'Amor oblita' di BeatriceLoddo

Titolo: Amor oblita

Autore: BeatriceLoddo

Genere: Narrativa storica, avventura

Tipologia: Romanzo

Stato: In corso

Rating: Giallo

Avvertimenti:La storia è ambientata in una città di nome Amor, retta da un Principe a capo di una Repubblica che sta vivendo il suo 'Rinascimento'. La città ebbe un antico passato, quasi sconosciuto, da qui nel titolo il termine latino 'oblita', cioè 'dimenticata'. Se vorrete seguire Lavinia e i suoi fratelli, sarà come passeggiare per Roma agli inizi del 1500.

Trama:

La vendita di una grandiosa statua antica all'acquirente sbagliato espone gli squattrinati fratelli Fabiani – Fabrizio, Lavinia e Antonino – al sospetto di essere fautori di una politica vagheggiante gli antichi fasti della città di Amor e del suo perduto impero... Riusciranno i tre fratelli a scagionarsi e salvare il loro prezioso mestiere di antiquari? Tra festeggiamenti e studi, mecenati e artisti, congiure e catacombe, un'avventura che accarezza l'archeologia grazie alla passione per l'antico dei suoi protagonisti!

Copyright © BeatriceLoddo, tutti i diritti riservati.

Questa gif è l'immagine del mio mood mentre scrivevo Amor oblita!

Lavinia e i suoi fratelli sono con me da parecchi anni, nella mia testa, ma sono riuscita a scrivere e a tirare fuori qualcosa di buono solo questa estate, grazie a mia sorella @DebbieDoodle che mi ha scudisciato moralmente per tre mesi abbondanti! XD Per la copertina invece devo ringraziare mia sorella Olga, guardarla mentre creava questa meraviglia mi ha fatto dire più volte "che stregoneria è questa?" XD L'immagine di partenza è un dettaglio del celeberrimo affresco della Villa dei Misteri di Pompei, l'ho scelta perché Lavinia incontrerà qualcosa molto simile a quella figura durante le sue ricerche...!

Ho sempre desiderato appartenere a quella categoria di archeologi alle prime armi che, liberi di agire senza vincoli e leggi, riesumavano meravigliose opere d'arte e potevano ammirare alla luce delle torce meravigliosi affreschi rimasti sepolti per secoli... Non per niente il mio ideale di archeologia è stare seduta in panciolle all'ombra di un baldacchino mentre i miei operai scavano nella sabbia in stile Howard Carter XD

Sfortunatamente con me protagonista la storia non sarebbe stata molto avvincente! XD Per cui ho dovuto ricorrere a Lavinia e ai suoi fratelli, che forse non hanno il mio infinito carisma, ma almeno combinano qualcosa!

Per scrivere questa storia mi sono basata sui miei studi di archeologia, ma soprattutto sulla mia fantasia, alimentata dalle serie TVin costume e dalla lettura di romanzi e opere classiche, oltre che da spunti storici. Di base la società non è molto diversa da quella dell'inizio 1500, ma ho modificato l'ambientazione per poter avere lo spazio di esprimere la mia fantasia senza dover controllare a ogni riga un riferimento bibliografico.

Infatti sebbene Amor oblita risulti un po' la negazione del mio usuale comportamento, amo molto basarmi sulle fonti, anche perché di base sono una scrittrice di romanzi storici. Nonostante questo credo che Amor oblita costituisca il mio lavoro migliore per la sua "leggerezza" di tono, che non impedisce ai personaggi di esprimere le proprie paure e debolezze ma permette a chi legge di non desiderare la morte dopo il primo paragrafo (o almeno spero...)!

Il mio personaggio preferito è Cesare Pallante, l'enigmatico mecenate dei fratelli Fabiani, un punto di riferimento e al contempo una spina nel fianco per la povera Lavinia!

Mi piace in generale il rapporto che sono riuscita a creare fra i vari personaggi, mi sono preoccupata di dare a ognuno di loro la possibilità di mostrare i loro difetti e i loro pregi, ma sento che c'è ancora tanto che Fabrizio, Lavinia e Antonino possono dare a chi vorrà leggere le loro avventure!

Per questo sto valutando se imbarcarmi in una serie di nuove avventure in compagnia dei fratelli Fabiani! Se vi dovesse piacere questo primo romanzo, fatemelo sapere e seguitemi per non perdere eventuali aggiornamenti sulle loro vicende! :P

Per avere un assaggio delle atmosfere che respirano i personaggi, ho creato una bacheca dedicata su Pinterest, ogni tanto la aggiorno!

Il romanzo ha anche delle mascotte speciali, i carlini di Fedro Poccolani!

Estratto:

Con un tuffo al cuore, Lavinia si ritrovò con lo sguardo di Fedro Poccolani piantato addosso.

"Tu" le disse, facendole cenno di avvicinarsi. Lavinia si guardò intorno, sperando fino all'ultimo che non ce l'avesse con lei, ma era ovvio e scontato che un Poccolani, dopo che lei e i suoi fratelli avevano rifiutato la loro offerta, ora venisse a cercare spiegazioni.

"Signore, è un onore" cercò di dire inchinandosi, ma Fedro era un genere di nobile molto diverso da Cesare e la guardò come se fosse un rifiuto.

"Ti avevamo fatto un'offerta molto vantaggiosa. Perché quella statua è nel giardino dei Pallante?"

"Perché l'ho pagata più di voi" rispose Cesare con simulato candore, sostenendo lo sguardo di Fedro. Lavinia pensò con un brivido che gli occhi di Poccolani erano gli stessi di un avvoltoio, e cercò di non darsi da sola della carcassa. Ora, era certa, Fedro e Cesare avrebbero iniziato a litigarsela. Ma il commercio era il suo, e se da una parte avrebbe lasciato molto volentieri la patata bollente a Cesare, dall'altra non poteva permettergli di prendere le sue difese.

"Signore, io e i miei fratelli abbiamo sostenuto molte spese e avevamo bisogno di un'entrata sostanziosa."

"Più sostanziosa di quella che ti avevamo offerto? Stai cominciando a diventare un po' troppo sfrontata, e per una donna questa non è una grande virtù, sai? Non dovresti montarti troppo la testa solo perché hai le attenzioni di un uomo come Cesare Pallante" Lavinia avrebbe voluto strappargli la lingua, e nel frattempo tutti si erano girati a guardare.

"Queste sono solo illazioni" replicò Cesare, annoiato. "Cosa sei venuto a fare, Fedro? Questa dovrebbe essere una sera di festa."

"Oh, ma certo, abbiamo solo intenzione di riparare al torto subìto. Faremo in un momento, caro Pallante" rispose Fedro sotto lo sguardo curioso dei tanti invitati. A un suo cenno, i monaci estrassero delle pietre dall'interno delle maniche e iniziarono a bersagliare la statua.

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