'Hybrid - La Chiave del Demone' di AlessiaSanti94
Titolo: Hybridr - La Chiave del Demone
Autore: AlessiaSanti94
Genere: Paranormale
Tipologia: Romanzo
Stato: In corso - Parte di una serie
Rating: Giallo
Avvertimenti: Violenza
Trama:
Il mondo non è abitato solo dagli esseri umani. Loro lo ignorano, convinti di essere l'unica forma di vita presente. Ma non sanno che, tra le strade delle loro città, in mezzo ai loro palazzi, intelaiate con le loro storie, circolano delle forze più potenti che giostrano gli equilibri delle loro vite. Forze soprannaturali, che protendono verso il Bene e il Male: i Celesti e i Demoni.
Abby Lorelaine è una comune ragazza americana, e come tutti, ignora questa realtà. Le uniche cose fuori dal normale che conosce le ha viste nei film horror, o nei libri fantasy. Per lei, la vita trascorre tranquillamente tra la scuola, sua zia, e le follie in cui la sua migliore amiche Paige la incastra sempre.
Ma durante il giorno del suo diciottesimo compleanno, qualcosa in lei cambia. Qualcosa che prima non c'era e che adesso sente crescere dentro di sé. Qualcosa che stravolge completamente la sua realtà. L'incontro con Jared, un misterioso, quanto affascinante, ragazzo armato trasporta Abby in un mondo paranormale di cui nemmeno lontanamente avrebbe concepito l'esistenza. Adesso questo mondo è in subbuglio, sconvolto da una guerra intestina tra le due fazioni. Entrambe stanno cercando qualcosa che potrebbe cambiare le sorti di uno scontro che si prolunga da troppo tempo. I Demoni hanno mobilitato strane creature alla ricerca di qualcosa di loro proprietà, mentre i Celesti hanno schierato un esercito di Guerrieri per fronteggiare la minaccia nemica. Abby è il tassello mancante della storia. Colei che ha in mano le sorti del mondo. Lei è la chiave del Demone.
Copyright © AlessiaSanti94, tutti i diritti riservati.
Hybrid nasce da molto più tempo rispetto a quando è stata pubblicata. E' sempre rimasta lì, in una vecchia cartella del mio pc, abbandonata e incompleta. Ho deciso di riesumarla perché ci tengo tantissimo ed è un genere che mi sta a cuore, nonostante finora abbia scritto solo storie d'amore (che in parte saranno presenti anche all'interno di questa).
La storia è catalogata come Paranormale, perché, come si nota anche nella trama, saranno presenti diverse creature già sentite, come i Demoni, e questo tanto ricercato Ibrido. Per quanto la storia o il genere possa sembrare simile ad altri romanzi, vi assicuro che già dopo i primi capitoli se ne discosta del tutto, trasportandovi in una realtà completamente diversa, piena di scontri, intrighi e Alchimia.
Estratto dal Capitolo 3 - Jared:
"La maniglia della porta si abbassa con lentezza e cigola, come se non fosse aperta da chissà quanti secoli.
Ho tutto il tempo di sfoderare un pugnale e tenerlo a portata di mano. Ma non agisco subito. Devo prima vedere in che razza di storia mi sono cacciato. Dopo vari tentativi dall'interno, la porta prende a tremare, come se qualcuno da dentro la stesse prendendo a spintoni. Alla fine si apre di scatto, con così tanta violenza che sbatte addosso alla parete attigua.
Trattengo il respiro e stringo forte il pugnale, preparandomi ad affrontare orde di Sottomessi. Ma quando punto lo sguardo sull'uscita di sicurezza che si spalanca, vedo qualcosa, o meglio, qualcuno, cadere a terra in modo goffo. Comportamento molto strano per un Sottomesso.
- Merda! - inveisce la persona, con i palmi e le ginocchia sul cemento - Complimenti, Abby. Ci mancava solo questa.
Rimango ancora un attimo acquattato nell'ombra. La voce è di una ragazza. È caduta al suolo e si è anche fatta male, probabilmente. In teoria, già questo può essere indice che non sia lei la persona che sto cacciando. Tuttavia il bracciale torna a essere incandescente, con un'intensità ancora maggiore di prima. E quell'oggetto non sbaglia mai.
La tipa goffa si alza in piedi, barcollante sui tacchi. Indossa un abitino inusuale per essere una Sottomessa. Ma l'apparenza inganna sempre.
Dopo averla squadrata in silenzio, decido di uscire allo scoperto, per coglierla di sorpresa alle spalle. Mi muovo avvolto nell'ombra fino a comparirle dietro. Poi le punto il pugnale alla gola e la faccio voltare di scatto.
La ragazza spalanca gli occhi e apre la bocca, nel vano tentativo di urlare. È terrorizzata, lo sento, ma non riesce a dire neanche una parola.
La squadro meglio sotto la luce del lampione, ma rimango stupito nell'osservare in quella tipa delle sembianze del tutto umane: due grandi occhioni azzurri le incorniciano un volto delicato, mentre i capelli ramati le scendono con onde lungo le spalle. È troppo in salute per essere stata trasformata, ma il mio mestiere mi ha insegnato a non lasciarmi fuorviare dall'aspetto esteriore.
- Bene, bene, vediamo un po' chi abbiamo qui - proferisco, con la punta del pugnale a qualche millimetro del suo collo - Ti credevi furba, eh? Pensavi che ti lasciassi pensare ai tuoi schifosi comodi dentro un luogo pubblico senza fare obiezioni?
La ragazza deglutisce di forza e scuote la testa, corrucciando le sopracciglia. Mette le braccia avanti per distanziarsi da me. - Ti prego, metti via quell'arnese - mi implora, con un filo di voce e lo sguardo puntato sul pugnale - Giuro, non so di cosa tu stia parlando, però non farmi del male.
Scoppio in una risata fragorosa. Questa è la Sottomessa più fifona che abbia mai incontrato da quando sono entrato nell'Esercito. Probabilmente devo portare a far controllare il mio bracciale dagli Alchimisti della Caserma, perché non è possibile che in lei ci sia così tanta pericolosità.
La piccola Sottomessa inizia a indietreggiare, mentre la sua fronte si inizia a imperlare di sudore. Sta tremando per la paura.
- Ragazzina, chi ti ha creata deve averti insegnato davvero male qual è il tuo compito - le faccio notare, avanzando verso di lei.
- Dio, ma in che diamine di situazione mi sono cacciata? - sbraita a bassa voce.
Quando le sue spalle colpiscono il muro, realizza di essersi intrappolata da sola. Con lo sguardo cerca di trovare una scappatoia dietro di me, ma non sarebbe intelligente tentare la fuga quando si ha di fronte una persona più alta, atletica, e, soprattutto, armata.
- Se hai finito di giocare, passerei alla fase seria, adesso. Ovvero quella in cui io ti faccio delle domande, tu mi rispondi in modo eloquente, e poi ti uccido - riprendo a parlare, inchiodandola con gli occhi al muro. Adesso le è passata completamente la voglia di provare a fuggire.
La ragazza sobbalza e sento il suo respiro farsi affannato. - Senti, fermati un attimo - mi dice. Abbassa un braccio in cerca della borsetta e la apre - Se cerchi i soldi, ecco, prendili. Non sono tanti, ma è tutto ciò che ho stasera.
Alzo un sopracciglio, stupito. Questa situazione inizia a rasentare l'assurdo, e c'è ancora la stessa strana sensazione di prima a farmi tentennare. Questa Sottomessa è troppo umana, e finché non ho la certezza del contrario non posso ucciderla.
Questo pensiero mi fa innervosire. Odio temporeggiare.
Fulmino la ragazza con un'occhiata gelida e le getto il portafogli a terra. Con una mano tocco involontariamente il suo braccio: una scossa mi sale lungo tutto l'arto e d'istinto mi allontano da lei. Mi guardo prima la mano, poi sposto gli occhi sulla la ragazza. È ancora con la schiena schiacciata al muro e ha la mia stessa espressione.
- Che diamine era quella cosa? - chiede, senza fiato - Chi sei e cosa vuoi da me? - si fa coraggio e si stacca dalla parete. Con una grande forza di coraggio, si avvicina a me e cerca di spintonarmi indietro.
Ma io non mi lascio cogliere alla sprovvista e l'afferro per il polso, bloccandola con un solo braccio senza fatica. Un altro formicolio si diffonde sulla mia pelle e il bracciale s'infuoca per l'ennesima volta. - Forse ti conviene dirmi prima chi sei tu. E ti avverto: un'altra mossa del genere e ti recido la giugulare - la minaccio, scoccandole un'occhiata impassibile. [...]"
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