La notte e le gemelle

Selene non riusciva a darsi pace,seduta accanto alla sorella,le carezzava il viso smunto:era da molto tempo che cercava di far sentire la sua voce!Ma solo Leila e Rania ,sembrava,avevano il diritto di parlare.

 In quel coacervo di coscienze e di corpi,le toccava ascoltare senza poter agire,come quella notte in cui le decisioni più gravi e irreparabili erano state prese:una delle sue sorelle ,Rania,si era svegliata erano le quattro del mattino , così ,senza un motivo apparente, il sonno l aveva abbandonata,l'altra gemella  ,reduce da un malessere angoscioso ,aveva preso un ansiolitico ,perciò dormiva ,dormiva profondamente o avrebbe dovuto farlo, la giovane che era sveglia sentì che c'era qualcosa di strano perciò apri le luci e guardò la sorella ,usando il tablet e la telecamera: sua sorella ,Leila, non dormiva, sua sorella  non era sveglia, ma giaceva ad occhi aperti e in stato apparentemente catatonico, gli occhi immobili, il viso immobile e una luce che filtrava dalla parte superiore delle pupille.
Di tanto in tanto mormorara parole sconnesse:
-"Cinzia ,io sono Cinzia,...avro' mai il diritto di parlare,mi ascoltate,in quel deserto di egoismo ?io sono Selene".

Neanche in quel momento Rania aveva sospettato dell esistenza di Selene ,inoLtre Rania aveva studiato la neurologia, ed era una discreta autodidatta  ed'un tratto Le parve di capire qualcosa, anzi si domando' come aveva fatto a non capirlo prima: cerco' su Internet, su internet c'è tutto, andò alla voce anencefalia e lesse la spiegazione; trattasi, diceva il testo, di mostro privo della parte superiore del cervello. 

Sua sorella non era sua sorella, sua sorella  era un mostro anencefalico, delle due l'unica ad avere un cervello era lei. L'altra era un inolucro vuoto, non esisteva ,in qualche modo la giovane insonne, in una parte del suo cervello ,aveva creato l'immagine di una sorella e con lei conversava ,ma era un soliloquio.
Il giorno dopo le due sorelle presero un aereo per la Svizzera e a Lugano interpellarono un famoso neurologo, il  dottor Ende ,che tra l altro era un vecchio amico di famiglia,egli le sottopose a una tac, poi mentre aspettavano il risultato, il professore,di sua iniziativa sedó Leila lasciando l'altra sveglia . Quando arrivarono le lastre il professore le guardó sbalordito,la giovane Rania lo interrogo' soffocata dall ansia:
-"Allora professore? quanti cervelli abbiamo io e mia sorella? Il professore come era sua abitudine rispose con estrema crudezza:
-"Qui c'è un solo cervello, con due bulbi cerebrali".
Perciò la ragazza domandó:
-Si  può operare una cosa simile? lei ha il dovere di farlo professore,lei ha il dovere di riparare a questo abominio e cosi' dicendo mise davanti al professore una scatola con dozzine di cartellini
Il professore guardo costernato le targhette,capi,poi comincio 'a sudare,
Infine bisbiglio:
-E' orrendo quello che lei mi chiede, ed e' spaventoso il suo ricatto, ma non ho scelta vero?l'unica certezza e' la mia rovina vero? conosco un unico medico che avrebbe il coraggio di fare questo intervento  e quel medico sono io ,però le dico subito che le possibilità di riuscita sono pochissime.

La gioventu e ' spietata con gli uomini in declino .percio' la ragazza era cosi' priva di misericordia, ma non avrebbe potuto fare diversamente,si rivolse con durezza all'uomo tremante:

-"Si ricordi o al professore che lei e' vincolato dal segreto professionale , le proibisco di rivelare qualunque cosa a mio  padre".

Omar era rimasto nell'anticamera e aspettava  passeggiando come una belva in trappola

.Dopo un pó Leila si sveglió e la sorella che non era stata sedata le disse, anzi si disse:

-"Andiamo a casa, cara sorella  ,presto potremo vivere separate".

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