Chapter 79






Un fremito si propaga dalle mie labbra e la sua mano calda accarezza i miei capelli.

Svegliati, Sofia! Sei vittima di un'allucinazione. Lui non è reale. Stai immaginando tutto. Mi suggerisce spietata la vocina della coscienza.

Riapro le palpebre allontanandomi contro voglia da quel tocco tanto familiare. Ma Mathias è davanti ai miei occhi. Non scompare.

Sto diventando pazza? La mia mente si ostina a non accettare il lutto. Tra non molto mi ritroveranno a farneticare per le strade degli Stati Uniti mentre urlo di vedere persone passate a miglior vita.

«Tu non sei reale. Vai via!» Lo scaccio con una mano, ma inevitabilmente entro in contatto con un corpo. Trangugio indietreggiando. I suoi occhi brillano e il sole alle sue spalle si è imbucato dietro alle vette frastagliate.

«Sofia, sono io. Non sono morto.» Ribatte lui. Delle lacrime scendono dai miei occhi. Mi piazzo le mani sulle tempie tentando di scacciare la visione e la voci.

Nulla! Non vanno via. Il mio cervello è malato.

Per mesi non ho manifestato la mia presenza, ma ora eccomi qui! Non badare a quella stupida vocina della coscienza. Sei conscia del fatto che la presenza di Mathias necessita la mia comparsa ed è quanto sta accadendo. Lui è vivo, Sofia. Non è un'allucinazione. La vocina malefica stritola il mio stomaco.

Le mie pupille sbandano mentre lo sconosciuto dalla sembianze di Mathias si avvicina.

«Ehy, sono lo stesso ragazzo con il quale sei fuggita dalla guardia costiera, lo stesso che ti ha spezzata il cuore e ha fatto di tutto per tentare di sparire dalla tua vita, ma non ci è riuscito. Perché la sua vita senza di te è come una barca che naviga nei pressi di una costa priva un faro. »

È la sua voce... Quelle sono le sue fossette: è Mathias, vivo, davanti ai miei occhi. Non riesco a muovermi, a parlare, a pensare. L'anarchia è presente nella mia testa.

«T-tu...» Un nodo alla gola non mi permette di proseguire. Una leggiadra brezza sferza il mio viso.

«Lo so che hai visto il mio cadavere, ma quello non ero io. Siediti.» Mi intima lui, ma io sono rigida come la roccia.

Il piede compie un passo senza che la mia mente gliel'ho abbia ordinato e meccanicamente alzo un palmo accarezzando il suo viso.

Avverto la sua pelle liscia sotto i miei polpastrelli.

TUM-TUM. Il mio cuore è una macchina infernale e prego perché possa interrompersi e porre fine a tutto questo eterno soffrire.

Tasto le sue guance e con la comparsa della notte il suo grigioverde assume le sembianze di una cometa: brilla di un'intensità tale da abbagliarmi la vista.

Respiro affannata e lo stomaco viene risucchiato da un buco nero. È lui, non è un incubo né un sogno. «Mathias...» Sussurro tremando.

«Baciami ancora sotto le stelle!» Mi ordina lui autoritario.

Mi lancio su di lui affondando le mia labbra sulle sue. Sento la sua lingua lesta infilarsi nella mia bocca, mentre il mio corpo si carica di endorfine.

«E-eri v-vivo...» Domando continuando a baciarlo e avvinghiando violentemente le mie mani ai suoi pantaloni.

«Non ho resistito al desiderio. Dovevo vederti.» Si distacca, ma un secondo dopo prende di mira il mio collo stampando caldi baci.

La mia schiena si irrigidisce e dischiudo le labbra ammirando la volta celeste che passa sopra i nostri corpi. Mathias infila le dita gelide nei miei pantaloni e ansimo al tocco che bramavo da mesi.

«D-dovrai pagare p-per quello che mi hai fatto.» Sibilo incontrando le sue iridi.

«Pagherò! Ma dovrei rimanere ancora un altro po' con me.» Mi cattura a sé poggiando con foga le mani sui miei glutei.

Tasto il suo petto ponderoso mentre le sue dita sono in perlustrazione nelle mie parti intime.

«H-ho pianto.... H-ho abbandonato t-tutto per t-te...» Avverto la presenza delle sue dita dentro di me. Emetto un grugnito e il suo viso si aggrotta.

«Quella notte ti ho vista. Eri nel bosco, mentre io sono sgattaiolato fra i cespugli.»

«P-perché l'hai f-fatto?» L'abilità delle sue dita amplificano i miei sensi.

«Meritavi una vita senza di me, Sofia.» Mormora lui e nel contempo entra ed esce dal mio corpo.

Inspiro dal naso emettendo continui ansimi.

Avverto le guance bagnarsi e un pianto esplode sul mio viso.

Lui esce dal mio corpo catturando la mia testa fra le sue mani.

Rimaniamo qualche minuto ad osservarci: la mie mente deve ancora capacitarsi che si tratti di Mathias; lui, invece, mi rimira intensamente come se non l'avesse mai fatto.

«Ti ho filmata durante la nostra prima volta. Per mesi ho rimpianto quell'azione accusando me stesso di essere un fottuto stronzo, una persona che non gliene importa di nulla e di nessuno. Un egoista del cazzo! Ma ho sentito la tua mancanza. Non ce l'ho fatta a resistere. Se fossi rimasto un altro giorno senza il tuo viso sarei impazzito. »

Lo osservo accorgendomi che il suo viso ha subito dei cambiamenti: nelle sue iridi traspare sofferenza e dei peli ispidi gli sono cresciuti sopra le labbra. Indossa degli abiti usurati, ma la sua pelle emana un odore inconfondibile.

Sofia, è vivo! Tutto questo tempo a impiegato a credere che fosse morto e che non l'avresti più potuto rivedere. Dimenticati dei tuoi incubi e ricomincia a vivere perché hai ritrovato il pezzo mancante del tuo cuore. Esplode gioiosa la vocina malefica.

«C-credevo di non r-rivedere mai più i t-tuoi occhi.» Pronuncio vittima di un tremolio di gioia.

«Era questo il mio obiettivo: riuscire a sopravvivere senza di te, ma non ci sono riuscito.» Distoglie lo sguardo.

Sopra le nostre teste un prato di stelle è sbocciato e la luna piena spicca prepotente.

«Per quanto loro possano allontanarci, noi ci ritroveremo sempre, perché siamo due anime indivisibili.»

Dischiudo le labbra necessitando di maggiore aria.

Lui si volta, e nei suoi occhi compare una galassia stracolma di fulgidi copri celesti dai vividi colori.

Vivere senza di lui sarebbe stato impossibile, e adesso che la mia anima è uscita dal limbo riesco a vedere la luce delle speranza. Mathias è con me e non lo lascerò mai più andare.

«Ti va di vivere questa vita con me?» Mi chiede.

«Avevo già deciso di viverla al tuo fianco!» Rispondo impossessandomi delle sue labbra.

I nostri nasi si toccano e come per magia le nostre labbra si distorcono sfoggiando entrambe degli ampi sorrisi.

Incrociamo le mani mentre ridiamo come due bambini che hanno appena scoperto il luogo in cui è nascosto il tesoro.

Sapevamo già dell'esistenza di un baule ricco d'oro, ma dovevamo raggiungerlo insieme e così è accaduto.

«Non dovrai mai più lasciarmi!» Lo redarguisco stingendomi forte a lui.

«Anche se le farò, noi due sapremo a memoria la strada che ci separa.»

Ecco cos'è la felicità: una sostanza chimica che si propaga sul mio corpo, e che necessita del grigioverde per azionarsi.

[SPAZIO AUTRICE]

MATHIAS É VIVO!

Fatemi sapere cose ne pensate di questo capitolo. Dovevo scriverlo per scoprire cosa accadesse. Che cosa contorta.

Vi aspetto più in tante e calorose che mai al prossimo aggiornamento. Vi voglio bene. ❤️❤️

-LaVoceNarrante 💙

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