Capitolo 2

Doppio capitolo 2, come mai? vi chiederete. Ebbene vi annuncio che quello di prima era un capitolo SCHERZETTO (neanche fosse Halloween), ideato da Notte_degli_alieni e messo in atto dalla sottoscritta! Vi lascio al capitolo e buona lettura😇💕
P.s: leggete lo spazio autrice a fine capitolo, è piuttosto importante!

Presto divenne distinguibile il corpo possente e allenato della figura che lentamente si stava avvicinando ai due ragazzi, ancora sulla difensiva.

Era un giovane uomo, bellissimo e dallo sguardo penetrante. I capelli color pece erano lucenti e sembravano talmente soffici che Elyve ebbe subito l'impulso di passare una mano nella chioma del ragazzo.

Gli occhi blu erano invece gemme preziose che splendevano di luce propria: erano imperscrutabili, cosi intensi eppure così affascinanti da non riuscire a staccare lo sguardo da essi.

Era appoggiato di schiena ad un albero, le braccia incrociate al petto largo e tonico, la giacca che tendeva sulle braccia muscolose. Era veramente una meraviglia per gli occhi.

Solo, vi era un piccolo problema.

Elyve era più che certa di averlo già visto da qualche parte, ma non riusciva a capire dove.

Lo osservò, abbassando la spada lentamente. Stava riflettendo sulle possibilità di poter scappare senza rivolgere la parola al nemico, ma la percentuale di riuscita era bassa, molto bassa.

«Bene, bene, bene» Keydan li squadrò per bene, osservandoli da capo a piedi.

Erano due ragazzi, una donna e un uomo giovani, più o meno della sua età. La sua concentrazione però non ricadde su entrambi, ma solo sulla ragazza.

Elyve Blacks. La sua acerrima nemica.

La più bella ragazza sulla quale aveva mai posato lo sguardo.

Un paio di pantaloni di pelle, strettissimi, avvolgeva le gambe così femminili eppure così sode; una cintura da cui pendeva circondava la vita sottile mentre una camicia larga, infilata nei calzoni, copriva il suo sono piccolo e sodo e le maniche terminavano a sbuffo coprendole i polsi.

La voglia di prenderla e baciarla per poter finalmente scoprire il sapore delle sue labbra lo tentava davvero molto, ma esattamente il quel momento il ragazzo affianco scoccò la freccia.

Essa partì a razzo ed andò a conficcarsi nel tronco dell'albero a cui era appoggiato, a pochi millimetri di distanza dalla sua testa.

Anche il volto di quello strano ragazzo gli era già noto: era Aidan, uno dei migliori combattenti della Lega dei Condannati.

«Ottima mira» Keydan sogghignò cattivo. In una mossa fluida, staccò in modo netto la freccia dalla corteccia e la scagliò contro il giovane, mirando al braccio.

Aidan fece appena in tempo a spostarsi per evitarla e preparare un altra freccia per il controattacco quando Elyve si mise in mezzo a loro.

«Lyv, togliti subito» il suo migliore amico minacciò, ma lei, determinata, rimase al suo posto e fece passare lo sguardo su entrambi i ragazzi, per poi voltarsi verso il nemico.

«Cosa vuoi?» bruscamente domandò al ragazzo, rialzando la potente spada verso di lui. Doveva rimanere pronta nel caso decidesse di sferrare un attacco.

«Semplicemente, dolcezza» Keydan- quello era il suo nome- si fece avanti e posò la lama della sua spada contro quella dura e brillante di Elyve. «Avvisarvi che, erroneamente, anche se ci credo ben poco, siete entrati nel nostro territorio»

Il ragazzo, con un movimento veloce, ruotò la spada in modo da bloccare la spada di Lyv a terra.

La giovane fissò la Lama sbalordita. C'era voluto davvero poco per quel ragazzo farle abbassare le difese!

Certo, con quegli occhi e quello sguardo farebbe abbassare anche qualcos'altro...

Elyve rimase sconcertata dai suoi stessi pensieri. Non era da lei fare certe opinioni. E poi, a lei che interessava? Come poteva provare gelosia per qualcuno che non conosceva?

«Elyve Black, la spadaccina più pericolosa del Grande Regno» la derise il giovane sfidante. «Eppure in questo momento scommetto che posso tagliarti la testa senza che tu possa difenderti in alcun modo, o sbaglio?»

Aidan, vedendo la sua unica amica ancora un difficoltà, si fece avanti e le si mise davanti a proteggerla, l'arco teso pronto a scoccare una freccia.

«Fai un altro passo e ti trapasso il cranio» il ragazzo aveva assunto un cipiglio duro. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per Lyv, avrebbe sterminato un'intera popolazione pur di saperla al sicuro.

Lontano da quello sconosciuto troppo determinato a vincere.

«Uh, sto morendo di paura» rise teatralmente Keydan. «Non hai capito che qui il più forte è solo uno, e non sei certo tu pivellino»

Elyve intanto si era ripresa parzialmente dallo shock iniziale ed aveva afferrato di nuovo l'Elba della spada con ancora più grinta. Adesso avrebbe fatto vedere chi era realmente: la degna figlia di un grandissimo combattente.

«Allora dimostralo» si parò davanti al nemico, mentre Aidan si mise di lato per osservare la scena che di lì a poco si sarebbe svolta.

Sicuramente Elyve era stata ferita nell'orgoglio, e tutti sapevano quanto potesse essere vendicativa. Non si sarebbe certo lasciata sfuggire l'occasione di restituire il favore.

«Sta attenta, non ho certo paura di te» anche il giovane sguainó la spada ma, al posto di posizionarsi, inizió a girare attorno, come un feroce leone pronto a scagliarsi sulla preda designata.

Elyve girava la testa nello stesso istante in cui Keydan compiva un passo, e si sentiva sempre più eccitata ogniqualvolta che passavano i secondi.

Ma non solo per lo scontro imminente, ma anche per poterlo osservare da vicino.

Della bellezza del giovane Keydan aveva già sentito parlare da alcune cortigiane sue coetanee, e dire che aveva origliato era un vero eufemismo: si era appostata dietro la tenda e aveva bevuto ogni parola come fosse succulento nettare.

Avendolo già incontrato da bambina, il suo fascino era ancora in completo sviluppo, ma in quegli anni era totalmente fiorito: un uomo affascinante, benestante e misterioso.

Ma ora non poteva certo osservarlo, doveva stare attenta o lui le si sarebbe scagliato addosso in un battibaleno.

Un potente attacco la distrasse dai suoi pensieri e la costrinse ad arretrare per evitare il colpo. Cercò il baricentro del suo corpo, appoggiando un piede indietro e tornando così in equilibrio, e menó un fendente che prontamente Keydan evitó.

Al secondo attacco della ragazza, i due restarono in posizione, Elyve con la spada che pressava contro quella di Keydan, mentre lui ricambiava la spinta cercando di farle perdere l'equilibrio.

Elyve rifletté velocemente sulle mosse per farlo desistere: un calcio nell'addome non l'avrebbe smosso neanche se il mondo esplodesse in quel preciso momento; mettersi di lato era un grande rischio perché poteva sfuggirle il controllo e ritrovarsi perciò una spada nel petto.

Perse un attimo la concentrazione e si ritrovo il freddo ed affilato metallo della spada appoggiato al collo.

«La partita è finita, carina» le mormorò all'orecchio Kaydan, con quella voce roca che le provocò una repentina pelle d'oca.

«Ti sbagli» sorrise enigmatica e mise in atto il suo piano: gli pestó un piede, gli diede una gomitata nel costato per poi colpire velocemente anche la faccia con il palmo aperto della mano libera.

Keydan si staccò da lei tenendosi il naso sanguinante. Appena alzò la testa, il luccichio della Lama di elyve puntata al suo collo quasi lo abbaglió.

L'espressione di Elyve rasentava la superiorità e l'arroganza, ma il suo sesto senso gli suggeriva che quella fosse soltanto una maschera.

Una maschera che non le si addiceva affatto.

«Aidan» Lyv chiamò il suo migliore amico che si era issato su un ramo a godersi lo spettacolo da una migliore prospettiva.

«Torniamo a casa» il bianco annuí serio e montó sul suo cavallo, per poi partire a razzo nel bosco.

Elyve lo imitó, ma non riuscì ad inpedirsi di guardare alle sue spalle per spiare le mosse del giovane nemico.

Keydan era salito sul bianco destriero e la stava osservando con il suo tipico sguardo penetrante.

I loro occhi si incatenarono. Terra e cielo si scontrarono, duellarono tra loro senza mai arrendersi esattamente come i loro corpi avevano fatti pochi minuti prima.

Elyve avvertí nel petto una sensazione strana, come se fosse collegato a lei in qualche misterioso modo.

E questa cosa non riuscì proprio a spirgarsela.

Spazio autrice: una mia cara amica, Black__Angel21, mi ha convinta a partecipare ai Wattys 2017, e quindi vi informo che la storia è ufficialmente iscritta! Per me è già un grande onore poter prendere parte a questa gara, non sapete l'ansia! Con questo, spero il capitolo vi abbia soddisfatto e alla prossima!

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