Chapter 94


Furio afferra l'orlo della maglietta di Mathias, ma quest'ultimo scaltro si divincola cogliendolo di sorpresa.

«Si può sapere cosa ti prende?» Mi intrometto ancora una volta e Furio indietreggia inumidendosi stizzito le sue labbra. Mathias lo guardo carico di repulsione.

«Se ne sono andati, Sofia. Non c'è più nessuno!» Sbotta lui indicando l'accampamento.

«Se l'hanno data a gambe i furbacchioni!» Esclama dalla retrovie John sghignazzando.

«John, sta' zitto!» Lo redarguisce Furio astioso.

«La ragazza ha le mestruazioni.» Rintuzzo John avviandosi verso la berlina.

«Tu lo sapevi che non c'era nessuno. Ma non l'hai detto!» Ora Furio, con gli occhi che fuoriescono quasi dalle orbite, addita Mathias.

«Perché avrei dovuto dirtelo?» Ribatte lui presuntuoso e il viso di Furio raggiunge l'apice dell'ira.

«Eravamo sulle tracce dei genitori di quei ragazzini da mesi, e tu ora mi dirai dove accidenti sono andati.» Bercia lui, ma Mathias pacato si poggia al cofano del pick-up con i dorsi delle mani premuti contro i bicipiti.

«Eppure sei un agente, dovresti sapere che non mi avrebbero informato sulla loro metà.» I due si guardano a pare che una scintilla folgorante trapassi fra il raggio visivo che li unisce.

«Sofia, non posso sapere se questo mi stia dicendo la verità. Se anche lui fosse il figlio di un criminale? Io questo non posso saperlo. Le tue parole mi rassicurano, ma devo interrogarlo.»

«NO!» Poggio una mano sul petto di Furio. «T-tu n-non p-puoi interrogarlo.» Balbetto sforzandomi di trovare una scusa adeguata.

Furio assume un'aria interrogativa. «Non te l'ho detto... Lo so, mi dispiace.» Chino il capo verso il terreno limaccioso. «Sai... Noi veniamo dall'Italia, e lì Mathias ha subito un intervento al cuore.» Dichiaro melodrammatica e Furio mi scruta come se volesse trovare un appiglio per dimostrare la mia menzogna.

Mi avvicino al suo orecchio. «Il dottore mi ha detto che la durata della sua vita è un grosso punto interrogativo.» Annuisco fingendomi afflitta. «Lui ha questo atteggiamento perché è un fenomeno psicologico: "Rigetto della Malattia". Puoi anche cercare in Internet. Lo troverai.» Faccio seria e Furio lancia un'occhiata mesta a Mathias per poi osservare me. «Lui non sa nulla. Posso darti la mia parola e se anche mi dirà qualcosa, ti giuro che sarai il primo a saperlo. Sei sempre il mio nuovo fratellone.» Mormoro furtiva.

Furio sfoggia un leggero sorrisetto. «Beh...» Si schiarisce la voce. «... Allora possiamo anche andare. Noi ci vediamo dopo a cena?» Mi chiede prima di voltarsi.

«Ah... Certo. Alla fine hai accettato la richiesta di tuo padre!» Dico sorridente.

«Sì, mi fa piacere passare del tempo insieme a te e tua... Madre.» Si avvia deciso verso la sua auto mentre John ticchetta le dita sul metallo del tettuccio. «Allora andiamo? Ti è passato il periodo no?» Chiede l'amico sarcastico.

Sventolo cordiale una mano in direzione di Furio, e lui ricambia ignaro della mia messa in scena.

Appena le berline svoltano la curva scomparendo tra il rossore del cielo, mi volto verso Mathias.

«Perché non gliel'hai detto che non c'era nessuno? Tu lo sai dove sono andati, vero?» Chiedo febbrile.

Mathias mi bracca esercitando una presa sulle mie spalle. Le sue iridi sono profondamente tormentate da qualcosa di oscuro e le sue labbra sono tese tanto da sembrare filo spinato ed elettrico.

«Se faremo questa cosa, dovrai fidarti di me. Anche se sarò costretto a mentirti, ricorda che lo faccio solo per evitare che tu soffra.»

«Ma...»

«Ho bisogno del tuo aiuto. La proposta di andare in Inghilterra è ancora valida?» Un guizzo di furore trapassa il suo sguardo.

«Sì, è ancora valida.» Confermo ipnotizzata da quel colore introvabile.

«Okay, passerai prima a salutare tua madre. Il tuo nuovo fratello non ci impiegherà molto a fare delle ricerca su di me. Dovremmo partire stanotte e con una nave merci. Ho un amico che lavora lì, è lo stesso che mi ha fatto arrivare sin qui. È un amico di zia Alma, ci possiamo fidare.» Le sue parole mi infondono adrenalina.

Io e la mamma ci siamo ricongiunte da poco, e ora siamo già costrette ad abbandonarci? Quest'idea mi spaventa, ma al contempo un sentore mi suggerisce che Mathias stia dicendo la verità, che davvero stia facendo questo per proteggermi.

Lui ha uno strano senso di protezione dei tuoi confronti! Afferma la coscienza.

Sofia, ha inscenato la sua morte per regalarti una vita felice. Questo è un gesto altruista che in pochi oserebbe fare. Fidati di lui! Ronza la vocina malefica.

«Cosa intendi per "Il mio nuovo fratello non ci impiegherà molto a fare delle ricerca su di me"?» Chiedo avida di un appiglio per compiere questa ulteriore follia.

Il petto di Mathias si allarga e dell'aria esce dalle sue narici. «Questa è la prova definitiva, di qualsiasi cosa noi siamo.» Accarezza diligente la mia guancia per poi calamitare le mie labbra alle sue.

«Devo chiamare la mamma...» Dico con un filo di voce. Lui, stranamente entusiasta, sfoggia un sorrisetto beffardo.

«Sei diventata spericolata quanto me.»

«Colpa tua! Eserciti una cattiva influenza sulla mia persona.» Rispondo mettendomi sulla difensiva, però non riuscendo a reprimere un ghigno.

«Anche quando mi infilo tra le tue mutandine, esercito una cattiva influenza su di te?» La sua espressione è pura soddisfazione.

«Hmm... S-sì, n-no. Non lo so. Ho bisogno di una riflessione.» Lo respingo.

«Ah sì... Riesce a riflettere se ti poggiassi una mano qui?» Si avvicina con uno sguardo vendicativo e senza alcun preavviso mi ritrovo la sua mano sulle mie parti intime.

Tentenno per poi dischiudere le labbra ed emettere un grugnito appagante.

«Stai violando il mio corpo.» Miagolo quasi.

«Accetto questa restrizione soltanto perché abbiamo un viaggio da affrontare.» Dice mordendomi il lobo dell'orecchio. «Salta su, Elsa.»

«Elsa? La smetti di mettermi questi nomignoli?» Fingo di essere infastidita, quanto in realtà la sua fervida immaginazione ad appiopparmi questi nomignoli mi fa arrossire terribilmente.

Durante il tragitto ho chiamato la mamma chiedendole se potesse inviarci la sua attuale posizione. «Certo!» Ha risposto e un minuto dopo il mio cellulare ha trillato.

«Credo stia a casa di Jérémy, sai te l'ho spiegato. Il suo ex ragazzo slash amante.» Mathias è stata messo al corrente degli eventi che sono accaduti mentre lui era rinchiuso in quel posto poco ospitale.

«Non essere nervoso; non la conoscerai.» Ridacchio, ma il suo sguardo è fisso sul manto stradale, dove alti lampioni emanano una scura luce giallognola.

«Hai il broncio da quando ci siamo messi in auto.» Gli faccio notare.

«Ho una ragazza brutta al mio fianco, come potrei non esserlo?» Ribatte lui prontamente.

«Divertente!» Faccio una smorfia e lui in un lampo si lancia su di me baciandomi. Io lo respingo, mentre dall'altro lato della corsia una camion squilla il clacson.

Mathias ritorna alla guida girando bruscamente il volante. Il mio cuore ha accelerato il battito, mentre lui pare felice della sua bravata.

«Mi fa distrarre dal guidare!» Esclama tronfio.

«Sei... Insopportabile.» Mi metto a braccia conserte.

«Quando sei arrabbiata ti sbatterei su un muro e ti scoperei.» Fa lui senza alcuna remora.

«Io non te lo permetterei.» Ribatto mentendo. Gli ormoni si accozzano a vicenda instillandomi un'antica voglia assopita di sentirlo dentro di me.

Dopo circa mezz'oretta, giungiamo in un lungo viale albero (è la prima volta che mi sono imbattuta in una zona verdeggiante lontano dalla foresta) e sulla destra – dove si ergono le quasi dieci abitazioni – la mamma fa segno di fermarci.

«Io rimango qui.» Mathias frena facendo leva sul sfreno di stazionamento.

Annuisco uscendo dall'auto.

Il mio cuore va in frantumi quando sul volto della mamma avvisto un sorriso innocente fra la fosca notte addensata di nuvole.

«Allora, è andato tutto bene? Ero in pensiero, Sofy. Quello è Furio? Dannazione mi devo mettere gli occhiali.» Strizza la palpebre rinunciando poi all'individuazione del conducente.

Non pensare minimamente di propinarle una bugia, e no mia cara! In questo preciso istante dovrai essere una praticante del dojo. Ricorda che la chiave della cultura orientale è la verità. Strombazza la vocina della coscienza.

«Sofy, stai bene?» Il tono della mamma è atono. La raggiungo afferrando le sue mani.

«Come va con Jérémy?» Le domando ritardando a dirle la verità. Dovrò farlo, è futile aggirare l'argomento.

«Ci sono profondi rancori, come è giusto che sia. Il tempo forse è l'unica medicina, lo diceva un vecchio scrittore.» Sorride contrita mentre al ridosso della lampadina di un lampione sbieco, un pipistrello svolazza in tutta libertà.

«Vedrai che riuscirete a soppiantare il passato. L'ha detto lui stesso, no?» Mi esprimo fiduciosa e la mamma mi degna di uno sguardo di ammirazione.

«La mia piccolina sta diventando una filosofa? Te lo dicevo che il tuo cervello assimila le parole per poi farle scendere dell'inconscio. Ma non restano lì per sempre, no, no! Riemergeranno nel momento più opportuno. Uno dei tanti pregi dell'essere un lettore.» Afferma fiera.

Devo dirglielo, altrimenti scoppierò di nuovo in lacrime.

«Mamma... D-devo partire di nuovo.» Inclino lo sguardo, ma le dite algide provocano un brivido il cui epicentro è il mento.

«È lui in quell'auto, vero?» La sua reazione mi ha inferto un dolore maggiore. Pare avesse preveduto questa discussione.

Confermo la sua teoria.

«Furio crede che sia il figlio di un criminale, immaginavo.» Rimango strabiliata dalla sua prontezza mentale. «Lo conosco da poco più di qualche ora e già saprei farti il quadro completo del suo carattere.» Sospira incrociando le braccia. «Dove andrai stavolta?»

«In Inghilterra. Quella ragazzi di cui ti ho parlato, ricordi?. Devo consegnarle una lettera all'indirizzo da lei indicato.» Parlo a fatica. Ho prosciugato le riserve di saliva.

«Il tuo cuore non conosce un limite. Si ingrandisce sempre e non fai che sorprendermi. Non ricordo nessuno nella nostra famiglia che abbia un cuore uguale a tuo, sai.» Medita poggiando un mano sotto al mento; poi ritorna seria. «Da quando Furio è apparso, avevo immaginato che questo giorno arrivasse, tesoro. È successo tutto così velocemente, che non riesco a mettere a fuoco nulla.»

La confusione della mamma mi infligge un ulteriore ferita, che sanguina distribuendo veleno al mio organismo.

«Io non ho ormai alcuna autorità su di te, e anche se ce l'avessi avuta ti avrei consigliato di seguire quello che il tuo cuore ti suggerisce. So che agli occhi degli altri sono una mamma "strana", "negligente", ma... Non mi importa, v-voglio che mia figlia viva la sua vita sino in fondo. Segui ciò che ti dice questo...» Indica il cuore «Ma spesso dovrai ricorrere a questo.» Addita il suo cervello. «Quindi... Questa conversazione non è mai avvenuta – Jérémy non è in casa, non preoccuparti - però Sofy, promettimi che anche una volta ogni due giorni mi farai vedere la tua faccia. Avrò sempre il cellulare acceso. Appena arriverà una video chiamata risponderò, anche se sto nel bagno a fare i bisogni. Sai che sono stitica.» Rotea le sue pupille tentando invano di reprimere le lacrime.

«Furio ha bisogno di conoscermi.» Alza le spalle. «S-sono s-stata u-un v-vero d-disastro con lui.» Si passa l'indice sopra le occhiaie stipando le lacrime.

«Ti voglio bene!» Mi afferro al suo busto, forte, con una vocina ignota che sibilla di non lasciarla, no! Non posso, la mamma mi è mancata, troppo. Ma se non consegnerò quella lettera a David, chi altro allora lo farà? Chi sprecherà il suo tempo prezioso per rendere felice un'altra persona?

«Dispiace a quell'ometto lì dentro, se mi presento?» Domanda lei sistemandosi il suo carré.

Mi volto e dietro al parabrezza la sagoma di Mathias è girata altrove. «No, credo di no.» Farfuglio pulendomi il viso.

«Salve!» Dice trillante la mamma dal finestrino passeggero. Mathias è impreparato; si sedie composto, poi esce dall'auto.

«È abbastanza educato!» La mamma inarca le sopracciglia mentre Mathias compie il giro in largo.

«S-salve, M-mathias.» Lui le allunga la mano, ma la mamma con un gesto di diniego, la cattura a sé costringendolo a farsi stampare dei baci materni sulle guance.

«Finalmente ho l'onore di conoscerti.» Enfatizza lei guardandomi di sottecchi. È strano vedere loro in contatto, mi provoca un senso di disorientamento.

Mathias però è chiaramente in difficoltà.

«Resta il fatto che sei un Mascalzone, con la M maiuscola.» La mamma gli rivolge uno sguardo bieco. E lui pare essere inghiottito dalla vergogna.

«Sono un ragazzo un po' irrequieto.» Risponde lui facendola sorridere.

«Sai... Quando ho scoperto la questione di quel video, dicevo a me stesse che se ti avessi incontrato per le strada ti avrei investito. Sono giusto un po' protettiva nei confronti di mia figlia. Ma.... C'è un "ma", l'ultima cosa che lei mi ha detto primo di partire è stata: "Mamma, leggi questo libro." "Il bambino innamorato del tramonto", bel titolo mi sono detta. So che tu zia è morta... Avrei avuto l'onore dirle che aveva la stoffa per dare vitalità alla letteratura moderna. Ma non la biasimo, le è stato affidato un compito ardua. Lo diceva anche nel suo libro. "Non ho mai scalato l'Everest, ma credo di averlo fatto figurativamente. Crescerlo è stata la missione più spigolosa cui si possa affidare a un capitano, aggiungerei anche doloroso. Ma alla fine è diventato il mio ragazzo" Mi sono commossa. Ho perfino imparato il periodo a memoria, ed è un evento assai raro.»

Mathias distoglie lo sguardo e dalle sue iridi luccicanti, urli silenziosi di disperazioni si esalano nell'aria.

«La polizia ha fatto un buon lavoro. Il video è stato cancellato dalla rete. E io ho cancellato la rabbia che covavo nei tuoi confronti. So quello che prova mia figlia, e so anche, mio caro, che tu l'ami molto più di quanto lei ami te. A me non puoi mentirmi.» Lo addita faceta e Mathias accenno un sorrisetto che le dà ragione.

«Mamma...» Tento di interromperla corrosa dall'imbarazzo.

«Cosa c'è? Esprimo soltanto la mia opinione di madre!» Esclama lei stralunata. «Se un ragazzo avesse sacrificato se stesse per il mio bene, e io l'avrei saputo, cara mia, mi sarei recata in municipio a firmare i documenti per il matrimonio. Non in chiesa, lo sai che opinione ho a riguardo. Questo però non significa che dovete sposarvi! Non fraintendetemi. Ho il vizio di fare digressioni.» Continua.

Incurvo le braccia; vorrei essere una mosca e volatilizzarmi preciso istante. Sento un calore espandersi nel mio corpo e il mio viso andare in panne.

«... Dicevo... Se tua mamma apparisse, magari un giorno, chissà. Puoi chiamarmi, sono certa che tua zia me ne sarebbe grata.» Si raschia la voce, mentre Mathias è davanti a lei in silenzio.

«S-siete d-dolci i-insieme.» Solleva le spalle e i suoi occhi sfornano macchie di lacrime. «Starete attenti, vero? Tu fa' l'uomo!» E Mathias annuisce serio. «E tu fa' entrambi. Ormai noi donne non abbiamo genere.»

La sua abitudine nel divagare frammenta il mio corpo il milioni di faville. So che lo fa quando è in difficoltà e quando ha timore di affrontare il nocciolo della questione.

«Tua zia è andata via, ma se in qualunque momento ti senti solo, componi il mio numero – aspetta non hai il mio numero...»

«Glielo darò io.» Mi intrometto roca.

«Okay... Vi voglio bene. E fate i bravi. Niente sciocchezze. Spero di ricontrarti.» La mamma tria sul col naso per poi abbracciare forte Mathias.

Lui, inaspettatamente, ricambia il gesto. Non posso credere che due caratteri agli antipodi abbiano trovato un feeling.

«Ora a te. Sei sempre stata un po' permalosa, sin da piccola...» Ride tra le lacrime.

Ignoro le sue parole lasciandomi guidare dall'istinto di avvolgermi nuovamente al suo busto.

I suoi singhiozzi fanno traballare la mia spalla, ma ingabbio la mamma fra le braccia.

Dopo un paio di minuti asciuga le lacrime sul mio volto per poi stamparmi un ultimo e materno bacio sulla fronte. «La mia piccola è diventata Donna.» Fa goffamente.

«Saremo in contatto, m-mamma.» Le dico salendo nell'auto.

«Portarmi un souvenir inglese. M-mi raccomando.» Mi imprime ilarità anche nel suo ultimo arrivederci.

«Hai una mamma bizzarra, ma speciale!» Mathias accarezza la mia gamba. Lei si allontana sino a diventare un piccolo puntino di luce, ma pur sempre luminescente.

[SPAZIO AUTRICE]

Il loro incontro era inevitabile. Margaret sempre più bislacca 😂😂😂😂

In quante desideravano l'incontro Margaret Mathias? 🤔

Cosa ne pensate di questo capitolo? Sono di nuovo insieme e questa volta affronteranno un viaggio 💪💪

Vi aspetto più calorose che mai al prossimo capitolo. Vi voglio bene ❤️❤️.

P.S. Gif per i solo fan di GOT 😂😂

-LaVoceNarrante 💙💙

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