Chapter 93
Rimango incollata alle sue labbra per un tempo a me sconosciuto, ma indelebile.
«Sofia, allontanati. Potrebbe essere pericoloso.» Il tono grave di Furio interrompe il nostro momento. Mi volto ed entro in contatto visivo con una pistola puntata verso Mathias.
«NO! È Mathias, e non è pericoloso.» Mi frappongo e Furio con il viso contratto abbassa l'arma.
Il suo sguardo però rimane sintonizzato su Mathias; quest'ultimo mi sorpassa e arrogante scruta Furio intensamente. «Tu chi cazzo sei?» Sbotta e la mascella di Furio pare scivolare sull'arcata dentale.
«Suo fratello!» Ribatte lui brandendo ancora la pistola, ma questa volta con la canna rivolta verso il terreno.
«Tuo fratello?» Mathias mi chiama in causa assumendo un'aria interrogativa. «Non crede-»
«Sì, è successo tutto poche ore fa. Ho un nuovo fratello.» Reprimo un sorrisetto un po' rubiconda per l'imbarazzo.
«Ah...» Si esprime Mathias solenne ritornando a guardare Furio. I due si studiano per qualche secondo, poi Mathias gli tende la mano presentandosi.
«Piacere mio, Furio.» Risponde l'altro afferrando l'arto. Noto un attimo di tensione tra i due quando le lore dita si avvinghiano l'una sull'altra.
«Okay... Allora io e la squadra perlustreremo la zona. Tu, puoi restare anche con lui. È un tipo affidabile.» Fa Furio indietreggiano e rivolgendomi uno sguardo di sfuggita.
«Rimaneva con me anche se ai tuoi occhi non ero affidabile.» Risponde Mathias caustico.
Furio si cristallizza sfoggiando un sorrisetto. «Accidenti, sei proprio un tipo ribelle. Me l'aveva avvisato, mia sorella.» Furio enfatizza la parola "mia sorella" e lo sguardo di Mathias diviene gelido.
Pare che le parole di Furio l'abbiano stizzito. «In un paese come questo bisogna essere ribelli, altrimenti i tipi come te che indossano la divisa si credono padroni del mondo.» Ribatte Mathias.
«Puoi anche andare, Furio. Sono abbastanza matura da decidere le persone con cui stare.» Mi intrometto cercando di evitare il battibecco.
Furio, sopraffatto, annuisce per poi raggiungere la sua squadra – Jack sta imprecando per il suo ritardo.
«Perché eri così aggressivo nei suoi confronti?» Domando a Mathias dopo che Furio si è inoltrato nella boscaglia.
Lui mi fissa qualche istante stanco in viso per poi voltare il suo sguardo altrove, verso il sole che si incammina a nascondersi dietro la linea dell'orizzonte. Gli ultimi raggi di luce gli bagnano il viso e le iridi, fastidiosamente abbacchiate, scrutano i colori mistici del cielo.
Si muovono qua e là creando una vuoto nel mio stomaco.
«Non troveranno nessuno!» Esclama asettico.
«Cosa?» Aggrotto le sopracciglia applicandomi a studiare nel dettaglio le linee del suo volto.
«Sono andati via! Non ero più il benvenuto.» Sentenzia senza degnarmi di uno sguardo. Stranamente lo sento distante, come se delle transenne fossero state piazzate di proposito.
Ma ora mi guarda e compiendo un passo in avanti allunga la sua mano ficcandomi nella tasca una busta bianca. La osservo in tralice, per poi levare lo sguardo e incontrare la sua bocca intrinseca di tentazione.
Potresti fregartene della busta e saltarlo addosso. È una cosa piuttosto semplice da fare: fai un salto e lui ti afferra; dopo averti afferrato scappate insieme nell'auto lasciando Furio privo di spiegazione. È stato rude nei confronti di Mathias, e si merita una piccola punizione, mia cara. Nessuno ti sceglie, sei tu a farlo! Suggerisce la vocina malefica con la sua lingua biforcuta.
«Me l'ha data Joanna, prima di andarsene-»
«Andarsene dove?» Lo interrompo sconvolta.
«Non me l'hanno detto.» Risponde e in un frangente le sue sopracciglia di serrano per poi spalancarsi.
«Cosa c'è all'interno?» Pesco la busta bianca voltandola.
«Mi ha raccomandato di dirti che avresti dovuto memorizzare soltanto l'indirizzo senza però leggere il contenuto.»
Le lettere sono trascritte di fretta, e infatti alcune sono staccate fra di loro.
So di chiederti troppo, amica mia, ma ho bisogno che tu consegni la lettera a questo indirizzo: Astrea, pontile della contea di Siren, Inghilterra. Il destinatario è David.
P.S. Lavora lì ed è l'unico in tutta la contea a chiamarsi con quel nome, o almeno da quando sono partita. Sei la mia unica occasione per far sapere a David che sono ancora viva e che non l'ho mai lasciato andare.
Il mio cuore viene tagliuzzato dalla parole di Joanna. David; ricordo quando Joanna è scoppiata in lacrime rivelandomi che il padre l'aveva separata dall'unico vero amore della sua vita.
Stringo forte la carta rasposa per poi ficcarla nella tasca posteriore dei jeans. Mathias è di nuovo assorto nel contemplare il tramonto.
«Dovremmo fare una tappa in Inghilterra.» Dico cogliendolo di sorpresa.
«Noi... Noi due?» Indica entrambi.
«Sì, noi due.» Affermo decisa.
«Ricordi che possiedo un'identità falsa?» Mi domando assumendo il tono di un adulto che parla a un bambino.
«Lo ricordo, eccome. Ma io e te, ritorneremo a Ertera e incastreremo quel bastardo di Alberto.» Non so le parole da quale angolo remoto e perverso della mia mente siano uscite. Tuttavia era da tempo che volevo dirglielo.
Mathias è interdetto; dopodiché infila una mano dei suoi pantaloni pescando una sigaretta; l'accende posizionandola sghemba tra le labbra.
Una nuvoletta opaca viene a formarsi e la scaccio via con le mani, tappandomi il naso.
Ma appena il fumo scompare, mi ritrovo la bocca di Mathias pericolosamente vicina e una cortina di fumo che penetra dei miei polmoni. Tossisco mentre lui se la ride di gran gusto.
«S-stronzo.» Sibilo tossendo.
Mi ritrovo schiacciata sulla portiera dell'auto da un fisico veemente. Mathias inclina la testa sorridendo beffardo.
«Noto un pizzico di scurrilità. Il tuo nuovo fratellino ti fa sentire forte?» Chiede suadente impedendomi di fuggire. La sigaretta gli pende dalle labbra e il suo sguardo voluttuoso mette in movimento i miei ormoni.
«Sono s-sempre stata forte. S-solo che non lo facevo notare.» Rispondo fissa a guardare le sua labbra curve e cariche di rosa.
«Lo sai vero che non posso venire con te a Londra?»
«Da q-quando t-ti fai intimorire da un'identità falsa. Ne abbiamo superate di più insieme.» Lo provoco e lui in risposta mi guarda serio per poi sorridere divertito.
«Mi stai provocando, Elisabeth?» Avvicina le labbra al lobo del mio orecchio. «Non spingerti troppo oltre che potrei scoparti in questo istante. Non me ne frega un cazzo di tuo fratello.» Avvampo.
Oh... Mia cara, non fare la principessa Diseny. Ti erano mancate le sua frasi, e anche molto. Sibila sfacciata la vocina malefica.
Sofia, ricorda quello che è accaduto con Mirea! Successivamente la coscienza riporta alla luce un mostro. Spalanco le palpebre e Mathias muta la sua espressione.
«Cosa c'è?»
«Nulla.» Smuovo la testa fingendo.
«Mirea... Di nuovo, cazzo!» Mathias si porta una mano sulle tempie massaggiandosele.
«Non riesco a dimenticarla.» Sbotto burbera. Lui mi dà la spalle tirando avidamente nicotina.
«Lei non è nulla, Sofia, per me. È insignificante, te l'ha anche confermato Joanna. Ha colto la mia debolezza. Era l'inizio e non sapere cosa dannazione fare. Avevo inscenato la mia morte con lo scopo di farti vivere una vita felice, ma ho fallito perché... Non riesco a starti lontano. Non ce la faccio.»
Accorcio la minima distanza che ci divideva stringendo le braccia alla sua vita. Delicatamente poggio un orecchio sul suo torace; i suoi bronchi inspirano affannati.
«Non voglio più separami da te. Ce l'abbiamo promesso. Se non vorrai partire, allora non lo farò. L'unica cosa di cui ho la certezza sei tu, il mio punto fermo. Non voglio perderti.»
Si volta di scatto prendendo in custodia il mio viso con le sua mani; il fumo fugge lontano da noi. «Non puoi rinunciare al tuo futuro per me, Sofy. Tu, potresti diventare qualcuno, un importante avvocato, oppure una donna che farà qualcosa in questo schifo di mondo.» La sua anima pare schiudersi.
Emetto un sorrisino strozzato chinando lo sguardo. «Me l'ho sempre domandato da piccola, sai... Le persone ricche, importanti conoscono la felicità? E se invece avessero sacrificato quest'ultima per raggiungere un obiettivo? Non riesco a immaginarmi. Io ho conosciuto la felicità, io ho c-conosciuto te e il resto può anche aspettare.»
Mathias esita sgranando gli occhi. Sento il pulsare delle sue mani, l'accozzare degli ormoni che si sfrenano nel mio corpo, e una fresca brezza che ci eleva sulla vette del mondo. È questo tutto ciò che ho desiderato.
La felicità... A ognuno è concessa una mappa per trovarla e io come un'avida l'ho afferrata giurando a me stessa di non lasciarla sola mai più.
«Gesù, quanto tempo abbiamo prima che tu fratello venga?» Mi chiede carico di piacere. Involontariamente i miei denti prendono di mira il labbro inferiore. Affondo i canini nella carne all'idea di sentire il sapore familiare delle sua pelle.
«DOVE SONO ANDATI?» Un urlo triviale spezza l'incantesimo. Furio avanza livido in viso raggiungendo Mathias. «Tu adesso me lo dirai, o altrimenti sarò costretto a sradicarti con la forza da mia sorella.»
[SPAZIO AUTRICE]
C'era un motivo per cui Furio facesse parte dell'FBI a una giovane età. È un tipo cui non piace fallire le missioni 🙊.
Ragazze pare che tra i due ci sia un astio... Cosa farà adesso Furio? Ma soprattutto COSA diamine è accaduto ai membri della Comunità?
Sofia accetterà di portare la lettera a David? Joanna che fine ha fatto?
Troppe domande... 😱😱😱😱. Bisogna andarci piano... 😂😂
Una vaga idea, diciamo un'ispirazione mi è balenata alla mente... E se vi dicessi che ho in mente di scrivere una storia spin-off su Joanna e David, se vi dicessi che David somiglia vagamente a Shawn Mendes? 🙊🙊. Voi cosa mi rispondereste?
E (sempre se) vi lasciassi qui sotto la copertina della storia per sapere in quante avreste intenzione di seguirla? È solo un'idea...
Ne è uscita una storia davvero interessante. Giudizio a caldo? Aspetto un vostro responso.
Prima, ovviamente, la priorità sarà rivolta ad ANIME INDIVISIBILI.
Vi aspetto più calorose e agguerrite che mai al prossimo aggiornamento. Vi voglio bene ❤️❤️.
-LaVoceNarrante 💙💙
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