Chapter 135







Nel cielo cileno, la luna ruba lo scettro alle stelle. L'aeroporto è attorniato da una seria di casupole dai tetti colorati e illuminate da radiosi lampioni.

Il vento contribuisce a far migrare la pungente aria di salsedine e in lontananza si sentono le furiose onde dell'oscuro oceano picchiettare contro le spiagge.

Alla dogana gli agenti hanno controllato il passaporto per qualche minuto, ma non hanno riscontrato alcuna anomalia. Così sono passata.

Durante il volo, le mie palpebre si chiudevano per un tempo imprecisato, ma dopo un po' mi svegliavo di soprassalto.

Zeno è rimasto sveglio dodici ore. Mi domando come diavolo ci sia riuscito.

Ora, i suoi denti sono impegnati a stringere una piccola torcia arancio, che illumina un foglietto strappato.

«Bern, vieni qui... Dannazione! Aspetta che prendo la paletta per i bisogni.»

«Dobbiamo andare!» Annuncia Zeno incamminandosi oltre la recinzione metallica dell'aeroporto.

I bisogni saranno un ottimo concime per il terreno. Segui, Zeno. Mi suggerisce la vocina malefica. L'ascolto.

Afferro il manico della valigia e Bern prende a seguirmi. Chabunco è scritto su un tabellone abbellito da graffiti a spray.

Al termine della stradina, una berlina blu è parcheggiata di nei pressi di una boscaglia, da cui si intravede l'orizzonte del mare buio.

«Quanto tempo ci vorrà ancora?» Chiedo a Zeno. Lui interrompe il passo. Un refolo di vento calamita i miei capelli su un lato.

«Il tempo è relativo. Ora dobbiamo soltanto pagare quel mercenario in auto. Sono mille. Accetta anche la nostra valuta.» Tende la mano senza nemmeno girarsi.

Resto impiantata a guardarlo per qualche secondo, mentre Bern prende ad abbagliargli contro.

In aereo, Zeno, ha trascorso il viaggio distanziato da nostri posti assegnati. La sua repellenza verso i cani supera i livelli di un qualsiasi essere dotato di pensiero.

«Ecco i soldi.» Poggio il gruzzoletto sul suo palmo e lui composto si avvia verso la berlina.

Il finestrino prende a calarsi e intravedo una donna. Quest'ultima prende a contare i soldi e con un cenno indica a Zeno che gli accordi sono stati rispettati.

In cosa diavolo ti sei cacciata, Sofia? Quella è una mercenaria. Ti rendi conto? Persone che ucciderebbero i propri figli per denaro. Fidarsi di quella tipa è un errore! Si spolmona la vocina della coscienza.

Ma denigro i suoi commenti avvicinandomi all'auto. La donna solleva i suoi occhiali da sole e con una freddezza tale da congelare il sole, mi squadra; poi è il turno di Bern.

Lui è seduto a due zampe.

«È un San Bernardo?» Domando lei. Ai lati degli occhi, due cicatrici le rovinano il viso.

«Sì.»

«Diavolo!» Zeno emette un sospiro. «Darlene, non dirmi che provi un sentimento per quei così.» Continua indicando Bern con il solito disprezzo.

«Fanculo, stronzo del cazzo. La mia Velma ti avrebbe già sbranato se avessi detto una cosa del genere.» I due si conoscono. Ora Darlene esce dall'auto in tutta la sua altezza.

La sua voce è possente e l'espressione cagnesca incute timore. Infatti, le mascelle prognate le consentono di somigliare a un canide.

«Che cucciolone. Vieni qui!» Inspiegabilmente Darlene assume un'aria infantile. Si inginocchia e porge la mano verso Bern, che l'annusa come se fosse un oggetto sconosciuto.

«Che cucciolone! Come ti chiami?» Continua Darlene mentre Bern le lecca il viso.

«Il suo nome è Bern.» Rispondo incrociando lo sguardo di Zeno. Quest'ultimo sbuffa appoggiandosi all'auto. «Per questo motivo il coso non rientrava nelle clausole.»

«Non badare a quello svitato. Hai un cane bellissimo. La mia Velma è un Rottweiler di appena tre anni. È una regina.» La dentatura di Darlene potrebbe essere equiparata a quello di uno squalo. Ha dei canini acuminati così come il resto dei denti.

«Un Rottweiler?» Chiedo fingendo di non aver sentito.

«La ragazza è sorda?» Darlene pone la contro domanda a Zeno, ma lui è completamente assorto in chissà quale ragionamento contorto.

Rottweiler... Mathias... Il cane di Mathias... Mitra. Una morsa stringe la bocca del mio stomaco mentre la mente naviga nel mare dei ricordi.

«Ho assistito all'uccisione di un Rottweiler.» Confesso.

«Chi è stato?» Si alza lei con un pizzico di tragedia che le balena negli occhi.

«È una romantica per i cani, la mia Darlene.» Sentenzia Zeno.

«Zitto, svitato!» Ribatte lei rabbuiata.

«Chi l'ha fatto, adesso è morto.» Le rispondo. «Vuoi due come vi conoscete?» Alla notizia dell'omicida di Mitra, Darlene mima un gesto di tripudio.

«Chi uccide i cani, non merita di vivere. Questa è la mia filosofia.» Fa lei nel suo accento britannico. «Intendi io e lo svitato?» Indica Zeno con un pollicione le cui unghia cova un ematoma nero. «Io e lo svitato ci conosciamo da un po' di tempo. Mi ha aiutata ad uscire da una situazione "complicata". Questi termini da mercenaria mi piacciono parecchio.» Fa lei ghignando di gusto. Quando ride il suo viso si distorce in un film vietato ai minori di diciotto anni.

«Derlene, dobbiamo andarcene.» Sbotta infastidito Zeno, per poi salire nell'auto e sbattere con forza la portiera. «Meglio non far arrabbiare lo svitato. Sai no, la testa non lo supporta in certe decisioni. Tu, sei proprio un cucciolone bello.» Finisce Darlene catturando Bern tra le sue mani enormi. Dopodiché saliamo in auto.

«Ho dei gusti prelibati in campo di musica. Ti piace il jazz? Non mi hai detto come ti chiami.» Mi chiede Darlene una volta aver ingrata la prima.

«Sofia. E sì, ma di recente non ascolto molta musica.»

«È qui per un ragazzaccio. Non si farà scopare da una come te.» L'avvisa Zeno gelido.

«Calma, svitato. A me piace fare conoscenza con le gnocche. Comunque, non eri la mia tipa.» Darlene mi rivolge un'occhiata dallo specchietto retrovisore. Le rispondo con un sorriso fiacco.

Poi la sua manona ruota la manopola dello stereo, e un ritmo jazz travolge i miei timpani.

Non faccio altro che osservare il volto inflessibile di Zeno che si riflette dallo specchietto. Darlene è impegnata a dare il meglio di sé cantando a squarciagola.

Ha aiutato questa donna a uscire da una situazione "complicata". Il vecchio marinaio me l'ha detto: "Lui non è come tu creda che sia".

Eppure, la solita domanda tormenta la mia psiche. Se non è stato Zeno ad uccidere mio padre, allora chi è l'assassino?

Le telecamere raccontano la verità. Sussurra la coscienza.

Hai deciso di accettare la proposta di Zeno, Sofia. Non puoi crogiolarti su altre questioni. Il tuo unico obiettivo al momento è ritrovare Mathias. Subentra la vocina malefica.

Devo concentrarmi su di lui, su quelle iridi che hanno saputo illustrarmi la cosmogonia. Mathias, sto arrivando. Ti scongiuro, non dimenticarmi. Non farlo.

«Bello vero questo pezzo di Duke Ellington? È il mio preferito.» Derlene mi interpella.

Bern si prende la responsabilità di rispondere e lo fa con un abbaio convinto.

«A lui piace!» Afferma Darlene in una risata cavernosa.

Il tratto in auto è stato agonizzante. Ho sintonizzato i miei pensieri su Mathias, ponendomi domande come "E se arrivassi lì, e lui non ci fosse?", "Se Celeste scoprisse in qualche modo che siamo arrivati in Cile e ci venisse a uccidere?".

Alla fine, però la vocina malefica mi ha riportato sul binario della vendetta, riuscendo quindi a scacciare il terrore di non rincontrare mai più Mathias.

Siamo giunti nei pressi di un piccolo paesino che affaccia sull'oceano. Ho scorto una schiera di pescatori muniti di torce, recarsi verso la prima battigia mentre la tiepida alba cominciava a illuminare il mare.

«Siamo arrivati!» Esclama Darlene spegnendo lo stereo.

Viaggiare con della musica jazz in sottofondo ha rappresentato il salvagente che mi ha permesso di rimanere a galla. «Noi ci rincontreremo domattina, vero svitato?» Domanda lei a Zeno, ma questi ha già aperto la portiera dall'auto.

«Lui ti ha già spiegato tutto?» Chiedo a Darlene.

«È uno di poche parole. Ma ho capito perché siete qui e soprattutto per chi.» Lei gira il suo faccione verso di me. Osservo Bern, che è rannicchiato in una copertina.

«Se le cose dovessero mettersi male, potresti tenerlo tu?» Darlene pare essere sorpresa. Ora posa anche lei lo sguardo su Bern.

«Com'è riuscito a convincerti a portarlo con te in questa fottuta pazzia?» Fa lei.

«Forse ha capito che sarei dovuta partita, e così si è impiantato davanti alla porta d'ingresso.»

«Allora, non posso prendermi cura di lui. Il cucciolo ha deciso di seguirti. So che vuoi proteggerlo, ma la sua decisione è irremovibile. Tu credi nel karma e nel buddismo?» Chiede Darlene.

«Mi affascina, ma non sono una credente.» Ribatto.

«Beh, io sono convinta che questi animali abbiano qualcosa di umano. Credo sia un pezzo che ci completi o qualcosa del genere. Non sono brava a fare la filosofa. Il cucciolo vuole seguirti e tu devi rispettarlo. Se non lo farai, spezzerai il legame che vi lega. Domani ti augurerò "buona fortuna." Oggi goditi la serata e porta questa dolcezza in giro per questo paese. Il Cile è un posto fantastico. Noi fottuti occidentali siamo ciechi. A domani, bambola.» Darlene mi appioppa un occhiolino intrinseco di passione.

E così raccatto la valigia, il guinzaglio e sveglio Bern. La berlina di Darlene scompare ad un incrocio e mi concentro su una palazzina dall'intonaco corroso, che si erge davanti a noi.

Alle mie spalle avverto la luce del sole che mi punzecchia.

«Posa quella valigia e voltati, amica folle. Guarda l'alba di questo paese e poi dimmi se la natura non è folle quanto noi.» Lo sguardo glaciale di Zeno viene addolcito dal sole.

Seguo il suo consiglio e quando mi volto, il respiro mi si mozza.

È l'alba in tutta la sua apoteosi.

Non rimarrò a contemplare il tramonto, non lo farò più, Mathias. La natura ci ha suggerito che noi due dobbiamo concentrarci sulla luce nascente.

Non possiamo ribellarci, ricordi? Le leggi della fisica non si possono modificare. Neanche una tossica può farlo, no! E io dimostrerò che la natura è l'unico vero tribunale mai esistito su questa terra. 

[SPAZIO AUTRICE]

Salve, ragazze, credo che siamo giunti al terz'ultimo capitolo di questo racconto. Sì... la tristezza. 😪.

Zeno e Sofia sono approdati in Cile e l'indomani la mitica Darlene li andrà a prelevare. Come vi sembra la new entry Darlene? 😂😂

Ancora un altro po' e scoprirete il finale della storia. Pazientate 🙌🙌.

Volevo domandarvi se conoscete qualche concorso in cui possa iscrivere La Luce dell'Alba. Fatemelo sapere nei commenti 😘😘

È inutile dirvi che vi aspetto più calorose che mai al prossimo aggiornamento. Il prossimo capitolo sarà... Non posso spoilerare. Non me lo perdonereste. 😈😈. Vi voglio bene ❤️❤️

-LaVoceNarrante 💙💙

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