniva sempre in mio soccorso mandando via i ragazzi fastidiosi e poi consolandomi.

E.. solitamente mi accarezzava la testa, proprio come poco fa.

Quante volte l'ha fatto per calmarmi, per dirmi che ero stata brava o per ringraziarmi.

Un gesto che non mi aveva mai infastidita, però.. a causa mia tutto è stato rovinato.

Io ero la persona più vicina a Saal, ma l'ho allontanato.

Oggi, come un tempo, Saal è uno stacanovista.

Si prepara ogni anno per arrivare pronto alla settimana prima di Natale. E quando essa arriva lavora fino quasi allo sfinimento.

È una persona così generosa che, pur di aiutare il maggior numero di persone, ci rimette quanto a salute.

Un anno finì pure per svenire al ritorno dall'ultimo incarico.

Tra aiutare tutti ed occuparsi di me era davvero pieno di impegni.

Più passava il tempo più mi sentivo un peso.

Ad un certo punto arrivai al limite.

Quel giorno, di tre anni fa, Saal era stato via da mezzanotte e al pomeriggio ancora non era tornato.

Io venni presa in giro come al solito, ma il ragazzo arrivò giusto in tempo.

Anche se ero scossa per la lite con gli altri mi agitò di più la vista di Saal con delle occhiaie da record.

A mala pena si reggeva in piedi, ma mandò via tutti e poi mi consolò.

In quel momento capii che così non poteva andare.

Scostando bruscamente la sua mano gli urlai contro che non ero più una bambina e non avevo bisogno della sua costante protezione.

Volevo solo togliergli la responsabilità che sembrava avere nei miei confronti.

Liberarlo di un incarico che lo caricava inutilmente.

Dovevo farlo anche se avrebbe significato distruggere tutto e allontanarlo.

Anche se il mio cuore si sarebbe spezzato, io lo volevo più calmo e libero.

- Frohe, tutto ok? - sento chiamarmi improvvisamente.

Alzando la testa di scatto vedo Feliz fissarmi confusa e preoccupata.

Da quando è così alta?

Oh.. sono ancora accovacciata a terra.

Scattando in piedi - Sì, perché? -

- Ehm.. eri quasi seduta sul pavimento e ti tenevi la testa tra le mani! In più mi parevi sull'orlo del pianto! -

- No, tutto bene! Sul serio! - cerco di sorridere in maniera convincente.

- Lo sai che se c'è qualcosa che non va puoi parlarne, vero? - inclina il capo guardandomi seria.

Feliz è una delle poche che non mi ha mai presa in giro.

Fino a qualche anno fa ci parlavamo molto poco, ma non è mai stata scortese con me.

- Sul serio io.. -

La ragazza mi blocca - C'entra Saal? -

Al che mi irrigidisco - Perché lo pensi? -

- Solo lui riesce a farti fare quella faccia! Nemmeno dopo il peggior insulto arrivi a tormentarti così, ma se si tratta di Saal è tutto diverso! -

- No.. ecco.. io.. -

- So che non sono affari miei, però secondo me pensi troppo! Mi ricordo che in passato eravate molto amici, mentre ora è come se tu lo evitassi! -

- Io devo fare così.. - mi scappa mentre mi stringo le braccia al petto.

- E chi l'ha detto? Ho notato che quando parli con lui ti senti a disagio, come se temessi di essere un fastidio per lui.. secondo me non lo sei affatto! In più mi pare che, da quando le cose sono cambiate tra voi, Saal sia molto più cupo e taciturno! -

- Non è così facile.. io.. -

- Tu pensi davvero troppo! Facendo il nostro lavoro dovresti aver imparato che a volte basta molto poco! Soprattutto se ciò che vuoi non è un oggetto.. molti si fanno troppi problemi che infine sono solo paranoie! Oppure incomprensioni per piccolezze non dette! Essere aperti e sinceri è un ottimo modo per avvicinarsi a ciò che si vuole! -

Basta.

Non posso ascoltare queste parole o la speranza tornerà a farsi strada.

Io lo amo.

Lo amo da sempre, ma non posso.

Io sono solo un fastidio.

Lui ha già troppo da fare, non deve occuparsi anche di me.

- Scusami.. credo di aver parlato troppo.. - mi osserva rammaricata Feliz.

- Scusami tu Feliz! Ci penserò, ma credo di aver chiuso quella porta molto tempo fa! - le sorrido.

- Dal tuo sguardo credo che sia il contrario, ma non insisterò! È una tua decisione, solo.. prima di decidere di andarsene dalla vita di qualcuno bisognerebbe chiedere all'altro se è d'accordo! -

E con quelle parole mi saluta lasciandomi.

Rimango a guardare la sua schiena allontanarsi mentre le sue parole mi risuonano nella testa.

Chiedere all'altro?

Cosa dovrei chiedere a Saal?

Lui non direbbe mai che sono un fastidio, lo conosco.

Questo però non vuol dire che io non lo sia.

Sospirando vado finalmente a lavorare.

Ed è così che i giorni seguenti passano.

Le cose sembrano tornate alla normalità e il mio discorso con Feliz mi sembra ora solo un ricordo lontano.

Ogni tanto, come sempre, mi capita di controllare di nascosto Saal per assicurarmi che non esageri.

Quest'anno sembra impazzito.

Manca un giorno a Natale e ha completato venticinque incarichi.

Temo che possa sentirsi male come in passato.

Perché esagera così tanto?

Deve curarsi di più di sé stesso.

- Frohe! Frohe, ti cercavo! - mi corre incontro Feliz tutta agitata.

- Che succede? - la fisso perplessa.

- Saal.. Saal è svenuto! - risponde col fiatone.

A quelle parole sbianco di colpo.

Ecco.. lo sapevo.

- C-Cosa..? -

- Sì, l'ha trovato stamattina Nor! Era davanti alla porta, privo di conoscenza! -

- D-Dov'è ora? - sento la mia voce tremare e le gambe diventare molli.

- Nella sua camera, ha la febbre! Ha lavorato troppo.. era scontato che capitasse qualcosa di questo tipo! -

- Io.. io devo andare da lui! - l'ascolto appena e senza rendermene conto sto già correndo da Saal.

Però arrivata davanti alla sua porta mi blocco.

Che sto facendo?

Perché sono qui?

No.. io so perché sto qua, il punto è un altro.

Che dovrei fare?

Avevo detto che non mi sarei più avvicinata troppo.

Non deve sentirsi in debito con me.

Se lo aiutassi succederebbe questo.

Uhm..

Mentre sono fuori a decidere il da farsi sento un forte trambusto prima di un botto, come se fosse caduto qualcosa di molto pesante.

Tutte le paranoie si dissolvono e senza nemmeno bussare entro - Stai bene S.. Saaaaaaal!!! - mi volto di scatto trovandolo a petto nudo di fronte a me.

Anche se è stato un secondo ho visto troppo, ma tra esso anche la confusione a terra.

Le pentole e i coperchi ancora tintinnano a terra dopo essere caduti.

- Frohe.. che ci fai qui? - chiede iniziando poi a tossire.

- Ho sentito un gran fracasso e ho pensato ti fossi sentito male di nuovo.. - rispondo dandogli le spalle.

- Stavo cercando di prepararmi il pranzo, però mi sono cadute le pentole.. comunque.. la domanda era per prima che tu entrassi! -

- Volevo vedere se stavi bene.. e se avevi bisogno di aiuto.. preparo io il pranzo, tu torna a letto! Devi riposare! -

- Perché mi parli dandomi le spalle? -

- Ehm.. - lo guardo di sottecchi.

I suoi muscoli scolpiti mi fanno deglutire pesantemente.

Ci credo che è così sotto mira delle S.A.N.T.A.

È bellissimo.

- Potresti voltarti? - sento la sua voce più vicina.

- Va.. a riposare! Arrivo subito! - insisto serrando i pugni lungo i fianchi.

- Perché mi vuoi aiutare? Posso farcela da solo! -

- Dovresti chiedere aiuto ogni tanto! -

La sua voce si avvicina sempre di più - Senti da che pulpito viene la predica! -

- Che vuoi dire? -

- Sei sempre stata così testarda! Anche quando venivi bullizzata non hai mai chiesto aiuto! - la sua voce accarezza le mie orecchie.

È alle mie spalle - Dovevo sempre tenerti d'occhio, altrimenti non avrei mai saputo quando succedeva qualcosa! - la sua schiena si poggia sulla mia e sento il suo mento adagiarsi sul mio capo.

Che sta facendo?!

- I-Io.. Io non ti ho mai chiesto.. -

- Lo so e questo mi metteva ancora più ansia e più voglia di proteggerti.. ma a quanto pare ero solo un fastidio.. ti sei sentita trattata come una bambina.. ti ho offesa.. ferita.. quando invece volevo solo tenerti al sicuro e lontana da quegli idioti.. - sospira pesantemente.

Il cuore mi si stringe in una morsa.

No.. non è così.. io..

A ferirmi è stato il mio stesso comportamento incurante della tua situazione.

Mi lasciavo proteggere senza darti nulla in cambio.

Non poteva continuare in quel modo.

Sospirando mi volto - Tu non mi hai ferita, comunque queste sono cose passate.. fila a riposare mentre io cucino! - gli sorrido cercando di concentrarmi solo sui suoi occhi.

Il verde penetrante di essi mi trapassa e, dopo un suo leggero tocco alla mia mano, si volta andando a buttarsi di peso sul letto.

- Non c'è bisogno che tu cucini.. posso fare.. da.. solo.. - si addormenta subito dopo aver terminato la frase.

Era davvero stanco.

Scommetto che non chiude occhio da giorni.

Col cuore stretto in una morsa, mi avvicino ai fornelli.

Sento ancora il calore del suo corpo sul mio e il tocco leggero, quasi sfuggente, alla mia mano.

E se Feliz avesse ragione?

Se questa faccenda fosse più facile di come l'ho concepita?

Io da quel giorno sono cresciuta.

Non mi lascio più ferire così facilmente dalle prese in giro.

Non sarei più un fastidio come un tempo.

Anzi.. ora come ora potrei essergli d'aiuto.

In questi anni non sono rimasta con le mani in mano.

Ho dato il meglio di me per poter svolgere nel migliore dei modi il mio lavoro.

E se.. no.. forse sto sognando troppo.

Per un attimo la mia testa aveva concepito un assurdo pensiero.

In alcuni casi i S.A.N.T.A. possono lavorare in coppia, ma tali eccezioni sono ristrette in tre tipologie: chi ha bisogno d'aiuto perché lento, gemelli e.. coppie.

Il primo caso capita quando un S.A.N.T.A. si trova in difficoltà anche a terminare i suoi compiti base. Di solito si viene messi in coppia con qualcuno a metà settimana.

Il secondo non ha bisogno di spiegazioni. Tutt'ora ne abbiamo solo due casi.

In fine.. la coppia. Spesso capita che i fidanzati o gli sposi si sentano a disagio e in ansia a sapere che il proprio partner è in giro da solo. Negli anni Claus ha riscontrato che, quest'ansia, faceva lavorare male e lentamente i suoi collaboratori perciò ha introdotto la possibilità di lavorare in doppio per le coppie.

Così si terminano prima e meglio i lavori.

Fin'ora l'unica coppia che non lavora costantemente insieme è proprio quella di Feliz e Nor.

La mia amica ci tiene a farcela da sola, probabilmente perché a star troppo con Nor rischierebbe i pettegolezzi malevoli.

Già così alcune pensano che lei si sia avvicinata a lui per la sua bravura.

Comunque.. non è per questo che mi è venuta in mente sta cosa.

Se io lavorassi in doppio con Saal potrei, anche se solo un po', spartire meglio il lavoro e non finirebbe per stancarsi così tanto.

Però per fare ciò dovremo appunto essere una coppia..

Non posso chiedere di affiancarmi a lui per aiutarlo, Claus si metterebbe a ridere dato le abilità straordinarie di Saal.

In più Saal stesso non accetterebbe.

In fondo.. chi sono io per fare questo?

Non sono la sua ragazza..

Lo amo, ma ormai non sono quasi più nemmeno sua amica.

Ah.. mi sono scavata la fossa da sola.

Me ne rendo conto solo ora.

Tra un pensiero deprimente e l'altro sono riuscita a cucinargli qualcosa, ma non avendo il coraggio di svegliarlo gli lascio il piatto coperto con accanto un biglietto prima di andarmene.

Nemmeno il tempo di fare qualche metro che sbatto il naso contro qualcuno.

Alzando lo sguardo - Ehi, dovresti fare un po' più d'attenzione Frohe! - mi guarda storto Nor.

- Scusami.. ero con la testa altrove.. - sospiro pesantemente.

- Preoccupata per Saal? -

- Tu come.. oh.. già, l'hai trovato tu.. -

- Sì, è stato uno shock! Ora come sta? Stavi tornando dalla sua stanza, vero? -

- Sta dormendo, ha la febbre.. non dovrebbe esagerare così tanto ogni anno! Ovvio che la sua salute finisce per risentirne! - borbotto innervosita.

Ha così poca cura di sé stesso.

Tutto per gli altri e nulla per lui.

Mi irrita.

- È raro vederti così infastidita! Gli hai detto ste cose o ti stai lamentando solo ora? -

- Ora, perché? -

- Perché non ne parli con lui? Quel ragazzo ha bisogno di qualcuno che gli dica ste cose, non è stupido, ma non si accorge di quando esagera! Quando si tratta di lui è molto poco accorto! -

- E perché dovrei essere io quel qualcuno? - lo fisso stranita.

- Perché tu sei la persona più vicina a lui, chi meglio di te? -

Una fitta al petto mi trapassa di brutto.

- Forse un tempo lo ero, ma.. non è più così.. - distolgo lo sguardo sofferente.

- Tu dici? Eppure sei l'unica persona di cui parla.. o comunque quella di cui più parla.. -

- Che vuoi dire? - scatto sconvolta - Saal parla di me? -

- Sì, mi capita ogni tanto di parlarci.. magari mi fermo per chiedergli dov'è Feliz e finisco per chiacchierarci un po'! Solitamente mi chiede se ti ho vista in giro e come mi sembravi.. poi inizia a farsi strane domande tipo "Avrà mangiato bene oggi?" -

- Ma cos'è.. una mamma?! - strabuzzo gli occhi.

- No, sembra più un'anima in pena.. - riflette tra sé.

- Che intendi? -

- Oh, nulla.. solo una mia osservazione! -

- No, ora parli per favore! -

- Beh.. è come se da qualche anno gli mancasse qualcosa o meglio.. qualcuno! Vaga guardandosi in giro come in cerca di chissà chi.. a volte sembra voler fare qualcosa, ma poi si blocca.. ecco.. -

Perché io non mi sono resa conto di questa cosa?

Non è che Nor mi sta mentendo?

Mi pare così strano fare dialoghi così particolari sia con Feliz che Nor.

- Inizio a pensare che tu e la tua ragazza stiate complottando qualcosa.. ma forse è solo una mia impressione.. - lo fisso guardinga.

- Che c'entra Feliz? Queste sono cose che penso io! -

- Uhm.. -

- In ogni caso questo è solo ciò che ho pensato guardandolo! E.. per quanto riguarda il dirgli o meno cosa pensi sta a te! Però qualcuno dovrà farlo, Claus è andato in crisi quando ha sentito che Saal si era sentito male di nuovo! -

- Ci penserò.. comunque per ora deve riposare, non ha bisogno di una ramanzina! -

- Fa come credi, io ora vado al prossimo incarico! Salutami tu Saal, non voglio disturbarlo! -

E mentre si allontana - Perché dai per scontato che andrò di nuovo da lui? -

- Perché so che non lo lasceresti mai solo nel momento del bisogno, ciao Frohe! Buon lavoro! -

A dar ragione al ragazzo, quella sera, finisco davvero per andare nuovamente da Saal.

Non voglio che si sforzi a cucinare.

Però, dopo aver bussato ripetutamente, senza aver ottenuto risposta inizio ad agitarmi.

D'impeto apro la porta e mi trovo davanti al vuoto.

Saal non è in casa.

La sua stanza è totalmente priva della sua presenza, non è né in bagno né sotto le coperte.

Dov'è andato?

Subito dopo tale domanda mi viene una tremenda illuminazione.

Come una pazza corro alla sala degli incarichi e, come mi aspettavo, trovo un nuovo compito preso dal ragazzo.

Con i fumi che escono dalle orecchie parto in quarta e, prima di rendermene conto, sono nel luogo della sua missione.

Cercando e cercando lo trovo esattamente al termine del suo compito.

Sta lì, a sorridere della felicità che ha appena portato ad un bambino, ma a rovinare il quadro sono le sue gambe tremolanti.

Non è per niente in forma e l'attimo prima di crollare a terra lo afferro facendogli da sostegno.

- Frohe? - mi guarda stupito.

- No, davvero? - sputo acida.

- Che ci fai qui? -

- Potrei farti la stessa domanda! Che ti salta in mente?! Sei ancora malato! Stavi pure per svenire! E se fossi crollato davvero qui? Tra il fatto che sei invisibile agli altri e quello che potevo non accorgermi della tua scomparsa.. come pensavi di cavartela? Tu sei davvero un incosciente! Hai idea di che spavento ho preso quando non ti ho visto? - sbraito arrabbiata e preoccupata.

Come se io non gli avessi urlato contro, mi risponde calmo e stupito - Eri preoccupata per me? -

- Come potevo non esserlo? - lo fisso allucinata.

- Beh.. dalla lite di quella volta mi eviti.. stai con me il meno possibile.. quando i nostri sguardi s'incrociano sei la prima a girarti.. pensavo mi odiassi! -

- Odiarti? Sei pazzo?! Io non ti odio, io ti amo! - ringhio furente.

Solo l'istante dopo mi rendo conto di ciò che ho detto.

I sudori freddi salgono e prego che non mi abbia sentita, ma - Tu cosa? Mi ami..? -

Come poteva non sentirmi?

Ho urlato, per l'amor di San Nicolaus!

- F-Fingi di non aver sentito! Non è importante! - liquido la cosa con noncuranza anche se il mio cuore si sta lentamente spezzando una volta per tutte.

- Cosa stai dicendo? Come fa a non essere importante? Mi hai appena detto che mi ami, Frohe! - mi fissa serio.

- Perché non torniamo a casa? Non stai bene.. possiamo parlarne tra qualche giorno, quando per esempio sarai guarito e penserai di questa storia come fosse un'allucinazione da febbre! - cerco disperatamente di salvarmi da tutto questo impiccio.

- Un'allucinazione? Come potrei pensarlo? È tutto troppo reale! - mi abbraccia impedendomi pure di scappare.

- C-Che stai facendo? - sento il cuore in gola.

- È vero ciò che hai detto? -

- Che ho detto? - fingo di non sapere.

- È vero che mi ami? -

Ah.. basta.

Un sospiro pesante mi sfugge.

Mi arrendo.

Che senso avrebbe negare?

Via il dente, diciamolo.

Poi almeno sarò a posto.

Magari potrò pure pensare di trovare un nuovo amore.. magari.. ma chi voglio prendere in giro..

È tutta la vita che amo lui, come posso sperare di provare di nuovo un sentimento così per qualcun altro?

È lui e lo sarà per sempre.

Anche dopo questo rifiuto.

- È.. vero.. ti amo.. - poggio la testa sul suo petto tirando un gran sospiro.

- Da.. quanto..? - chiede sempre più stupito.

- Direi da sempre.. da che ho memoria.. -

- E perché non me l'hai mai detto? Io credevo davvero che mi odiassi! Aspetta! - mi afferra per le spalle allontanandomi - Se mi ami perché mi tieni così tanto a distanza? -

- Sei tu che mi hai appena allontanata.. - gli faccio notare.

- Frohe! Hai capito cosa volevo dire! - mi guarda grave.

Distogliendo lo sguardo - Ero stufa di essere un peso.. hai sempre dovuto occuparti di me! E avevi già così tanto da fare! -

- Chi ti ha mai considerata un peso? Sei pazza? Tu eri, sei.. la mia preziosa Frohe! Ti difendevo perché lo volevo, volevo tenerti lontana da tutto ciò che era spiacevole.. aspetta! Quindi è perché pensavi di essere un peso che, quella volta, dicesti di non voler più venir trattata da bambina? -

- Sì.. - borbotto.

- Ma quanto sei sciocca! Dovevi solo dirmelo.. ti sei allontanata per una stupidaggine! -

- Non credo proprio! Tu eri già carico di lavoro, non avevi bisogno di occuparti anche dei miei problemi! In più dovevo imparare a cavarmela da me, dipendere così tanto da te non mi faceva bene! -

- Avresti comunque dovuto contare di più su di me.. non eri "lavoro in più"! -

- Io non voglio essere protetta costantemente, io voglio saper anche aiutare.. e com'ero allora non potevo aiutarti! -

- Che dici? Tu mi aiutavi un sacco! Senza di te io sono una frana.. faccio un sacco di fatica a comunicare con gli altri, vengo frainteso spesso e pensano che io sia una persona fredda.. solo tu eri in grado di far capire come stavano le cose! Tu sei la ragione per cui non pensano che io sia un cubetto di ghiaccio con gambe, braccia e testa! -

- Sai che aiuto.. questo non ti ha impedito di svenire per l'eccessivo lavoro.. tra l'altro.. che ci fai qui anche se sei ancora malato? Non pensare che mi sia dimenticata del perché siamo qui! - punto le mani sui fianchi.

- Era un incarico importante.. dovevo.. -

- Sono tutti incarichi importanti! Ma in questo momento lo era di più la tua salute! -

- Io.. forse ho esagerato.. - china il capo realizzando solo ora il tutto.

- Contenta che te ne sia reso conto! Mi hai fatto venire un infarto!! -

- Perché mi ami? - gli appare uno strano sorriso in faccia mentre mi guarda di sottecchi.

Il cuore manca un battito - Che domanda è?! -

- Eri preoccupata per me? -

- Ovvio! Tu non hai davvero il senso della misura! -

- Forse mi serve qualcuno che me lo insegni.. - mi fissa strano.

Ehm.. cosa?

Che sta succedendo?

È come se l'atmosfera fosse cambiata di colpo.

Sto per chiedere spiegazioni quando sentiamo il suono delle campane.

Alzando le teste verso il campanile vicino - È mezzanotte.. - commentiamo insieme.

Tornando a guardarci è Saal a riprendere la parola - È Natale.. -

- Già.. Buon Natale! Anche se sono ancora arrabbiata per la tua fuga! -

- Buon Natale, Frohe! Lo sai.. spesso noi S.A.N.T.A. perdiamo di vista il fatto che è Natale anche per noi.. -

- Senti chi parla, tu sei il primo! Ma perché te ne esci con questa osservazione ora? -

- Frohe.. se ti chiedessi di far coppia con me, dall'anno prossimo, cosa mi diresti? -

Per un attimo mi blocco - C-Coppia? -

- Sì, hai detto che non ho il senso della misura e che sono un incosciente.. non trovi che io abbia bisogno di una balia? -

- Ma.. Saal, di solito solo le coppie di fatto possono fare squadra al lavoro.. -

- È proprio quello a cui puntavo! - mi afferra le mani.

Confusa lo fisso come una cretina - Che stai dicendo? -

- Ho pensato per anni di essere odiato dalla ragazza che amo.. non voglio più perdere tempo e non voglio più nemmeno farti preoccupare! Ti dimostrerò che non sei mai stata un peso per me e, allo stesso tempo, tu potrai controllarmi ed essermi di sostegno come hai sempre desiderato! Cosa che comunque sarà reciproca! Non trovi che sia un'idea eccellente? - bacia le nocche delle mie mani.

Il cuore parte al galoppo.

Sta davvero accadendo tutto questo?

Saal ha appena detto che mi ama?

Aspetta.. - Potresti.. dirmelo direttamente..? - accelera il mio respiro.

- Frohe, ti amo e ti sto chiedendo se vuoi passare il resto della tua vita con me, al mio fianco.. noi due, insieme! -

Le parole non vogliono uscire tale è l'emozione.

Abbracciandolo quasi lo stritolo - È un sì? - ricambia l'abbraccio.

Annuendo lo stringo di più.

- Frohe.. non ti lascerò più andare.. d'ora in poi non mi scapperai più! Questi anni sono stati i peggiori della mia vita.. -

- Lo stesso vale per me.. - inizio a singhiozzare.

È vero.

È tutto vero.

Saal mi ama ed io amo lui.

Feliz e Nor avevano ragione.

Quanto dolore ci avrei risparmiato se avessi parlato prima?

Ora però non ha più importanza.

Siamo arrivati comunque a questo.

- Frohe.. scusa se te lo dico, ma inizia a mancarmi il fiato.. puoi stringere un po' meno? -

Staccandomi di colpo - Oddio, scus.. - le sue labbra si poggiano sulle mie in un bacio fugace.

- Scusa tu, non posso darti di più per ora o rischio di farti ammalare.. credo sia meglio tornare a casa.. inizia a girarmi la testa! -

Dopo un istante di rimbecillimento mi ricompongo quel che basta - O-Ok.. andiamo a casa! -

Ed è così che ci incamminiamo sulla via del ritorno.

D'ora in poi tutto sarà più roseo.

Niente più fughe l'uno dall'altro.

Potremo stare insieme per sempre.

Ha ragione Saal, spesso noi S.A.N.T.A. ci dimentichiamo che anche per noi il 25 dicembre è festa.

Beh.. quest'anno è stato un dolce Natale anche per noi.

Un attimo..

- Saal.. che volevi dire con "Non posso darti di più per ora"? - mi balena la sua frase in testa.

Un sorriso furbetto fa capolino - Quando guarisco te lo mostro, ma per ora penso che mi farò viziare un pochino da te.. che dici? -

- Sì ok.. cioè no.. prima spiegati! - vado in palla totale.

- Tutto a tempo debito, tutto a tempo debito! Anche tutto questo è accaduto quando doveva succedere! A quanto pare non doveva essere prima di oggi! -

- Non rigirare il discorso per distrarmi! -

- Oh.. come mi gira la testa! - mi poggia un braccio attorno alle spalle.

Anche sapendo che sta mentendo lo assecondo.

È più unico che raro che Saal si comporti da viziato e.. perché non accontentarlo?

Sorridendo lo sostengo ora come farò sempre d'ora in poi.

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