'Ti Odio Ma Ti Voglio' di Helena25_

Titolo: Ti odio ma ti voglio

Autore: Helena25_

Beta: Aryaadream - Cerco

Genere: Romanzo rosa

Tipologia: Romanzo

Stato: Completa - parte di una serie

Rating: Rosso

Trama:

Helena e James, sono due agenti pubblicitari spietati che lavorano per la stessa azienda, inconsapevolmente. Entrambi senza famiglia, con unico obiettivo preciso: emergere a livello lavorativo. Due squali, in una mare pieno di sardine. Il loro motto è mai con un collega. Risultato di due storie reciproche finite male, davvero male.
Si incontrano e si conoscono come vicini di casa e dal loro primo incontro nasce una profonda e calda attrazione. Cosi potente che si riconoscono come anime gemelle e lo sono davvero.

Cosa succede però, se si accorgono, involontariamente, di aver mischiato il lavoro con il piacere? Cosa succede se il passato, impietoso e brutale, di uno dei due ritorna con un unico fine letale?
L'unica possibilità è quella di lottare. Lottare per quell'amore che sta nascendo, vero e puro, tra mille ostacoli, con paure e forti passioni.
Lottare per la propria sopravvivenza e perché amare vuol dire prima di tutto sacrificio.

Copyright © Helena25_, tutti i diritti riservati.

Ti odio ma ti voglio è il terzo libro che scrivo ed è il risultato di due anni di esperienza, anche se sono cosciente del fatto che siano ancora pochi.
I miei libri nascono dai miei sogni, di notte e vengono trascritti su Wattpad, di giorno. Il lettore, il pubblico è il primo giudice dell'opera di uno scrittore. Sempre sincero e sempre attento.
Il lettore penetra l'anima dello scrittore, sviscerando il libro, tirando fuori parola per parola e non lascia scampo. È giusto così, perché uno scrittore scrive per se stesso, ma anche per il proprio amato pubblico.

Ti odio ma ti voglio è nato da un sogno che ho fatto l'estate scorsa, mentre stavo finendo di scrivere L'Ultima Nota. Ho sognato la casa di Helena, vedevo l'oceano in lontananza e la casa gemella, vuota. Sentivo le sensazioni che provava Helena, serenità e pace mentre tranquillamente sorseggiava un cocktail sulla terrazza. Sentivo l'adrenalina circolare nelle mie vene mentre l'emozione di qualcosa di nuovo, di sconosciuto e di imprevedibile riempiva la mia e la sua anima. L'arrivo di un vicino di casa, misterioso ma allo stesso tempo dolce, dal fascino ammaliatore.

Ti odio ma ti voglio è pura passione scattata fra due vicini di casa che si ritrovano con i corpi avvinghiati e le labbra incollate mentre insieme vivono il peccato carnale. Due sconosciuti che solo dopo baci e carezze scoprono di essere due nuovi colleghi, sul loro posto di lavoro: la loro vita.
Cosa succede se le anime di un uomo ed una donna, attratte e consumate dalla passione, non possono stare insieme perché la parte razionale di loro stessi glielo vieta categoricamente?

Questo è quello che ho sognato e questo quello che ho raccontato. Sognate con me.

Estratto del capitolo 1, "Un pomeriggio Interessante":

Helena parcheggiò la macchina davanti al cancello di casa. Non aveva voglia di parcheggiarla in garage, l'avrebbe fatto più tardi. Era sabato pomeriggio inoltrato, aveva di nuovo fatto tardi. Il suo lavoro le portava via tantissimo tempo, ma lo amava. In ogni caso non sarebbe ritornata in ufficio prima di martedì. Project Manager di una società di consulenza, doveva gestire i suoi collaboratori ma anche coccolare i suoi clienti.
Spense il motore del Suv bianco ed appoggiò un attimo la testa sul sedile. Davanti a lei, un camion di una ditta di trasporti, occupava i posti auto della casa, non abitata, confinante con la sua. La terza di cinque villette a schiera, era posizionata su una collina di Los Angeles, precisamente a Brentwood. La vista sulla città ed infine sull'oceano era mozzafiato. Presto, avrebbe avuto un nuovo vicino. Fatto di poca importanza dato che non era mai a casa, sperava in ogni caso che questa novità non sarebbe stata un problema con suo padre.

"Helena mia cara, sei arrivata finalmente; stiamo morendo di fame. Siediti, tuo fratello James sta finendo di grigliare la carne". Guardò prima suo padre, sembrava stesse bene fisicamente e poi guardò l'uomo. Un ragazzo sui trentacinque anni, castano, capelli corti perfetti e profondi occhi azzurri.
"Ciao Helena, la cena é pronta", disse semplicemente.
"Che cosa sta succedendo, chi sei?", chiese stupita.
"Ma come chi è?", intervenne suo padre tutto infastidito, "è James".
"Si, certo papà che stupida! Papà mentre aiuto James, tu prenderesti la salsa in frigo?"
"Certo bambina mia!" Si alzò, posò una mano sulla spalla dei due giovani, disse che era felice perché aveva due figli stupendi ed entrò in cucina. I due giovani, appena lasciati soli, si guardarono.
"Piacere James, sono il vostro nuovo vicino".
"Piacere Helena, mio padre è malato. Ha il morbo di Alzheimer".
"Avevo capito che c'era qualcosa che non andava, non ho potuto fare altro che venire qui ed iniziare a grigliare!"
James non si aspettava davvero che il suo sabato pomeriggio finisse così, con questa bellissima ragazza davanti a lui. Lunghi capelli mossi, pelle diafana e grandi occhi verdi. Aveva delle bellissime gambe, fasciate in una rigida gonna nera, sicuramente da ufficio, ed alte scarpe nere. Con la camicia azzurra sembrava proprio la segretaria dei suoi sogni: Hot.
"Certo, capisco!", lo guardò bene. Aveva un sorriso contagioso.
"Il camion parcheggiato qui fuori è per il trasloco?"
"Sì, i ragazzi finiscono domani mattina, stasera avevo un impegno!", disse guardando la griglia, sorridendo.
"Come preferisci la bistecca, sorellina? Al sangue o ben cotta?", le fece l'occhiolino.
"Ben cotta, grazie e scusami ancora, non so come sdebitarmi".
"Tranquilla, non c'è nessun problema".
"Ragazzi ho preso la salsa!"
"Bene, allora si mangia", disse il ragazzo portando in tavola la cena, ancora sorridendo.
Qualche ora più tardi Helena era nella sua stanza, al primo piano. Avevano cenato tranquillamente come una normale famiglia, ma lei sapeva che era solo un sogno, un lontano ricordo. Finita anche la partita di football suo papà si congedò e James tornò ai suoi scatoloni, con la promessa, fatta da Helena, di assaggiare al più presto i suoi pancake a colazione.

Estratto del capitolo 3, "Party":

"Benvenuta, ti aspettavo", una voce dolce le parlò ed una mano calda si posò sulla sua schiena nuda. I bicchieri dei due ragazzi brindarono. "Che la festa abbia inizio".
"Ciao James, sì festeggiamo! Hai fatto le cose in grande", sorrise guardandosi intorno.
"Sempre! Vieni ti presento un po' di amici", le disse prendendola per mano.
Dopo un giro quasi interminabile di nomi, sorrisi, chiacchiere e brindisi la festa si scatenò. Il giardino diventò una discoteca a cielo aperto e la piscina l'attrazione principale. Palloni gonfiati ad aria tutti colorati, danzavano da una sponda all'altra, i schizzi dell'acqua rinfrescavano il calore della pelle degli invitati, bagnando a chiazze i vestiti.
"Hai tantissimi amici", cercò di dire Helena sopra il rumore della musica.
"Non sapevo di averne così tanti!", le sussurrò all'orecchio.
Il suo profumo era buonissimo ed il vestitino nero scollato risaltava sull'avorio della pelle diafana, perfetta. Per non parlare dei suoi occhi e le sue labbra, dello stesso colore delle ciliegie.
"Allora i tuoi amici hanno un sacco di amici!", scoppiarono a ridere insieme.
"Helena, non mi fraintendere ma sei bellissima", la guardò negli occhi.
Ad Helena mancò il fiato, non si aspettava quel complimento. Diventò rossa fuoco ed abbassò lo sguardo sorridendo. James si avvicinò ancora di più a lei e con un braccio sul fianco, sfiorandole il collo le parlò "scusami non volevo metterti in imbarazzo.
La sua voce la ipnotizzava, "no, niente imbarazzo", gli rispose appoggiando una mano sul petto.
"Grazie, anche tu non sei niente male", disse praticamente tra le sue braccia baciandogli la guancia.
Si guardarono negli occhi, blu inteso come l'oceano immersi nelle verdi foreste della Scozia. Helena si morse il labbro, gesto istintivo per non mordere qualcun'altro. James dopo quel gesto e con un po' troppo champagne nel corpo perse il controllo. Avvicinò le labbra a quelle di lei guardandola negli occhi. Con tutta la naturalezza che poteva esistere tra due quasi perfetti sconosciuti, Helena si lasciò baciare. Il profumo, il calore della sua pelle e la forza del suo corpo stretto intorno al suo le davano alla testa. L'alcool contribuì all'effetto finale. Stava bene tra le sue braccia e baciarlo era una sensazione magnifica, come se fosse sempre stato quello il suo posto.
Ripresero fiato ma solo un secondo perché questa volta toccò a lei assalire le sue labbra dolci come le caramelle. James reagì a quel bacio stringendola ancora più forte.

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