Chapter 116
«SOFY, SOFY, LEGGI QUESTO ARTICOLO!» Vengo scaraventata dal letto cadendo sul pavimento con un tonfo.
«Oh Dio, scusami, amica mia. Sono troppo euforica.» La voce di Serena si propaga nella mia testa come una bomba nucleare. Mi ridesto fregandomi gli occhi.
«Guarda!» Insiste petulante mentre un lieve bruciore acuisce sui glutei.
«Che male, Sere! Non sapevi svegliarmi come fanno tutte le persone normali?» Le dico assonnata.
«Normale? Ho sentito bene? Hai insinuato che avrei dovuti svegliarti come fanno le persone normali? Sono offesa da questa domanda.» Innalza il mento. «Però fanculo l'indignazione, devi leggere questo articolo online.» Ritraggo il collo poiché Serena ha spiaccicato il cellulare sulla punta del mio naso.
GIULIA RAMINGHI HA AVUTO GIUSTIZIA.
Tre giovani ragazze munite di attrezzi tipici di un film di spionaggio, hanno incastrato l'omicida della giovane Giulia Raminghi. Il ragazzo in questione è Alberto Corvini. In precedenza, Alberto si è visto scagliarsi contro l'accusa di omicidio avanzata da Sofia Montanari, nonché sua ex e protagonista della curiosa vicenda avvenuta nella contea di Siren, in Inghilterra. "Prima di svuotare il sacco, il Bastardo ha controllato ogni angolo della camera al fine di accertarsi che non ci fosse alcun cellulare attivo. La mia genialità, mi ha suggerito di piazzarne uno sulla superficie della plafoniera e quando la mia amica Sofia ha spinto Alberto a confessare, il cellulare ha registrato ogni parola" Ha dichiarato Serena, la seconda protagonista che ha guidato il blitz privato. "Io ho contribuito al ruolo più complesso, ma non potrei rivelarlo. Non è adatto ai minori" Ha aggiunto l'altra protagonista, Tara. Le accuse ai danni di Mathias Rey sono state revocate, sebbene sciaguratamente il ragazzo abbia perso la vita nell'incendio dello scorso anno. Le Justice Woman - appellativo appioppato alle tre ragazze da un illustre personaggio del panorama televisivo inglese - hanno mostrato al mondo intero che ognuno di noi al potere di far riemerge la verità e di rendere questo Terra un posto adatto ai nostri figli.
Ertera News
«Hai lasciato delle dichiarazioni?» Le domando stralunata.
«Ovvio, la telecamera mi inquadrava. Dovevo rubare la scena.» Risponde Serena lanciandomi un bacio seducente. «Il video però non l'hanno pubblicato. È stato un bene, sembravo la bambina dell'Esorcista.» Fa una scrollata di spalle ed emetto un risolino soffocato.
«Beh... L'articolo è uscito un po' in ritardo considerando che sono trascorse due settimane.» Le faccio presente.
«In effetti, hai ragione. Forse dovevano verificare la veridicità della prova. Quella stronzate alla CSI.»
«Oh cielo, ti vedevi CSI?» Le chiedo ruotando il pomolo del rubinetto. Unisco le mani raccogliendo un po' d'acqua gelida per poi gettarmela in viso.
«NO, mia madre! Lo adorava, o adora. Non so se sia finita quella serie tv.» Fa lei. «Sei pronta per la nostra prossima missione? Sto prendendo in considerazione l'idea di iscrivermi a criminologia.»
«Saresti la miglioooreee.» Struscio l'asciugamano sulle labbra e alcune vocali si allungano all'infinito. «La nave è già qui?» Le chiedo.
«È appena arrivata.»
In queste due settimane Furio ha ultimato i dettagli della spedizione. Inoltre, ci ha fatto firmare un documento il quale dichiarava che l'FBI non si assume alcuna responsabilità per qualsiasi incidente succeda ai civili (David, Tara, Justin, Alfred, Serena, io e Mathias)
«Cazzate dai piani superiori. Non vi leverò gli occhi di dosso. Sarete al sicuro.» Ha detto Furio una volta raccolte le firme.
«Che omone!» Ha enfatizzato Serena faceta e Furio le ha rivolto uno occhiata carica di orgoglio.
«Ho dovuto fare compere questa mattina!» Dichiara Serena stravaccandosi sul letto.
«Senza di me? Che razza di amica sei?»
«Russavi come un ippopotamo e ti ricordo che sino a ieri avevi la febbre. Il tuo amuruccio ti ha fatto le coccole a letto?» Le labbra di Serena si incurvano e i suoi occhi si riempiono di derisione.
Le faccio il gesto.
«Questa è la tua valigia? Vediamo cosa c'è dentro...» Serena drizza la schiena e la curiosità la spinge ad afferrare la chiusura della trolley.
«Non aprirla!» Le ordino perentoria. È tardi: gli abiti si riversano sul pavimento in un ammasso di colori.
«Ops, mi sa che ho commesso un piccolo reato.» Dice con aria colpevole. Scoppiamo entrambe a ridere.
***
Piegare ogni indumento ci ha sottratte una decina di minuti e fare colazione altri dieci.
«Ofelia, grazie per tutto quello che hai fatto per noi!» Le dico poggiando un mano sulla manopola della porta. La campanellina dorata si lancia nella sua tipica sinfonia.
«Nah, siete amiche di Rhea ed è per merito suo se adesso possiedo questo ristorante.» Ofelia, con le sue mani grassocce, fa un gesto di diniego.
«Tu, Ofelia, meriti una sessione di sesso di quattro ore!» Esclama Serena esuberante.
Delle persone si voltano per guardarla, mentre io mi giro verso la porta uscendo.
«Cosa c'è, Sofia? Le ho consigliato il trofeo per l'accoglienza che ci ha riservato. Non si può essere neanche gentili. Che mondo di merda! Ciao Ofelia.»
Sventolo la mano in direzione della proprietaria del Paiolo Magico, per poi dirigermi verso il pontile decrepito. L'assito viene percosso da molteplici suole di scarpe.
Intravedo una motoscafo ormeggiare e una nave militare a largo della costa.
«Non ho mai fatto sesso sulla nave.» Bofonchia Serena furtiva avvicinando il collo senza però distogliere l'attenzione dall'imponente imbarcazione.
«Che pivella!» Faccio solenne. Lei mi rivolge un'occhiata indignata.
«Cosa? Anche su una cazzo di nave. Hai comprato il libro sul "dove fare sesso in luoghi particolari"?» Chiede Serena divertita.
«Dici questo solo perché vorresti farlo.» La prendo in giro.
«Un pizzico di verità c'è!» Constata inforcandosi gli occhiali da sole. Trascino il trolley, le cui rotelle traballano sugli assi di legno.
«La verità su cosa?» Furio si intrufola piazzandosi tra me e Serena.
Le sue ponderose braccia si posano sulle nostre spalle e ora mi osserva, poi passa in rassegna Serena. «Allora?»
«Serena voleva-»
«... Volevo fare un tuffo di notte.» Sfoggia un sorriso teatrale. Da quando si imbarazza di parlare dell'argomento "Sesso" in presenza di Furio?
«Okay! Dammi questa, sorellina.» Furio solleva la valigia come se fosse un esile piuma di pappagallo. «Ci vediamo sulla nave!» Il suo candido sorriso illuminato dal sole, scompare quando lui si volta per raggiungere il motoscafo.
«Chiariamo la questione: a lui dà fastidio parlare delle nostre "cose riservate". Siamo gli opposti, santo cielo! Non voglio sentire che gli opposti si attraggano. Vorrei sapere chi cazzo li ha inventati questi proverbi inutili.» Il suo discorso viene abbellito da mosse convulse con la testa, gesti repentini con gli arti e sbuffi con la labbra.
«Allora, chi vuole salire su per prima?» Tuona Furio.
Di fianco al mezzo noto un luccichio, un magnetismo che attrae i miei neuroni. Mathias è a braccia conserte, con lo sguardo rivolto verso la nave da guerra.
«Vengo io!» Si fa avanti Serena trottando con le sue sneaker griffate. «Questi Gucci si romperanno in due minuti.» Borbotta. Furio le stende la mano e lei l'afferra.
«Ehi...» Abbraccio Mathias da dietro affondando la mia guancia sulle sue voluminose spalle.
«Buongiorno.» Fa lui con voce roca. Dei gabbiani solitari starnazzano in lontananza.
«Ti sei innamorato di quel delfino!» Tasto il lobo del suo orecchio e lui di scatto mi pianta ai suoi pedi.
«Il delfino si è innamorato di me. Così la frase ha un senso.» Rintuzza lui arrogante.
«Che sbruffone!» Faccio una smorfia mentre alcuni agenti salgano sul motoscafo; tra loro c'è anche Eduard. Vedo Serena imbucarsi alle spalle degli uomini per evitare che Eduard la guardi.
Ha un vero talento in materia "imboscamenti". Il ragazzo in questione non l'hai mai vista sebbene lei stia in Inghilterra da qualche settimana.
«Ci siamo anche noi!» Una mano sventola e Tara si affretta a raggiungere il motoscafo, con lei Justin, David e Alfred; l'ultimo ha l'affanno, ma non si fa scoraggiare.
«Sei in gran forma, collega.» Mi saluta Tara, per poi squadrare il didietro di Mathias. «Diventerò etero, me lo sento.»
«Ora pensa a salire su questo coso. Oh Dio, stava cadendo. Grazie... Io, invece non lo diventerò mai.» Justin stava per poggiare il piede nello spazio venutosi a formare tra gli assi di legno e il motoscafo, ma Eduard l'ha salvato in extremis.
«Allora, volete rimanere sul pontile di Astrea?» Tara è malmostosa.
Dei tenui raggi di sole non mi consentono di guardarla.
Ora i miei occhi producono un effetto caleidoscopico: ci sono puntini arancio ovunque. Eppure all'inizio del pontile distinguo un colore diverso, un bronzo scuro.
Frego le palpebre e la sagoma si avvicina. Due grossi occhioni marroni paiono esprimere terrore, anche se l'acconciatura crespa mi distoglie dall'associare la sagoma a una persona che conosca.
«Sofia!» Avverto le pupille dilatarsi tanto da far estinguere le cornee. Il collo di Mathias si volta, mentre il ragazzo intraprende una corsa.
«Raoul...» Un nugolo si forma nella mia gola senza che io ne sappia il motivo.
«Cosa ci fai qui?» Chiede Mathias sconvolto quanto me.
«I-io n-non s-so come dirtelo.» Il fiatone lo interrompe.
«Raoul!» Il capo di Serena emerge come un cobra al richiamo di uno strumento a percussione.
«Io ti conosco!» Sbotta Eduard.
«Sì, ci conosciamo in modo approfondito.» Sentenzia Serena e la fronte di Furio diventa un sentiero sinuoso.
«Non ci sto capendo più un cazzo!» Afferma Tara.
«Zitta.» Si sente la voce del fratello in sottofondo.
Raoul inspira aria prima di buttare fuori un proiettile mutato in lettere: «T-tuo p-padre... Sofia... È m-morto.» È il mio più interminabile ingoio della vita.
Abbi la furia di non cadere.
[SPAZIO AUTRICE]
Celeste ha fatto la prima mossa. Che la guerra abbia inizio 😱😱😱😱
Cose ne pensate di questo capitolo? E quale sarà ora la sorta della Spedizione? 🤔🤔🤔
Sofia ne farà parte oppure ritornerà a Ertera?
Vi aspetto più calorose che mai al prossimo capitolo. Ve se ama.❤️❤️ (Ho cambiato, alcune persone si lamentano; una in particolare😂😂😂😂)
-LaVoceNarrante 💙💙
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