'Cheerleader' di HeroHollis
Titolo: Cheerleader
Autore: HeroHollis
Genere: Romanzi Rosa
Tipologia: Romanzo
Stato: In corso
Rating: Giallo
Trama:
"L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati."
[Carl Gustav Jung]
Anna Walker. Ricca. Bella. Snob. Stronza. Capo indiscusso delle cheerleader e ragazza più popolare del Dartmouth College. Tutti gli universitari sono ai suoi piedi.
Matthew Hawthorne. Nuovo arrivato al College dove imperversa Anna. Passato da dimenticare. Allergia violenta nei confronti dei "popolari" del campus.
Le loro strade non dovrebbero incontrarsi, invece succede e nessuno dei due ne uscirà indenne.
Copyright © HeroHollis, tutti i diritti riservati.
Quando mi sono iscritta in Wattpad avevo in mente le trame di quattro storie, nessuna delle quali nemmeno lontanamente simile a Cheerleader. Questa storia è nata per caso, o meglio è figlia della noia causata dalla lettura (parziale, a dire la verità, non ce l'ho mai fatta a finirle) di tantissime storie tutte uguali: la classica brava ragazza che si trasferisce e di solito ha alle palle un brutto passato e che incontra il bad boy di turno che inevitabilmente si innamora di lei (dopo che questa, da suora, è diventata la peggiore zoccola mai vista sulla faccia della terra, stile After, per intendersi). Dopo l'ennesimo prologo identico a tutti li altri, mi sono ritrovata a scriverne uno in cui la protagonista era l'esatto opposto: una stronza assoluta. All'inizio l'ho lasciato in bozza, poi mi sono detta "chissenefrega" e l'ho pubblicato... a qualcuna è piaciuto, così sono andata avanti... nemmeno nei miei sogni più rosei avrei potuto immaginare che, un poco per volta, sarebbe arrivata ad avere tanto seguito.
Dal capitolo 12:
I minuti passavano ma non riuscivo a rilassarmi. Continuavo a rigirarmi fra le lenzuola cercando di non pensare a quanto era appena successo e di non sentire lo scroscio della doccia che mi rimbombava nella testa ricordandomi in ogni istante chi fosse al di là della porta.
Era la prima volta in cui mi trovavo in una situazione del genere, volere una cosa e sapere di non poterla ottenere, e questo mi stava facendo saltare i nervi.
Detestavo Matthew con tutte le mie forze, eppure in quel momento, se avessi fatto tacere il cervello, sarei entrata in quel bagno e...
Mi alzai a sedere di scatto per far cessare il corso che avevano preso autonomamente miei pensieri. Passai le mani sul viso e massaggiai le tempie: mi stava anche venendo mal di testa.
Ripiombai sul cuscino con un sospiro, guardando le ombre della stanza e cercando di concentrarmi sul rumore che le ormai poche gocce di pioggia continuavano a fare battendo contro scuri della finestra e su tutti i motivi per cui non sopportavo quel ragazzo.
Un po' alla volta mi sentii meglio.
Fino a quando dal bagno, attutita dai vari rumori e dalle pareti che ci separavano, mi arrivò la voce di Matthew che aveva iniziato a cantare a mezza voce una canzone.
Mio malgrado drizzai le orecchie. Non riuscivo a capire cosa stesse cantando, ma la tristezza del tono mi arrivò addosso come un pugno nello stomaco e mi domandai quali ferite nascondesse quella sua facciata così impenetrabile. Non mi era mai interessato un gran che sapere cosa pensassero o cos' avessero nell'animo le persone che mi stavano intorno, a meno che non fosse qualcosa riguardante me. Fino a che le prime note non mi erano arrivate alle orecchie.
Mi mossi nel letto, a disagio.
L'acqua si spense, ma lui continuò a cantare, abbassando ancora il tono, come se qualcosa lo costringesse a far uscire da sé ciò che stava provando in quel momento. Forse pensava che, a voce così bassa, nessuno lo avrebbe sentito. Forse si era dimenticato che a pochi passi da lui c'ero io. Brividi mi stavano percorrendo la spina dorsale nel sentire quelle parole struggenti e quella voce. Aveva anche una bella voce, maledizione a lui.
I have often told you stories
About the way
I lived the life of a drifter
Waiting for the day
When I'd take your hand
And sing you songs
Then maybe you would say
Come lay with me love me
And I would surely stay...
Non avevo idea di che canzone fosse, ma mi sembrava di stare origliando una conversazione segreta e provai la sensazione fino ad allora sconosciuta di essere fuori posto. E di stare osservando una parte di lui che nessuno conosceva e che nessuno avrebbe dovuto conoscere. Non ero preparata, quelle parole stavano smuovendo nel mio intimo corde che non pensavo neppure di avere.
Respiravo appena. Mi resi conto di non potere rimanere lì un secondo di più. Non volevo esserci, quando fosse uscito dal bagno, ero troppo vulnerabile in quel momento. Sarebbe stato troppo imbarazzante e volevo recuperare un po' di me stessa prima di trovarmelo davanti di nuovo.
Mi alzai dal letto e in fretta, senza accendere la luce e silenziosamente, infilai una felpa e le scarpe. Poi, a tentoni, aprii la porta della camera e me ne andai soffocando una vocina che mi urlava di non muovermi da lì e vivere quella strana nottata fino in fondo.
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