'Resta accanto a me' di Toki_Doki_Q
Titolo: Resta accanto a me
Autore: Toki_Doki_Q
Genere: Storia d'amore
Tipologia: Romanzo
Stato: Conclusa. Autoconclusivo, ma ci sarà uno spin-off.
Rating: Giallo
Trama:
Jade Ward, ragazza allegra e solare, perde tutto il giorno in cui il suo amico d'infanzia viene a mancare. Un dolore atroce e soffocante che la uccide dentro, che le svuota l'anima; che la fa sentire come fosse morta insieme al suo DeeDee. L'unica cosa che riesce a farla andare avanti, a farla sopravvivere, è la presenza costante di un'unica persona: Dominic, l'amore della sua vita. I due, però, non possono amarsi e lui la spinge a contattare Warren, suo fratello maggiore, credendo sia il ragazzo giusto per lei. Nel frattempo, Jade incontra un ragazzo meraviglioso che la fa entrare in confusione e mina i progetti che Dominic ha immaginato e sperato per lei. La vita di Jade verrà messa sottosopra, divisa tra nuove amicizie e un nuovo amore. Come affronterà tutte le improvvise emozioni che la travolgeranno?
Copyright ©Toki_Doki_Q, tutti i diritti riservati.
Scrivere è la mia più grande passione eppure, quando si tratta di buttar giù due righe su di me, entro nel pallone e non so come approcciarmi al compito ingrato di farmi conoscere. Penso che il modo più giusto di capire chi sono o non sono, sia quello di leggere i miei racconti. È lì che si trovano la mia anima e il mio cuore, senza filtri. Metterò da parte la mia noiosissima vita per farvi conoscere quella dei personaggi di 'Resta accanto a me', perché è su di loro che verte ogni curiosità, com'è giusto che sia. Saranno loro stessi ad aprirvi le porte del loro mondo.
La protagonista è Jade Ward e sarà lei la prima a sedersi davanti al pc per raccontarsi:
Ciao! È la prima volta che prendo in mano la situazione, ma non so scrivere. Sì, so scrivere... ma non bene, credo. Cavolo, m'incarto anche nello scritto. Sono terribile! Per farla breve (sono già abbastanza in imbarazzo così), sono una ragazza timida alla ricerca di un equilibrio e della perduta felicità (spero sia una frase a effetto!). E niente, non dirò altro perché non amo parlare dei miei sentimenti. Quindi, se volete impicciarvi dei fatti miei, passate a leggere il racconto del quale sono (chi l'avrebbe mai detto?) la protagonista. Grazie a tutti!
Ora passiamo la patata bollente a Dominic Lawrence:
Sono un simpaticone, ma lascerò perdere la battuta sconcia sulla patata bollente... Che dirvi di me? Sono affascinante, bello, ho tutto ciò che si possa desiderare. Tranne la modestia, come suggerisce la piccola Jade qui accanto. Inutile dirvi che sono io il vero e unico protagonista del racconto e che, senza di me, non riuscireste ad arrivare neanche al terzo capitolo. Ok, la smetto di fare lo sbruffone (per evitare un altro pugno di J.) e torno serio. A dispetto dell'idea che vi siete fatti, sono un ragazzo profondo, con un cuore grande e un'anima gentile. Ma sono soprattutto innamorato follemente di Jade e, anche se non possiamo stare insieme, sono una costante presenza nella vita di Jade... Non posso dirvi il perché siamo nella friendzone forzata, dato che è la vera rivelazione del racconto. Vi ho detto che sono la superstar, no? Ora che ho catturato il vostro cuore, vi lascio al mio bel fratellone.
A differenza di Dom, io sono un ragazzo serio e maturo. Comunque, mi chiamo Warren Lawrence, per gli amici Ren. Ho un fisico ben scolpito, i capelli biondicci e ricci (vale come rima?), gli occhi di un chiaro azzurro, anche se l'iride sinistra è per metà nocciola (si chiama eterocromia, se v'interessa). Sono socio di una scuola di hip-hop e ne vado fiero, perché ho realizzato il sogno di una vita. Ho un carattere piuttosto riservato e riesco ad aprirmi solo con le persone che più mi stanno a cuore. Ho una relazione travagliata con mio padre, mentre mia madre è la più dolce al mondo. [n.d.a.: sto cercando di ignorare le prese in giro di Dom, che mi accusa di essere una noiosa femminuccia]. Che altro dirvi di me? Ah, la scrittrice mi suggerisce di parlare di Jade e del nostro rapporto.[n.d.a.: non sono arrossito, come sta affermando Dom]. Io e Jade eravamo amici d'infanzia, poi l'adolescenza ha posseduto il mio corpo e ci ha fatto allontanare. Rimpiango ancora di essere stato tanto sciocco, ma ora sto recuperando il tempo perduto perché - Scusate, ma ho avuto lo stop dall'autrice. Uno stop piuttosto eloquente...
È giunto quindi il momento di salutarvi, ma spero passerete a leggere il racconto delle nostre vite.
Bene, lo spazio dedicato ai personaggi termina qui. Avrei voluto che partecipasse anche Marcus Benson, ma ha affermato di non avere niente da dichiarare. È chiaramente scocciato per come le cose stanno andando, quindi ho avuto il buon senso di non insistere. Anche perché lui è il mio amore segreto (non ditelo agli altri) e ho già abbastanza sensi di colpa... Ok, non dico altro.
Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a leggere la scheda della mia storia e spero non vi abbia annoiato. Se così fosse, prendetevela con Jade, Dominic e Ren. Mi auguro che passiate a leggere il racconto e che vi piaccia.
Estratto dal cap. 02, scelto da Dominic:
Mi sembrò di essere stata colpita da una cascata di acqua gelida e sentivo che le cose non sarebbero andate meglio, dato che mi aspettava un confronto con Dominic. Era già fermo al centro della stanza a fissarmi con occhi feriti che avrebbero fatto cedere il cuore di chiunque.
«Dimmi subito ciò che devi» tagliai corto non reggendo più il suo sguardo.
«Tu non sei morta quel dannato giorno! Su quella fredda lapide non c'è anche il tuo nome! Tu sei qui, con un cuore che batte e il petto che si alza e abbassa a ogni respiro; con lo stomaco che brontola alle quattro perché è l'ora in cui fai sempre merenda.» Si avvicinò e s'inginocchiò di fronte a me. «Sei qui, con i tuoi meravigliosi occhi color ambra che vedono solo il meglio delle persone e si riempiono di lacrime quando guardi film d'amore melensi; i capelli perennemente scompigliati che ti rendono bellissima. Tu sei viva, ma devi smetterla di esserlo solo se stai con me.»
Asciugai le lacrime e cercai qualcosa da dire, ma come potevo trovare parole degne di quelle che mi aveva rivolto Nic?
«Sei davvero bellissima... con il moccio che ti cola dal naso!» esclamò ridendo e contagiando anche me. Presi l'angolo inferiore dell'asciugamano e mi accucciai per pulirmi il viso. «Sono un disastro.»
«Per fortuna che ci sono solo io.» Lo guardai dritto negli occhi, riconoscente. «Mi hai visto nelle condizioni più pietose, eppure non sei scappato.»
«Sono un tipo temerario» si vantò ironico, poi si fece serio. «Posso dirti una cosa senza che ti arrabbi?»
Estratto dal cap. 14, scelto da Jade:
All'improvviso sembrò tutto andare a rallentatore, come una scena in slow motion di un film d'amore, e l'unica cosa che vedevo nitidamente erano due occhi azzurri che mi fissavano, luminosi come l'oceano sotto il sole. Mi fermai di colpo pregando che non stessi avendo un'allucinazione, come credevo fosse successo quando Dominic si era manifestato la prima volta. Ma quel ragazzo in piedi a pochi metri da me, con un dolcevita color crema, i jeans neri e un sorriso smagliante, non era una visione. O almeno non intesa in quelsenso.
Marcus si accorse in un secondo momento che non gli ero più accanto e dovette fare qualche passo indietro per rimettersi al mio fianco. Sentivo i suoi occhi addosso, ma non riuscivo a distogliere i miei da quelli di Ren, che ci stava venendo incontro.
«Jade, stai bene?» si preoccupò di chiedere Marc, con una certa apprensione nella voce. Feci solo sì con la testa e si voltò per vedere cosa stessi fissando con così tanta ammirazione.
Ormai il corpo reagiva da solo, non bisognoso dei comandi del mio cervello in tilt, e coprì la breve distanza che mi separava da Ren. Mi ritrovai ad abbracciarlo tra le lacrime, che scendevano sul mio viso portandosi dietro tutta l'emozione che si era riversata in me dal primo incontro di due giorni prima. Stringevo il morbido tessuto del maglioncino tra i pugni serrati e nascondevo il viso contro il suo petto, mentre il suo braccio mi stringeva in vita e l'altra mano mi accarezzava i capelli. Sentivo la leggera pressione delle sue labbra sulla testa e i mormorii che ogni tanto si lasciava sfuggire per farmi calmare, inconsapevole che mi facessero tremare le ginocchia. Dopo mesi d'inferno, ebbi la sensazione di essere tornata a casa. Di essere viva.
«Che ci fai qui?» La mia voce suonò smorzata, scontrandosi con il petto di Ren.
«Che domande! Sono qui per te, scricciolo.»
Estratto dal cap. 17, scelto da Ren:
Ren continuava a fissarmi con quel suo sorriso contagioso e una strana luce negli occhi, che gli faceva risaltare la parte nocciola nell'iride sinistra.
«Ho una gran fame» affermai per dire qualcosa e togliermi il peso dell'espressione del mio amico. Ren ridacchiò e mi passò un panino, che scartai e addentai subito.
«Comincia a fare freddo» osservai e rabbrividii appena.
«A questo proposito...» Si allungò dal lato opposto al mio e tirò fuori una coperta; l'adagiò sulle nostre gambe e sentii un'intimità profonda tra noi. Che mi stava succedendo?
«Come è andata la giornata?» chiese, ma sapevo che stava pensando a tutt'altro. Aveva un'aria troppo assorta per essere davvero quella la domanda che gli ronzava in testa.
«Be-bene» tartagliai in difficoltà e il suo sorriso si trasformò in qualcosa che non riconobbi.
«Anche la mia, ma sta procedendo ancora meglio.»
Abbassai lo sguardo sulla coperta e sentii con più chiarezza il suo ginocchio che sfiorava il mio. «Hai lavorato?»
«Soltanto due ore nel pomeriggio.» Sollevai lo sguardo per incrociare i suoi occhi e il cuore mi fece una capriola nel petto. «A cosa pensi?»
«Non lo so, Jade. Un miliardo di cose, alcune in completa contraddizione tra loro. E tu?»
«Stessa cosa.»
«Io sto maledettamente bene, però.»
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