Chapter 83






Mathias è sopra di me. Non riesco a scorgere la luce. Sento soltanto il battito come se il suo cuore fosse entrato nel mio corpo. Il suo fiato si staglia sulla mia pelle. 

«Non muoverti! Se verrà verso di noi, prenderà prima me. Tu approfittane per scappare.» Alle sue spalle l'orso inferocito sbraita tanto che le onde sonore della sua voce mi fanno accapponare la pelle.

«Non tremare Sofia, non puoi! Appena verrà qui, tu devi scappare.» Sussurra per poi stamparmi un bacio di sfuggita sulle labbra.

Le zampe dell'orso si avvicinano.

La mia mente è vittima di un processo psichedelico: ho perso completamente il contatto con la realtà; mi sembra di essere la sfortunata protagonista di un film horror destinata a morire.

I passi si amplificano tanto che li sento vibrare nella mia mente come se fossero il ticchettio di una bomba a orologeria.

Stringo forte le palpebre avvinghiandomi a Mathias. I nostri affanni si incontrano unendosi e assemblando un'unica entità.

Violentemente Mathias viene sbattuto via da me. Lo vedo rotolare tra gli arbusti e allo stesso tempo urlare. «SOFIA, CORRI!»

L'orso sfoggia le sue fauci alzandosi eretto su due zampe e facendo sciogliere la materie di cui è composto il mio organismo.

Non riesco a muovermi davanti alla furia della bestia. Il pensiero di essere scaraventata senza alcuna pietà si insedia nei circuiti del mio cervello.

D'improvviso il grosso capo dell'orso viene colpito da un macigno, che al contatto con il cranio della bestia produce un accozzare secco. L'orso intontito poggia di nuovo le due zampe barcollando. 

«Corri, ADESSO!» È la voce disperata di Mathias, che mi imprime la forza per rimettermi su. Inciampo su un masso per poi rialzare e fuggire in direzione dell'accampamento. 

«Un orso ci ha assaliti! AIUTO» Mi sgolo.

Sono certa che il mio cuore sia arrivato al limite dei battiti consentiti.

Ogni singolo angolo della mie pelle emette vibrazioni, spasmi.

Calpesto alcune erbacce venendo afferrata da due braccia possenti. «Louis devi aiutarmi. Mathias è lì, con un orso. Ci ha assaliti. Noi erev-» 

«Okay, respira. Santo dio! Sei ferita. Dov'è lui adesso?» Chiede corrucciato e facendomi sentire il suo calore. 

«È lì, è lì.» Addito il luogo da cui sono appena fuggita. Il singhiozzo non si placa.

«Okay, ora tu va' in quella tenda. Io prenderò il fucile. Dopotutto siamo in America, è legale.» Sorride affabile. Io annuisco senza però comprendere la sua ironia.

Bom, bom, bom, dei tamburi suonano nella mia testa. 

«Joanna, chiama Charlotte, la ragazza è ferita.» La voce di Louis mi arriva ovattata.

Vengo affidata ad altre mani di cui non so l'appartenenza. Mi conducono verso una tenda invitandomi a sdraiarmi.  Tento di voltarmi e raggiungere Mathias, ma invano. 

«Andrà tutto bene. Ora dobbiamo disinfettare la tua ferita.» Sussurra una ragazza dalla voce celestiale. Adagio mi siedo su un letto per poi distendere le mie gambe. 

«Sofia, giusto?» Mi domanda la stessa ragazza che leggeva "Al di là del bene e del male". «Qualcuno appartenente alla nostra comunità ha parlato parecchio di te.» Mi sorride lei. 

«Io sono Christine. Ti ho già vista prima.» Si presenta la ragazza dalla voce celestiale.

Artificiosi boccoli biondi le si posano sulle spalle graziose.

Il suo naso è adunco, ma la sua aura da guaritrice spazza via tutti i suoi difetti fisici.

La sua personale borsa degli attrezzi viene aperta da un'apertura lampo arrugginita. Christine impugna delle forbici per poi tagliare il tessuto dei miei jeans. 

«Anche i tuoi gomiti sanguinano, Sofia. Quella bestiaccia ti ha ridotta piuttosto male. Sai...» Ora la mia gamba è priva di copertura. «Noi donne dovremmo cominciare a essere indipendenti come lo sono gli uomini.» Avverto un pizzichio, che si trasforma in un dolore acuto. «Ho gettato del disinfettante. Ora mia cara dovrai mostrare la dota innata di tutte noi: la resistenza.» Sussurra calma.

Annuisco avvinghiando le dita al lenzuolo candido. Christine pesca un ago per poi preparare l'occorrente per la sutura.

Ricordo quando Giorgia soccorse Lucas; poco prima Mathias mi aveva proposto di fuggire con lui davanti agli occhi increduli di Alberto.

Ma Christine non sembra prendere in considerazione i miei ricordi, poiché ha appena infilzato l'ago nella mia carne.

Emetto un lamento di dolore stringendo forte i denti. Christine abilmente fa uscire ed entrare l'ago, mentre la mia vista si annebbia.

I miei gomiti sanguinano insudiciando il lenzuolo bianco. 

«Solo un altro punto, e avremo terminato.» Mi promette lei. Intravedo l'ago sprofondare nella mia carne aperta.

«Ha concluso, Sofia.» Si avvicina l'altra ragazza. Ricordo il suo nome: Joanna. 

«Ora basterà un po' di disinfettante sui gomiti e...» Il secco rombo di un sparo mi fa sobbalzare da lettino. Mi alzo accingendomi a uscire, ma le donne mi braccano. 

«Sofia, Louis sa cavarsela. Mathias è in buone mani. Si sono recati sul posto anche altri ragazzi. Non preoccuparti!» Gentilmente mi conducono di nuovo sul lettino e quando sollevo la gamba, un dolore lancinante mi fa accasciare.

«Oh, oh... Okay, è normale. Vieni ti poggiamo qui.» Ed entrambe mi aiutano a distendermi sul lettino. Vorrei soltanto appurarmi che lui sia vivo. Non chiedo nulla di più. 

«Lui ci ha riempito la testa sul tuo conto. So che ti fatto passare le pene dell'inferno?» Mi chiede Joanna appoggiandosi a un bancone da lavoro invaso da provette. 

«Sì.» Le rispondo lasciandomi andare in un sorriso scettico. 

«La vostra storia potrebbe ispirare una qualche scrittrice in cerca di un romanzo da scrivere.» Fa lei vaga e ridanciana. Finisce poi per stirarsi le punte dei suoi capelli corti.

«Non so se qualcuno possa essere all'altezza di mettere nero su bianco tutto quello che ho passato.» Continuo voltando il capo e osservando Christine, che con zelo disinfetta le mie ferite. Mi sorride teneramente. 

«Ah... L'amore. Una favola di cui poche persone possono permettersi il lusso di raccontarla.» Afferma solenne Joanna per poi sollevarsi la sua montatura rossastra. 

«Ho bisogno di sapere che lui stia bene.» Irrompo ansimante. 

«Ha sconfitto già una volta la natura non credi che possa farlo di nuovo?» Mi chiede fiduciosa Joanna. 

Ingoio aria serrando le palpebre. «Lei chi è?» Chiedo e l'atmosfera quasi serena diviene cupa. 

«Mirea intendi? Una femminista stronza.» Risponde Christine sorridendo. 

«Ascoltami Sofia. Perdonare un tradimento è una cosa difficile. Spesso non si dimentica mai. Non voglio prendere le difese di Mathias, ma ti possa assicurare che Mirea l'ha puntato dal primo giorno in cui lui è arrivato.» Spiega Joanna avvicinandosi a me. 

«Eh già... Sono una testimone oculare!» Esclama Christine intenta a piazzare una vistosa medicatura alla gamba.  

«È vero che siamo una comunità "dissociata" dalla società, ma questa comunità è composta da umani, e tu sai le persone come sono: provano gelosia, invidia, sentimento, felicità. Siamo così, un po' complessi, un po' semplici. Lui non ha fatto altro che parlarci di te, solo e soltanto di Sofia.»

«È arrivato a chiamarsi stronzo egoista. Noi abbiamo approvato.» Ride Christine scambiandosi uno sguardo con l'amica. Il loro cameratismo mi ricorda Serena...

«Volevo dirti che quando siete insieme, sembrate due esseri arrivati da un'altra dimensione. Fate sorridere le persone. Non so cosa proviate l'uno per l'altro, ma sono certa che è un sentimento intenso e inoppugnabile, una cosa cui nessuno può intralciare. Siete troppo puri per appartenere a questo mondo.» Confessa Joanna.

«Lui però è un tantino stronzo. Ma puoi esserne certa che saprà sempre renderti viva.» Continua Christine. Entrambe sembrano essermi affezionate anche se mi conoscono da poche ore. 

«Lavoro concluso!» Termina Christine sorridendo raggiante. Possiede una dentatura bianchissima nonostante i suoi canini siano cavallini.

«Grazie.» Sibilo tirandomi su.

Al di là della tenda e appoggiato su una spalla di Louis, Mathias zoppica, ma è vivo. Incrocia il mio sguardo e coraggioso abbandona il suo amico per dirigersi verso di me.

«Hai bisogno anche tu di cure mediche.» Lo studia Christine in un modo in cui solo i medici hanno l'abilità di fare.

Ma lui, sanguinante in viso e claudicante, se ne frega delle dolore e si avvicina a me. 

Immerge una mano nei miei capelli. «Dove sei ferita?»

Una lacrime di sangue gli percorre il viso. «Sto bene. Tu dovresti farti medicare.»

Gli dico all'apparenza fredda, ma all'interno gli omini immaginari che dimorano la mente brindano per l'euforia.

Di sfuggita intravedo Mirea e il suo sguardo intrinseco di invidia. Ci guardiamo per qualche secondo.

Sofia sfoggia il tuo essere matura, ma non farti rubare Mathias da quella stronza. Compare la vocina malefica in un nuovo stile prudente.

Avvicino le mie labbra all'orecchio di Mathias.

«Ho percorso troppi chilometri per vedere la prima stronza saltarti addosso. Ma non ti ho ancora perdonato!» Gli sussurro e Mirea assalita da un gesto di stizza scompare.

[SPAZIO AUTRICE]

Nonostante anche la natura tenta di dividerli, i nostri MATISOFI resistono a denti stretti.

Vi sta piacendo Coinquilini di Letto - Anime Inseparabile?

Cosa ve ne pare di Joanna e Christine?  E ancora presto per esprimere un giudizio ma almeno dall'apparenza possiamo considerarle Alleate 💪💪🙅🏼🙅🏼🙅🏼

Succederanno molte cose ragazze, molte cose... Termino com gli spoiler 😏😏

Vi aspetto più calorose che mai al prossimo aggiornamento. Non mancate. Vi voglio bene. ❤️❤️❤️

-LaVoceNarrante 💙💙

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