Capitolo 4 - Prime Lezioni di Sopravvivenza per Daniel [Ultima Parte]
Avrò affondato almeno trecento piedi nella sabbia; voltandomi indietro noto che spariscono dopo pochi secondi, nonostante il vento sia divenuto più debole.
E finalmente vedo degli alberi in lontananza. Corro, cercando di non incappare in qualche sasso per l'emozione; però sembrano essercene parecchi e di diversa grandezza. Cosa è successo?
Poco importa, perché ora, davanti la mia visuale, ho un'altra di quelle cose che solo in tele ho potuto ammirare: delle palme esotiche! Più mi avvicino e più ne rimango ammaliato. Saranno alte almeno cinque metri, effetto Torre di Pisa incluso nel prezzo. Le foglie sono come le avevo sempre immaginate, penzolanti verso il basso, tutte semi-appuntite e più o meno verdi, poiché il lato più vicino al ramo è giallognolo. Gli alberi sono disposti quasi in linea retta, a circa qualche metro di distanza tra loro. Alcuni hanno delle banane, altre degli ananas! Oddio, ho sempre voluto provarli dal vivo. Da piccolo le mangiavo mentre in televisione, guardando i documentari che seguiva la mia famiglia, immaginavo di arrampicarmi per raccoglierli. Per poi ricordarmi quant'ero scemo, perché io soffrivo di vertigini e non sarei di certo salito fin lassù.
Oh merda! Da allora le cose non sono migliorate; ora servirebbe davvero l'aiutino.
"Daniel, tu non più paura dell'altezza, dovrai"
Stavolta credevo nell'aiuto immediato. "Drico, come faccio? Non so arrampicarmi perché fin da piccolo ne ho sempre avuto paura. E se io cadessi?"
"Amico mio, ora che hai dei poteri non dimenticare. la tua spada estrai e immagina di saltare volere. Stai tranquillo, questo il portatore precedente ha fatto".
Al sol pensiero mi manca il fiato.
Con preoccupazione guardo in alto, verso il punto dove si trovano i chioschi di banane. Credo che siano a tre metri e mezzo d'altezza. Lentamente, tiro fuori la spada dal fodero: quest'ultimo lo rimuovo e provo a seguire il consiglio.
"Ah, cosa importante: ai frutti mirare tu devi, non al ramo. E di tagliare l'intero albero non pensare, altrimenti se qui torni, cibo più non troverai".
Ha ragione, anzi, ragionissimo! Sarà difficile, ma ci devo provare.
Mi concentro e provo a saltare. Giungo a circa due metri, ma subito ricado. Per fortuna la sabbia attutisce la caduta. "Cosa è successo?"
"Di meglio puoi fare. La rincorsa non hai preso e, in queste condizioni, ancora in grado di caricare un salto da fermo non sei".
Perché non ci ho pensato prima? I centometristi, con quelle stupide stanghette tipo lavori in corso, per saltare gli ostacoli prendono una rincorsa assurda. Quindi farò come loro!
Dieci passi indietro, e... Wow! Quanto sono in alto! Sento un vento assurdo, la maglietta vola quasi via e gli alberi sono sotto di me di almeno tre metri!
Ecco che scendo! Provo ad attaccare con la spada, con un attacco orizzontale da sinistra verso destra, ma manco il bersaglio!
Oh! Il tempo rallenta, seppur di poco. Guardo in basso. Cavoli, ma se cado da quest'altezza mi rompo le gambe!
A causa delle braccia sbilanciate per l'attacco andato a vuoto, e il tempo che allunghi la gamba sinistra alla bell'è meglio, il tempo riprende.
Cazzo! La gamba! Brilla quasi di fuoco ardente e sento un forte formicolio! Istintivamente mi abbasso, gettando a terra la spada, e mi tocco la coscia. "Male la gamba hai messo, Daniel. Tutto il tuo peso crollato sotto il tuo arto è, ma il fuoco la caduta ha attutito, così che tu possa non farti male da quell'altezza".
Mi viene quasi da incazzarmi. "E tu perché non l'hai detto prima?"
"Perché non immaginavo che tu, con tutti i riflessi di cui disponi così reagito avresti. Se con entrambe le gambe atterri, almeno da cinque metri d'altezza male non ti farai: ora oltre i limiti degli esseri umani tu sei, almeno come capacità fisiche".
Non riesco a rimanere arrabbiato, dato che mi è stato appena rivelato che persino nel corpo, oltre che negli attacchi, sono divenuto un super-umano. Dunque escludo l'opzione di arrampicarmi e decido di provare più salti, magari usando i riflessi.
"Bravo, non demordere devi!"
Mi passa il formicolio ed effettuo cinque passi indietro. Questa volta il salto è giusto! Giunto all'altezza delle banane, il tempo rallenta di molto. Sono già pronto alla sferzata orizzontale, stavolta con la sola mano destra.
Centrati!
Appena li vedo cadere il tempo riaccelera. Per errore mi sfila l'arma da mano e, al contatto con la sabbia, mi accuccio appoggiando anche le mani.
Dopo alcuni secondi mi riposiziono e urlo come un matto. "Evvai!"
Una gioia non da poco! Mi guardo intorno e vedo dov'è lo spadone. Lo raccolgo e lo stringo forte tra le mie mani, proprio come quando ho sconfitto per la prima volta i grigi. Con la differenza che non rido di gusto, perché mi rendo conto che per proseguire il viaggio ho tanto da buttare giù.
"Ricorda che abusare del rallenty non puoi..."
L'idea di compiere la follia senza i riflessi mi fa tornare alla dura realtà, ma alla fine è vero: ci vorrebbe molto per arrivare fino al Mausoleo, per riprendere l'energia di fuoco, senza contare che potrebbe esserci qualche grigio nei dintorni: contro venti di loro, senza l'arma che diventi un pilastro incandescente, potrebbe essere dura.
Ma adesso mi gusto il meritato premio: otto banane in totale!
Vicino al punto dove in genere si apre il frutto, è giallo come i capelli lunghi e lisci di una bionda che in questo paradiso prenderebbe il sole, mentre il resto, più ti avvicini all'estremo opposto quanto più diventa verde.
Ne tolgo una dalla collezione, la sbuccio e si avvera quel che temevo. "Che schifo, è acerba".
Però, devo ammettere che appena finisce il primo boccone nello stomaco, riesce a stimolare un po' d'appetito: decido allora di mangiarla tutta. Però, per terminarla ci avrò impiegato almeno cinque minuti.
Prendo la cintura e infilo le banane nello spazio infinito. Provo a riprenderle e intrufolandoci la mano le ritrovo subito! Chissà perché con l'orologio non ha funzionato così.
Da Drico nessuna risposta.
Comunque, decido di passare ad altri alberi per poter gustare qualcosa che forse mi piacerà di più: l'ananas. Magari, dopo uno o due giorni, l'altra frutta diventerà più buona.
Riprendo il fodero e le rimetto dentro, assieme alla spada, dato che se la porto a lungo sul braccio destro ne sento il peso.
Inizio a camminare a passo lento.
Mi godo la brezza e il suono delle foglie, mosse a loro volta dal ramo; nel frattempo il vento ha ripreso a soffiare.
Oh, un corpo a terra! Corro alla mia destra e vedo che quella cosa potrebbe essere un mostro. Mi rendo conto che è parallelo alla palma dove crescono gli ananas.
Da vicino confermo che è un mostro, ma guardandolo meglio... non è un grigio. Inutile dire che sia ingrandito dalle ferite e dalla sabbia; ho ben presente la faccia e la carcassa di un grigio. Volto lo sguardo alla mia destra e ce n'è un altro! Mi ci avvicino e noto che è della stessa razza.
È molto robusto, forse più grande di un uomo di corporatura medio-muscolosa. Ha delle punte sulle spalle e il corpo e la testa sono molto simili a delle lucertole giganti, proprio quelle di tanti romanzi fantasy. Solo che questo sembra bello corazzato. I piedi, o le zampe, sono dei piedoni di almeno sessanta di taglia, e le gambe sono molto appuntite, più delle spalle. La bocca è terrificante: ha dei denti molto grossi e affilati che sembrano degli aculei di quelli delle trappole che nei videogame devono essere saltati con calcoli matematici. Il corpo è giallo grano mentre le corazze hanno una sfumatura sia sul verde chiaro che di marrone scurissimo. Infine noto le braccia. Molto particolari: sembrano quelle di un essere umano seppione dopato, e le mani hanno artigli abbastanza simili a quelli dei miei precedenti avversari.
"Drico, questi li hai mai visti?"
"Se non li vedo in azione perfettamente ricordarli non posso, però familiari mi sembrano, in verità un non buon umore mi mettono".
"Davvero? Gli altri invece non ti davano questa sensazione?"
"No, neppure lontanamente".
Mi soffermo sulla ferita. Oh, sembra che sia stata provocata da qualcosa di molto tagliente. Passa per tutto il petto, e parte del sangue verde sembra ormai parte del cadavere.
Aspetta! Pure in quel campo di battaglia, vicino al cratere, c'erano mostri con ferite simili! Cavolo, questo vuol dire che uno dei possessori delle sfere è stato qui e ha combattuto questi mostri. "A differenza delle vicinanze del Mausoleo delle sfere, più di recente qui successo potrebbe essere: altrimenti, la sabbia sepolti avrebbe potuto. Tu stesso quanto si alza in poco tempo stai vedendo..."
Mi volto per sentire quanto tirano i granelli e...
Un mostro!
Mi salta addosso, mi mette le sue grosse manacce sul petto e io cado all'indietro per il peso che esercita. Dannazione, devo prendere la spada! Posiziono la mano sinistra dietro di me, ma appena sfioro il punto dove ci dovrebbe essere il manico, il bastardo apre i denti!
No, vuole mangiarmi! Posiziono la mano destra sotto la sua schifosa bocca e sembra che riesco a tenerlo a pochi soffi dalla mia testa.
Non riesco a prendere la spada, però sento il potere.
Ho un rapido flash.
Una volta, stavo provando alcune mosse che Lerin voleva insegnarmi per gioco. A un certo punto, mi mostrò come liberarsi da una presa, nel caso ci si ritrovi schiena a terra. Mimando dei movimenti sul tappeto della palestra della madre mi disse una cosa.
"Daniel, quando hai le braccia completamente bloccate, puoi solo ricorrere alle gambe. Nelle arti marziali si usa tutto il corpo, tranne alcune discipline; ma se vieni afferrato, devi usare tutto il tuo corpo e tutto il tuo peso per reagire".
Da una posizione assurda alzò le ginocchia, facendo finta di avere le mani legate al pavimento.
E allora proviamoci!
Alzo la gamba sinistra e pian piano sembra che la brutta faccia si solleva col mio ginocchio! Allora, con la mia gamba destra sferro un calcio dritto, come a cercar di allontanare la zavorra. Ma diviene, per puro caso, una catapulta che getta il nemico dietro di me!
Mi rialzo di scatto e, mentre lui cerca di fare altrettanto, io estraggo la spada...
Dannazione, quanto ci mette questa cosa per uscir fuori? Però, vedo arrivare alla mia destra un altro lucertolone! Corre nella mia direzione e sferra delle artigliate più veloci di quelle dei grigi. Io le schivo come posso, a fatica. Prima verticale da destra, poi un altro da sinistra; uno orizzontale da destra, pur essendo sbilenco – a causa dei precedenti che lo hanno sbilanciato – è rapido!
In quegli istanti di tensione, sento dietro di me la crescita di un alone di fiamme! Dunque improvviso l'impossibile. Il tempo rallenta, per quanto il coso vada comunque più veloce delle immagini dei grigi che muovevano i loro artigli. Mi volto e faccio coincidere l'attacco diagonale del mostro con la parte incendiata dello spadone! Di conseguenza esce completamente dal fodero, ma cade dietro di me! Immediatamente sento sparire la potenza dall'anima!
Non riesco a pensare alle conseguenze, se non riprendessi l'arma, perché subito vengo attaccato dal lucertolone. Alza le sue appuntite braccia: me le vuole schiantare contro! Io le evito con una capriola, che riesco a eseguire solo perché ero pronto ad abbassarmi per raccogliere la mia fida. Mi ritrovo a terra, ma è di nuovo mia, finalmente! Riprende subito fuoco, mi sento come rinato!
La impugno saldissimamente con entrambe le mani, e intorno a me noto anche l'aura spirituale infuocata. "Forza! Ora dovete farvi sotto!" da quando sono qui, lo dico con una tonalità mai raggiunta. Mi hanno attaccato alle spalle, e ora voglio fargliela pagare!
Il nemico lontano alla mia destra si sta ancora rialzando, quindi getto un grido che espande le fiamme e, mentre il lucertolone più vicino ruggisce sordamente, per l'aura che deve aver sentito, ne approfitto per avvicinarmi e attaccare a piena potenza! Dal basso verso l'alto e con entrambe le mani.
Eh? Mentre riprendo la posizione, noto che sente dolore ma non è morto bruciacchiato. "Daniel, lui una razza d'acqua è. Solo il giusto per folgorarlo con il calore ti sei avvicinato, ma lui immune è. A meno del potere dovrai per batterli. La spada spegnere devi!"
Cosa?! Mi ricorda molto un'assurda teoria dei videogame, però guardando bene il corpo, noto che sembra proprio squamoso, e la forma del petto sa molto di pietra resistente al calore.
"No, Drico, li devo distruggere!" cedo all'impulsività e noto che si è ripreso dal mio attacco.
Mentre tenta una rapida graffiata orizzontale, io lo anticipo non solo respingendo l'attacco, ma trapasso anche il suo corpo. Non si taglia in due e io continuo con una combinazione fatta di orizzontale da destra, diagonale da basso sinistra, e poi schianto la mia bella dall'alto verso il basso in linea retta. Grida sordamente dal dolore, stavolta molto, ma è ancora in piedi. Allora, come quando ho improvvisato quella mossa che non sapevo di saper fare, lo ripeto ma con la posizione di un antico stile samurai: impugno la spada di fuoco con entrambe le mani, mi concentro sul singolo punto da ferire, e all'improvviso le fiamme diventano più ardenti; effettuo un affondo sul petto che trapassa tutta l'armatura di cui è composto il suo corpo. E il fuoco esce addirittura dalla sua schiena!
Poi tiro fuori la mia arma, che ovviamente ne esce senza sporcizia, mentre il buco che ho provocato lascia il lucertolone senza vita, finalmente. "Daniel, una nuova mossa senza alcun aiuto hai imparato, complimenti".
Osservo il corpo per constatare se si rialza ancora, e...
Urlo dal dolore. Il braccio sinistro, cazzo! Bagnato.
Sento un fortissimo formicolio e l'arma la mantengo con la destra, che allo stesso tempo uso per toccarmi l'arto. Mi giro e vedo che l'altro mostro ha dell'acqua tra la bocca. È stato lui! "Daniel... cerca di stare calmo, anche la mano destra non devi bagnare, altrimenti i tuoi poteri perderai".
Appena vedo le fiamme scomparse intorno a me e sulla lama, inizio ad avere paura! "Cosa? Ma il fuoco non mi doveva proteggere dall'acqua?"
"Un conto è un ruscello da cui poter bere, ma questa invece acqua ad alta pressione è. Il fuoco debole è, quindi facilmente si spegne".
Lascio di scatto la mano sinistra dalla presa, e sento... cazzo, è più pesante la spada... Oddio, potrei essere ucciso da quello...
Durante la mia distrazione mi sta attaccando. Alzo l'arma e paro col forte, così come altri attacchi: dal basso prima, poi dall'alto. "Non demordere, anche senza l'incendio dentro di te ce la puoi fare. Ora male con la lama gli fai, il momento giusto aspetta e contrattacca! Riflessi anche ora ne hai, quindi su quelli confidare devi!"
Non mi rincuora, però devo crederci!
Nel timore, lo attacco con una curvata da destra verso sinistra. Lui sembra evitarlo, però la branchia destra viene a stento strisciata. Si contorce dal dolore e io ne approfitto per riprendere la posizione.
Cazzo, no... in caso di combattimento alla pari con questo lucertolone potrei non farcela...
Tento il possibile, appoggiando l'enorme lama sulla sabbia, col corpo curvato tutto in avanti. Per puro istinto stavo per toccarla con la sinistra, ma il formicolio non mi dà forza supplementare...
Eccolo che arriva! Punto tutto sui miei riflessi! "Drico, mi fido di te, te l'avevo detto prima! Ora voglio ascoltarti e dimostrartelo!"
Poco prima che lo squamoso arrivi sulla lama, getto un grido ed imprimo tutta la forza che ho per sollevarla! L'attacco dritto del nemico, che voleva prendermi in petto, viene così intercettato: non solo getta un ruggito sordo, ma anche una bella dose di sangue verde. Rimane in piedi ma è ferito. Allora io riprendo posizione a fatica e improvviso l'altra mia mossa: braccio sinistro come mantenimento sul terreno e sferzata orizzontale alla massima potenza possibile!
Il corpo del nemico viene tagliato in due, come per i grigi contro cui ho appreso questa mossa. Il fastidio sulla sinistra mi fa cadere a terra e la spada scivola via.
Respiro a fatica ma, nonostante tutto, scarico tutta la mia paura accumulata, sotterrando il braccio sinistro nella sabbia.
Poi mi alzo lentamente, ma il braccio destro non vuole saperne di lasciare la spalla sinistra, ora molto formicolante.
"Drico, perché ancora questa sensazione?" ho chiamato il mio nuovo amico con tono spaventato e affannato.
"Ancora bagnata è. E bella mossa, ma la sabbia non basta perché è un attacco che provocarla ha".
Ho vinto, ma questa risposta non mi dà la carica delle altre due vittorie. È tutta colpa mia. Tutto. Perché non sono stato capace di estrarre la mia fottuta spada! Sono ancora troppo lento!
Il ragazzo si sente abbattuto. Pochi minuti prima, stava finalmente iniziando ad ambientarsi e a trovare pace nel suo cuore; e ora si ritrova a fare i conti con i primi limiti del suo enorme potere donatogli dalla sfera rossa.
Non si rende neppure conto dell'aria intorno a lui completamente mutata. La sabbia non si solleva dai pressi delle palme e i gabbiani sono fuggiti in un altro punto della spiaggia, come ad aver avvertito in largo anticipo il pericolo del nuovo arrivato.
Rimane molti minuti seduto, col braccio sinistro conficcato nella profonda sabbia della misteriosa spiaggia, rivivendo decine di volte il suo ultimo combattimento. Quelli che lui ha soprannominato lucertoloni, è conscio che si sono rivelati quasi la sua fine.
Il fastidio è diminuito, quindi tolgo l'arto dal terreno sabbioso e mi alzo in piedi.
Se sono vivo è solo grazie a ciò che mi ha detto Lerin.
Alzo lo sguardo verso il cielo.
Lerin, amica mia, grazie di tutto quello che hai fatto per me. Se non fosse per te, io sarei... Dunque, quando tornerò, semmai tornerò, ti dirò tutto e ti abbraccerò come mai ho fatto in vita mia. Finalmente sai quello che provo per te, quindi spero che sarai felice di vedermi almeno vivo.
Un leggero sorriso esce dalle mie labbra, ma è solo una bugia. Mi sono illuso di poter andare in quella foresta ed esplorare questa spiaggia senza problemi. Ma se continuo così, i prossimi lucertoloni, i grigi o un'altro tipo di mostro, potrebbero davvero uccidermi.
Atras, Fiona, Helen, mi dispiace tantissimo, ma ora non posso cercarvi. È ora che io inizi ad allenarmi per evitare di farmi prendere di nuovo di sorpresa dai mostri! Ma tenete duro, perché io...
Prima o poi arriverò da voi!
"Daniel, stavolta aiutarti non potrò. Le movenze fisiche di come estrarre la spada più rapidamente non conosco. Il mio precedente possessore d'istinto lo faceva; così naturale da farlo sembrare facile quanto attaccare. Quindi, cavartela da solo dovrai..."
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