Chapter 115












Blu e rosso carminio si riflettono sulle costruzione del molo. L'incessante rumore delle sirene scema, mentre un gruppo di agenti avanza sull'assito del pontile.

L'Albatros è sotto l'effetto di un silenzio echeggiante. Ho fatto ascoltare al Trenino degli Ubriachi la confessione di Alberto, e i ragazzi hanno reagito prendendolo sotto custodia. Il padre ha cercato invano di barattare la libertà del figlio. 

Intravedo un ragazzo spintonare il gruppetto di poliziotti; infatti, uno di loro si lamenta per lo spintone subito. 

«Sere, eravamo d'accordo che Mathias non dovesse sapere nulla.» La rimbecco, ma lei finge di discutere con Tara e Justin. 

«Sofia!» Il volto di Mathias è smorto. 

«Non sono andata a ca-» 

«Come diavolo stai?» Chiede febbrile. Colgo Serena lanciarci un'occhiata di sottecchi, ma appena Furio accorre da lei, distoglie lo sguardo. Siamo sulla punta del molo e ora i poliziotti avanzano verso di me. 

«Dov'è la registrazione?» Mi chiede Furio. Gli affido lo smartphone e lui instaura una fitta conversazione con gli agenti. 

Il soave sciabordare delle onde risuona a pochi metri da me. Seguo le docili onde generarsi e poi scomparire. 

«Il mare mi dirà come stai?» Alzo lo sguardo. Mi appare Alberto con la pistola puntata verso me e Serena. Un delicato refolo di vento si staglia contro la mia pelle, e tremo. Lacrime di paura si affrettano a scendere dai miei occhi.

«N-no, il mare è muto.» Rispondo distogliendo lo sguardo. Intirizzita asserraglio le unghie nella braccia creando una difesa contro il vento. 

«Hai bisogno di un luogo più tranquillo. Vieni con me!» Mathias delicatamente poggia la sua giacca sulle mie spalle, per poi prendermi la mano con prepotenza. Furio gli fa un cenno con il capo e lui annuisce. 

«Sofy, aspetta...» Mi chiama Serena. 

«Cosa c'è?» Tiro su la zip dell'indumento.

«Ti ho già detto che ti voglio bene? Nah... Non me ne frega un cazzo, te lo ridico. Ti voglio bene.» Le sue braccia mi accerchiano; faccio lo stesso. 

«Te ne voglio anch'io, davvero tanto!» Saluto mio fratello, poi Justin e infine Tara, che mi ricorda quanto sia stata cazzuta e che il mio mestiere futuro sarà quello di detective.

Mathias mi conduce lontana dal molo, e quando distinguo il Paiolo Magico di Ofelia, deduco la destinazione. 

«Mi concede il permesso di farle visitare il pontile di Astrea?» Mi chiede una volta sceso dall'auto. Lo allontano sorridendo però al suo gesto di porgermi la mano. 

«Ho ancore due gambe per camminare.» Ridacchio ma l'ilarità ha vita breve. Mi incammino in direzione del pontile, illuminato dal tabellone del ristorante. 

Un diluvio di lacrime mi coglie alla sprovvista e il singhiozzo mi costringe a boccheggiare.

«Ehi, veniva qua.» Mathias mi bracca da dietro proteggendomi con le sue solide braccia. Il mio petto va su e giù. Respiro a fatica. Il terrore che Alberto avrebbe potuto spararmi dilania i miei pensieri.

Non avresti dovuto giocare all'ispirante discepolo di Sherlock Holmes. Hai rischiato di morire. Mi rimbecca la vocina della coscienza. 

Sofy, hai raggiunto il tuo obiettivo. Tu, con l'aiuto speciale delle tue amiche, sei riuscita a far confessare a quel coglione il reato che ha commesso. Devi essere fiera di te stessa. Soltanto chi rischia per raggiungere i propri traguardi, può avere la certezza di aver vissuto la propria esistenza. Mi rincuora la vocina malefica.

«Calmati.» Mi dice lui suadente stringendomi forte. Sono intrappolata nella sua morsa, ma voglio restarci. Solo lui possiede la facoltà di ripulire la mia mente. Singhiozzo lasciando libero sfogo alle lacrime. 

Passa un lungo periodo prima che la mia mente si distolga dal pensare a quella scena, a quella maledetta pistola.

Mathias se ne resta alle mie spalle sussurrandomi che starà con me anche per un giorno, una settimana, un mese. I suoi teneri baci sul collo hanno contribuito a scacciare via il terrore, e ora che il vento soffia più soffice, mi volto verso di lui tastandogli il petto.

«Dovevo dir-» Tappa la mia bocca e le sue labbra si incurvano. 

«Non devi dire nulla. Ora io e te andiamo sul quel molo e ci sediamo lì come due vecchietti alla fine della loro attività sessuale.» La vivida luce nei suoi occhi, spinge le mie labbra a sorridere e il cuore a palpitare incessantemente.

Non me ne farei nulla del mondo se non ci fosse lui.

«Pretendo di essere invitata.» Il suo viso si tinge di un ghigno. Indietreggio, ma lui in un frangente mi prende fra le braccia. 

«Mettimi giù!» Lo minaccio, anche se non riesco ad assumere un'aria seria.

«Potrei anche gettarti lì.» E indica con la testa il mare. 

«Non ti azzardare, Mathi...» Mathias abile getta via le mie scarpe.

Il suo sorriso sbiadisce nel frangente in cui il mio corpo precipita nell'acqua.

Muovo le braccia ma il buio mi circonda. La fioca luce della luna illumina la superficie e riesco a distinguere degli oggetti volare, poi un corpo luminoso che spezza l'acqua e mi cattura.

Il mio bacino è tenuto stretto dalle sue braccia e la carica delle sue gambe mi spinge verso l'alto. L'acqua ha una temperatura che si avvicina al clima dell'Antartide. 

«Sei uno stron-» Il viso gocciolante d'acqua riaffiora dal mare in tutta la sua misticità.

Mathias si dà forza con un braccio poggiandolo su una palafitta in legno. Un dolce bacio al gusto di salsedine mi obbliga a restarmene in silenzio. Dio quanto è attraente!

«Ti amo, detective Sofia.» Una tenue fiamma si accende nel mio corpo, sino a crescere e divampare nel petto.

È la sua voce a debilitare i miei neuroni come un vitale batterio essenziale per la vita. Giù negli abissi, la sua mano si fa spazio nei miei pantaloni sino a raggiungere il mio punto sensibile. 

«Ma promettimi che non farai più una cazzata simile.» Mi penetra rendendomi difficile l'uso delle parola. «Quel coglione poteva ferirti e dopo l'avrei ammazzato con le mie mani. Sofia, io non ho la minima intenzione di perderti.» Aumenta il ritmo fra i miei ansimi. Le onde ci dondolano senza però tentare di risucchiarci a largo.

«I-io d-dovevo acciuffarlo.» Mormoro mordendomi le labbra. «H-ha devastato la mia vita p-per mesi, ma c-ci ha resi più forti.» Il sorriso di Mathias è fuggevole.

«Meritava la prigione. Invece tu non merito questo stile di vita.» Ho uno sguardo intenso, brulicante di verità. 

«I-io non desidero nulla al mondo che te. Non mi importa del futuro, di cosa diventerò da adulta. Ho te ed è la mia unica realizzazione.» Se ne resta a osservarmi mentre le sue dita continuano a divertirsi dentro di me. 

«Non vorresti frequentare l'università? Sofia, non puoi prendere parte alla spedizione per salvare Joanna. È troppo rischioso. Non voglio che i miei problemi ti rovinino il futuro.» 

«Ho trovato già tutto nella mia vita.» Battiti simili a martellate percuotono la gabbia toracica.

«Cazzo!» Mathias distoglie lo sguardo mordendosi la lingua. «Non riesco a farti cambiare idea. » 

«Baciami!» Gli ordino e lui si volta sorpreso. 

«Era un ordine quello che hai appena detto?» La sua espressione ritrae la maschera del divertimento. Il grigioverde brilla come la luce del faro dell'Universo.

«Sì. Ti ordino di baciarmi e farmi sentire il tuo fiato.» 

«Io farò di più.» Si immerge e poco dopo avverto la sua lingua a contatto con il mio sesso. Una sensazione travolgente mi costringe a serrare le mani intorno alle palafitte. 

«È difficoltoso con l'acqua.» Riemerge e boccheggiamo entrambi, io per il piacere e lui per mancanza di ossigeno.

«Mi hai fatto perdere la testa, maledetta Sissy. Quel giorno nel camerino dovevo lasciarti andare fra le braccia di Scheletro.» Dice in tono faceto.

Gli assesto uno sberla e lui strabuzza gli occhi ridendo. Stille lucenti gli accarezzano la pelle.

«Tu invece, potevi coprirti con una maglia.» Riprendo prendendolo in giro. 

«Perché? Oh cazzo, dimmi che ti sei bagnata.»

«No!» Protesto indignata. Lui mi guarda sornione.

«Resta il fatto che quel giorno mi hai costretta a fare una cosa che non volevo.» Mento spudoratamente. Lo volevo con tutta me stessa.

«Lo sto rifacendo.» Questa volta però preme il suo corpo contro il mio facendomi assaggiare la sua pelle.

Avverto il suo sesso crescere in maniera esponenziale e un secondo dopo sgusciare fra le mie cosce, sino all'inguine per poi inserirsi nel mondo del piacere.

L'acqua ci guida nei movimenti. Infilzo i denti nel labbro inferiore e gemo quando il suo membro si gonfia al mio interno.

«P-però adesso lo v-voglio fare.» Sibilo unendo le mani dietro al suo collo. Mathias scivola fuori per poi rientrare rigenerando il mio organismo.

«È la prima volta...» Bofonchia. «Nell'acqua... Non l'ho mai fatto.» Le mie labbra sono la sua preda preferita.

Ne fa quelle che vuole. Prima le succhia poi le morde e infine le bacia dolcemente. Resto assuefatta dal suo modo di toccarmi ed emetto ansimi di piacere. 

La melodia del mare ci accompagna in sottofondo e su nel cielo le stelle ci osservano mute. 

«A-allora s-sei un principiante.» Alla mie parole, Mathias mi squadra per poi illuminarmi con un sorriso a trentadue denti. È la complicità che ci guida a provare sensazioni all'apparenza inaccessibili. 

«Ora fa' un po' di silenzio e lasciati scopare.» Mi mordo il lobo e io rispondo succhiandogli l'incavo del collo. Lui emette un grugnito. 

«Il tuo punto debole.» Sibilo malefica. Ma Mathias non si arrende e ora succhia lui l'incavo del mio collo. Urlo di piacere. Ora ondeggia provocandomi una brivido elettrizzante. 

Ci baciamo l'un l'altro, passando poi a morderci la labbra fin quando lui si distacca dal mio corpo, grugnendo.

Nello stesso istante, uno tsunami di endorfine si deposita nella Zona Piacere e uno orgasmo esplode in tutta la sua maestosità. Grugniamo per qualche secondo, per poi riafferrarci. 

«È stato magnifico!» Esclamo. 

«Hai fatto sesso con il ragazzo più bello della Terra.» Le fossette placano la mia reazione impulsiva.

«Patetico!» Distorco le labbra. 

«Non sei affatto stanca. Allora vuoi essere scopata per la seconda volta.» Un fischio acuto mi fa sobbalzare.

Si sente un tonfo come se un pesce fosse riemerse per poi immergersi nel mare buio. 

«Era un delfino.» Ride Mathias alla mia espressione atterrita. «Forse ci avrà spiati.» 

Lo guardo perplessa. «Non si vede nulla.» 

Dump... Le palafitte vibrano. Avvisto  un'ombra alle spalle di Mathias. Il fischio si espande di nuovo e il capo di un delfino compare dall'acqua spruzzandoci dell'acqua in viso.

Emetto un urlo roco mentre Mathias protende la mano verso il becco grigio del mammifero.

Mi arrampico sul pontile e lui dabbasso accarezza il delfino gaio. L'animale batte una pinna sull'acqua dalla contentezza senza però rendersi conto del beccano.

Una risata esplode dal ventre e Mathias ride schermandosi dall'onda di pioggia creata dal delfino. 

«Scendi, vuole fare amicizia con te.» Intravedo gli occhi scuri dell'animale scrutarmi, leggermi dentro. Sembrano avere la forma di un cuore.

Titubante immergo un arto, poi l'altro. 

«Lascia la palafitta. Non ti farà nulla.» Mathias mi rassicura. Afferra la mia mano poggiandola delicatamente sul capo del delfino.

Questo immerge il suo becco curvo all'estremità. Poi risale a galla e mi spruzza un quantitativo d'acqua tale da farmi avvilire. 

«È un po dispettoso.» Mathias ride a crepapelle. Il delfino fischia e mostra la sua dentatura. 

«Sembra che mi voglia prendere in giro.» Dico ridanciana. Accarezzo di nuovo il mammifero. 

La pelle è viscida anche se piacevole al tatto. La pupilla dell'animale è davvero a forma di cuore. 

«Ti amo.» Confessa Mathias lasciandomi un bacio sul collo. «Ora bacio anche lei, potrebbe ingelosirsi.» Posa le labbra sul becco del delfino e quest'ultimo gode del bacio.

Il potere è nulla, il denaro è nulla, l'amore è tutto.

[SPAZIO AUTRICE]

So che siete dispiaciute del ritorno di Mathias 😈😈😈

Cose ne pensate di questo capitolo? Fatemelo sapere 😘😘
Il mio inconscio, come sempre, è contorto 😂😂😂

Vi aspetto più calorose che mai al prossimo capitolo. Non mancate. Dovrei trovarvi un qualche nomignolo per identificarvi... Una cosa in codice. Va be' al s aggiornamento avrete il nomignolo, strano ovviamente.😂😂😂.  Vi voglio bene ❤️

-LaVoceNarrante 💙💙

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