Capitolo 4 - Prime Lezioni di Sopravvivenza per Daniel [Parte 4]
Rimango con la testa abbassata per chissà quanti minuti. Fisso il mare, con la postura in giù con schiena ricurva. Non penso a nient'altro che a cosa ho detto e a cosa fare.
Per la prima volta, aspetto Drico con ansia... non per un combattimento.
"Daniel, che c'è?"
"Lo sai".
Stavolta mi stupisce, al punto da farmi alzare lo sguardo verso l'orizzonte. "Non stavolta. Molti pensieri hai, la tua mente difficile da leggere è. Inizialmente così semplice sembravi, ora tanta complessità in te vedo".
"Cosa? Comunque scusa per prima, ancora. Ma tu hai mai vissuto una delusione così? Hai un cuore infranto?"
La risposta si fa un po' aspettare. "No, amico mio, non mi sono offeso. La ragione eccome se l'ho sentita, perché il tuo unico pensiero era. Comunque no, io sono ancora un cucciolo e penso che nel passato, ove ho vissuto con l'altro possessore, altri cuccioli di drago non vi fossero".
Mi sento sollevato, per la prima volta senza eccitazione del combattimento. Mi sento più in armonia con lo spirito; come se finalmente sentissi di potermi fidare.
Decido di aprirmi di più. "Oh, mi dispiace. Sai, io da piccolo non ho ricevuto molte frasi di conforto dagli altri umani. A parte professoresse e prof che..."
Sento un'interruzione. "Prof?"
Rido di piacere. "Diminutivo di professori, gli insegnanti dei giovani ragazzi e ragazze. Prof che mi dicevano spesso che dovevo aprirmi di più, non essere timido e chiuso in un angolo. Nessuno mi chiedeva Dany, chi ti piace? se non per scherzo. Nessuno mi chiedeva cosa giochi a casa?, neppure il più piccino e indifeso che oggi sarà un Hikikomori o un sottomesso dalla figa, semmai l'avrà. E una volta cresciuto, tranne Lerin, la dolcissima Simonsa – soprattutto lei – Atras o sua sorella... nessuno mi chiese con vero interesse come stavo dopo che Helen mi lasciò. Quindi, la freddezza verso i sentimenti degli altri non riesco a sopportarla. Sono diventato meno caloroso a causa della bella ragazza che hai visto in costume, non lo nego, però io sono sempre con chi soffre d'amore. Non posso permettere che un paio di belle curve lascino poi da soli quelli a cui io tengo: io ci voglio essere per loro, a qualunque costo. Atras me l'ha dimostrato che gente non insensibile esiste, quindi io sono convinto di voler essere come lui su questo".
Sento Drico meravigliato. Comunque, prima che possa rispondere, nella mia mente c'è un puntino.
Ho detto... davvero... Dany..?
Solo la bionda dai calci danzanti e pochi altri mi hanno chiamato così, e l'idea che più persone lo facciano non mi dispiace.
"Molto bella come cosa è, tutto quello che detto mi hai. Che vuoi fidarti di me sento".
Sorrido anche per il nomignolo. "Sì. Sai, erano anni che non piangevo senza tutti i freni della gente intorno. Dall'altra parte avevo sempre paura di essere visto, ma qui a parte mostri, so che siamo solo noi quindi mi sono voluto lasciar andare completamente. E quindi, ora mi sento veramente meglio. Penso hai fatto bene a dire quella frase fredda, dopotutto: mi è servita da sfogo. Normalissimo che non puoi capirmi appieno, e sai mi dispiace che il precedente non abbia avuto queste mie emozioni. Ci sono momenti che vorrei non averle mai vissute, ma poi capisco che è grazie a queste che io ho resistito tutti quegli anni a quella vita in Giappone".
"Dove prima vivevi così si chiama?"
"Sì, è un Paese fatto di tante isole, ma a dirti tutto quello che c'è lì, credo avrai da divertirti leggendomi nel pensiero".
D'improvviso ho un flash. "Aspetta, Drico... isola, spiaggia, mare..."
Oh! Costume da bagno!
Ora tutto torna! Quando Helen ha oltrepassato il cerchio era in costume da bagno! Sapeva che dall'altra parte c'era una spiaggia! Quindi, ora ne sono sicuro! Lei ha viaggiato più volte con quel tizio, altrimenti non poteva di certo sapere tutto. Potrebbe essersi fatta un bagno, essersi presa la tintarella, ma...
Mi vengono i brividi, non ci voglio pensare. Per quanto mi senta sereno...
"Non è tornata indietro perché i mostri devono averla attaccata".
Però, mi risolleva il fatto che se abbia attraversato spontaneamente, doveva sapere tramite il tizio che qui ci sono mostri. Quindi è successo qualcosa a lei, perché...
Oh, come ho fatto a dimenticarlo!
Okay, ora andiamo, ci stanno aspettando, i vestiti li riprendiamo dopo!
Lui ha detto proprio così! Devono aver avuto un imprevisto: questo è sicuro.
E ora non ci sono prove che lei possa essere sulla spiaggia o nella foresta, dato che solo il motociclista può averla portata al sicuro.
"Daniel, ma cosa all'improvviso pensando stai? Quell'oggetto che circonda la ragazza cos'è?"
Dimenticavo che può vedere le mie perversioni; adesso fido di lui, però non mi ci abituerò mai. Ho immaginato che la danzatrice guerriera, vestita con quel bikini-cosplay, prendeva a calci i grigi come solo lei sa sferrarli, in pieno stile videogame.
Ma subito dopo torno alla realtà. Per quanto forte e agile, può mai avere il coraggio di picchiare dei cosi che sono sicuro la farebbero gridare dalla paura?
"Come quel costume hai chiamato? Cosplay? Significa cosa?"
Peccato, quel sogno era piacevole: lo immaginai persino quando la incontrai davanti a quell'edicola. "Oh già, è una cosa della nostra cultura, o meglio del mio Paese. Fino a pochi anni fa almeno. Perché oggi è diffusa in tutto il mondo. Più fatto dalle ragazze che dai maschi: è come una festa in maschera, solo che al posto di vestire da personaggi dell'Occidente del passato, si mettono addosso dei panni simili a quelli degli anime o dei manga. Questi sono delle immagini in movimento su un oggetto chiamato televisore, ma per questo capirai leggendomi nella mente; dato che avrai già capito che io giocavo molto una cosa che non conosci, cioè i videogame, lì hai tutto ciò che ti occorre... Ma tornando a prima, gli anime sono immagini in movimento, i manga invece sono piccole immagini ferme su carta, disegnate in un modo che tutto il mio mondo ci invidia. Quello della mia ex fidanzata è un costume da bagno in tutto per tutto, però per ciò con cui lo abbina, sembra vestirsi nel ruolo di un'eroina di un anime, anche se non ho ben capito se lo faccia apposta o meno".
Da dentro ogni cellula del mio corpo sento un grido, che forse supera quello di una cosplayer se la becchi nuda nel bagno mentre si cambia da borghese a super-eroina, e viceversa. "Cosa? In un oggetto vedere vi fanno delle umane femmina che a fare le eroine svestite si mettono?"
Dalla paura metto le mani sulla fronte, ma rispondo subito dopo, cercando di dimenticare i timpani dell'anima fracassati. "Purtroppo... o per fortuna di alcuni sì. Tutta colpa di alcuni autori pervertiti che hanno pensato un giorno, anni fa mettiamoci le parti intime, così gli sfigatelli che mai ne toccheranno una immagineranno ogni cosa e ci facciamo i soldi sopra!" Comunque, per fortuna in molti manga e anime le ragazze non sono conciate in quel modo, ma anche più coperte, o per sfortuna dei pervertiti, completamente coperte come un maschio".
Sembra essersi calmato, per fortuna. "Oh, capisco. Interessantissimo questo è".
Dopo aver pronunciato queste cose aggregate al mondo dei videogame, mi sento come se fossi ancora alla FubukArcade Station – quasi felice. Non m'importa se in questo momento non posso giocare, perché una cosa sento di dirla dal profondo del cuore.
"Drico, non l'ho fatto ancora: grazie per avermi aiutato a scoprire alcuni miei poteri. Mi fido di te, ti considero un amico. E vorrei tanto entrare nel tuo mondo ancora una volta per parlarti in modo più normale di tante cose. Sento che passeremo tanto tempo insieme, quindi è meglio scoprire più cose possibili di noi, non trovi?"
Credo di non essermi aperto così tanto, dopo poche ore di conoscenza, neppure con Lerin e con Atras. Lasciamo stare Helen che mi imbarazzava troppo. Perché mi fido di Drico e invece con loro due all'inizio fu difficile?
Ma questo interrogativo non trova risposta. "Daniel, finalmente al punto dove volevo dall'inizio siamo... l'inizio questo è, che a migliorarti per davvero potrà. Adesso, coi miei consigli, sicuro che diverrai molto più forte sono. Ma ora, è meglio iniziare. Vai alla tua destra, dovresti trovare degli alberi dove del cibo prendere potrai".
Io cambio totalmente umore, come a risvegliarmi da un bellissimo sogno. "Cosa? Ma non avevi dimenticato tutto?"
"Vero, però non l'ambiente di questa spiaggia e molte cose che nelle vicinanze riesco ad individuare per vaga memoria. Il precedente portatore, mentre parlavamo ho ricordato che lungo questa spiaggia molto ha camminato."
Oh! Ha appena ricordato una cosa. Aspettavo da un po' che gli tornassero ricordi concreti. "Davvero? Cosa?"
"Lui spesso qui veniva, ma all'epoca, quel Sepolcro dove hai preso la sua arma non c'era!"
Non è l'informazione che mi aspettavo, però è interessante. Mi volto indietro verso il sentiero, a stento visibile dal bordo della riva.
Quindi, in questo posto, dopo la sua morte la vita è continuata e solo in seguito hanno inserito la spada e la sfera in quel Mausoleo.
Viene interrotto l'ennesimo pensiero. "Daniel, per ora non conta, volevo solo dirtelo. Presto fame potresti avere, dunque affrettati ad andare".
Ha ragione. Quel pranzo sostanzioso dall'altra parte è stato un riempi-stomaco assurdo, ma temo che la sensazione di non fame non durerà all'infinito. Dunque, mi volto nuovamente alla mia destra e inizio a camminare lungo la spiaggia.
Questa passeggiata mi sta davvero tenendo di buonumore, perché l'atmosfera è troppo bella.
Noto che il vento si abbassa un po', per poi riprendere all'improvviso. quante volte da bambino l'avrò desiderato? Nessuno che mi dica dove camminare, dove esplorare quel piccolo mondo a me sconosciuto. Poi da grande, con gli amici ma pure con lei, c'era comunque troppa gente. Mi faceva passare la voglia di esplorare una spiaggia da solo. E nel giorno più improbabile tutto diventa realtà: io e una spiaggia, in un mondo nuovo che non so se sia piccolo o enorme.
Poi, guardandomi intorno con un sorriso insolito, per chi mi avrebbe visto per bene negli ultimi sette giorni, noto che alla mia destra, cioè dove c'è la flora del non spiaggia, non vi è spazio per entrare all'interno e tagliare per il Mausoleo.
"È dove si nascondono gli animaletti per l'invasione dei grigi? E perché non hanno pensato ad una scorciatoia per ciò che c'è dentro la foresta, come quel mini-tempio dove ci dovevano essere le sfere?"
"Credo che gli animali sì, senz'altro ne approfittano di... non ne ho idea, ho troppo tempo dormito e non so chi altro passato qui è."
L'ennesimo buco nell'acqua... anzi, nel punto alla mia sinistra, cioè il mare.
Raccolgo un sasso insabbiato e lo lancio con la mano destra, così da poter rispondere. "Ecco cos'è, Drico, un detto che si usa nel mio mondo. Un buco che va nell'acqua, guarda coi miei occhi..."
Sì! Ho guardato eccome! L'ho lanciato lontanissimo! Devo ancora abituarmi alla mia nuova forza.
Guardo tutto il mio corpo e, appena metto a fuoco i piedi – non fa ridere questa, è inutile che fingo di ridere – un altro interrogativo colpisce la mia mente. "Drico, com'è che la sabbia non entra nelle mie scarpe?"
"Il potere del fuoco tutto ciò che può rallentarti brucia. Se noti, anche la maglietta e il pantalone sono puliti. Ricordi che quando hai combattuto, hai visto a rallentatore il sangue bruciare vicino la tua pelle? Ecco, tutto un sistema di difesa è per evitare prestazioni di combattimento negative".
Wow! Questo è troppo bello! Ma chi ha creato questa sfera, a meno ché non si sia creata da sola miliardi d'anni prima della nascita di questo mondo... o del mio, era forse un perfezionista del combattimento e del confort dei giorni nostri... ehm, miei?
Per l'entusiasmo provo a fingere di pulirmi il pantalone con le mani, prendendolo a schiaffoni. Poi le alzo, e... pulite! Non ho nessun residuo, come se fossero uscite dal lavandino di un bagno.
Poi decido di togliermi un dubbio ben più grande. Mi sale il battito cardiaco dall'entusiasmo, quando mi tolgo la magl... oh diavolo, non si toglie!
Oh, già, quella cintura porta spada. Mi dispiace se non sono un cavaliere della Tavola Rotonda, ma stavo quasi dimenticando di avere questa roba indosso; estrarre Excalibur non è mai stato detto che faccia subito adattare il portatore ad essere un re...
Me la tolgo di dosso e così, finalmente, guardo il didietro della maglietta che amo. Sei bellissima! Ti ho scelta per portarmi fortuna come hai fatto in tanti tornei, perché sei una compagna di tante esperienze e per farmi fare bella figura con Helen, ma adesso sono più tranquillo. Non ti sporcherai mai! Se mi vedesse Simonsa, direbbe che i miei occhi hanno la forma di cuoricini: odio queste affermazioni, ma dette da lei, adesso, sanno solo di verità.
La mia quasi felicità viene enfatizzata ancor più dal mio interno anima. "Ora cosa proverai, le mutande?"
Scoppio dalle risate. "Quelle no, anche se... Un attimo, non ricordo neppure quali ho messo stamattina".
"Mattina del tuo mondo, dire vorrai..."
"Vero, ma stavolta ammettilo, ti stai abituando alla mia ironia".
"Sì, ora più sveglio sono e memorizzando qualche tua battuta sto".
Sentendolo parlare meno da spirito e più da me, rido molto. Intanto penso di abbassarmi i pantaloni: slaccio la cintola e vedo che ho fatto abbinamento con la maglietta e con le scarpe.
"Tutto nero, Drico. Che fortuna, ma sfortuna tua, perché tu sei beige. Con me abbini solo la scritta sulle mie scarpe".
"Molto importante è essere abbinati per noi draghi con voi umani..." la sua voce è più roca del solito, nasconde bene il suo sarcasmo.
I miei brutti denti del sopra bocca escono tutti in fuori. "Vero, non ci avevo pensato, cosa avete a che spartire con le femmine umane: non avete le mani per tenerle a braccetto, al massimo loro vi tengono per la coda!"
Per la prima volta sento la risata dello spirito, ma gli parlo su per il mio ottimo umore. "No, la prossima volta che entro da te vediamo se ti puoi abbinare ai miei vestiti, sarebbe divertente solo provarci".
Dopo qualche altra risata, più mia che sua, dato che come direbbe lui devo ancora entrare in sintonia col tuo corpo, diventa poi serio. "Sono contento che divertendo ti stai, comunque perché siamo qui non dimenticare. Meglio che ad andare davanti a te ti affretti, mancare molto agli alberi non dovrebbe".
Me ne stavo quasi dimenticando. Peccato, questo momento d'ilarità è stato alla pari della potenza che irradiava il mio corpo col fuoco nelle vene.
Alberelli, pinete o qualunque cosa siate, sto arrivando!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top