capitolo 5

Cosa diamine è appena successo? Perchè mi sembrava di essere all'interno del corpo dell'Alpha?
Perchè ho vissuto di nuovo la stessa giornata nel corpo del mio presunto compagno? E perchè non potevo fare niente?

E smettila di dire sempre 'perchè'. Non so neanche io cosa sia successo, ma non c'è bisogno di andare in panico!

Qui sta accadendo qualcosa di strano, perchè abbiamo vissuto nel corpo di Archer?

Ragazze, io ne so quanto voi. Qui in città c'è una biblioteca con un secondo piano il cui accesso è permesso solo alle creature nascoste, oggi andremo a dare un'occhiata.

Ok, forse così le nostre domande avranno una risposta.

A proposito, pirla, apri gli occhi e alza il tuo fondoschiena da quel letto.

Molto gentile fin dal mattino vedo.

Mi metto a sedere sul materasso, nonostante la voglia di girarmi dall'altra parte e continuare a dormire sia tanta, e cerco di dirigermi verso il bagno senza sbattere contro i mobili.
Devo farmi una doccia e allenarmi, devo migliorare ancora di piú nel combattimento corpo a corpo e nel lancio dei coltelli.
La mia divisa da esercitazione è composta da un semplice pantaloncino nero e una canotta bianca, non serve molto per allenarsi, le attrezzature si possono trovare appese ad una parete. 
Quando apro la porta della palestra, noto che non solo è grande, forse fin troppo, ma i sacchi da box sono già appesi e le attrezzature per il potenziamento muscolare sono disposte in ordine di utilizzo.

Abraham ci ha stupite con effetti speciali stavolta.

E chi se lo sarebbe mai aspettato che sapesse in che ordine effettuo gli esercizi.

Stalker.

Dopo aver fatto riscaldamento decido di posizionare il bersaglio per il tiro del coltello ad una media distanza dal punto in cui mi posizionerò.
Oggi ho deciso di utilizzare un coltello a doppio filo con lama pesante.
Mi posiziono, impugno bene il coltello solo con le dita, senza toccare le lame con il palmo e tiro, mancando di poco il cuore del bersaglio.

Sì, dobbiamo decisamente migliorare.

Faccio un'altra cinquantina di tiri e solo l'ultimo va a segno, mentre gli altri hanno colpito tutto fuorché il cuore, oppure non si sono conficcati proprio.

E pensare che dobbiamo farne altri cinquanta.

Ce la faremo.

Dopo aver preso fiato ricomincio a tirare, notando che piano piano ci sto prendendo la mano.

E pensare che ieri ne volevamo tirare uno al lupacchiotto solo per intimorirlo.

Altro che intimorire, a questo punto se lo avessimo fatto sarebbe morto e sepolto.

Che fiducia avete nelle mie capacità.

Sbaglio o questo era sarcasmo?

Tu dici?

Dopo l'allenamento e dopo il mio monologo interiore, mi vado a fare un'altra doccia, per poi vestirmi. Oggi ho deciso di indossare dei leggins neri e una maglia con sopra disegnato il ciclo lunare.

Quando scendo di sotto, in salotto, noto che Aura sta guardando la televisione. <Buongiorno Die, hai qualche novità sui vampiri?>.
<Ieri sono andata dal Branco del Nord e il loro Alpha mi ha dato un fascicolo a proposito del clan dei vampiri. Ho già in mente un piano, quindi non c'è bisogno che  mi aiuti> le dico con un tono di voce molto piatto.
Lei, dopo questa mia affermazione, diventa improvvisamente triste. Cosa credeva? Io non ho bisogno di nessuno nel mio lavoro, ho sempre lavorato da sola anche se questa volta ho intenzione di chiedere aiuto ad una persona un po' speciale.

Hai solo questa idea. Sentiamo invece qual è il tuo piano completo.

Ok, forse ho detto una mezza bugia, ma non voglio avercela fra i piedi.

Concordo con Die, quella lì non mi piace per niente.

Visto che lei non mi dice altro, mi avvio verso la porta e nel momento in cui la apro mia zia mi augura buona scuola.

Voglio andare in biblioteca, altro che a scuola.

Tranquilla, ci andremo subito dopo scuola, tanto dista solo una decina di minuti in moto.

Arrivata a scuola mi tolgo il casco e scendo dalla mia amata Kawasaki.
Tutti gli sguardi sono su di me e quando incontro gli occhi delle altre persone, loro si mettono a bisbigliare cose che io, ovviamente, riesco a sentire.

<Ha avuto una fortuna sfacciata ad essere stata invitata da Archer al loro tavolo> dice una ragazza alle amichette.
<Sicuramente è stata invitata da Archer solo perchè è bella> dice invece un ragazzo tra sé e sé. 

Poveri illusio, voi non sapete niente del vero mondo.


Die, ti prego possiamo dargli fuoco? Lo sai che odio le persone che ci parlano alle spalle.

Stai tranquilla, gli umani non possiamo toccarli, ricordati.

Quando entro in aula mi vado a sedere al mio posto, senza degnare nessuno di uno sguardo. Mi devo ricordare di essere timida e gentile.

Carini e coccolosi.

Ma stai zitta Layla.

Perché devo avere questa copertura, dico io. Almeno guardiamo il lato positivo, non devo essere tutta peace & love.
Comunque, mi sono appena accorta che l'Alpha da strapazzo si sta tenendo la schiena. 

Mi viene da ridere. Gli dobbiamo aver fratturato qualche osso, perchè a quest'ora se fosse stata una semplice botta non ne risentirebbe.

Strano, nel sogno non sembrava provare così tanto dolore.

E che ne so, saranno i postumi.

Ora sta venendo dalla mia parte. E ora che cosa vorrà da me, se vuole che me ne vada lo faccio molto volentieri.
<Helena! Vuoi venire di nuovo al nostro tavolo oggi?> mi dice felice.
<Va bene, non ci sono problemi> rispondo con un sorriso più finto di una parrucca sintetica.

Ora ha un sorriso da ebete veramente esilarante.

Dopo un po' di ore, tutte quante di un noioso stratosferico, è arrivata la pausa pranzo.
Voglio abbracciare la campanella.

Mi avvio verso il banco di Archer per andare insieme a mensa.

Arrivati al tavolo, io mi siedo di fianco a Shila che si butta su di me come se non ci vedessimo da 30 anni.
<Si, sì, sì, sei venuta anche oggi! Mi sei mancata così tanto! Quando ci vediamo? A casa tua o a casa mia?> dice tutta contenta non rendendosi conto di quel che ha detto.
All'ultima frase tutte le persone di quel tavolo la guardano allibiti.
<Se vuoi che ci incontriamo possiamo farlo a casa tua; a casa mia non posso, devo ancora mettere a posto tutti gli scatoloni> dico sorridendo.
Lei sbianca accorgendosi solo ora di aver detto qualcosa di sbagliato.
<Oh, certo, quando ci vediamo?> dice ridendo un po' istericamente e facendo impallidire i lupi.
<Per me va bene anche oggi pomeriggio alle quattro, però devo andare via quando si fa buio, perché ho delle faccende da sbrigare> dico tranquilla.
<Ok, allora siamo d'accordo> dice sorridendo a stento.

A volte sei veramente crudele, non le dai neanche la possibilità di prepararsi.

Dopo qualche minuto torna tutto alla normalità, infatti lei non fa altro che parlare e io annuisco per la maggior parte del tempo.

Adesso ti si stacca la testa.

Finito il pranzo Archer mi chiede se mi può accompagnare in classe visto che abbiamo la stessa lezione. Ho constatato che abbiamo troppe lezioni in comune, dovrò provvedere.

Die, perché non possiamo ucciderlo? Io voglio divertirmi.

Non possiamo, abbiamo una missione e dobbiamo portarla a termine e quando l'avremo finita potremo giocare con i cani.

Evviva!

Vi avverto, solo questa sera sarete libere di sbranare gli animali, ma cercate di non creare casini.

Finita anche l'ultima ora di lezione, mi dirigo verso l'uscita e stranamente Archer non chiede di accomapagnarmi.

La biblioteca ci sta aspettando.

Ben detto Dyla. Finalmente sapremo cosa diamine è stato e se accadrà nuovamente.

Salgo in sella alla mia moto e parto a tutta birra: meno ci mettiamo meglio è.
Quando provo ad entrare nel piano per le creature il passaggio non si apre.

Il profumo interferisce con l'analisi del corpo.

Diamine! Non posso levarmi questo profumo, tutti saprebbero della mia esistenza e questo aggirerebbe gli sguardi di troppe persone.

Questa sezione della biblioteca quindi è inaccessibile per noi?

Mi sto trattenendo dall'imprecare pesantemente.
Ora come facciamo a scoprire cosa ci è accaduto?

Die e Dyla, non vorrei dire qualcosa di sbagliato, ma al giorno d'oggi esiste Internet.

Oh, giusto.

È proprio vero che quando si è arrabbiati o impanicati non si riesce più a ragionare.

Stai zitta o ti do fuoco.

Ok, niente litigi. Si è fatto tardi e noi dobbiamo incontrare la lupetta.

Prendo il cellulare e chiamo Shila che risponde quasi subito.

<Die, c'è qualche problema?> chiede con tono interrogativo.
<In realtà non so minimamente dove si trovi casa tua.> le dico ridendo leggermente.
<Giusto, non te l'ho detto! Sai dov'è l'entrata del bosco? Bene, devi percorrere la stradina leggermente segnata nel terreno che trovi ad una centinaia di metri più avanti e arriverai a casa nostra> dice nervosa non sapendo come spiegare l'ubicazione della casa-branco.
<Come mai nel bosco? E perchè hai detto nostra?>.
<Ti spiego quando arrivi, ti aspetto>.
Non vorrà forse rivelarsi il loro segreto? Spero che non sia stupida fino a quel punto.
Quando sono quasi arrivata vedo Shila sul bordo della strada, così mi fermo.
<Lascia qui la moto, andiamo a piedi adesso> dice sorridendo.
<Io la mia adorata moto non la lascio qui> dico leggermente infastidita.
<Ok, però la dovrai portare nel salone, purtroppo nel magazzino non vi sta più niente>.
<Tu devi spiegarmi un po' di cose> le dico curiosa.
<Bene, da dove inizio? Io vivo insieme ai ragazzi con cui stiamo sempre al tavolo, anche se Archer a volte va a dormire in una casetta a parte. Viviamo in mezzo a tanti lupi, quindi non ti spaventare se ne vedrai alcuni al fianco delle persone o che giocano e corrono per tutte le piccole strade. Noi non abbiamo un garage per famiglia, a parte Archer che è una persona un po' diversa, ma abbiamo un enorme capannone in legno dove parcheggiano i veicoli> mi dice tranquillamente.

Be', è stata più o meno sincera.

<Perchè Archer ha tutti questi privilegi?>.

Tu però sei cattiva, metti in difficoltà le persone.

<Se vorrà te lo spiegherà lui più avanti, sono cose personali>.
Adesso ci troviamo davanti ad una specie di villaggio con 3 ville veramente grandi.

Una sarà per i giovani, una per gli adulti e anziani e l'altrà sarà per le razze diverse.

Vedo che nonostante il Consiglio parli di uguaglianza, c'è ancora un po' di diversità.

Cosa ci vuoi fare? Anche io vorrei uccidere tutti e mandare all'inferno il poco coerente Consiglio.

Quella dannata legge.

Ad un certo punto sento qualcosa che si aggrappa a me e noto che è Shila.
<Perchè mi sei saltata addosso?> le chiedo stupita.
<Mi andava> dice sorridendo e alzando le spalle.
<Ok, sei strana. Comunque questa casa mi ricorda tanto una di quelle case branco dei licantropi che molte volte sono citate nei miei libri fantasy!>.
Lei fa una risatina nervosa.
<Già, è vero, purtroppo però noi siamo solo umani>.
<Ah, cosa faremo oggi?> le chiedo curiosa facendole fare un sorriso sadico.

Che cosa ha in mente di fare questa pazza?

<Ci guarderemo tutta la serie di Black Butler> dice felice.
<Che cos'è? Di cosa parla?>.
<Lo scoprirai presto> e detto questo mi trascina verso l'edificio centrale. 

Finalmente è arrivato il tramonto, non ne potevo più!
Alla fine ho scoperto che Balck Butler è un anime.

Te lo saresti dovuto aspettare, te lo aveva detto del fatto che fosse un'otaku.

<È stato bellissimo! Quando ci vediamo ancora?> urla saltando da tutte le parti.
<Ci mettiamo d'accordo più avanti, ok?>.
<Va bene!>.

Quando torno a casa non degno di uno sguardo Aura e mi dirigo nella mia camera.
Caro internet ora tu mi aiuterai a trovare delle risposte.

La sua ricerca non ha prodotto risultati.

Ma vaffanculo!

Die! Non imprecare!

Non ne diciamo mai di parolacce!

Ragazze, a volte imprecare è la scelta migliore.
Andiamo a cacciare, dobbiamo sfogare la rabbia.

Mi vesto con la tuta per trasformarmi nelle mie varie forme e corro giù.
Quando sono fuori mi dirigo verso il bosco e arrivata mi trasformo nella mia prima forma: la lupa.
Quello che mi contraddistingue è il colore dei miei occhi, sono arancioni che vanno in contrasto con il mio pelo nero come il carbone.

Mi sento libera come non mai, e pensare che ho ancora due forme da utilizzare.
Correndo libera alla ricerca di qualche cervo, mi imbatto in un cane pulcioso che cerca di uccidermi ma io, visto che sono più veloce, lo azzanno alla carotide. Mentre si dissangua, io lo guardo sorridendo sadica, anche se con la mia forma attuale sembra più una smorfia. Quando i suoi occhi diventano vitrei, segno che è morto, mi metto alla ricerca di qualche altra persona da uccidere.

Alla fine ho ucciso altri tre lupi.

Scusa Die, non ho resistito.

Tranquilla, tanto Archer ha detto di non ferirli, ma ha mai detto di non ucciderli? No, quindi andiamo e sbraniamo.

Utilizzerei di più il verbo incendiare visto che ora tocca a me.

Cambio di nuovo il mio corpo.
Diventare demone mi reca un po' di fastidio alle spalle, visto che mi spuntano le ali, ma ne vale la pena. Piccole corna bordeaux spiccano ai lati della mia fronte, le mie orecchie diventano leggermente appuntite, i miei occhi rimangono arancioni come in forma lupo e i canini si allungano sporgendo leggermente dalle labbra.

Anche i miei vestiti non Sono niente male.

Be', i vestiti sono un po' troppo seducenti: minigonna nera e top monospalla rosso fuoco.

Bella ma mortale.

Sagge parole.

Quando ho finito di cambiare forma, mi accorgo che 5 vampiri mi hanno accerchiato.

Avete invaso il territorio carissimi e visto che nessuno arriva, sarò io a punirvi.

Con la forza del pensiero do fuoco ad ognuno di loro. Le urla di questi vampiri sono musica per le mie orecchie.
Quando non urlano più, mi prendo le loro anime peccatrici per fare un piccolo spuntino.

Dopo altri 7 omicidi di cui tre lupi, che hanno fatto un baccano assurdo con i loro ululati e 4 vampiretti da strapazzo (la mia demone è più difficile da accontentare), mi trasformo nella mia forma completa.

La lupa dell'inferno.

Sono alta poco più di un Alpha maschio, ho gli occhi completamente neri così come il mio manto, infatti a prima vista non si nota lo stacco dall' uno all'altro.
La cosa che più amo è quella per cui questa forma si chiama lupa dell'inferno e che ogni volta che faccio un movimento, anche minimo, vengono generate delle fiamme.

Appena finisco la trasformazione un gruppo di lupi mi accerchia.

Saranno stati attirati dagli ululati di sofferenza delle altre bestie.

Guarda chi c'è Die. Ora cosa facciamo? Siamo nei guai fino al collo.

Riconoscerei quegli occhi ovunque, tra quei lupacchiotti c'è anche Archer.

E se ci facessimo conoscere solo con il nostro vero nome? Sai che divertimento? Giochiamo.
Un lupo inizia a parlare con il branco e visto che posso sentire tutte le conversazioni in questa forma, origlio.

<Ma questo è un lupo dell'inferno. Solo quella stupida e indifesa Die lo era> dice colui che riconosco come Jonan.

<Come siamo perspicaci Jonan. E sì, mi ricordo il nome di tutti. So tutto di voi lupi da strapazzo e mi sembrate patetici in questo momento, siete così ingenui, non sapete neanche che questa sera morirete, a parte il vostro nuovo  capo: lui mi serve ancora. Io sono qui da un po', è strano che non ve ne siate accorti> dico con tono freddo aiutandoli anche con le voci di Layla e Dyla, così che Archer non possa riconoscermi.

Qui le cose iniziano a farsi interessanti.

Puoi dirlo forte mia cara compagna, e ora le renderemo ancora più interessanti.

Rilascio dell'Aura? Ci sto.

Quando rilascio la mia potenza tutti tranne Archer barcollano leggermente. Speravo fosse più debole l'Alpha.

Jonan mi guarda sbigottito, come tutti del resto.
<Per me sei solo una lupa troppo cresciuta e basta. Non faresti male neanche ad una mosca. Alcune persone mi hanno parlato di una certa Die ma credevo che ormai fossi già morta> dice con disprezzo Archer.

Vorrei togliermi questo profumo e vedere la sua faccia.

Voglio ucciderlo.

Lo rifiuteremo Die, non voglio avere un compagno così, che giudica solo le apparenze.

Era questo il piano fin dall'inizio Layla, finalmente ti sei resa conto di che persona è.

<Ti piacerebbe, e poi non sono così indifesa sai? Non ti hanno detto che a chi è più potente di te, bisogna portare rispetto?> dico con il tono di prima senza tentennare.
<Fammi vedere allora quello che sai fare Die> mi risponde spavaldo. Io tranquillamente faccio morire bruciata metà dello squadrone e l'altra metà la decapito.

Adoro uccidere.

Archer mi guarda sbigottito e non accenna a muoversi.
Ci guardiamo fissi finchè un leggero mal di testa non sopraggiunge, così me ne vado, scomparendo tra le mie stesse fiamme.
Mentre torno normale, ho la sensazione di aver fatto o dimenticato qualcosa.

Sarà solo la nostra immaginazione. Ora andiamo a letto, è stata una giornata piuttosto impegnativa.

Arrivata a casa mi butto sotto la doccia per lavare via dal mio corpo il sangue delle persone che ho ucciso.

Speriamo di non ritrovarci di nuovo nel corpo dell'Alpha.

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