Capitolo 8

Vorrei spegnere l'interno mondo anche solo per cinque secondi così da non dover pensare o preoccuparmi di niente.
Tutto questo può sembrare una sciocchezza per una persona qualsiasi, ma la mia copertura deve esser mantenuta fino alla fine così da uccidere i responsabili dell'omicidio dei miei genitori.
La presenza di Jace, inoltre, peggiora le cose e non so minimamente che scusa voglia inventare con il branco.

Secondo te ha con sé il profumo dell'agenzia?

Non ne ho idea, ma se ce l'ha dovrebbe metterselo, altrimenti sentiranno l'odore di polvere da sparo.

Metto dentro l'armadietto il quaderno di matematica che avevo prestato un po' di tempo fa e che mi è stato restituito. Odio la scuola. 

Peso in arrivo!

Sento due braccia non troppo esili che mi stringono il collo e che mi costringono ad  appoggiare la schiena contro il  petto del mio migliore amico.
<Buongiorno Helena!> dice con un sorridendo nei miei capelli.
<Staccati o ti rispedisco alla base con un calcio>.
<Come sei scorbutica! E la copertura che fine ha fatto?> dice girandomi e continuando a tenere le mani sulle mie spalle.
<La copertura da santarellina non serve più, ha scoperto tutto sulla mia natura. Ti prego di mantenere oscuro il lavoro, voglio ancora avere...> dico per poi vedere Jace schiantarsi contro il muro.

Non ha messo il profumo.

Te ne sei accorta solo ora? Non servi a niente.

Jace dopo essersi pulito il sedere precedentemente nero e poi diventato bianco a causa della parete, si tiene mollemente la spalla.
<Neanche con la mia migliore amica posso stare? Mi hai già stufato cane> dice con un sorriso inquietante.

Sono così fiera di lui.

Archer con gli occhi ormai diventati rossi si sporge verso Jace per attaccarlo, ma lui salta e gli tira un calcio sulla spalla facendolo spiaccicare contro la parete.
<Povero cucciolo, adesso avrà male al nasino> dice facendo il finto dispiaciuto.
<Stai lontano da Die!> dice Archer girandosi e tornando all'attacco.

E niente, ora che scusa vorrà utilizzare Jace con lui?

Io mi metto in mezzo ai due litiganti e entrambi mi guardano confusi.
<Jace ti presento il mio compagno> dico rivolgendomi al mio migliore amico.
<E Archer ti presento il mio migliore amico Jace>.

Archer ha la bocca aperta e non accenna a chiuderla, così mi avvicino e do un colpo alla sua mascella.
<Chiudi quella bocca che stai sbavando, cane> dice Jace con arroganza verso di lui.

Uh, qui qualcuno ha tirato fuori gli artigli, e non parlo del lupo.

Lancio un'occhiataccia a Jace per ammonirlo. Solo io posso giocare con lui.

Qui qualcuno sta diventando possessivo.

<Ora stringetevi le mani, non voglio che avvenga uno spargimento di sangue davanti a degli umani che già ci stanno fissando sgomenti> dico con un sorriso tirato.
Loro impauriti fanno come dico e addirittura si porgono a vicenda le scuse.

Quando tu ed Archer abiterete insieme penso proprio che sarai tu a portare i pantaloni.

Qui non accadrà niente di niente,  fidati.

<Ciao Die> dice Archer staccandosi e venendo vicino a me cercando di abbracciarmi.

Ma col cavolo che te lo faccio fare cane.

Io, o meglio dire, il mio corpo comandato da Dyla si sposta di fianco.
<Ok, penso che non mi farai avvicinare tanto facilmente>dice sorridendo. <E spero di sentire male, anche se ho l'olfatto piuttosto sviluppato. Cosa sei tu?> dice rivolgendosi poi al mio amico.

Ho paura della sua risposta.

<Sono un cacciatore, non si sente? Non dirmi che quando...> dice Jace per poi essere fermato da un mio calcio sul ginocchio.
<Ti voglio bene anche io Die> si corregge velocemente portandosi le mani sul punto colpito.
<Ok, allora ci sento benissimo> dice sottovoce Archer.
<Perchè stai con un cacciatore?> continua rivolgendosi a me.

Prima che io possa rispondere però la campanella suona bloccando le parole che stavano per uscire dalla mia bocca.

A te va di rimanere a scuola?

Andiamocene.

Utilizzo il mio teletrasporto e in un attimo ci ritroviamo in casa di Archer.
<Bene, ora possiamo continuare senza che nessuno ci disturbi> dico rivolgendomi alle due persone che si stanno trattenendo dal rimettere la colazione.

Loro avranno anche il vomito ma noi adesso siamo senza forze. Se qualcuno ci attaccasse perderemmo.

Dopo 5 minuti andiamo a sederci sul divano così da poter finire la conversazione iniziata poco fa.
<Ho incontrato Jace per la prima volta nel bosco, mentre cercavo un posto sicuro in cui nascondermi. La prima volta che l'ho visto è stato di fianco ad un albero cavo, che è diventato poi la mia casa, e gli ho spezzato il braccio per la paura.
Il giorno dopo non mi aspettavo di vederlo tornare con un braccio ingessato e con l'altro che portava un cestino da cui proveniva odore di cibo.
Per la prima volta potevo mangiare qualcosa di cotto al posto della carne dei cervi che cacciavo. Ci ha messo quattro anni ad acquistare la mia piena fiducia, durante i quali ho scoperto la sua natura da cacciatore e mi ha insegnato a difendermi. Con lui ho imparato i miei primi incantesimi, se così li vogliamo chiamare, e ho imparato a trasformarmi in tre creature. Ah e ho dimenticato di dirti che è gay> gli dico dilungandomi un attimo.

Jace tira uno sguardo malizioso ad Archer, facendolo rabbrividire.

<Guai a quello che dici, potresti ritrovarti con o senza testa> dice poi sorridendo.
<Non ho niente in contrario, solo che non me lo aspettavo. Pensavo che volessi Die  solo per te e quindi ho avuto uno scatto di rabbia, scusami> dice poi leggermente a disagio.

È vicino a te Die.
Lui ti vede.
Tu ne sei attratta.

Cos'è questa voce? Cosa sta succedendo?
La mia visuale si oscura: non vedo più niente.
Mi alzo dal punto in cui pensavo si trovasse il divano, anche se poi girandomi non trovo nulla, e inizio a correre alla ricerca di qualcosa, o meglio, della persona a cui appartiene la voce.

Fiamme nere come il luogo in cui mi ritrovo si innalzano intorno a me andandosi a mischiare con l'oscurità.

È troppo simile al nostro incubo.

Una figura ricoperta da un mantello rosso si avvicina a me lentamente come un predatore che sta per agguantare la sua preda.  Solo quando mi è praticamente di fronte vedo la sua bocca leggermente aperta, l'unica parte che riesco a distinguere del suo corpo, e da cui spuntano due canini affilati.

È IL vampiro.

Tende le braccia verso di me, aprendo di poco il mantello, e l'unica cosa che riconosco nell'oblio di questo posto sconosciuto è una catena di metallo piuttosto corta posta sulle mie mani.
Non riesco nè a muovermi nè a parlare. Questo non è un sogno, fino a cinque minuti fa ero di fianco a quei due.

Il vampiro mi gira intorno fermandosi poi alle mie spalle.
Ho paura, per la prima volta dopo tempo ho paura, perchè so che questo non è un incubo.
Sento freddo sul collo e  poi percepisco un bruciore intenso sulla parte posteriore  che piano piano si espande lungo tutto il corpo.

Tu sei mia, piccola piuma nera.
Tutto svanisce in un attimo e mi ritrovo stesa su un letto con cinque persone che mi fissano preoccupate.
Fuori è già buio e non riesco a capacitarmene: non era mattina?
Sento un peso freddo sul collo e temo di sapere cosa sia.

<Die cosa è successo? Sono quindici ore che stai ad occhi aperti! Il tuo corpo era molle e pallidissimo, come se fossi morta! Le tue iridi viola non erano luminose come al solito! E cosa diamine hai al collo?> dice Archer impanicato.

Penso che quello che ha appena detto rispecchi i pensieri di tutte le persone in questa stanza.

<Io ne so quanto voi. Un vampiro é comparso dal nulla, fiamme nere, le sue parole e questa catena> dico sparando parole a raffica.
<Non ti ho mai visto così Die, sei troppo scombussolata> dice Jace preoccupato.

Io mi alzo sotto lo sguardo di tutti e mi dirigo verso il primo specchio che trovo.
Il mio collo è circondato da una catena nera che finisce dietro al collo, ma non è continua, sembra che entri dentro la mia carne, che sia parte di me.

<Chi è veramente il nostro nemico?> dico rivolgendomi anche alle persone dietro di me.

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