Chapter 138 (FINALE)
Lo sento ancora sulla mia pelle l'amore materno.
È come il ricordo di un dolce profumo, che non sfuma mai dalla tua mente.
Sono trascorsi lunghi mesi da quando il mio sguardo e quello della mamma si sono incrociati. Quella dannata scena mi ha terrorizzata ogni notte, ma Mathias ha saputo prendersi cura di me.
Il sacrificio della mamma ha portato a una catena di arresti da parte dell'FBI.
L'indomani del gesto, il suo nome è uscito in prima pagina sul New York Times e su oltre cento testate giornalistiche. "La prova dell'amore universale di una madre", così recitava l'articolo di Darien Fletcher, il direttore del Gurdian.
C'è stato un periodo in cui ho creduto che la mia mente stesse per crollare definitivamente. Ero ossessionata dal ricordo della mamma: la rivedevo in ogni innocente stretta di mani di genitori che mi passavano davanti.
Ho temuto che non mi sarei mai più risollevata, che un giorno sarei andata anch'io nel cratere oscuro e avrei fatto un tuffo nel vuoto. Ma è successo un avvenimento che ha segnato per sempre la mia vita.
Serena e Furio hanno deciso di andare a convivere in America. In verità l'ho convinta io ad accettare la proposta. Non voleva staccarsi da me. Temeva che mi potessi far del male. Lei però è completamente all'oscuro che tra non molto Furio le chiederà la mano.
Mio fratello un giorno mi chiamato per sapere cose ne pensassi. Ero entusiasta all'idea di vedere la mia Sere' in abita da sposa. Ho omesso di aggiungere che Furio è rientrato nell'FBI con tanto di medaglia al valore.
Il direttore dell'agenzia investigativa gli ha detto che un uomo come lui deve essere al servizio del mondo, e non solo degli Stati Uniti.
Rhea, David, Justin e Tara hanno continuato la loro vita nella contea di Siren. Di Raoul invece nessuno ha saputo più nulla. Da quel giorno si è volatilizzato.
Davanti ai miei occhi, calde luci si delineano oltre l'orizzonte. Una fila di bandierine colorate oscillano lungo un ponte che congiunge due sponde.
«Sta dormendo?» Domando a Mathias.
«Sì. Prima lei, signorina.» Mi risponde lui facendo un occhiolino. «Anche Bern. Mi ero dimenticato di lui.» Bern ormai è un maschio di San Bernardo di quattro anni.
«Il vecchio Bern.» Do un leggero colpetto sul suo ventre e Bern attraversa con me il ponte. Poi è il turno di Mathias.
«Tuo padre lo sa che siamo qui?» Mi chiede lui. È imbacuccato in un giaccone invernale.
«Lo sa. Si è un po' dispiaciuto. Lo sai quanto le è affezionato.» Rispondo per poi inoltrarmi nel cortile del piccolo paesino del Tibet.
«Sofia...» Questa voce mi è familiare.
«Tuya.» La bambina ormai divenuta un adolescente corre ad abbracciarmi.
«Hai ritrovato il tuo bartse dung?» Non si è dimenticata, Tuya, dei miei racconti.
«Sì, è lui il mio bartse dung.» Mathias mi si affianca sorridendo alla bambina. L'alba si risveglia rischiarando le meravigliose vette del Tibet.
I nascenti raggi di luce bagnano il viso della bimba che Mathias porta in grembo.
«Ora, sono due i miei bartse dung. Tuya, lei è Margaret. Tesoro svegliati siamo arrivati.»
La piccola Margaret si desta dal sonno e i suoi occhi presi in prestito dalla nonna, osservano vispi il sole sorgere all'orizzonte.
«Guarda tesoro la luce dell'alba.» Le indico e lei sorride.
«Che bella mamma!» Esclama lei euforica.
Ora l'ho finalmente compreso il tuo gesto, mamma. Lei ti assomiglia tanto. Ha i tuoi stessi occhi e a pochi anni conosceva già alcune parole in inglese.
Quant'è buffo il mondo. La piccola Margaret ha la tua stessa passione. Non lo trovi curioso? Se mi stai ascoltando, sappi che adesso sono una donna felice.
Volevo dirti anche che è un piccolo diavoletto. Sono sicura che sareste andate d'accordo voi due. Lei mi chiede spesso di te, e le racconto che sua nonna è stata la donna più fantastica del mondo.
La piccola Margaret rimane sempre stupita dal racconto fiabesco che le faccio di te.
"Da grande voglio diventare come la nonna ." È questa la sua aspirazione. Non farmene una colpa. Ascoltami un altro po', solo un secondo. Forse questa sarà l'ultima volta che parleremo.
Volevo ringraziarti per il tuo sacrificio. Ora che sto qui e osservo Mathias, la piccola Margaret e Bern mi rendo conto di quanto la famiglia sia il bene necessario affinché la vita abbia un senso. E questo lo devo a te, mia dolce mamma. Hai reso possibile questo momento.
«Mamma, mamma vedo la nonna in quella luce.» Esplode la piccola Margaret.
«Davvero? Io non la vedo. Forse tu avrai dei poteri speciali, piccola peste.» Mathias la prende in braccio e le nostre risate vengono trascritte in un libro segreto custodito delle verdi valli tibetane.
*Bartse dung in tibetano significa amore, sentimento, affezione.
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