'The Mirror of the Soul' di sofisemmi

Titolo: The Mirror of the Soul

Autore: sofisemmi

Genere: Paranormal Romance

Tipologia: Romanzo

Stato: Completo - Parte di una serie

Rating: Giallo, perché in alcuni punti sono presenti elementi inquietanti o un po' macabri.

Avvertimenti: I capitoli sono abbastanza corposi, soprattutto nella parte finale del primo libro. Sto revisionando la storia ed è possibile che alcuni avvenimenti vengano leggermente mutati!

Trama:

La storia ruota attorno a Shannon McCartney, una diciassettenne abbastanza asociale con degli strambi gusti per le imprecazioni e perennemente sovrappensiero, che si ritrova catapultata nella misteriosa, sebben conosciuta a livello mondiale, realtà dei mutanti. Incontrerà ghiaccioli al limone dal sopracciglio sensibile, teste di roccia maliziose, piromani aggressive... e altro ancora. Shan, però, finirà con il sentirsi diversa tra i diversi e dovrà fronteggiare situazioni decisamente inaspettate, che la spingeranno al confronto finale con se stessa.

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Già, direi che l'inizio è abbastanza banale, no? C'è una ragazza normale che si ritrova immersa fino all'attaccatura dei capelli in un mondo che non credeva potesse appartenerle; c'è un'Accademia, ci sono i compagni di scuola, ci sono ragazzi belli quanto un tramonto estivo... Lo so, non è nulla di innovativo... ma la mia storia non si ferma a dei bei visini, piuttosto che allo stravolgimento della vita della protagonista. La mia storia parla di grandi poteri, ma anche di sofferenza.

Quando ero piccola inventavo di continuo realtà parallele e fantastiche, immaginando di potervi accedere. Diedi forma ad alcuni personaggi, che tutt'ora sono presenti nella saga anche se con grandi differenze (vi stupireste, ne sono certa), e affibbiai ad ognuno di loro delle abilità, immaginando il loro passato. Ero piccola ed i loro caratteri erano stereotipati, ma io non li vedevo come degli esseri perfetti, perché anche loro avevano qualcosa da fronteggiare e non era sempre detto che riuscissero ad avere la meglio sui loro demoni.

I miei personaggi sono dei mutanti, esseri che presentano qualcosa di variato all'interno del loro corpo, che a sua volta determinerà il palesarsi di determinate abilità. Ci sono alcune informazioni relative all'origine dei miei mutanti (che una volta svelate li discosteranno totalmente dal mio amato Wolverine, dalla impavida Storm o dalla potente Fenice) che verranno rivelate durante la saga e che chiariranno, spero, parecchie cose. I poteri sono legati al carattere degli individui che popolano la mia storia e spesso non sono facili da gestire; anzi, spesso i mutanti devono imparare a gestirli, tracciando dei confini immaginari che non devono essere superati. "Il potere è carattere", così recita uno dei motti. Gli occhi sono lo specchio dell'anima ed essi sono i primi a riflettere le emozioni, a tradire e a mostrare, a comunicare.

Dato che, come al solito, sono indecisa e confusa, racconterò un paio di curiosità.
Come ho già ammesso, cominciai a dare forma alla Saga degli specchi già da quando ero uno scricciolo. Avevo dato forma a due personaggi: la protagonista e il protagonista; poi li avevo inseriti in un mondo contemporaneo in cui le persone non facevano altro che sotterrare la verità. Lei era tutto ciò che io volevo essere: calcolatrice, sicura di sé e bla bla... insomma un vero e proprio stereotipo; però aveva qualcosa di reale: la confusione. Una confusione che riguardava il suo futuro ed il suo passato, talmente presente da indurla a negare la realtà (Questo lato vi è familiare?). Lui... beh, era biondo, in origine. Col passare del tempo la sua figura ed il suo passato sono cambiati fino ad acquisire molte caratteristiche che mi appartengono. Non avreste mai potuto dargli del "ghiacciolo al limone", credetemi. Loro due si sono evoluti nella mia testa e poi sono nati Jess, Andrew e gli altri. Sin da piccola credevo che i veri eroi non fossero quelli che alla fine vincevano, ma quelli che, dopo essersi persi, riuscivano a ritrovare se stessi.
Per quanto riguarda le fantomatiche e singolari imprecazioni di Shan... beh non le avevo programmate! Man mano che scrivevo sentivo il suo carattere delinearsi e poi è stato naturale il loro sviluppo. A dirla tutta, qualche volta devo ammettere che anche io utilizzo strane esclamazioni, ma non voglio dire di più su questo argomento... perché la mia pazzia è contagiosa u.u e non voglio attaccarvela.

Avrei tante cose da dire, ma non voglio annoiare (Beth si sarebbe già addormentata), aggiungo solo che alcuni elementi possono sembrare casuali o incomprensibili, oppure privi di senso compiuto; tuttavia vi posso assicurare che fanno parte di una trama piuttosto intricata e, spero, complessa. Mi sono già dilungata troppo, scusatemi!! Ora vi lascio al breve estratto (:

Estratto dal capitolo 39:

Tento di sollevare le palpebre, ma non ci riesco. Ma che diavolo succede? Porto una mano a toccare il mio viso e non avverto né il contatto né la strana sostanza soffice che ricopre la mia pelle. Fa' che non sia come penso. Non posso essere ricoperta di neve, oh no.

Pian piano riacquisto sensibilità e capisco che Sean mi sta tenendo in braccio, una mano è posta sotto alla piega delle mie ginocchia.

Cerco di aprire la bocca per parlare, ma le mie labbra sono sigillate. Riesco solo a respirare. Okay, questo non è affatto divertente. Inspiro e provo ancora a sollevare la palpebre.

La luce mi impedisce di mettere a fuoco e devono passare diversi secondi prima che la mia pupilla si abituasse all'assenza di buio. Passo una mano sul mio volto e mi libero dello strato di neve. Sbatto più volte le ciglia ed alzo lo sguardo.

Il mio cuore perde un battito.

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