Capitolo 17
Ho freddo, ma allo stesso tempo caldo; ho paura, ma allo stesso tempo sono determinata a scoprire la verità. La persona che ho davanti sembra essere tanto innocua quanto letale. Quel suo fisico poco muscoloso può rompere ossa come se fossero solo semplice gesso, le sue iridi tinte del rosso più vivo caratterizzano un individuo che la morte può solo agognare, le sue labbra fini nascondono dei canini che possono scalfire anche un diamante senza subire alcun danno. Il vampiro che ho di fronte è una contraddizione unica. I suoi occhi freddi mi trafiggono da parte a parte, dando il via ad una serie di brividi incontrollati. Chi ho davanti veramente? L'ho sottovalutato ingenuamente, pensando erroneamente di essere superiore a lui, un semplice -anche se adesso ho qualche dubbio- vampiro manovrato da qualcuno. Che sappia già il mio piano?
<Cosa c'è piccola Piuma Nera? Ti ho presa alla sprovvista forse? Mi credevi così stupido da credere alla storia del "voglio essere tua regina"? Povera ingenua. Perché lo hai fatto? Io ho il pieno controllo dei tuoi pensieri e del tuo corpo, ma con il risvegliarsi della vera te stessa la tua mente diventa, giorno dopo giorno, più difficile da leggere> dice poi allungando una mano, come a chiedermi di prenderla e andare al suo fianco. Non so cosa rispondere, la mia mente è piena di domande a cui non so dare una risposta decente.
<Lo hai fatto per te stessa vero? Tutti quei discorsi del "lo faccio per l'inferno e per le altre creature" sono serviti solo per aggiudicarti la fiducia dei cani e dei demoni, vero?> chiede con un ghigno.
Non lo so più neanche io.
Abbasso lo sguardo e fisso con insistenza la sua mano protesa. Unghie curate, pelle liscia senza neanche una cicatrice o un callo, dita lunghe e affusolate degne del re dei vampiri. Potrebbe strapparmi il cuore con un solo movimento e io non me ne accorgerei. La mia mente sta vaneggiando, cercando di non pensare a ciò che mi aspetta qualche centimetro più avanti.
<Avanti Piuma Nera, perché non rispondi? Hai paura che io abbia ragione, lo so. Sai cosa ti dico? Tutto ciò è piuttosto ovvio, hai sempre allontanato tutti perché ti credevi forte, pensavi di poter farcela da sola, mentre adesso ti sei avvicinata a quelli quando ti sei resa conto che in realtà sei debole e hai bisogno di qualcuno che ti aiuti>. Perché a me? Cosa mi succede, perché non ribatto? Non posso dargliela vinta.
Nel profondo sai che ha ragione, vero? Tu sei incapace di voler bene, sai solo ferire, fare del male.
No, tutto questo non è vero.
Come puoi dire tutto ciò se non sai mostrare neanche ciò che provi Piuma Nera?
Lo faccio solo per tenere lontano chi penso sia falso e voglia usarmi.
Allora perché non mostri le tue emozioni a coloro che in questo momento consideri compagni?
Io questo non lo so, ma loro mi vogliono veramente bene!
Fallo allora! Mostra chi sei veramente!
Non ci riesco!
Non ci riesci o non vuoi?
<Questo non è assolutamente vero! Io l'ho fatto per proteggerli e loro lo sanno!> urlo alzando lo sguardo. <Proteggerli da cosa Die?> chiede sorridendo.
<Per proteggerli da...>. Non riesco a completare la frase, cosa mi succede? Percepisco un forte calore provenire dall'occhio di colore differente. <Streghetto non interferire, voglio giocare e vedere se ha il coraggio di ammettere tutto> sussurra a qualcuno per poi riprendere rivolgendosi a me. <Ammettilo Piuma Nera che lo fai per te stessa, hai bisogno di ricevere delle risposte e sai che solo io posso soddisfare la tua curiosità. Non rendere il tutto più difficile, bastano delle semplici parole al cui interno è contenuta nient'altro che la verità>. Perché mi sono infiltrata all'interno del castello senza avere un piano di riserva? Se lo attaccassi in questo momento potrei ucciderlo grazie all'effetto sorpresa, ma poi non saprei chi c'è dietro a tutto questo folle piano. Aspetta un attimo! Uccidere l'artefice di questa inutile guerra e scovare il parassita presente nel consiglio! E' questo ciò che devo fare, il motivo per il quale ho deciso di stare al suo fianco per un periodo prima della guerra finale! Perché ho tentennato alle sue domande?
<Io l'ho fatto per proteggerli da te e da quel pazzo incosciente che si cela dietro a tutto questo folle piano di impadronirsi dei territori dell'Alaska> dico con fermezza sostenendo il suo sguardo. La sua espressione che prima era soddisfatta, piano piano, si trasforma in annoiata, facendomi sorgere un dubbio. Cosa si aspettava? Io non voglio proteggerli da me o da quel che sono in realtà.
Ma lui non ha mai detto che dovresti proteggerli da te stessa Piuma Nera. Tutto ciò proviene da te. Sei consapevole di ciò ma non vuoi ammetterlo. Lo sai, mi fai pena. Tu non stai proteggendo gli altri da te stessa, in realtà sei tu che vuoi proteggerti da sola.
<Sai, mi stupisce come tu stia negando la realtà dei fatti. Però hai ragione, dietro tutto questo c'è qualcuno di potente, ma lui lo fa per il bene di tutti, per ristabilire l'equilibrio del nostro mondo>.
<Cosa intendi dire con tutto ciò?>.
<Lo scoprirai molto presto piccola mia Piuma Nera> dice sorridendo. Mi prende la mano di forza, tagliandomi con le unghie il palmo, per poi raccogliere il sangue fuoriuscito con l'indice e il medio. Cosa vuole fare con il mio sangue? Non vorrà assaggiarlo, spero! Dopodiché fa qualcosa di inaspettato: partendo dall'angolo esterno dell'occhio colpito dal sortilegio e finendo più o meno verso il mento, traccia una linea. <Non vedo l'ora di vedere le tue lacrime di sangue> dice sorridendo felice. Di scatto mi allontano come se fossi stata scottata, ma lui non perde il suo buon umore. Ad un certo punto sento il retro del collo bruciare. Tocco il punto dolente e quando riporto la mano davanti ai miei occhi posso constatare che il dolore proviene da una specie di foro in corrispondenza della catena, dal quale continua a fuoriuscire una sostanza viscosa nera. Il vampiro di fronte a me non batte ciglio, ma dai suoi occhi affascinati posso dedurre che è tutta colpa sua ciò che sta accadendo in questo momento. <Oh no Piuma Nera, questa volta la colpa è mia per metà. La tua natura sembra si stia ribellando a quella piccola catenina che ho attaccato al tuo splendido collo. Grazie a questo inconveniente, però riesco nuovamente a carpire ogni singola emozione e pensiero che ti attraversano>. Cazzo, qui la situazione si mette male, forse troppo visto che inizio a vedere doppio e a barcollare. Le mie gambe non reggono più, ma prima che io riesca a cadere sulle ginocchia, delle braccia sottili mi prendono al volo con una delicatezza degna di un essere nobile con troppo potere. I miei occhi decidono deliberatamente di chiudersi, nonostante io cerchi di tenerli aperti il più possibile.
<Questa non ci voleva mia regina, il tuo corpo sembra troppo debole per controllare il potere nero> sussurra colui che mi tiene stretta a sé iniziando a camminare verso una meta sconosciuta.
Tiro con tutte le mie forze le catene che immobilizzano gran parte del mio corpo.
Branco, riuscite a sentirmi? Cosa è successo lì fuori un'ora fa? Perché sono stato riportato dentro?
Ogni collegamento con il mondo esterno sembra impossibile. Non so il perché anche con il potere da Alpha io non riesca a creare anche un piccolo filo conduttore che colleghi la mia mente con quella anche di un singolo componente del mio branco. Dovrei essere io colui che protegge loro, ma in questo momento sta accadendo il contrario; mentre loro cercando di recuperarmi, io cerco di non morire.
Aspetta un attimo, sono di nuovo nel corpo di Archer? Ma stiamo scherzando?
Die se n'è andata tutta di fretta e ciò che ha detto mi è risultato ben poco chiaro. Avrebbe potuto liberare tutti e uccidere quel pazzo, ma lei per uno stupido capriccio ha cacciato nuovamente tutti nei guai. Voleva avere delle risposte? Va bene che è la mia compagna, ma mettere in pericolo tutte le creature non mi sembra un motivo valido. Secondo lei c'è qualcuno che manovra lo psicopatico megalomane e forse ha ragione, ma avremmo potuto scoprire tutto con una semplice indagine. E poi ha il coraggio di dire a me che penso poco! Se io solo colui che pensa poco, lei in questo momento non ha pensato affatto, né alle conseguenze che questa sua scelta può portare, né alle persone che le stanno vicino. Stiamo scherzando?
Tutto d'un tratto mi ritrovo nel corpo di una ragazza che cammina per le vie di una città a me familiare, in cui sono stata solo per pochi giorni per una missione. In questo momento sembra che io riesca a non sentire i pensieri della ragazza, ma non so se è un bene o un male. La vera domanda che mi sorge spontanea adesso è:<Che cazzo ci faccio qui?>. Archer posso anche capirlo visto che alla fine il legame tra compagni è imprevedibile a volte, ma una ragazzina sconosciuta? Non ci sto capendo più niente e quel vampiro sembra non voler dirmi nulla. Il "mio" corpo ha iniziato a correre, ma dopo 10 secondi il mio respiro inizia a farsi pesante, tant'è che devo fermarmi a riprendere fiato piegandomi leggermente e appoggiando i miei palmi sulle ginocchia. Era da tanto che non provavo questa sensazione di affaticamento; che sia questo voler dire essere cresciuti come qualcuno di normale? La ragazzina non sembra neanche essere una creatura, è semplicemente umana. Un cappotto di sicuramente una taglia in più mi copre fino alle ginocchia e nasconde quasi completamente le mie mani, mentre per il resto sembro vestire con dei leggins abbinati a delle scarpe usurate comprate da qualche negozietto, dato che non riesco a riconoscerne né il modello né la marca. Rialzo il mio sguardo posandolo sulla pasticceria di fronte a me. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, le mie guance sembrano riscaldarsi e la mia bocca si tira andando a formare un sorriso estasiato. Mi schiaffeggio leggermente le guance in un vano tentativo di riprendere il controllo, ma niente sembra frenare questa mia improvvisa felicità causata da non so cosa. Che siano i dolci esposti? Che sia il posto tanto curato, ma allo stesso tempo di una semplicità e originalità unica? Questo è tutto ciò che posso supporre guardando il negozio di fronte a me chiamato "Pouf-house". Al posto delle sedie e dei soliti tavoli, come per rispecchiare il nome, sono presenti dei semplici pouf caratterizzati da una tinta crema e rosa tenue, abbinati poi a dei tavolini da tè in legno d'acero, o almeno così pare dal colore. I dolci esposti sono piuttosto inusuali, con la peculiarità di essere glassati o guarniti con creme di diversi colori pastello. Il mio corpo inizia a muoversi verso l'entrata e come se niente fosse prendo una facciata sulla porta, rischiando di rimetterci il setto nasale e la fronte. Naturalmente il colpo non passa inosservato sia all'interno che all'esterno del locale, infatti molte persone si girano verso la mia direzione cercando di capire chi o cosa abbia fatto quel rumore sordo. Dal riflesso del vetro contro cui ho sbattuto posso notare il mio viso acquisire il colore perfetto da abbinare al nastro di laurea di medicina. In tutta fretta tiro la maniglia che prima non avevo notato ed entro facendo finta di niente, tenendomi comunque il naso per il dolore. Mi siedo su uno dei pouf, cercando allo stesso tempo di scomparire al suo interno. Un ragazzo asiatico si avvicina sorridendomi con in mano un pacchetto di ghiaccio.
<Tutto a posto? Hai preso una bella botta, spero che tu sia ancora tutta intera e con il naso integro> dice quello che mi sembra essere un cameriere per come è vestito. Io prendo incerta il ghiaccio e me lo poso immediatamente sul punto dolorante. Questa ragazza deve conoscere quest'individuo, perché il suo cuore che presentava già all'inizio un ritmo accelerato, sembra voler fare a gara con un tamburo. <Sì, tutto bene. Mi sono dimenticata che la porta ogni anno la chiudete quando inizia il mese di settembre. Mi ero abituata ad entrare liberamente senza avere una porta di mezzo quest'estate. Penso che dopo questa figuraccia cercherò di aprire la porta anche quando è già aperta per essere sicura> dico con una voce melodiosa che supera le mie aspettative. Questa ragazza deve essere brava a cantare, sono quasi del tutto sicura. Adesso però il tutto sembra durare un po' troppo, quand'è che posso tornare nel mio corpo e scoprire chi copre quel dannato vampiro?
Il ragazzo di fronte a me si mette a ridere e come per magia anche io inizio a sorridere. Che questa ragazza sia innamorata di questo qui? Ciò che provo è qualcosa di nuovo, che nel mio corpo non ho mai provato. Io ed Archer siamo compagni, perché io non provo ancora questo sentimento? <Per tirarti su di morale ti offro la fetta di torta al mango che prendi di solito e il cappuccino>.
<C'è mancato poco che vi rompessi la porta in vetro e vuoi offrirmi la colazione?> chiedo stupita.
<Be', con quel corpicino non penso riusciresti a rompere una porta con un vetro spesso 3 centimetri> risponde sorridendo mentre si piega e arruffa un po' i miei capelli con la mano, mentre io protesto un po' per poi cercare di riportarli al loro stato naturale velocemente, tentando in vano di rimettere in ordine anche la frangia.
Tutto ciò mi sembra così surreale, normale. E' così che vivono gli umani? Voglio vedere cosa accadrà, probabilmente tornerò nel mio corpo fra molto tempo, perciò voglio vedere come si fa ad essere qualcuno che non deve uccidere o trasformarsi in un mostro per difendersi.
Non contarci.
Sbatto gli occhi e tutto d'un tratto di fronte a me si presenta una camera regale sui toni del grigio e del blu.
<Ben tornata nella realtà Piuma Nera>.
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