'Andrea' di Alex Paint (Macband72)
Titolo: Andrea
Autore: Alex Paint (Macband72)
Beta: Cerco
Genere: Romanzo rosa/Thriller
Tipologia: Romanzo
Stato: In corso
Rating: Rosso
Avvertimenti: Descrizioni di rapporti sessuali e situazioni di violenza.
Disclaimer: Tutti i video, le musiche e i testi delle canzoni inserite nella storia sono proprietà dei Muse. Non si intende violare nessun copyright.
Trama:
Andrea è una ragazza vivace piena di talenti: musicista, le piace pensare di essere il front man della sua rock band di cui è batterista; chimico geniale, è a capo della sezione sviluppo del laboratorio chimico appositamente creato per lei da un'importante casa farmaceutica; sportiva attiva, è arrivata alla finale dei campionati europei di kick boxing.
Ma il suo stile di vita libertino non è proprio quello che la sua famiglia aveva pensato per lei. Qualcosa nella sua memoria è stato sepolto: un dolore, pensano tutti. Un dolore che lei non vuole più ricordare.
Per questo le ultime parole del padre, prima di morire, sono rivolte a un cavaliere senza macchia e senza paura che arriverà in suo aiuto? E perché il padre pensa che lei abbia così tanto bisogno di essere aiutata?
E Steve chi è? Le sue intenzioni sono davvero così nobili?
Oppure il segreto di Andrea è un altro? Più terribile e più pericoloso di quello che lei ricorda coscientemente?
E Steve, è davvero senza macchia? Che cosa sta cercando in realtà?
Proprio mentre l'amore fra i due diventa più profondo, il mondo intorno a loro cambia e si incupisce, iniziano ad accadere episodi preoccupanti e l'unico che mostra di esserne consapevole è proprio Steve...
Perché nella vita non tutto ciò che brilla è oro e negli occhi dorati di Steve ci sono fin troppe ombre.
La tensione aumenta, la sensazione di pericolo comincia a circondare Andrea sempre di più fino al giorno in cui, improvvisamente, la ragazza scompare e Steve, preso dal panico, scopre tutte le sue terrificanti carte!
Basterà l'amore che prova per Andrea a cambiare il suo mondo? Basteranno le sue mani esperte a salvarla? O la verità distruggerà tutto, anche il loro amore?
Copyright © Macband72, tutti i diritti riservati.
Immaginate una giornata tipo di una mamma del XXI secolo.
Sveglia: Rigorosamente prima che sorga il sole (credo che il prete lo abbia scritto anche sull'atto di matrimonio che, dopo sposati, non c'è più nessuna legge che dia la facoltà alla moglie di alzarsi dopo il sole...)
Colazione: preparazione veloce del thè per il primo figlio, succo d'arancia per il secondo figlio (ti pareva che mi capitavano quei ragazzini carini che gli ficchi in gola un bel biberon di latte e via...), caffè per il marito e ultimo (anche per importanza) cappuccino per me.
Inizio countdown decollo: meno 25 minuti, uscita marito e primo figlio; meno 15 minuti vestizione secondo figlio; meno 5 minuti, lavaggio, vestizione, trucco e parrucco. PARTENZA!
Viaggio in auto: 25 minuti di assoluto silenzio con l'auto in modalità pilota automatico fino all'asilo. Saluti, baci.
Viaggio in auto n.2: 20 minuti per raggiungere l'ufficio, sola con il traffico.
Voi che fareste? Io metto su un cd. OBBLIGATORIAMENTE dei Muse!!! E finalmente il cervello si accende!!! Prendo coscienza della mia vita e della mole di lavoro che avrò fino all'una di stasera, quando potrò sfiancata, riappoggiare la testa sul cuscino. La musica mi consola, mi coccola, mi da la carica giusta. Nessuna commiserazione: sono una mamma del XXI secolo e amo la vita piena che ho.
All'improvviso, le note di "Undisclosed Desires" invadono l'abitacolo. Dolci e cattive allo stesso tempo e una domanda nasce spontanea: che tipo di donna sarebbe quella capace di fare certe promesse?
Abbastanza forte, sufficientemente coraggiosa da prendersi la responsabilità di guarire le ferite del suo compagno, di far evaporare tutti i suoi dubbi e tutti i suoi demoni, di andare a scandagliare nel buio più profondo della mente di un uomo (e vi assicuro che lì è buio pesto) e allo stesso tempo avere la forza di promettere di soddisfare tutti i suoi desideri più nascosti.
E' così che all'improvviso è nata Andrea. Ho visualizzato le sue gambe lunghe, il suo stile morbido e sinuoso di camminare, i suoi capelli lunghi e ricci, la sua forza, la sua strafottenza, il suo vivere fuori dagli schemi, la sua anarchia nei confronti degli stereotipi di oggi. Soprattutto però, la sua innaturale bontà d'animo. Il suo comunque essere al di là del cinismo moderno, il suo visualizzare l'animo delle persone, prima dell'aspetto fisico.
Mi rassomiglia? Di sicuro avrei pagato oro per le sue gambe, ma no, non sono io.
Solo una cosa ha preso da me: è una donna del XXI secolo. Che non si spaventa di fronte a niente, che siano sentimenti o pistole, per difendere ciò a cui tiene! Capace di uccidere a mani nude chi cerca di violentare le persone a cui tiene.
Ed è per questo che sono fiera di lei.
L'ho visualizzata, l'ho posizionata nello spazio e nel tempo, poi l'ho lasciata andare. La storia l'ha creata lei, io l'ho solo guardata muoversi e ve l'ho raccontata.
Estratto dal capitolo 15, Smussature:
Andrea prese un respiro profondo e poggiò il dito sul campanello.
Dopo pochi secondi, la serratura scattò e Steve aprì.
La guardò con un'espressione disorientata, accigliata e di sicuro interrogativa.
Subito però un sorriso dolcissimo gli si stampò in volto e i suoi occhi si riempirono di miele.
"Ciao!" l'apostrofò con un entusiasmo che Andrea non si sarebbe aspettato.
"Ciao un cazzo!" rispose lei imbestialita. Lo scansò, entrando a forza nell'appartamento.
"A che gioco stai giocando con me?" lo accusò alzando un dito verso di lui.
"Pensi che sia una stupida? Bé, ti sbagli!" lo aggredì con uno sguardo così cattivo che Steve indietreggiò.
"Ma che ti è preso?" cercò di capire, continuando a fissarla allibito.
"Che mi è preso? Mi è preso che ho scoperto, grazie a persone di cui mi fido, che mi nascondi le cose!" gli ringhiò sul viso.
Steve si rabbuiò, la guardò con un'espressione gelata, una pagliuzza d'odio nelle sue splendide iridi e con voce roca le chiese:
"Quali cose? Spiega"
Per un secondo, Andrea rimase esterrefatta dal suo tono cattivo. Non aveva mai pensato a come avrebbe reagito lui, se avesse scoperto i suoi misteri ed ora, per un attimo, ebbe l'impressione di essere in pericolo.
Decise però di andare fino in fondo a quella faccenda: doveva assolutamente sapere!
Abbassò lo sguardo a terra, cominciò a camminare a destra e sinistra, senza mai avvicinarsi a lui, come una fiera in procinto di attaccare e ad ogni parola i suoi piedi sbattevano forte sul parquet e le sue mani si stringevano in pugni sempre più serrati.
"Perché mi hai fatto credere che abitavi a villa Viviani? Perché non mi hai detto che abiti qui? Perché cazzo sono dovuta venire laggiù, se le tue cose sono qui? E soprattutto, perché abiti da me, se hai un appartamento nel favoloso stramaledetto UpTown?" boccheggiava.
Aveva sputato tutto fuori con una tale rabbia che ora era senza fiato.
Con i pugni sui fianchi, lo pugnalò con uno sguardo pieno d'odio, ma anche d'aspettativa.
Invece di rimanere sconvolto, invece di assumere l'aria preoccupata, il viso di Steve ammorbidì l'espressione e uno sguardo dolce accompagnò il fiorire di uno splendido sorriso sulle sue labbra.
Andrea si sentì come davanti ad un'alba improvvisa.
"Che cazzo hai da ridere?" si schernì.
"E dimmi: tu che risposte ti sei data a queste domande?" le chiese lui divertito.
"Che sei un fottutissimo stronzo bugiardo! Ecco cosa ho risposto!" le sue parole sembravano proiettili, ma si accorse subito che il loro effetto non era quello che si era aspettata.
"E magari hai pensato che non ti ho parlato di questo appartamento perché...?" lasciò la frase sospesa perché lei la terminasse, mentre le sue labbra si arricciavano cercando di non ridere.
"Perché ci spupazzi le tue puttanelle!" ruggì.
Steve dovette cedere all'ironia che vedeva in quella situazione e scoppiò a ridere di gusto.
Andrea sbatté forte un piede a terra e se fosse stata a casa avrebbe sicuramente frantumato qualcosa con un calcio.
"Grazie, amore mio!" le disse infine il ragazzone, lo sguardo tenero e le mani aperte verso di lei.
"Mi prendi per il culo?" si schernì, ben lontana da accettare le sue coccole.
Lui scosse la testa e si andò a sedere sul divano. Si passò una mano trai suoi stupendi capelli dorati e ributtò una ciocca ribelle indietro.
Poi la fissò estasiato: "Vedi, hai risollevato quella che finora era stata una giornata di merda! Oh, scusa! Non ti offendi se ogni tanto mi escono delle parolacce, vero?" sogghignò ancora.
"Stronzo!" lo insultò lei, ma il tono si era un po' ammorbidito, vedendolo divertirsi tanto. Era così bello in quel momento...
"Per rispondere alla tua domanda sull'appartamento: non sapevo che tu fossi all'oscuro del fatto che abitavo qui prima di venire da te! Visto che invece i tuoi "amici fidati", e mimò le virgolette, "lo conoscono bene!"
Andrea stava per ribattere, ma lui alzò la mano per stopparla.
"E no, decisamente non l'ho comprato per gli scopi che hai pensato. Oggi è la prima volta che una donna, oltre Jo, varca la porta di questo appartamento, da quando l'ho comprato. Quindi di puttanelle qui non ne troverai! Puoi controllare ovunque se ti fa sentire meglio." la stuzzicò.
Andrea guardò a destra e a sinistra del salone, ma non si mosse. Era arredato con mobili scuri, minimalisti. Decisamente maschili, ma allo stesso tempo tutto sembrava freddo e impersonale. Molto lontano dal calore vissuto del suo appartamento.
"Chi cazzo è Jo?" chiese, ripensando al suo accenno, a un'unica donna che frequentava la sua casa.
"Mi dispiace non potertela presentare. L'hai mancata per pochissimo." continuò beffardo lui.
Poi però, notò che quella provocazione era arrivata nell'animo di Andrea come una fucilata.
Vide la sua rabbia appannarsi e il dolore trasbordare dai suoi occhi sgranati e lucidi, mentre l'aria smise di entrare dalle sue labbra tremolanti.
Si alzò di scatto dal divano e corse ad abbracciarla.
"Stupida, impertinente, altezzosa, meravigliosa creatura che sei. Respira amore mio! Jo è la donna delle pulizie!...
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