Dentro l'istituto

Leila stava togliendo le ultime bende del suo cranio martoriato,voleva farlo da sola,e da sola affrontare lo specchio

Intanto il flusso della marea, dopo aver raggiunto l'apice,scemava,defluivano,i fangosi flutti,scendevano ,liberando la spiaggia e piano piano energevano i superstiti,tartaruche attaccate alle zolle,aspri fiori di ginestra ,che rialzano ostinate la chiama,nelle pozze satelliti i piccoli pesci,ostaggi del futuro calore

Arrivo' l ultimo cerotto ,la ragazza lo tolse con cautela e sotto c'era  la cute rossiccia,dalla tempia fino all'occipite,un intero vasto emicranio su cui i capelli non sarebbero piu' ricresciuti:le forze le mancarono e cadde svenuta

Aristide e Fatima sedevano davanti alla dottoressa ,Fatima fu la prima a a parlare:

quando Rania era piccola io le cantavo delle canzoncine e lei le ripeteva mentre Lelia taceva o al massimo mugolava  il ritornello perciò io mi convinsi che la bambina vera era Rania mentre Lelia  era quella finta.E pure la sera quando  le mettevo a letto ,Rania voleva,dormire  ,naturalmente,Invece Leila restava immobile davanti a una falce di luna crescente 

Poi comincio' a parlare Aristide:quando Rania. Era piccola la portavo al mare e lei era entusiasta davanti alle onde marine era entusiasta mentre Leila taceva in ottuso silenzio perciò è chiaro  che Rania era la figlia vera e Leila quella finta.la dottoressa aveva due lauree una specializzazione e sette asterrà ma invece di replicare prese il tablet e comincio a picchiarci contro la testa;i deliri sono delle ragnatele e ci si impiglia,ci si impiglia

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